Satana si è “aggiornato”:tra il legal- thriller e l’horror metafisico

di Maria & E. Marotta

Esorcisti
In un recente servizio del TG2 dalla Regina Apostolorum( Roma)
sono stati intervistati alcuni dei tanti preti “esorcisti” a
congresso.

La loro quasi unanime risposta è che oggi più di ieri a loro
ricorrono molti infelici nostri contemporanei che si sentono
“vittime” del demonio e ne vogliono essere liberati, a qualsiasi
costo. Andando di qualche anno indietro, nella Arcidiocesi
cattolica di Chicago , nei suoi 160 anni di storia, solo ora è
stato nominato a “tempo pieno” un esorcista, mentre a New York
quattro sacerdoti sono stati incaricati ufficialmente di
investigare più di 40 casi di possessione diabolica.

Altro sintomo del profondo malessere che attanaglia molte anime
sono i dati del Box Office dei films più visti e campioni di
incasso.

Al primo posto, come lo è già stato in America, vi è The
Exorcism of Emily Rose(Venezia 62, Fuori Concorso).

L'esorcismo, allora, è superstizione o realtà? Se la Chiesa
sembra propendere oramai per la seconda ipotesi non pochi dubbi
restano a chi non ne è stato un diretto testimone. Quel che è
certo è che a partire dal celebre capostipite del 1973
L’Esorcista, il cinema non ha mai smesso di farsi irretire
dall'oscuro tema delle possessioni demoniache, accostandovisi di
volta in volta con occhio indagatore. Il film di Scott
Derrickson porta sullo schermo una storia realmente accaduta,
quella di Emily Rose.

Il film The Exorcism of Emily Rose

"I demoni esistono, sia che voi ci crediate o non ci crediate".

E' quanto afferma il prete al centro di questo film, tratto da
una storia vera, avvenuta negli Stati Uniti nel 1976 e basata su
un presunto caso di possessione o di omicidio. Il sacerdote fu
accusato di omicidio, dopo la morte di una ragazza adolescente
durante una seduta di esorcismo.

La pellicola cerca di
ricostruire la storia della giovane studentessa Anneliese Michel,
colpita da una gravissima forma di epilessia che le causò una
forte crisi depressiva e un lungo periodo di degenza in un
ospedale psichiatrico. Complice un ambiente familiare rigido e
bigotto, la ragazza iniziò a credersi posseduta dal demonio.
Arrivando a stati di devastazione psicologica tali da portarla
alla morte, nel luglio del 1976, poco più che ventenne.

Narrato
attraverso flashback dall'aula del tribunale dove Padre Moore
rifiuta il patteggiamento, nonostante i consigli del suo
scettico avvocato (Laura Linney), il film restituisce intatto il
dilemma della figura di Emily Rose, interpretata da una
straordinaria Jennifer Carpenter. Chi era veramente questa
ragazza che vedeva demoni dappertutto, che parlava lingue
sconosciute ed era preda di incubi spaventosi?

Il paragone con L'esorcista è inevitabile, anche se Emily Rose
pur non risparmiando nulla in termini di effettacci, resta su un
piano più 'secolare'. Comunque nella realtà della Chiesa
cattolica l'esorcismo è un rito molto serio, che ha visto un
incremento del numero degli esorcisti dai primi anni Novanta a
oggi, da 30 a 300, solo in Italia.

Il film è coinvolgente sin dalle prime scene. Sicuramente il
tema trattato invita a una profonda riflessione sul bene e sul
male, spesso dimenticati da tutti noi. Bellissima
l'interpretazione del prete Moore.

Sicuramente il The Exorcism of Emily Rose ha i numeri per
diventare l'horror dell'anno, vista la curiosità morbosa che lo
accompagna.

Il diavolo, ad ogni modo, fa sempre “cassetta”.

Domande e risposTE

-
Signor regista, ci parla della ricerca antropologica che avete
condotto per realizzare il film?

Nel campo della ricerca abbiamo guardato video di esorcismi
svolti in varie parti del mondo indipendentemente dal fatto che
si creda o meno nella possessione. Io volevo conoscere la realtà
e raggiungere un effetto di paura nel film senza raggiungere i
livelli hollywoodiani ma rimanendo sul piano della ricerca
antropologica.

La religione e la scienza hanno punti di vista antropologici
diversi ma altrettanto interessanti. Importante è stato
presentare gli effetti della scienza e della religione sulla
gente. La cosa davvero inquietante del film è che abbiamo
affrontato un argomento reale e il pubblico lo sa. La gente si
sottopone davvero a degli esorcismi.

-
Perché ha diviso il film in due parti, quella che affronta il
problema dell’esorcismo e l’altra processuale?

In ogni film dell'orrore c'è un montare della tensione che sale
fino a raggiungere un momento di calma che dà respiro allo
spettatore. Noi abbiamo pensato di usare gli attimi del processo
come occasioni di pausa e interruzione della tensione. Il ritmo
è diverso per questo e deve esserlo, essendo le questioni del
tribunale di natura intellettuale, mentre le altre sono emotive.

-
Secondo i vostri studi in quali luoghi è maggiormente diffusa la
pratica dell'esorcismo?

Esistono diverse forme di esorcismo in varie parti del mondo.
Non è tipico solo della religione cattolica ma anche di quella
protestante. Gli esorcismi sono maggiori nel terzo mondo che non
in Europa e USA e sono spesso legati al cattolicesimo nonostante
esista anche un esorcismo protestante. Nel nostro caso il
riferimento è ad un fatto di cronaca realmente accaduto.

Nella prima parte del film si seguono due strade parallele:
quella scientifica e l’altra orrorifica. Nel finale però sembra
aver la maglio la seconda. Perché?

Il soprannaturale è più terrorizzante e più divertente
cinematograficamente parlando. Gli aspetti soprannaturali sono
visivi. La parte verbale era più coerente con argomentazioni più
valide ma noi speriamo che, come accade alla protagonista, anche
chi non crede all'esistenza dei demoni rimanga almeno in parte
scosso da ciò che succede nel film. Si tratta di giochi di
suggestioni. Il prete, ad esempio, essendo credente è talmente
immerso nella vicenda che è sicuro di vedere il diavolo in
persona.

-
E’ stato influenzato dai film di Dario Argento?

Suspiria, Inferno e Profondo Rosso sono i miei preferiti ma
adoro tutti i film di Argento perché in quanto italiano riesce a
utilizzare l'iconografia cattolica che mescola bellezza e orrore
con un'efficacia che nessuno sa eguagliare negli USA.

-
Come è riuscito ad evitare di cadere nei cliché di genere?

Abbiamo adottato un approccio antropologico al progetto, notando
che è la realtà stessa a fornirci spunti orripilanti senza
bisogno di rifarsi a modelli "altri". Pur ammirando il film
"L'esorcista" noi volevano un approccio più psicologico e
personale nel nostro film. Per quanto riguarda la regia, io
credo che quello di Friedklin sia il miglior film dell'orrore di
tutti i tempi e quello cui tutti fanno riferimento. Noi ci siamo
mossi in una direzione diversa. Anche per questo abbiamo scelto
come protagonista Jennifer Carpenter(figlia del regista J.
Carpenter) che è stata talmente brava da non aver bisogno di
effetti speciali in molte delle scene principali.

Scheda tecnica del film

Titolo originale: The exorcism of Emily Rose

Nazione: U.S.A.

Anno: 2005

Genere: Thriller

Durata: 119'

Regia: Scott Derrickson

Sito ufficiale: www.exorcismofemilyrose.com

Sito italiano: www.sonypictures.it/film/the...

Percorsi tematici

La nona porta - di Roman Polanski; con Johnny Deep, Frank
Langella, Lena Olin, Emmanuelle Seigner.

The Calling - di Richard Caesar; con Laura Harris, Richard
Lintern, Alice Krige.

L'esorcista - di William Friedkin; con Ellen Burstyn, Max von
Sydow, Linda Blair, Jason Miller, Lee J. Cobb.

Lost Souls - di Janusz Kaminski; con Winona Ryder, Ben Chaplin,
Philip Baker Hall, Elias Koteas.

L'inconfutabile verità sui demoni - di Glenn Stranding; con Karl
Urban, Jonathon Hendry, Sally Stockwell.
Maria & E. Marotta


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