V° Concorso LETTERARIO "Renzo Sertoli Salis": i premiati

Promotori - La Giuria del Concorso - I premi - Franco Buffoni - Motivazione - Carlo Franzini -Motivazione - Stefano Raimondi - Motivazione -

PROMOTORI

CONCORSO LETTERARIO RENZO SERTOLI SALIS -
5a edizione 2002-2003

PROMOTORI:

Lions Club Sondrio Host

Città di Tirano - Città di Sondrio - Provincia di Sondrio

Famiglia e Casa Vinicola Sertoli Salis - Fondazione Pro
Valtellina -

Fondazione Credito Valtellinese - A.P.T. Sondrio


LA GIURIA DEL CONCORSO



La composizione della Giuria: Giancarlo Majorino, Presidente, Camillo De Piaz, Giorgio
Luzzi, + Grytzko
Mascioni, Bruno Ciapponi Landi, segretario.


I PREMI

Questa la decisione dei giurati:


il PREMIO "CITTÀ DI TIRANO" a Franco BUFFONI per la raccolta
Del maestro

in bottega, Edizioni Empirìa, Roma 2002


il PREMIO SPECIALE "CITTÀ DI SONDRIO" per un'opera prima a
Carlo FRANZINI

per la raccolta Il codice di Smirne , Book editore, Castel
Maggiore BO 2002


il PREMIO SPECIALE "PROVINCIA DI SONDRIO" per un'opera
poetica edita

all'estero a Stefano RAIMONDI per la raccolta La città
dell'orto, Edizioni

Casagrande, Bellinzona (Svizzera) 2002


PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA intitolato a DAVID MARIA
TUROLDO a Mladen

MACHIEDO per l’opera di poeta e di italianista


PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA intitolato a BALILLA PINCHETTI
a Patrizia

VALDUGA per la sua significativa opera di traduttrice, in
particolare da

Mallarmé.


Proclamazione e consegna dei premi a Tirano
nel salone
d'onore di Palazzo Salis mercoledì 22 ottobre con la
partecipazione dei vincitori, nell'ambito del meeting del
Lions Club
Sondrio Host.


Documentazione sul concorso disponibile all'indirizzo
internet:

http://www.provincia.so.it/cultura/concorsosertolisalis/

e-mail: museo.tirano@provincia.so.it

Franco
Buffoni


Franco Buffoni, lombardo, vive a Roma. E’ ordinario di
critica letteraria

e letterature comparate all’Università Cassino. Dirige il
semestrale di

teoria e pratica della traduzione poetica “Testo a fronte” (Marcos
y

Marcos, Milano) e la collana di poesia I Testi di “Testo a
fronte”. Per

Bompiani ha curato i due volumi dei Poeti romantici inglesi
(1998, 2 ed.)

e per gli Oscar mondatori la trilogia delle ballate
dell’Ottocento inglese

(Coleridge, Ballata del marinaio; Kipling, Ballate delle
baracche; Wilde,

Ballata del carcere). Ha pubblicato le raccolte poetiche
Nell’acqua degli

occhi (Guanda 1979), I tre desideri (San Marco dei
Giustiniani 1984),

Quaranta a quindici (Crocetti 1987), Scuola di Atene (Arzanà
1991), Suora

carmelitana e altri racconti in versi (Guanda 1997), Il
profilo del Rosa

(Mondadori 2000), Theios (Interlinea 2001), Del maestro di
bottega

(Empiria 2002).



Motivazione


FRANCO BUFFONI è uno tra i più attivi e originali scrittori
in versi dagli

anni ottanta a oggi. La sua personalità sembra
particolarmente dotata di

due tipi di virtù che certo non di frequente si trovano a
convivere, e

cioè la continuità e la disponibilità all’esplorazione anche
sperimentale

di soluzioni stilistiche diverse. Partito da una sorta di
composto

fraseggio che ben si potrebbe definire di natura
post-sereniana, si è poi

mosso, anche sotto la spinta di un’esperienza di vita
intellettuale e

professionale tra le più ricche e mobili, verso orizzonti
che valicano

l’autobiografismo per approdare a zone emblematiche della
condizione

dell’intellettuale e dell’artista in una società complessa e
interattiva,

direi cosmopolitica. Il libro che premiamo oggi è
probabilmente il culmine

di questo percorso. Si fonda su un suggestivo schema di
rifrazioni e

rimandi, documenta contemporaneamente il compimento estetico
e il

travaglio del proprio formarsi, riflette sull’umiltà del
laboratorio come

sulla vertigine del culmine emotivo, e infine scioglie in un
profondo

quadro esistenziale e in una umana capacità di introspezione
i mille

incontri culturali che, spesso attraverso i torrenti di
altre lingue

familiari a Buffoni - e bilanciati tra brevi aforismi e
prose liriche o

riflessive, fino a versi esatti e potentemente figurativi -
, formano il

prisma di questo libro.



Carlo Franzini


Carlo Franzini insegna Fisiologia Umana all’Università di
Bologna. Questa
sua opera prima di poesia è un libro quadripartito che sa
esprimere ad
ogni stazione una lingua propria, uno stile autonomo: da
quella
dell’epigramma di gusto elegiaco a quella in forma di
diario, fino al
quaderno di traduzioni, offrendo il quadro ricomposto di
un’esperienza che
riannoda la poesia alla vita con piena consapevolezza
espressiva, etica e
sentimentale.



Motivazione


Questa meditata opera prima di CARLO FRANZINI segnala un
singolare, maturo
esordiente già noto per tutt’altro genere di interessi e per
prestigio

accademico-scientifico. Nelle due zone in cui è pressoché
esattamente
bipartito, il libro presenta altrettanti aspetti
complementari di questo
lavoro: la “traduzione dal mondo” che è la parte
propriamente creativa e
la restituzione al mondo dei parlanti che è l’assieme delle
avvincenti
traduzioni poetiche da lingue morte e lingue vive, di area
romanza e
germanica. Né complementari né del tutto separate, queste
due parti si
situano in un processo di integrazione tra natura e cultura,
fisicità dei
fenomeni e stupore della loro percezione. E
contemporaneamente un percorso
di meditazione e ricreazione dal passato letterario in un
mosaico delle
lingue europee che converge nel luogo della emozione comune
che le ha
letterariamente generate.



Stefano Raimondi


Stefano Raimondi (1964), laureato in Estetica, è
collaboratore presso la

cattedra di Filosofia dell’educazione (Università degli
Studi di

Milano-Bicocca). Ha pubblicato Invernale (prefazione di
Giancarlo

Majorino), Lietocollelibri, Como 1999; Una lettura d’anni
(prefazione di

Milo De Angelis) in Poesia Contemporanea. Settimo quaderno
italiano (a

cura di F. Buffoni), Marcos y Marcos, Milano 2001, La città
dell’orto

(prefazione di Umberto Fiori), Casagrande, Bellinzona 2002.

E’ inoltre autore della monografia critica: La ‘Frontiera’
di Vittorio

Sereni. Una vicenda poetica [1935-194], Unicopli, Milano
2000 e curatore

del volume Poesia @ Luoghi Esposizioni Connessioni, Cuem,
Milano 2002.

Sue poesie sono apparse su “Nuovi Argomenti”, “Idra”,
“Millepiani”,

“Graphie”. Gli interventi critici pubblicati hanno trattato
autori quali:

P. Jaccottet, P. Celan, N: Sachs, R. Char, Yves Bonnefoy,
Sylvia Plath e

il pittore N. De Staël. Svolge in varie sedi, incontri e
seminari sulla

teoria dell’intenzione poetica. Nel 1999 è stato tra i
fondatori della

rivista “Materiali di Estetica”. Collabora a “Poesia”,
“Pulp”.



Motivazione


Il giovane autore, già noto anche per il severo impegno
universitario nel

campo dell’estetica e per una serie di presenze selezionate
su riviste di

settore, approda alla ormai storica sede editoriale di
Casagrande di

Bellinzona. Due sembrano essere i motivi nutritori della
poesia di STEFANO

RAIMONDI: la presenza assidua, quasi ossessiva della città,
una Milano

criptica, metamorfica e epifanica; e la figura del padre, la
sua rapinata

e commemorata vicenda esistenziale. Entrambi temi si
integrano in una

elegia composta e ben distribuita sulle due facce della
visione, da un

trattamento autentico del diffuso modulo metropolitano, alla
svolta

esistenziale del venir meno del radicamento di una relazione
primaria; e

questa acuta spina sembra vantare echi di provenienza anche
sereniana.



Mladen Machiedo


Mladen Machiedo vive a Zagabria, dove è nato nel 1938.
Ordinario di

letteratura italiana all’Università della sua città, è
poeta, saggista,

teorico, critico. Traduttore di vari autori, da Michelangelo
a Campana, da

Montale a Calvino e Pavese, ha pubblicato diversi volumi e
saggi sulla

nostra letteratura sia in croato che in italiano. Tra i suoi
libri apparsi

in Italia ricordiamo Aeroliti (poesie, 1989), Vicini ignoti
(saggi e

traduzioni, 1992), Machiavelli segreto (saggio, 2001).

Nel 2001 gli è stato assegnato il Premio “Montale” per la
traduzione.



Motivazione


Se mai l’espressione “una vita per la poesia” possa vantare
un senso non

solo convenzionale e situarsi con sicurezza al di fuori
dello stereotipo,

è in riferimento a un autore come MLADEN MACHIEDO che essa
può venire
spesa. Formatosi in area mitteleuropea, in quella Zagabria
cuore di luoghi
già visitati dalla poesia di Dante come elementi di
passaggio tra oriente
e occidente, Machiedo ha dedicato e dedica la sua passione e
i suoi sforzi
a ricerche storico-filologiche in campo italianistico che
spaziano dal
Rinascimento al Novecento. Instancabile traduttore di poeti,
egli sta
inoltre contribuendo in maniera decisiva, mai prima d’ora
manifestata in
direzione così organica, a far conoscere nel suo paese e
nella sua lingua
il volto continuamente aggiornato della poesia italiana di
oggi, della
quale egli è per così dire uno dei più noti “ambasciatori”
all’estero. Ma
questo imperfetto profilo non potrebbe comunque venire
pronunciato se non
ricordassimo qui la sua assidua identità di poeta a propria
volta, e poeta
singolarmente bilingue in grado (pensiamo al recente Poesia,
Book 2002) di
avvicinarsi alla nostra lingua come a un suo vero e proprio
idioma
d’adozione. Il suo lavoro in versi, contaminando il piano
etico con quello
esegetico, una profonda spiritualità con il senso
dell’attualità
dell’esistente, si mostra quanto mai sensibile alla storia
la quale, nel
suo caso, ha bussato alla porta con particolare
drammaticità.

Patrizia Valduga

Patrizia Valduga è nata nel 1953. Vive a Milano. Presso
Einaudi sono
usciti Medicamenta e altri medicamenta (1989); Cento
quartine e altre
storie d’amore (1997); Prima antologia (1998); Quartine.
Seconda centuria
(2001). Ha tradotto John Donne, Molière, C.P. J. De
Crébillon, Mallarmé,

Valéry, Celine, Beckett e il Riccardo III di Shakespeare
(1998),

recentemente riproposto negli “Einaudi Tascabili”.



Motivazione


La giuria ha ritenuto di conferire a PATRIZIA VALDUGA il
premio per la
traduzione poetica. Nota autrice di poesia, traduttrice di
scrittori in
lingua francese e in lingua inglese, talvolta anche
prosatori e
drammaturghi (tra essi John Donne, Molière, Valéry, Céline,
Beckett),
Valduga ha affidato all’ardua traduzione dell’intero corpus
poetico di
Mallarmé la sua scommessa forse più tormentata e singolare,
il lavoro nel
quale filologia e spregiudicatezza si armonizzano
nell’affrontare uno dei
modelli più temibili e rocciosi della modernità.

Bruno Ciapponi Landi

GdS 18 X 03  www.gazzettadisondrio.it

Bruno Ciapponi Landi
Società