"Fare la pace in una società di conflitti"

L’incontro formativo rivolto agli studenti promosso dall'UST: obiettivo centrato

Sala Melazzini del Consiglio Provinciale gremita questa mattina, lunedì 8 ottobre 2018, in occasione dell’incontro formativo rivolto agli studenti dal titolo «Fare la pace in una società di conflitti» promosso dal Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale (UST), Fabio Molinari, in collaborazione con l’Ordinariato Militare per l’Italia e la Provincia di Sondrio. Al tavolo dei relatori, per i saluti istituzionali, il Presidente della Provincia
 di Sondrio, Luca Della Bitta, l’Assessore alla Cultura, Educazione, Istruzione, Marcella Fratta, il Vescovo di Como, S.E. Mons. Oscar Cantoni, il Prefetto di Sondrio, Giuseppe Mario Scalia, il rappresentante della Consulta provinciale degli Studenti, Marco Foppoli, e il Dirigente dell’UST, Fabio Molinari.

A seguire, gli interventi del Generale di Corpo d'Armata e già Sottosegretario al Ministero della Difesa, Domenico Rossi, con un focus dal titolo "L'articolo 11 della nostra Costituzione"; del Cappellano Militare, Don Santo Battaglia che si è soffermato sul tema "Chiesa, mondo militare e servizio alla pace: la provocazione di don Milani"; e  dell’Arcivescovo Ordinario Militare per l'Italia, S.E. Mons. Santo Marcianò, che ha offerto un’interessante riflessione conclusiva sul ruolo centrale della “persona” e sull’importanza per i ragazzi presenti di testimoniare quanto appreso nel corso della mattinata. Ad assistere all’incontro formativo, moderato dal giornalista Luca Begalli, responsabile della testata “La Provincia di Sondrio”, anche il Questore, Gerardo Acquaviva, il Comandante provinciale dei Carabinieri di Sondrio, Emanuele De Ciuceis, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Massimo Manucci, il presidente del Bim, Alan Vaninetti, il presidente della Croce Rossa di Sondrio, Giuliana Gualteroni, e diversi rappresentanti delle autorità militari e civili insieme con un centinaio di studenti.

I SALUTI ISTITUZIONALI

«Ragionare di pace ha a che fare con la vita di tutti i giorni – ha esordito il Presidente della Provincia
di Sondrio, Luca Della Bitta, facendo gli onori di casa –. Significa anche scegliere se, nella nostra vita, vogliamo essere strumenti di pace e condivisione. In questo senso, ascoltare le parole degli illustri ospiti qui presenti, non può far altro che invitarci a riflettere e a crescere».

«In qualità di Assessore alla Cultura, Educazione e Istruzione non posso che essere felice di vedere tra i partecipanti tanti studenti – ha aggiunto Marcella Fratta portando i saluti del Sindaco di Sondrio, Marco Scaramellini –. “Signore fa di me uno strumento della tua pace”, recita una canzone che spesso cantiamo a Messa; e io vi auguro di essere i futuri strumenti della pace poiché, anche nel nostro piccolo, possiamo essere tutti semi di pace».

«Per costruire la pace nella vita di tutti i giorni occorre seguire alcuni punti – ha spiegato il Vescovo di Como, S.E. Mons. Oscar Cantoni, rivolto ai ragazzi –: imparare a dominare l’aggressività che è dentro di noi; superare quel clima di indifferenza che troppo spesso ci circonda; partecipare, coinvolgersi e stringere legami nella scuola, nelle comunità cristiane e civili; e osare esperienze che aprono il cuore e gli orizzonti come quelle nell’ambito del volontariato».

«Fare la pace significa lavorare, costruire e soffrire, anche con un piccolo gesto e in Grazia di Dio – ha dichiarato il Prefetto di Sondrio, Giuseppe Mario Scalia –. Irraggiando la pace di Dio è possibile estinguere tutto l’odio fra le persone. E, come diceva Madre Teresa, “serviamoci di amore e compassione per difenderci dalla guerra” nel convincimento che, la pace è più bella, gloriosa e vittoriosa di tutte le guerre».

«Siamo molto felici di partecipare tali iniziative – ha detto il rappresentante della Consulta provinciale degli Studenti, Marco Foppoli –. Tematiche come queste toccano profondamente noi giovani e, poiché in questo periodo la Consulta è in fase di ricostituzione, invito tutti voi studenti a partecipavi».

«Sono sempre felice di proporre agli studenti momenti di riflessione come quello di oggi e ringrazio tutti gli illustri ospiti che hanno accolto il mio invito a prendere parte a questo incontro – ha detto il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale (UST), Fabio Molinari –. Solo chi ha conosciuto la guerra forse conosce meglio e può apprezzare maggiormente il valore della pace. Una pace che sia rivolta “a tutti gli uomini di buona volontà”. Vi invito a farvi promotori di iniziative di pace – ha aggiunto rivolgendosi ai ragazzi – che facciano bene a voi stessi e al contesto in cui si trova la vostra vita».

GLI INTERVENTI

«L'articolo 11 è posto nella Costituzione Italiana nella parte dei “Principi fondamentali”,  ne consegue che dallo stesso non possono che scaturire “veri e propri vincoli giuridicamente rilevanti” e non delle semplici dichiarazioni ad uso di politica estera – ha spiegato il Generale di Corpo d'Armata e già Sottosegretario al Ministero della Difesa, Domenico Rossi nel corso del suo articolato intervento –. Tale articolo è una dimostrazione illuminata dello spirito costituente, ovvero della capacità dei nostri Padri costituenti di essere al contempo moderni e visionari. L’articolo 11 conserva la sua validità e, dal mutato scenario internazionale, l’esigenza di disciplinare il quadro normativo di impiego delle Forze armate nelle varie missioni, nel rispetto dei Principi costituzionali».

«L’impegno per la pace che il Vangelo richiede a chi fa una scelta di Fede non è in contraddizione con la vita di chi è chiamato a garantire la sicurezza sociale e civile di un territorio – ha dichiarato il Cappellano militare, Don Santo Battaglia, che si è soffermato sul tema "Chiesa, mondo militare e servizio alla pace: la provocazione di don Milani" –. Il messaggio di pace apre e chiude la vita di Gesù racchiusa nel Vangelo. Un’esigenza, quella della pace, che tuttavia si deve confrontare con la realtà sociale che richiede sicurezza. Il messaggio che Don Milani lascia a noi cappellani militari, ma anche al mondo della scuola, è l’impegno di costruire una società giusta capace di garantire insieme la pace e la sicurezza».

«A voi è data la grande responsabilità della testimonianza di quanto è emerso in questa interessante mattinata. Ognuno di voi deve poter dire: “Io c’ero” – ha concluso l’Arcivescovo Ordinario Militare per l'Italia, S.E. Mons. Santo Marcianò, rivolgendosi agli studenti –.  Voi ragazzi non siete il futuro, bensì il presente, e sono certo che sarete in grado di perpetrare questi importanti messaggi. Vi invito a leggere gli scritti di Don Milani e a riflettere su quanto disse Madre Teresa: “c’è forse un atto di guerra più violento di una madre che uccide il proprio figlio che porta in grembo?” Giovani miei, parlare di pace significa parlare di persone, pertanto occorre riconsiderare l’uomo come la cosa più preziosa al mondo; solo così non vi saranno più guerre».
 

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