I RACCONTI DI CRISTINA: CATERINA E I NUOVI RACCONTI DEL CUORE

Simpatica la seconda Di. Classe eterogenea. Adesso è di moda. Sono di moda le intelligenze multiple e la differenziazione, mentre l’interdisciplinarietà e la transdisciplinarietà sono un po’ passate.

Con parole vecchie si direbbe che in quella classe c’è di tutto, il buono e il cattivo, il bravo e il somaro. Però adesso certe parole non si possono più usare. Politicamente scorrette. Eppure non è così diversa dalla classe dell’amato-odiato libro Cuore. A Caterina aveva sempre dato fastidio la retorica del libro di De Amicis, così come trovava troppo lacrimogeni i suoi racconti.

Eppure.

Non è così diversa la seconda Di. Dien è un ragazzo cinese, educato, gentile, silenzioso, di religione shintoista. Parla solo se interpellato. Ha una grafia bellissima, anche quando usa i caratteri latini le lettere che scrive sembrano ideogrammi. Un giorno ha regalato a Caterina il suo nome in cinese. L’altro giorno però è intervenuto in una piccola discussione. Per la prima volta. Caterina cercava di spiegare che tutti possono arrivare in vetta alla montagna, ciascuno col proprio ritmo. Inutile fare gare, aveva spiegato. Come se lei, alta poco più di un metro e sessanta si mettesse a gareggiare con suo figlio, alto un metro e novantacinque. Ecco che Dien ha detto, sorridendo, ma certamente suo figlio la farebbe vincere, perché le vuol bene.

Sono cose che a sentirle fanno bene.

Dien è arrivato qui che non sapeva una parola di italiano. Con tenacia e volontà ha imparato ad esprimersi correttamente, con un lieve accento. L’altro giorno ha imparato un nuovo vocabolo. Caterina ha visto che ha scritto metodicamente più volte la parola “minelale”. Interessante, molto interessante. Ha sempre in mano un piccolo traduttore elettronico, da cui dipende come un sordo da un apparecchio acustico.

L’altro giorno il Franti della classe è riuscito a sottrargli il prezioso apparecchio e l’ha buttato in un gabinetto.

Antonio, così si chiama il nostro Franti, è un personaggio “interessante”, secondo il collega buonista di Caterina, il problema è che “forse non siamo riusciti a motivarlo, e come lui nemmeno Edoardo”.

Caterina, che ormai ha l’età per ribattere e non può più permettersi di adeguarsi all’ipocrisia generale, si è ribellata.

I nostri Franti, molti per lo meno di quelli che conosce Caterina, spesso hanno mamme, nonne e famiglie buoniste, proprio come Antonio, la cui nonna si è incontrata con Caterina, o forse sarebbe meglio dire scontrata, per difendere il fanciullo. Signora, cosa vuole che le dica, suo nipote non fa niente, non fa i compiti, non si impegna e bigia quando ci sono i compiti in classe, non posso dire di essere contenta. Ma non bigia tutti i compiti in classe, ribadisce la nonna, e poi il suo problema è l’autostima. Sapesse il mio, pensa Caterina.

Per fortuna c’è chi la scuola la prende ancora sul serio. Subito dopo si è presentata infatti una signora che si è scusata per l’assenza della figlia per ben due lezioni di seguito. Sa, ha detto, Giovanna ha appena avuto la scarlattina, prima però aveva avuto la polmonite, cosa vuole è rimasta un po’ fragile dopo l’operazione al cuore.

Ogni ragazzo nasconde un racconto del Cuore. Ricordate Dagli Appenini alle Ande? O gli altri racconti altrettanto drammatici?

L’emigrazione è sempre presente, da Pechino alla Svizzera, dall’India alle Alpi.

Amita viene da Sri Lanka, i suoi sono arrivati con un’ondata di profughi Tamil, sono qui ormai da parecchi anni. E’ alta, magra, elegante nel portamento, splendidi occhi neri, denti bianchissimi. Anche lei è silenziosa, rispettosa, gentile. Puntuale nelle consegne, sempre presente.

Ai colloqui coi genitori si presenta con un distinto signore. E’ un ex funzionario della Croce Rossa, che si occupava di rifugiati. Solo e anziano ha adottato questa famiglia Tamil, paga la retta della scuola ai bambini e ne segue l’educazione. Parla un italiano perfetto, raffinato, con un leggero accento nordico. Ha confidato a Caterina di aver predisposto con un legale che questi tre bambini possano studiare fino alla maggiore età e anche oltre. Sapesse, ha continuato, che tragedie questi matrimoni combinati. I ragazzi devono assistere a scene incresciose, di violenza. Spero solo che mi venga concesso di vivere ancora qualche anno per poterli seguire da vicino. Cerco di curarmi, di fare moto, coltivo un orto biologico, ma soffro di diabete e devo sottopormi presto ad un intervento chirurgico.

Eppure niente traspare dal comportamento di Amita, che sembra il ritratto stesso della serenità.

Invece i genitori indigeni sono molto protettivi. Quando Caterina ha mostrato al padre di un simpatico ragazzo, un musicista, il compito del figlio in cui Vienna era in Australia, Amsterdam nel paese di Neandertal e la lingua parlata in Irlanda era il tedesco, il gentile signore ha detto “ma questa è geografia, non è inglese”.

Caterina allora gli ha mostrato con grande pazienza il capitolo del libro con cartine e bandierine, città e nazionalità. Gli ha poi spiegato che in tutti i libri per principianti c’è un capitolo che presenta questi vocaboli proprio perché si suppone che certe nozioni facciano parte del bagaglio culturale di ogni ragazzo. Ha anche aggiunto, forse è geografia, ma non sapere che Vienna è in Austria è ignoranza crassa, soprattutto per un cultore di Mozart o di Strauss.

Caterina non si sente la maestrina dalla penna rossa. I tempi sono cambiati. Sono cambiati anche i libri di testo, soprattutto quelli di lingue, che rappresentano anche il cambiamento della società. Ecco allora che quando deve presentare l’argomento “famiglia”, si guarda bene dal fare domande di tipo personale, visto che ogni ragazzo ha un tipo di famiglia diverso e quelli che hanno una famiglia tradizionale sono in minoranza, ma racconta di Amleto e del suo dramma famigliare e termina con un piccolo quiz. Chi sopravvive alla fine? L’esercizio piace sempre molto.

Queste sono solo alcune delle storie affiorate dagli incontri scontri coi genitori dei ragazzi della seconda D. Quali e quante altre storie si celano dietro a tutti quei cognomi esotici e meno esotici, slavi, spagnoli, portoghesi, turchi, arabi, tedeschi, indiani e cinesi?

Cristina Cattaneo

Cristina Cattaneo
Società