LA RUSSIA È UNA SEVERA MAESTRA (3°): CECENIA, GUIDA ALLA DISINFORMAZIONE...MA A CHI GIOVA? LA FRANCIA CI AIUTA A FAR CHIAREZZA (PARTE PRIMA)

In questi giorni in Italia (ed a quanto sembra pure in Spagna) si è scatenata una virulenta ed aggressiva campagna contro Putin ed il suo Paese, campagna che in parte ha rimesso in auge un linguaggio da ³guerra fedda². In conclusione parrebbe di scoprire che Putin è un orribile dittatore, il suo Paese sprofondato nel terrore, preda degli oscuri sgherri del KGB ed i ceceni ¬ poveretti ¬dei (quasi) innocenti agnellini, orrendamente massacrati da quei cattivoni di russi.

Almeno così si evince da trasmissioni TV e da articoli di giornali.

Sarà poi vero? La stampa è poi sempre realmente informata (per non dire obbiettiva) ?

Devo purtroppo deludervi, miei scarsissimi lettori. E vi narrerò un fatterello appreso a Mostar (Erzegovina) quando vi arrivai nel Œ95, uno tra i primi a volerci mandare di nuovo turisti. La guerra era recentissima, i carri francesi della Forza di Pace pattugliavano le strade, i ricordi bellici freschi e cocenti.

E l¹amico Mili Bihavica, il primo imprenditore mostrarino che volle riaprire un¹agenzia turistica ci raccontò ³ ... I giornalisti? Le loro notizie ? Spesso fasulle, molte foto furono costruite ad hoc ... pensate che 1/3 di loro stava effettivamente al fronte ¬ e ci furono dei morti ¬ 1/3 ben chiuso in alberghi protetti dall¹ONU a Sarajevo ed un terzo ... se ne stava ad Ancona a scrivere corrispondenze di guerra ...².

Credo che ogni commento sia superfluo.

La realtà del Caucaso è assai complessa e paragonabile, per restare in un campo relativamente noto in Italia, ai Balcani. Molte etnie, ramificate, sovente intrecciate tra loro; zone quasi completamente abitate da russi alternate ad altre fitte di popoli caucasici. Poi armeni, georgiani, greci, calmucchi ed altri popoli che sono arrivati dal vasto impero, prima russo, poi sovietico. Il tutto reso assai più complesso dalle deportazioni di interi popoli, nell¹epoca di Stalin; fatti, questi ultimi, a noi poco noti ma che hanno avuto pesantissime conseguenze, tanto più perchè intrecciati con la Seconda Guerra Mondiale.

Poi il fattore religioso, da noi spesso sottovalutato da una storiografia e sociologia di area marxista o marxisteggiante che nega valore a questi fatti, privilegiando solo i fattori economici.

In questo la guerra nell¹ex Jugoslavia ha dato una buona lezione. Ma molti hanno voluto ³dimenticare² troppo in fretta. Parlano sempre ¬ a proposito e sovente a sproposito ¬ del petrolio, dei gas e degli oleodotti. Il cavallo di battaglia dei tuttologi odierni, da Giulietto Chiesa a Gino Strada.

Credo di aver fornito, in un mio precedente articolo qui pubblicato, qualche dato al fine di mettere almeno una pulce nell¹orecchio della gente. Il petrolio, in certe zone del Caucaso, in effetti c¹è. Ma rappresenta solo una piccola parte del prodotto russo, per cui ... anche altro deve esserci.

E la storia ce lo narra, basta volerla leggere: tra Ceceni e Russi, tra i popoli cristiani e quelli mussulmani, nel Caucaso, c¹è stata sempre rivalità, spesso guerra. Anche molto prima del petrolio!

L¹assassinio della giornalista moscovita specializzata in denuncie sulla guerra in Cecenia e, più in genere contro Putin, ha dato la stura ad un programma (...o progetto ...) ben chiaro: delegittimare Putin ed il suo Paese.

Ora senza nulla togliere a quella giornalista, che è ³morta sul campo², trovo che paragonare Putin a Ceausescu, come pare facesse lei, sia veramente ridicolo. Per maggiori informazioni fate un viaggio in Romania e fatevi narrare come stavano le cose ai suoi tempi. Piaccia o no a qualcuno, Putin è stato eletto in modo democratico dalla gente, in elezioni che tutti gli osservatori internazionali hanno giudicato sostanzialmente corrette. A Mosca c¹è un Parlamento liberamente eletto, in cui il partito di Putin ha la maggioranza ma vi sono opposizioni sia a sn che a dx, sia in area radical-liberale. Mi pare che rispetto a Ceausescu, Stalin od anche al ³mitico² Gorbaciov, vi sia una bella differenza!

Noi italiani siamo poi gli ultimi a poter dare giudizi trancianti, sulla base di notizie-stampa, su morti, assassini e vicende strane. Ricordate certo tutti il caso Andreotti, pure se anche qui il silenzio è forse calato un po¹ troppo in fretta.

Andreotti aveva baciato Reina! Andreotti era al sondo della Mafia! Crucifige, crucifige!

Salvo poi scoprire che non vi era pressoché nulla di solido, che gli accusatori si erano basati su dei ³si dice, si mormora...²; prove? Ve ne dovevano essere pochine, visto che, nonostante milioni di pagine di documenti (... a proposito, ma tutto ciò quanto costò al contribuente !?!) i vari livelli di giudizio hanno sempre assolto il senatore. Ma non basta. In pochi rammentano che il nostro Andreotti fu pure trascinato in giudizio, se ben ricordo a Perugia, per aver ³commissionato² l¹omicidio di un giornalista ³scomodo². Ed anche qui fu assolto.

Già ma dopo 10 anni, dopo infiniti linciaggi morali, dopo che solo lui, con la sua incredibile fibra, poté resistere ad una simile persecuzione.

Ed ora noi, proprio noi italiani, non esitiamo un istante ad addossare la responsabilità dell¹assassinio della giornalista a Putin. Siamo veramente un popolo che non impara mai nulla dal passato. E forse che il caso Andreotti non dovrebbe spingere a credere che sovente PROPRIO PER COLPIRE QUALCUNO, si eliminano persone scomode per quel personaggio? Perchè Putin od Andreotti potevano, a sangue freddo, ordinare un esecuzione ed i loro avversari no?

Il fatto è che proprio in questi giorni, mi è capitato sotto gli occhi un articolo francese sulla Cecenia. E teniamo conto che la Francia, con il suo 6% di cittadini islamici ed i suoi rapporti privilegiati col mondo islamico, non segue certo con grande entusiasmo gli USA (e neppure la Russia) nelle loro attività contro il terrorismo islamico.

Purtuttavia la rivista RAID, chiaro portavoce ufficioso del governo, assolutamente ben informata su parecchi ³conflitti dimenticati² a noi ignoti, ci offre, sulla questione Cecena (ma più in genere sul non facile argomento di come ³contenere² il fondamentalismo islamico, dal Caucaso all¹Afganistan) un quadro ben diverso da quello a noi noto, tramite la stampa italiana. Stampa certo non filo terrorista ma pessimista (disfattista, come dicono i francesi) e sovente molto legata a schemi forse validi in EU ma assai meno validi ³al fronte².

Nel prossimo articolo, proprio partendo da questo scritto, cercheremo di trarre qualche conclusione. (continua)

Nemo Canetta

Nemo Canetta
Politica