Caso 'Mein Kampf', 'Il Capitale' di Marx e la scelta di Sondrio

Un contributo da Sondrio, esperienza vissuta, sulla polemica violentissima scatenatasi per avere 'Il Giornale' offerto ai propri lettori, con pagamento modesto, una copia di “Mein Kampf”, traducibile in “La mia lotta”, opera conosciuta di autore sventuratamente conosciuto. Ricorrono 90 anni esatti da quando Adolf Hitler, nato a Braunau am Inn quindi austriaco e solo naturalizzato tedesco, completò la stesura di quel libro, un vero e proprio 'manifesto', inizialmente se non ignorato quasi. Un 'manifesto' colpevolmente anti-tutto e culturalmente da 'caporale austriaco', con tutto rispetto dei caporali italiani.

La pubblicazione
La pubblicazione è stata giustificata dalla opportunità che tutti conoscano le radici del male, da cosa ha originato quel pazzesco vento di guerra che ha lasciato i Paesi europei esausti per l'enorme numero di cimiteri prodotti in quasi 6 anni, 5 per l'Italia. Ha detto qualcuno che in fin dei conti nelle librerie italiane o sul web sono in vendita diverse edizioni del “Mein Kampf”. Non entriamo nel merito perchè ci interessa un ricordo valtellinese anche se va pur sottolineato che in questo caso si entra in una libreria, reale o virtuale, e si fa una scelta. Nel caso de 'Il Giornale' il libro va su gran parte delle 28.000 edicole italiane (18.000 quelle 'pure', 10.000 essendo quelle miste, di bar, tabaccherie, supermercati ecc.). Vero che lo compra. Vero che costa poco e vera poi la curiosità ma se pur per molti la lettura può essere raccapricciante vero è che per qualcun altro potrebbe scattare una sorta di contagio. E poi ci si immedesimi in persone ebree, cosa possono pensare, come possono vivere situazioni di questo tipo...

Il caso di Sondrio
Non si tratta di distogliere parte dell'attenzione dall'obbrobrio hitleriano fiancheggiandolo con un'altra opera fonte di sconvolgimenti mondiali. No. Per associazione di idee il caso infatti ne ha fatto venire in mente uno analogo successo a Sondrio.
All'esame di maturità del Liceo Scientifico, non contenti di dover portare materie non solo di quinta ma anche di quarta, non contenti di una lunga serie di scritti (italiano, versione latina, versione da latino, matematica, lingua straniera, disegno con storia dell'arte), avevano anche aggiunto la scelta di un libro da approfondire durante l'anno per poi discuterne in sede di esame.
Preside nonché docente di storia e filosofia al Liceo Scientifico di Sondrio era il prof. Balatti che propose ai maturandi, nove in tutto, di scegliere “Il Capitale” di Karl Marx. Era un periodo di fortissimo conflitto tra l'Occidente e i Paesi, URSS guida, che avevano a riferimento il Marxismo in una fase di forte espansione in Africa, in America latina, in Oriente. Era un periodo di contrapposizione dura anche in Italia con il progressivo abbassa-bandiera marxista solo dopo i fatti di Ungheria. Ebbene, un docente di posizione 'liberale-storica' e allievi sostanzialmente lontanissimi dai seguaci del materialismo storico, pur con l'iniziale sconcerto di alcuni genitori, avevano fatto la scelta più lungimirante che si potesse fare: andare in campo avversario per conoscere, per capire, per combattere con le armi della cultura visioni della società, ed atti conseguenti, del tutto dimentichi di valori fondamentali, persona umana al centro. Dire che i commissari venuti da fuori, Presidente un cattedratico di Pisa, fossero rimasti sorpresi è ancora poco anche perchè c'era il confronto con gli altri tre Licei di Bergamo, Treviglio e Celana - con Sondrio 82 allievi in tutto - ciascuno dei quali aveva fatto per la scelta del libro una scelta convenzionale
Significativo.
 

PS Forse ci vorrebbe qualcosa di simile per studiare l'evo-involuzione del capitalismo che quanto a rispetto della persona umana oggi non sta certo molto indietro rispetto a quanto di cui sopra.
 

Alberto Frizziero
Società