ROMANO PRODI: SÌ ALLA REVOCA DELL’EMBARGO SULLA VENDITA DI ARMI ALLA CINA. L’ASSOCIAZIONE ITALIA-TIBET CRITICA

Riceviamo e pubblichiamo:

Al termine della sua visita in Cina, il Presidente del Consiglio Romano Prodi ha dichiarato che l’Italia “è favorevole alla revoca dell’embargo sulla vendita di armi alla Cina” e che la questione “deve essere risolta al più presto possibile perché non si può aspettare”. L’embargo, lo ricordiamo, fu applicato nel 1989 dopo il massacro di Piazza Tienanmen. A Le Hague, nel dicembre 2004, in occasione di un vertice con la Cina, l’Unione Europea aveva fatto sapere che non avrebbe revocato in tempi brevi l’embargo sulla vendita di armi ed aveva subordinato la misura ad un concreto miglioramento dello standard di rispetto dei diritti umani da parte di Pechino. In quell’occasione, Wen Jiabao aveva definito l’embargo “una discriminazione politica” e un superato “retaggio della guerra fredda”.

LA POSIZIONE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIA-TIBET

L’Associazione Italia-Tibet, ricordando e denunciando il perdurare della violazione dei diritti umani in Cina e in Tibet, le carcerazioni e gli arresti arbitrari, l’elevatissimo numero di condanne a morte, la drammatica realtà dei laogai e del traffico d’organi, le limitazioni alla libertà di culto, di opinione, di parola e di stampa esprime il più profondo dissenso dalla posizione ufficialmente formulata a Pechino dal capo del governo.

Ancora una volta, in nome della salvaguardia degli interessi economici, ci si è accontentati di generiche rassicurazioni circa il rispetto dei diritti umani, argomento solo sfiorato più che discusso, tentando paradossalmente di coniugare libertà e pace con la vendita di armi. In considerazione della più totale latitanza da parte della Repubblica Popolare Cinese in materia di diritti umani, l’Associazione Italia-Tibet dichiara tutto il proprio sconcerto e rammarico per la posizione espressa dall’Italia.

Marco Vasta (x)

(x) ASSOCIAZIONE ITALIA TIBET

Marco Vasta (x)
Politica