Il Paese di ANAHITA. Intervista a Ahmad Nadalian, artista iraniano alla 50.ma Biennale d’arte 2003

di Team De Falco - Marotta



INCREDIBILE

E’ incredibile.

Con tutto il subbuglio che c’è in Iran con gli studenti che
vogliono più libertà e democrazia, alla Biennale d’arte
2003, incontri un tipo come Ahmad Nadalian che nella sua
installazione di video, attraverso la sua fantasia, ricrea
un paradiso perduto; intagliando sulle pietre di un fiume un
pesce.

Anzi, questo “pesce” che per lui è il simbolo della lotta
dell’uomo per la sopravvivenza e della sua anima errante
alla ricerca della felicità, lo sta scolpendo anche sugli
scogli del Lido e in ogni angolo di Venezia!

-
Perché ha scelto di incidere il pesce dovunque si trova?

Quando, dopo molti anni di studi all’estero, sono ritornato
nella mia terra natia, speravo di ritrovare il mio paradiso
perduto. Ero rientrato nella terra dei miei antenati, in
cerca di una vita tranquilla, lontano dai guai della città.
Desideravo passare il mio tempo circondato dalla natura,
vivere con la natura. Le colline e le valli del Monte
Damavand vicino alla periferia del villaggio di Poloor
racchiudevano molti ricordi della mia infanzia. Ma non solo
ricordi di famiglia. Ai miei occhi, Monte Damavand
impersonava la storia intera della mitologia dell'Iran e la
cultura: le storie infinite della creazione, il simorgh, il
dragone, Fereydoun e Zahhak… Però mi sono dovuto rendere
conto che il mio paradiso non esisteva più. La sorgente era
inquinata ed il fiume non aveva più pesce. Costruzioni e
ville deturpano il paesaggio, l’hanno reso irriconoscibile.
Ho deciso, così, di “ricostruire” il mio paradiso, scolpendo
lungo il fiume , sulle rocce piccole o grandi, i pesci. Mi
piace credere che questi siano vivi e nuotino contro le
maree.

Secondo la filosofia, il pesce che nuota controcorrente,
rappresenta la libertà, quello che la segue è un pesce
morto.

-
E i giovani iraniani sono pesci vivi che il potere vuole che
diventino pesci morti?

Non sono pesci morti perché fanno la rivoluzione, si
rivoltano, saltano fuori.

In ogni modo, il mio lavoro è esoterico, non politico, tant’è
che ho creato una rete internazionale la MysticalArt.net che
raccoglie gli artisti di ogni nazione( tedeschi, indiani,
ungheresi, italiani, inglesi, canadesi, svedesi…) che
lavorano con il popolo, organizzazioni varie, musei,
gallerie, centri di studi iraniani sul globo, sviluppando
esperienze artistiche con loro. Noi speriamo che questa
mostra, anche virtuale- credo che Internet sia un fiume vivo
dove possano nuotare in libertà tanti pesci, cioè tanti
giovani artisti- riesca a creare uno spazio e un dialogo tra
le nazioni

Secondo noi lei ha un merito straordinario. Ignorando quelle
che sono le prescrizioni coraniche riguardo alle donne e
all’arte, in generale, ha anche fondato la MITHRA GALLERY e
l’ANAHITA GALLERY che affondano le loro radici nella vostra
antica cultura parsa . Ci vuole spiegare cosa sono?

MITHRA o (MEHR) è il dio della luce e della gentilezza. Egli
lottò simbolicamente contro l'oscurità ed il cattivo potere.
Molto artisti contemporanei attingono le loro idee dai poemi
epici, ed espandono il loro significato simbolico e
spirituale. Simboli Mitologici sono soggetti che possono
essere visti in molti lavori artistici e contemporanei che
vengono mostrati nella Mithra Gallery.

Invece nella ANAHITA GALLERY, sono raccolti le riflessioni
dell’arte simbolica sulle donne, ma anche di quella
contemporanea.

-
Ci dice chi è Anahita?

ANAHITA o (NAHID) è il nome della dea della fertilità. Nel
periodo antico si ritenne vero che lei fosse la dea di tutte
le acque sulla terra e la fonte dell'oceano cosmico. E’
considerata la fonte della vita, purificando il seme di
tutti i maschi e gli uteri di tutte le donne, e pulendo il
latte nelle mammelle di tutte le madri (Curtis, 1993). I
mistici mostrarono soprattutto interesse nella donna
adorata. Nella poesia dei Sufi che è una lingua estremamente
tecnica dell’amore, la donna è un simbolo delle realtà
divine. La bellezza di una bella faccia è un specchio nel
quale noi possiamo osservare la bellezza del Divino.
Comunque nel recente femminismo, è un importante problema.
La riflessione di questo movimento globale può essere vista
nell’arte contemporanea. Nell’esposizione della Anahita
Gallery, i lavori non solo mostrano soggetti femminili in
stile simbolico ma anche soggetti di donna nell’arte
contemporanea.

-
Naturalmente, lei e i suoi artisti, privilegiate altri
soggetti altamente simbolici come le piante e i fiori. Ce ne
spiega qualcuno?

Nella cultura persiana, secondo la mitologia di Zoroastro,
il seme del primo uomo (Gayomart), crebbe come una pianta
che si trasformò nella prima coppia umana. La frutta
dell'albero simboleggia le razze dell’umanità e di come si
sono espanse nel mondo.

Nei testi religiosi zoroastriani, si ha menzione che i
Giardini del Paradiso sono adornati con gli alberi che
fioriscono con mille colori, essendovi primavere eterne. Il
cipresso, poi, è un antico simbolo ariano
dell'immortalità(per questo fa corona nei cimiteri?) e fu
considerato specialmente sacro, un simbolo di Ahura, Mazda(il
dio della luce dell’antica religione parsa).La rosa è un
simbolo del sole. Nella religione manichea( un ‘altra
presenza culturale nell’Iran antico) il Regno, che si
accende di luce e di oscurità, del principe buono o cattivo,
è simboleggiato da due alberi della vita e della morte.
L'Albero della vita è decorato da tanti colori, è bello ed
illuminato con tutte le buone cose. Ovviamente, i nomi di
alcuni alberi simbolici delle antiche credenze parse, sono
menzionati nel Qur'an Santo. Il Profeta dell’Islam, Muhammad,
nel suo viaggio al Cielo vede due alberi, nel paradiso e
nell’inferno. Uno degli alberi era quello della Vita, un
grande albero con rami di smeraldo e perle carico di frutta
di qualunque genere e di fiori squisiti. Secondo la
tradizione islamica, l’albero della vita, è in paradiso. Dio
lo piantò con la sua propria mano e inspirò il suo spirito
in lui. Questo albero simbolico, nel suo aspetto di
macrocosmo, è una metafora del cosmo. In alcuni poemi sufici,
il giardino simboleggia, anche, lo stato dell'estasi del
cuore. Per il mistico, l’albero configura l’Unità, e i fiori
indicano la molteplicità. Secondo la dottrina dei Sufi, il
mondo intero è gioioso a causa della Sua presenza. La
Primavera è espressa come l'estasi che allieta lo stato
spirituale. Per i Sufi l'albero di cipresso è un importante
simbolo, perché rimane verde e mantiene la freschezza
sostanziale, rassicurante. Esso significa l'interezza
potenziale. Biologicamente, è un albero che contiene i
principi maschili e femminili al suo interno ed appare
nell’iconografia frequentemente. Nella poesia dei Sufi, la
bellezza del corpo dell'adorato è personificata come un
albero di cipresso.

In molti poemi sufici, i fiori avevano significato
religioso: essi sono anche simboli dell'adorazione e dei
costumi puri. In uno dei rami della Mysticalart. Net, vi è
la presentazione simbolica del giardinaggio, degli alberi,
come fioriscono nell’arte contemporanea,

Lei è un artista instancabile: ha creato pure Paradiso.

Paradiso è una galleria permanente ed un centro
internazionale. Questo centro tenta di identificare ed
invitare artisti internazionali a creare ed esporre i loro
lavori qui in Iran. Una delle mete principali di questo
centro è creare la pace e l'armonia tra le creature umane e
la natura, offrendo agli artisti l’occasione di avere un
impatto internazionale sulla scena dell’arte. Questo centro
è localizzato nel " Giardino di Paradiso”, adiacente a
Golpar Spring nel villaggio di Poloor. Ciascuno si può
informare sull’arte iraniana e contemporanea dall'Iran in
tutto il mondo. Include notizie selezionate che concernono
l’arte iraniana e presenta movimenti internazionali e lavori
di giovani artisti dell'Iran. Usando gallerie virtuali, sono
esposti ritratti ed articoli, arte iraniana insieme ai
lavori artistici e gioiosi di artisti contemporanei. La
maggior parte delle informazioni saranno pubblicate sul web
in persiano ed inglese. Noi speriamo che l'esposizione e la
presentazione di questi lavori creeranno un spazio per un
cambio culturale e più tolleranza tra i popoli.

PAROLE PER CAPIRE

Ahmad Nadalian

Nato nel 1963 in Iran(Sangsar), si è diplomato all’Accademia
di Belle Arti alla Tehran University ed è dottore di Ricerca
in Filosofia e Arte all’University of Central England(UCE).
Ha allestito 12 esposizioni personali ed ha partecipato a
più di 50 mostre collettive.

Vive con la moglie ,il figlio e la madre che partecipano
attivamente alle sue performances sulla Body Art, nel
villaggio di Poloor e ha inciso i suoi pesci lungo il
percorso del fiume Haraz che scorre per 65 Km alle pendici
del monte Damavand, sulla strada per Amol.

Le pietre incise non saranno più rimosse dal luogo di
origine.

IRAN è uno dei paesi più ricchi di storia e di cultura e lo
spirito persiano sembra nutrito di una spiccata sensibilità
per il bello, che si è espressa nelle più varie forme
d'arte. Esiste così un repertorio ricchissimo di poesia, di
pittura (essenzialmente miniatura e calligrafia),
architettura (Isfahan), che obbediscono a criteri stilistici
assolutamente originali, accanto al quale occorre ricordare
i prodotti di un artigianato fiorentissimo che nell'intarsio
del legno, ma soprattutto nella creazione di tappeti
spettacolari raggiungono una qualità artistica che desta
l'ammirazione nel mondo.


PROBLEMI

Il contatto dell'Europa con il mondo orientale è stato
sempre ostacolato da una serie di difficoltà obiettive,
dovute ad una diversità di fondo nella concezione del mondo
che si dispiega in religioni, lingue, abitudini non sempre
facili da avvicinare per l'uomo occidentale. Per meglio
comprendere l'arte e, soprattutto, la poesia persiana, è
necessaria un'accurata conoscenza della storia, delle
religioni e della lingua di quel paese, il farsi. http://www-leland.stanford.edu/~yuri/Omar/omar.html

Internet, per le sue caratteristiche specifiche di
universalità, offre oggi un'occasione preziosa per
accostarsi a mondi altrimenti molto lontani, offrendo
l'aiuto prezioso nel reperimento di materiali i più
disparati.

Iran Poetry dà l'opportunità di leggere i più celebri testi
della letteratura persiana sia in persiano che in alcune
pregevoli traduzioni inglesi

Iran recipes è il miglior sito dedicato alla cucina
persiana.

Un po’ di storia

Alla civiltà dei Medi che ebbe inizio nel VII-VI sec. a.C.
successe il regno che Ciro il Grande fondò nel 558 a.C. e
che i suoi successori Dario I e Serse resero il più vasto
degli imperi dell’antichità, giungendo fino all’India a
oriente e al Mar Egeo a occidente. Sotto il dominio persiano
cadde anche l’Egitto mentre Persepoli diveniva il cuore
dell’impero. Sconfitto Serse dai Greci a Maratona (490 a.C.),
il Paese subì la conquista di Alessandro Magno che celebrò a
Persepoli i primi matrimoni misti (ragazze del luogo con i
suoi soldati) Dal 224 al 638 d.C. in Persia dominarono i
Sasanidi che, nella politica come nella cultura, si
richiamavano alla passata grandezza. Shapur I continuò la
secolare guerra contro l’Impero romano che la nuova dinastia
persiana aveva ereditato dai Parti, guerra che proseguì con
alterne vicende anche quando all’Impero romano si sostituì
quello bizantino. Alla morte di Cosroe I, lo Stato cominciò
a disgregarsi mentre s’affacciava nella regione una nuova
potenza, quella degli Arabi.

Gli Arabi dominarono la Persia per quasi 600 anni e tutto il
Paese abbandonò la religione zoroastriana per l’islamismo.
Nel corso dei secoli il potere passò ai Selgiuchidi, ai
Safavidi, agli Zand e ai Cagiari fino a che, nel 1926, Reza
Khan fondò la dinastia dei Pahlavi. Dopo la Seconda Guerra
mondiale lo scià Reza Khan fu esiliato e al trono salì il
figlio Mohammed Reza che, assunto il potere assoluto, decise
di allinearsi ai paesi occidentali avviando l’Iran verso una
rapida modernizzazione. Lo sperpero di enormi ricchezze, il
regresso dell’economia, l’imposizione di norme antipopolari,
la repressione sempre più brutale accelerarono la caduta
dello Scià che abbandonò il Paese il 16 gennaio 1979. Il 1°
febbraio dello stesso anno tornò in Iran, accolto da una
folla entusiasta di milioni di sostenitori, l’ayatollah
Khomeini che fondò una Repubblica islamica retta dal clero.
Durante il suo governo l’Iran dovette affrontare, da un
lato, lo scontro con gli Stati Uniti (assalto all’ambasciata
di Teheran), dall’altro la terribile guerra con l’Iraq che
costò quasi un milione di morti. Alla morte di Khomeini fu
eletto presidente il capo del parlamento Rafsanjani che
riuscì nel tentativo di far riconquistare all’Iran una certa
stima in Occidente. Attualmente è al governo il moderato
Khatami, ma il Capo Supremo è Khamenei che reprime qualsiasi
anelito alla libertà, intesa come acquisizione di diritti
umani sanciti universalmente.

Costituzione

Lo Stato iraniano si articola in: Parlamento, Consiglio dei
Guardiani e Presidente della Repubblica. Il Parlamento (Majlis)
è formato da esperti islamici e capi musulmani provenienti
da ogni parte del Paese affiancati da un rappresentante
della comunità ebraica, uno della comunità zoroastriana e
due rappresentanti della comunità dei cristiani armeni.

Compito del Parlamento è approvare leggi e decisioni
economiche. La Majlis è retta dal Capo Supremo che di fatto
detiene tutto il potere: può dichiarare la guerra o
stipulare la pace, scegliere il capo delle Forze Armate e
addirittura impedire l’elezione del Presidente. Attuale Capo
Supremo è Khamenei mentre il primo Capo Supremo fu
l’ayatollah Khomeini. La Majlis è eletta dal popolo ogni 4
anni che può scegliere tra un gruppo di candidati
selezionati prima delle elezioni.

Secondo organo dello Stato è il Consiglio dei Guardiani
composto da 12 giuristi ed esponenti religiosi musulmani di
primo piano che hanno il compito salvaguardare le leggi
dell’Islam e farne rispettare i valori. Il Presidente della
Repubblica, scelto fra 4 candidati, viene eletto ogni 4
anni; ha il compito di eleggere e dirigere il Consiglio dei
Ministri. Attuale Presidente della Repubblica è Khatami.
Amministrativamente l’Iran è diviso in 26 province
controllate da un generale-governatore.

Attualmente è al governo il moderato Khatami che cerca di
coniugare il vecchio regime teocratico a forme e valori
democratici, aprendosi agli scambi economici e culturali con
l’occidente.

Festival e tradizioni popolari

Per la maggioranza degli iraniani la più importante
ricorrenza non religiosa dell’anno è il No Ruz, il capodanno
persiano (21-24 marzo). Altre feste civili sono l’11
febbraio (anniversario dell’avvento al potere di Khomeini),
il 20 marzo, il 1° aprile (festa nazionale), il 2 aprile, il
4 giugno (anniversario della morte di Khomeini), il 5 giugno
(anniversario dell’arresto di Khomeini), il 28 giugno e l’8
settembre (Giorno dei martiri della rivoluzione). Vengono
osservate le festività islamiche quali la fine del Ramadan,
il Giorno della nascita del profeta Maometto e
l’Anniversario del martirio di Hosein festeggiato con
rappresentazioni drammatiche di carattere religioso. Tutte
seguono il calendario lunare islamico il che significa che
cadono ogni anno in momenti diversi.


RELIGIONE

In Iran è preponderante una forma particolare di Islam, che
si chiama Sciismo, tradizionalmente molto chiusa che porta
con sé un sottofondo legato ad un senso di oppressione: gli
stessi Sciiti spesso si rappresentano come "vittime".

Durante e dopo la rivoluzione questo sentimento si trasforma
nell'articolazione di un discorso comune degli "oppressi"
che porta con sé un progetto politico e sociale di
rivendicazione.

Lo sciismo però è anche una corrente che pone un marcato
accento sulla razionalità e sull'interpretazione della legge
nel contesto musulmano.

Nell'Islam le gerarchie esistenti dipendono in parte dal
consenso e in parte da legittimità acquisite, ma non c'è mai
un controllo totale dell'interpretazione delle norme
religiose: ecco che gli Sciiti diventano abilissimi
"manipolatori" dell'uso della legge(come Khomeini).

Un altro aspetto essenziale per capire che cosa si intende
per modernità politica iraniana, è il pragmatismo di queste
tradizioni religiose. Anche qui di solito si proietta
un'idea di estrema rigidità dell'Iran, come se la legge
religiosa imponesse una grande staticità sociale, con regole
scritte che si ripetono sempre uguali a loro stesse. In
realtà il sistema giuridico è tale da permettere una grande
elasticità e capacità di adattamento alle nuove situazioni
che si possono presentare, e questo indubbiamente è stato
uno degli elementi di successo dello sciismo in Iran.

Links

http://www.iranvision.com/www.IranVision.com

in lingua inglese; ottimo sito di storia e cultura iraniana.


http://www.iranonline.com/www.iranonline.com

in lingua inglese; sito di storia e cultura iraniana.

http://www.netiran.com/www.netiran.com

in lingua inglese; sito informativo ricco di notizie
pratiche.

Team De Falco - Marotta



GdS 8 VII 03  www.gazzettadisondrio.it

Team De Falco - Marotta
Società