MAURICE DENIS AL MART DI ROVERETO

“Ori dei Cavalieri delle Steppe” al Castello del Buonconsiglio di Trento e un’ “occasione d’oro” per tutti i giornalisti invitati dalle APT di Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e Rovereto, Vallagarina, e i vari turisti italiani, specie

Che pacchia. Diciamolo francamente. Non sempre i giornalisti vengono trattati con i guanti gialli( a meno che non si è dei “grandi” della stampa italiana , così asservita al “potere”). Invece stavolta, l’offerta culturale e museale del comprensorio di Trento e Rovereto è stata vasta e diversificata e godibile proprio da quanti della stampa avessero avuto voglia di approfittare dell’”Occasione d’oro”, passando dall’ultramoderno museo d’arte contemporanea MART, al Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto che rappresenta nella città della Campana della Pace, un monito per tutte le guerre, un luogo della memoria dove, l’esposizione degli armamenti e la rappresentazione “fisica” delle situazioni da trincea vissute dai soldati della Grande Guerra, ottengono un grande valore emotivo e didattico. Situato nel quattrocentesco castello di Rovereto, il museo organizza anche interessanti mostre temporanee come quella attualmente in corso fino al 21 ottobre intitolata - Arte popolare e “orgoglio di reparto” nei distintivi austro-ungarici. 1914-1918- dove viene presentata la più ampia selezione di distintivi militari da berretto austro-ungarici mai esposta in Italia: simboli stilizzati, ma anche ritratti e paesaggi in miniatura di straordinaria precisione e talvolta di notevole bellezza. Un percorso tra arte, produzione popolare e propaganda(www.museodellaguerra.it).

Per coniugare la possibilità di fare una vacanza e visitare tutte le mostre in corso fino al 4 novembre, le APT di Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e Rovereto Vallagarina, propongono per tutta l’estate un’ ottima formula di soggiorno fra arte e natura, per chi desiderasse dimenticare per qualche giorno l’auto ed essere piacevolmente accompagnato dalla navetta-musei fra i musei di Trento e Rovereto(andate, andate, voi che siete così vicini!).

Una vacanza o un fine settimana rilassante all’insegna della cultura ma anche del buon vino, la navetta unisce inoltre anche la Piana Rotaliana e la Vallagarina – con tappe in alcune cantine di produzione vinicola lungo la Strada del Vino e dei Sapori della Vallagarina dove vengono prodotti spumanti e vini di pregio (fra tutti eccelle il Marzemino: che bello bere in compagnia tra il verde di queste valli!).

Il pacchetto- proposta intitolato “Un’Occasione d’Oro” si articola in svariate possibilità di “estensioni“ eno- gastronomiche e naturalistiche con visite al Monte Bondone, all’interessante orto botanico di palazzo Baisi, museo a cielo aperto dove nascono specie che risalgono alle ere pre- glaciali, miracolosamente giunte fino a noi grazie alle particolari condizioni climatiche di cui gode la montagna; visite (e degustazione) ad aziende agricole caratteristiche della Valle dell’Adige, intrattenimenti al suggestivo Castel Beseno, cene al lume di candela etc( maggiori informazioni si possono trovare sul sito dell’APT di Trento e Rovereto: www.apt.trento.it; www.aptrovereto.it).

Però tra tutte le cose meravigliose che abbiamo visto e gustato, non possiamo tralasciare una visita speciale al Mart di Rovereto che sa sempre organizzare eventi eccellenti che, purtroppo, non ricevono la pubblicità giusta come tante cavolate, organizzate da qualcuno che è “conosciuto” e così imbroglia la gente.

Attualmente é in corso al Mart di Rovereto un’eccellente ricostruzione dell’intero percorso di Maurice Denis (1870-1943) partita dalla Casa Madre dell’Ottocento francese, il Musée d’Orsay.

L’incontro tra il prestigioso museo francese e la sapiente direzione del MART, ha dato vita ad una mostra veramente completa e piacevolmente didascalica che regala un ampio spettro sulla magnifica e prolifica produzione del maestro francese con un percorso museale estremamente godibile. Il fulcro dell’insegnamento gauguiniano era nel predicare la sintesi, che avrebbe portato decisamente la pittura nell’arte contemporanea. Denis è stato il più importante tra gli allievi di Paul Gauguin, e il più pronto a ereditare i dati portanti del Simbolismo.

Chi é

Maurice Denis, tra i grandi artisti francesi di fine ottocento, ha svolto un ruolo essenziale in un’epoca decisiva, esprimendosi in maniera originale in diverse discipline, dalla pittura alle arti grafiche, dalla decorazione alla fotografia, ed elaborando parallelamente alle sue ricerche artistiche una profonda riflessione teorica che è testimoniata dai suoi numerosi scritti.

La sua celebre frase formulata a meno di 20 anni, nel 1890, “ricordarsi che un dipinto – prima ancora di essere un cavallo da battaglia, una donna nuda o un qualunque aneddoto – è essenzialmente una superficie piana ricoperta di colori assemblati in un certo ordine”, sarebbe divenuta uno dei motivi conduttori del pensiero sull’arte del XX secolo.

Durante il percorso ragionato della mostra, si può ammirare la sua produzione intimista, dove l’artista ritrae la sua famiglia e rinnova il tema della maternità e parallelamente, parte della sua produzione monumentale che affonda le radici nella pittura murale italiana del Trecento e del Quattrocento. Vengono presentati tre cicli decorativi straordinari: La leggenda di sant’Umberto, conservato al Musée du Prieuré di Saint-Germain-en-Laye, L’amore e la vita di una donna, ed infine il ciclo della Storia di Psiche, conservato al museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. L’originalità di questa mostra consiste anche nell’invito a scoprire le diverse opere decorative di Denis che ancora si trovano a Parigi o nell’Ile – de -France.

La produzione di Maurice Denis è stata immensamente prolifica, la nipote dell’artista, Claire Denis con la sua collaborazione incessante ha preparato il catalogo ragionato della sua opera. Grazie a lei ha potuto attuarsi questa esposizione.

La mostra, come auspica Serge Lamoine, Presidente del Musée d’Orsay, ricolloca senza dubbio l’artista ai vertici della sua epoca, al primo posto in termini di audacia e novità(Info: 800 397 760; info@mart.trento.it; www.mart.trento.it).

Oltre a Maurice Denis, sempre in questa bellissima regione di Trento e delle zone viciniore, vi sono ancora da visitare e godersi per il fatto che sono splendide: Sulle tracce di Maurice Denis. MartTrento - fino al 28 ottobre.

La mostra allestita presso il MART dedicata a Maurice Denis, grande maestro del Simbolismo internazionale, è presente anche a Trento, nella sede di Palazzo delle Albere. L'esposizione continua attraverso l'analisi dell'influenza del movimento europeo sull'opera di artisti italiani ed europei, in particolare di artisti che operarono in zone di confine, le ex province asburgiche del Tirolo e del Trentino-Alto Adige.

Poi gli “Ori dei Cavalieri delle Steppe”, fino a domenica 4 novembre, una raffinata collezione prestata dai Musei dell'Ucraina ed ospitata al Castello del Buonconsiglio di Trento.

Come ha sottolineato Sergej Chaikovskij, direttore generale del Museo Nazionale di Storia dell’Ucraina, numerosi popoli hanno contribuito alla formazione della civiltà europea e, fra questi, anche le comunità che occupavano il territorio dell’odierna Ucraina. Ricchissima è la documentazione del loro prezioso apporto culturale, dai resti archeologici alle fonti storiche, all’arte figurativa e decorativa. La conservazione di questo patrimonio di tesori è la ragion d’essere delle istituzioni museali, impegnate nella diffusione della conoscenza e nell’educazione al senso estetico, non solo nella prospettiva del mondo contemporaneo, ma anche delle generazioni future.

In modo particolare l’obiettivo è puntato sulla Steppa. È in questi spazi senza confini che a partire dalla fine del II millennio a.C. si sono affermati, gruppi tribali nomadi condotti da straordinari cavalieri il cui rango sociale si riflette nei sontuosi oggetti rinvenuti nelle monumentali sepolture a tumulo, i kurgan, “piramidi” delle steppe.

Cimmeri, Sciti, Sarmati, Goti, Unni, Avari, Khazari, Peceneghi e Polovzi, questi i popoli guerrieri che in segno di potere si vestivano di sfolgoranti ornamenti ed armi impreziosite dall’oro. Ucraina, terra di frontiera fra Europa e Asia, crocevia di popolazioni, segna l’inizio delle steppe, un mare d’erba che dal Danubio al fiume Giallo si estende per più di 7000 chilometri.

Poste ai margini del mondo allora conosciuto, le steppe sono sempre state luogo privilegiato di leggende.

Una mostra ricca di suggestioni( www.oridellesteppe.it; www.buonconsiglio.it)., come tutta ricca di pensieri e anche di silenzio che con delicatezza ci porge la Regione trentina e sue associate.

Maria de Falco Marotta & Enrico. - coll.di Diana Barrows

Maria de Falco Marotta & Enrico. - coll.Diana Barrows
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