CINEMA: SHOWTIME



Ma quanto piace alla TV americana parlare di se stessa! Questa
volta il grande fratello ritorna in versione portatile e si
piazza sulle spalle di Mitch Preston raccontandoci ancora una
volta la vita di un poliziotto dallo sguardo di ghiaccio e dal
cuore tenero, raccontandoci ancora il rapporto morboso e ai
limiti del patologico dei media e del pubblico per l’intimità,
stavolta dei tutori della legge.


Dopo “15 minuti Follia omicida a New York” per Robert De Niro
una nuova avventura di sbirri e telecamere, ma questa volta il
tono è leggero, divertente, brillante, il film scorre via in un
attimo tra l’esplosiva comicità di un ritrovato Eddie Murphy,
risorto dalle ceneri di un’infinita serie di flop (che
cominciavano a far dubitare se non del talento quantomeno della
capacità di scelta dei progetti) per infilare un personaggio
irresistibile e il muso duro dell’incorruttibile Mitch
Preston-De Niro, che ne fa da naturale contraltare.


La contrapposizione è vincente ed il risultato, pur scevro da
ambizioni di novità, è scoppiettante, dinamico, e non annoia
neanche nello scontatissimo lieto fine.Una nota anche per Rene
Russo, che sta divinamente ovunque la si metta. Showtime è una
coca-cola, sai cosa bevi fin dall’inizio, sai che non è proprio
tutto naturale, ma ogni tanto si può fare.

Mirko Spelta

               

Per comunicazioni all'autore della recensione:

               
ginodilegno@inwind.it



GdS 8 V 2002

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Mirko Spelta
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