Dalì. L’ultima mostra dell’era Fiat a Palazzo Grassi, Venezia. CHIUDE IL 16.

di Diana Barrows & Team

Salvador Dalì è forse il più conosciuto pittore del ventesimo
secolo.

La retrospettiva organizzata da Palazzo Grassi in collaborazione
con lo stato spagnolo in occasione del centenario della nascita
del poliedrico artista catalano celebra l’artista in un percorso
espositivo singolare e completo, dando un giusto rilievo al
percorso storico, alle figure iconografiche, alle ossesioni e
simboli enigmatici ricorrenti che caratterizzano la sua opera
con la costante consacrazione della sua musa Gala, la moglie,
vera ossessione d’amore, ritratta e presente innumerevoli volte
fino ad essere idealizzata in una figura sacra, nella bellissima
Madonna di Port Lligat.. La mostra aiuta a comprendere con una
visione oggettiva, al di fuori delle stravaganze del
personaggio, la grandezza dell’artista.


Con oltre 200 opere, la retrospettiva ufficiale, si propone di
fare il punto su tutta l’opera di Salvador Dalì, analizzando e
valutando il suo percorso artistico dalle origini all’ultimo
periodo, essenzialmente analizzando l’opera pittorica, tanto di
grande formato quanto di formato minuto, ma con incursioni anche
entro le altre attività di Dalì, che fu certamente non solo un
pittore, ma anche uno scultore e uno scrittore, un incisore e un
regista cinematografico, un inventore di oggetti e uno
scenografo, ed esplorando inoltre il suo metodo
paranoico-critico, con il quale si staccò dall’automatismo caro
all’ortodossia surrealista, e affrontò temi pregnanti della
esistenza umana quali la mente dell’uomo e la struttura fisica
dell’universo, i quanti e la teoria della relatività, unendo in
questo suo intento anche i temi cari alla religione cristiana,
che vennero da lui reinterpretati e tradotti nel suo tanto
singolare lessico artistico.

Emerge dalla mostra l’immagine coniata da Georges Mathieu, che
definì Salvador Dalì “più importante come genio cosmico che come
pittore”.


La mostra è stata curata da Dawn Ades, autorità internazionale
nel campo degli studi daliniani, Direttrice del Centre for
Studies of Surrealism and its Legacies, dell’Università di
Essex, è stata durante gli ultimi vent’anni curatrice di alcune
tra le maggiori mostre d’arte tanto in Inghilterra come nel
resto del mondo.

Ha collaborato con la Dawn Ades, Montse Aguer, direttrice del
centro studi della Fondazione Gala-Salvador Dalí di Figueres
(Spagna) e Comissaria dell Anno Dalí 2004.


Particolarmente degno di nota l’allestimento è stato curato da
Oscar Tusquets Blanca, architetto.

«Ho sempre avuto la consapevolezza che l’allestimento di una
mostra antologica su Salvador Dalì presentava un dilemma
difficile da risolvere:

Dovevamo trattare l’artista come un “classico”, come avremmo
fatto ad esempio con il suo tanto ammirato Vermeer e disporre i
quadri semplicemente nella sequenza più ortodossa possibile? O
dovevamo tentare di riprodurre in mostra qualcosa del suo
sorprendente surrealismo, qualcosa della magia del suo
anticonvenzionale museo di Figueres?

Forte dell’amicizia e delle sporadiche collaborazioni che ebbi
con lui per un periodo di circa quindici anni mi sono azzardato
a scegliere una via che, suppongo, sarebbe piaciuta al Maestro.
So bene che questo è un metodo molto pericoloso e discutibile,
ma è quello che mi è sembrato migliore.

Non abbiamo potuto conoscere personalmente Vermeer e ci risulta
molto difficile immaginare come gli sarebbe piaciuto vedere
esposti i suoi lavori, invece qualcuno di noi ha avuto il
privilegio di conoscere Dalì personalmente, lo abbiamo visto
allestire con cura il suo museo impiegandoci alcuni anni,
sappiamo ciò che gli piaceva e ciò che lo faceva inorridire.

Dalì sarebbe stato oltremodo soddisfatto dell’attenzione che è
stata data dalla selezione di Dawn Ades alle opere dell’epoca a
cui la critica progressista dà minore importanza: l’epoca
postsurrealista (anche se lui sosteneva di non aver mai
abbandonato il surrealismo: “le surrealisme c’est moi” ). Per
questo motivo, facendoci forti del fatto che le grandi opere
della maturità trovano uno spazio a loro più adatto nel primo
piano nobile, abbiamo creato un percorso approssimativamente
cronologico, ma in senso inverso, cominciando dalla sua ultima
opera e terminando con gli anni dell’infanzia. Dalì sarebbe
stato affascinato da questa insolita lettura al contrario, da
questa sorta di analisi psicanalitica della sua complessa
personalità.

Nel cortile, nel centro nevralgico della mostra, una
reinterpretazione tridimensionale di uno dei suoi quadri
esposti: Per una serie di motivi non potevamo appoggiarci al
pavimento del cortile e la nostra scultura doveva rimanere
sospesa in aria, quindi:

che cosa c’è di più daliniano che far volare un’enorme
melagrana, un pesce con la bocca aperta e due fierissime tigri
sopra gli indifesi visitatori? »


Le opere provengono da circa 130 tra fra musei, collezioni
private e istituzioni culturali di 15 paesi.

La mostra si estende lungo tutte le trentasei sale di Palazzo
Grassi. Nel complesso la superficie espositiva è di circa
quattromila metri quadrati.

Slow Food alla Caffetteria di Palazzo Grassi

Slow Food, il movimento internazionale che dal 1986 si oppone
alla tendenza alla standardizzazione del gusto per riscoprire la
ricchezza degli aromi delle cucine locali.

I visitatori della mostra potranno trovare in qualunque momento
negli spazi della caffetteria e del ristorante, al primo piano
di Palazzo Grassi, una straordinaria selezione di caffè,
cioccolato, piccola pasticceria e piatti, assaggi, “cicheti”
della migliore tradizione gastronomica veneziana e veneta.

Ogni giorno il ristorante, aperto dalle 10.30 alle 14.30 propone
un menù-degustazione della cucina veneziana e, alle ore 13 in
punto un risotto, ai sapori di mare o ai formaggi o alle verdure
di stagione.

Prenotazioni
E' possibile prenotare telefonando al numero 340 6805096.
La mostra termina il 16 Gennaio prossimo,

Tutti i giorni, dalle 10 alle 19.

Non sono previste proroghe perchè la mostra si trasferirà a Philadelphia, in USA.

Per informazioni
Palazzo Grassi, San Samuele 3231, tel. 199.139.139.

Il catalogo

E' sempre disponibile comunque un eusastivo e completo catalogo
Bompiani

La collaborazione di Dawn Ades, docente di teoria e storia
dell’arte all’Università di Essex e di Montse Aguer Direttrice
del centro studi daliniani di Figueras nella stesura dei testi
ha reso il volume un opera di riferimento fondamentale per i
prossimi studi sull’artista catalano.

Appare nel catalogo anche una biografia cronologica aggiornata,
destinata a sgomberare il campo il campo su alcune incertezze
che fino ad ora rimanevano nel mondo della critica più esperta
su alcuni punti della vita dell’artista.

Corredano le schede del catalogo esaustive voci di un dizionario
daliniano che approfondisce tematiche legate alla creazione
artistica di Dalì e agli eventi storici e culturali che hanno
fatto da contorno alla sua vita.

Con 250.000 parole distribuite su 608 pagine e circa 650
illustrazioni a colori il volume agile e maneggevole raccoglie
la sintesi dei più aggiornati studi sull’artista catalano.

La Fiat cede Palazzo Grassi al Casinò di Venezia

La cessione di Palazzo Grassi da parte di Fiat è prossima.

L’assemblea dei soci della Casa da gioco ha deliberato: il 25
gennaio sarà siglato il contratto preliminare con la Fiat.

Paolo Costa, sindaco di Venezia ha avuto dalla maggioranza il
via libera per l'acquisto di Palazzo Grassi da parte del Casinò,
per quanto subordinato ad alcune condizioni preliminari.

Nella società entrerà con una quota simbolica, sotto il 5 per
cento, anche lo stesso Comune. Una condizione quest'ultima
chiesta a garanzia dell'indirizzo pubblico sulle politiche
culturali di Palazzo Grassi.

Il valore della transazione dovrebbe aggirarsi sui 15 milioni di
euro, un prezzo basso perché il palazzo è in passivo e va
rilanciato.

Il sindaco di Venezia ha confermato che l'acquisizione di
Palazzo Grassi sarà l'occasione per «reinventare» le politiche
culturali del Comune, e ha annunciato che il Casinò già alla
firma del preliminare sarà affiancato da un partner privato che
gli permetterà di ridurre la sua esposizione. Entro 18 mesi
dall'acquisizione, con la progressiva entrata di altri partner
privati la quota "pubblica" di Palazzo Grassi non dovrebbe
superare il 35 per cento mentre la Fiat conta di ridurre al 10
la sua partecipazione.

Al momento è troppo presto per stabilire quale grande evento
garantirà anche quest'anno la continuità del "marchio" Palazzo
Grassi.


Vale la pena ricordare invece tutte le iniziative di Palazzo
Grassi S.p.A., l'Istituzione Culturale della Fiat a Venezia, che
hanno incontrato nel pubblico e nella critica ampi consensi. Da
"Futurismo & Futurismi" a Dalì.

MOSTRE PRECEDENTI

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I Faraoni

"Da Puvis de Chavannes a Matisse e Picasso - Verso l'arte
moderna"

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Balthus

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Gli Etruschi

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Cosmos

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Il Rinascimento a Venezia e la pittura del nord

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I Trionfi del Barocco

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I Maya

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Picasso 1917-1924

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La Pittura Fiamminga e Olandese

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I Greci in Occidente

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Identità & Alterità

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Rinascimento da Brunelleschi a Michelangelo

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Marcel Duchamp

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Leonardo & Venezia

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I Celti: La Prima Europa

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Da Van Gogh a Picasso da Kandisky a Pollock-


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Andy Warhol

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I Fenici

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Jean Tinguely

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Effetto Arcimboldo

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Futurismo & Futurismi
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