I RACCONTI DI CRISTINA: LINGUE E POPOLI CHE SPARISCONO, LINGUE E POPOLI CHE RINASCONO

Continua il mio viaggio ideale nella storia e nel presente, alla ricerca di informazioni su fatti e popoli dimenticati, che comunque ci forniscono una chiave di lettura in più per capire meglio passato e presente

Ho già detto che sono una persona curiosa. Ecco perché sono affascinata dalla rete. Sento una parola e click, scopro tutto un mondo. E’ anche vero che c’è chi ha la mente che funziona a ragnatela, mentre il pensiero di altri è organizzato in modo più lineare. A me piace l’idea di ragnatela, con un centro da cui si irradiano i pensieri.

Ho cominciato questa mia “tessitura”, chiamiamola così, frequentando un corso sulle culture dell’Asia Centrale. Poi in Asia Centrale ci sono stata, ho visto, ho respirato l’aria, ho mangiato splendidi frutti. E mi sono avvicinata a culture prima totalmente sconosciute. Poi ho continuato il mio corso serale e ho anche letto qualche libro. Mi ci sono affezionata. E quando ci si affeziona a qualcosa la si fa propria e non la si lascia facilmente. Ho percorso una mia personale Via della Seta lungo la quale fra gli altri ho incontrato gli Ebrei di Bukhara, i Khazari, e adesso i Caraiti – o Karaiti.

Chi sono i Caraiti?

Ne parla molto Arthur Koestler nel già citato “La Tredicesima Tribù”, sulla storia dei Khazari.

Ne parla Wikipedia, la straordinaria enciclopedia on-line, e ne parla un sito molto ben documentato “The Peoples of the Red Book” che ha censito tutti, ma proprio tutti, i gruppi etnici che facevano parte dell’ex-Unione Sovietica. Un gioiello. Altri siti ne parlano da un punto di vista religioso e altri da un punto di vista politico. Di questi ultimi diffido sempre. C’è sempre qualcuno che vuole far passare un messaggio non richiesto.

Ma perché mi incuriosiscono tanto?

Qualche tempo fa ho assistito a una conferenza del Professor Vittorio Dan Segre che presentava il suo ultimo libro. Persona affascinante e squisita ha la capacità di esprimere concetti alti con parole semplici. Ascoltarlo e leggerlo è sempre un piacere. Ebbene quella sera ha detto che la rinascita dello stato di Israele preoccupa perché è come la rinascita di un fossile. Pensiamo a Jurassic Park.

E quanti fossili, ha aggiunto, potrebbero rinascere? Magari in quella zona, fra il mar Nero e il Caucaso, che un altro illustre studioso, il Prof. Franco Cardini, ha definito non un “melting pot”, ma piuttosto un “salad bowl”.

Quanti nomi di popolazioni che noi europei eurocentrici non avevamo mai sentito nominare sono all’improvviso ricomparsi nei titoli dei giornali? Azerbaijan, Ossezia, Nagorny Karabakh , Inguscezia, Dagestan, Cecenia, Kurdistan e Tatarstan! Sì, c’è anche il Tatarstan, dei tatari di Crimea. Si dice Tatari o Tartari? Se pensiamo ai tartari ci viene in mente o Gengis Khan o Il Deserto dei Tartari di Buzzati, che si dovrebbe leggere a scuola, ma che nessuno legge mai. Solo l’idea annoia.

I Caraiti dicevo. I Caraiti sono una popolazione antica con una lingua e una religione altrettanto antiche. Un fossile vivente. Ecco cosa dice l’enciclopedia:

Verso la metà dell'VIII secolo sorse in Babilonia, all'interno del giudaismo orientale, un movimento di reazione al predominante talmudismo .:.. I Caraiti (dall'ebraico karaim, ossia uomini della scrittura) furono fondati da Anan ben David, il quale raccolse tutti i gruppi di opposizione alle tradizioni rabbiniche ….. La loro polemica portò a un rinnovato interesse per l'ebraico biblico Ispirandosi alle antiche tradizioni sadducee e alle dottrine degli Esseni di Qumran, dei quali, probabilmente, avevano rinvenuto alcuni manoscritti, i Caraiti rifiutano in blocco tutta la cosiddetta Torah orale (Talmud) cristallizzatasi nella Mishnah redatta verso il 200 e, successivamente nell'aggiunta della Ghemarah palestinese e babilonese. I Caraiti accolsero anche gli insegnamenti di Anan sulla Trasmigrazione delle anime, alcune pratiche ascetiche, come evitare la carne e il vino in segno di lutto per Sion e l'opposizione ai medici, dal momento che solo Dio può guarire gli infermi.

"Caraiti." Wikipedia, L'enciclopedia libera. 25 feb 2006, 12:21 UTC. 11 giu 2006, 19:31 .

Così l’origine, forse controversa, ma leggendaria come la figura di questo Anan Ben David., che in una cella delle prigioni del Califfo di Bagdad conosce Abu Hanifah, a sua volta il fondatore di una delle quattro scuole giuridiche sunnite, quella degli Hanafiti. Anan Ben David ascolta i consigli di Abu Hanifah, riuscendo così ad aver salva la vita, e da lui assimila anche un metodo interpretativo delle scritture, basato sull’analogia.

Ma questo succedeva nell’ottavo secolo in quel di Bagdad. E poi? Poi ritroveremo dei Caraiti sotto i Khazari fra l’ottavo e il decimo secolo. E ancora lungo la Via della Seta, dove regnava la tolleranza religiosa. Nel tredicesimo secolo si ha notizia di Caraiti fra i Tartari di Crimea. Sempre in Crimea trovano rifugio altri Caraiti provenienti dal Medio Oriente fra il XIV e il XVI secolo. Nel 1397 il Granduca di Lituania sposta alcune centinaia di Caraiti a nord, non lontano da Vilnius, in una località chiamata Trakai (o Trocki). Nel 1997 si è festeggiato il sesto centenario dell’insediamento dei Caraiti in Lituania. Oggi la popolazione karaita in Lituania è ridotta a poche centinaia, soprattutto anziani. Anche la loro lingua, che era riuscita a sopravvivere per tanti secoli, sembra sia destinata ad un inesorabile declino, almeno in Lituania. Si tratta di un idioma di ceppo turco che, come la popolazione, ha avuto fortune alterne. Ha sempre dovuto prendere in prestito l’alfabeto dalla lingua dominante, che fosse ebraico, russo, polacco o lituano. D’altra parte i Caraiti stessi sono sempre stati multilingui e hanno sempre utilizzato la loro lingua solo all’interno delle loro comunità

I Caraiti sono sempre stati trattati come una minoranza. Sotto alcuni zar russi vennero negati loro i diritti civili, ma non sempre le leggi che si applicavano agli ebrei riguardavano anche i Caraiti. Non furono soggetti a persecuzioni razziali da parte dei nazisti appunto perché non considerati ebrei. Comunque, con la guerra e sotto il regime sovietico, anche questo piccolo mondo è andato frammentandosi e le antiche tradizioni scomparendo. Oltre che in Lituania sopravvivono alcune comunità in Crimea e in Turchia. Anche ad Istanbul, dove ho visitato il cimitero e la piccola sinagoga, sembra che il numero dei Caraiti sia sempre più esiguo. Peccato, perché come tutte le minoranze, sono un libro di storia, ma non solo, ancora aperto e varrebbe davvero la pena studiarlo meglio.

Cristina Cattaneo

Cristina Cattaneo
Società