MOLA. Scienza ed arte. Motivi e appuntamenti

l lunch-talk, organizzato dall’ISPI

In un lunch-talk, organizzato dall’ISPI in collaborazione con la Commissione europea e il Gruppo Italiano della Trilateral Commission (La Commissione Trilaterale, o ellitticamente la Trilaterale, in inglese Trilateral Commission, in francese Commission Trilatérale, in cinese 三邊委員會 Sān biān wěiyuánhuì, è un gruppo di studio “think tank” non governativo e apartitico. Ha la sua sede sociale a New York. Conta più di trecento membri uomini d'affari, politici, intellettuali provenienti dall'Europa, dal Giappone e dall'America settentrionale), il vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen  responsabile delle politiche di crescita, investimenti, occupazione e competitività della Commissione ha intrattenuto alcuni dei principali rappresentanti del mondo dell'economia, della cultura e della politica italiana tra cui: Gabriele Galateri di Genola; Patrizia Grieco; Enrico Letta; Ugo Loser; Cristina Messa; Mario Monti; Gianfelice Rocca; Maurizio Sella; Andrea Sironi; Massimo Tononi; Giuseppe Vita. Katainen sta svolgendo un suo impegnativo tour  nelle principali città europee, ed ha fatto tappa in questi giorni a Milano per presentare il piano di investimenti di Juncker. Ecco i quesiti

Katainen: “It’s time to build the future” (in video)

Mostra ottimismo verso il futuro il vicepresidente Katainen “e fa notare come la fiducia verso l’Ue e la zona euro stia tornando. Superata la fase più acuta della crisi, continua Katainen, la Commissione ha deciso di fare degli investimenti la top priority. Non si tratta di una misura una tantum ma di un intervento a carattere strutturale che interessa tutti i settori produttivi e mobilita fondi pubblici e privati”.

Piano Juncker: l'Europa volta pagina?

Cosa serve all’Europa per ripartire?

“Ambizioso, necessario, insufficiente. Comunque si voglia considerare il piano Juncker secondo Franco Bruni, ISPI e Università Bocconi, il problema della ripresa in Europa va oltre il destino del piano presentato a fine novembre. Per far ripartire l’Unione occorre accelerare le riforme strutturali necessarie per rendere più efficiente l’economia europea e più integrati i suoi mercati”.

Ulteriore domanda: Che impatto ha avuto la crisi sull’assetto istituzionale dell’Ue?

“Per uscire dalla crisi, all’Europa non basta attivare nuove risorse finanziarie ma occorre anche rivedere il proprio assetto istituzionale. Pur non nascondendo i tanti ostacoli che rallentano questa trasformazione”, afferma Antonio Padoa-Schioppa, Università degli Studi di Milano, ed sottolinea anche alcuni passi avanti che proprio per mezzo della crisi economica ci si é permesso di percorrere. CARLO MOLA
 
Parisi, fisico
Giorgio Parisi (nato a Roma il  4 agosto 1948) è un fisico italiano attivo nel campo della meccanica statistica e in teoria dei campi. È uno dei fisici più autorevoli del mondo secondo la scala h-index (Con indice H, o indice di Hirsch, a volte, in inglese, H-index, si intende un indice proposto nel 2005 da Jorge E. Hirsch dell'Università della California a San Diego per quantificare la prolificità e l'impatto del lavoro degli scienziati, basandosi sia sul numero delle loro pubblicazioni che sul numero di citazioni ricevute) Parisi.  è considerato uno dei migliori scienziati italiani in assoluto. Con Carlo Rubbia è l'unico fisico italiano membro della National Academy of Sciences degli Stati Uniti d'America. Ha introdotto in cromodinamica quantistica, insieme a Guido Altarelli, le cosiddette equazioni di Altarelli-Parisi che assegnano le correzioni di ordine superiore alla libertà asintotica. (La stabilità di un sistema è la sua capacità di mantenere le sue grandezze in uscita entro valori limitati a fronte di variazioni limitate delle grandezze ai suoi ingressi. Se invece tendono, con l'andare del tempo, a stabilizzarsi ad un dato valore si parla di stabilità asintotica o sistema asintoticamente stabile).A lui si deve anche l'elaborazione dell'equazione differenziale stocastica per i modelli di crescita per la random aggregation (il modello Kardar-Parisi-Zhang). Questa la premessa della nuova alta ricerca  che prende il nome di “Stesso laser, luci diverse” La prima osservazione sperimentale utile alla ‘misura’ della complessità di un sistema realizzata da un gruppo di ricerca della Sapienza e del Consiglio nazionale delle ricerche: una verifica fotonica della teoria di Giorgio Parisi sulla ‘rottura di simmetria delle repliche’. Lo studio è uscito su Nature Communications La scienza della complessità è uno dei settori di più grande interesse della fisica moderna, con conseguenze nelle neuroscienze, nelle dinamiche sociali, nelle nanotecnologie e nei nuovi materiali. Ma che cos'è che ci consente di stabilire se un sistema è complesso? Il gruppo di fotonica del Dipartimento di fisica della Sapienza, in collaborazione con gli istituti Isc, Ipcf, Nano ed Isof del Consiglio nazionale delle ricerche, ha riportato la prima misura diretta e la prima evidenza sperimentale utili in tal senso. Lo studio è pubblicato su Nature Communications. “Giorgio Parisi negli anni '80 ha introdotto una grandezza nota come ‘overlap’, che fornisce il grado di complessità di un sistema fisico, secondo cui un sistema si può definire complesso se nelle medesime condizioni può operare in modalità completamente diverse, un fenomeno che prende il nome di ‘rottura di simmetria delle repliche’”, spiega Claudio Conti, direttore dell'Istituto dei sistemi complessi (Isc) del Cnr. “Tutta la scienza della complessità è stata largamente influenzata dal lavoro pionieristico di Parisi che ha introdotto un parametro che non era stato mai misurato sperimentalmente prima d’ora”.”Ora i ricercatori hanno mostrato che laser identici, realizzati con particolari materiali organici e nano-strutturati, emettono luce con proprietà statistiche molto diverse pur operando nelle medesime condizioni”. “Per spiegarla in termini più semplici, questi laser particolari si comportano in maniera diversa ogni volta che li accendiamo. Questa verifica - osservata in sistemi laser disordinati - oltre a rappresentare un passo importante nell’avanzamento delle conoscenze scientifiche, ha anche rilevanti ricadute applicative”, conclude Conti. I ricercatori hanno infatti “realizzato una nuova classe di laser nano-strutturati e in futuro grazie a queste innovative tecnologie si potranno mettere a punto nuovi tipi di laser per microscopia ad alta risoluzione finalizzati ad applicazioni diagnostiche, come le diagnosi di cancro in materiali biologici, o per realizzare sensori di nuova generazione utili alla rivelazione dell’inquinamento”. Notizia del 14 gennaio 2015. Dall’Università Sapienza di Roma e Isc-Cnr, Ipcf-Cnr, Nano-Cnr, Isof-Cnr. L’argomento appunto è: osservazione sperimentale del fenomeno di rottura di simmetria delle repliche, una verifica fotonica della teoria di Giorgio Parisi. Studio pubblicato su Nature Communications, 'Experimental evidence of replica symmetry breaking in random lasers' N. Ghofraniha, I. Viola F. Di Maria G., Barbarella, G. Gigli, L. Leuzzi and C. Conti . Una grande ricerca condotta da scienziati e ricercatori italiani. CARLO MOLA

Scenari 2015
Più di molti articoli “interpretativi” di una grave e drammatica situazione internazionale ci sembra interessante dare notizia di una giornata di studio e approfondimento ecco appunto una giornata che ci sembra interessante all’ISPI:  “SCENARI 2015. FRA VECCHIE CRISI E NUOVI RISCHI”  in Palazzo Clerici, il 22 gennaio 2015 - ore 17.30. Il 2014 ha lasciato un’eredità difficile in campo  internazionale e di conseguenza nei vari paesi scossi da crisi di grande rilievo i cui effetti graveranno sul futuro, che si presenta fosco. Con la sfida del terrorismo, la questione ucraina e alle molte perplessità  sul piano economico. Come modificherà la minaccia del radicalismo islamico? Quale ruolo giocheranno gli Stati Uniti di Obama sul piano internazionale? Quale futuro per l'economia mondiale, per lo sviluppo cinese e per quello europeo? Si può sperare in un cambiamento in un miglioramento?
Per l’incontro introducono: Lucio Caracciolo, Limes Paolo Magri,  dell’ISPI.
Intervengono: Alessia Amighini, Università del Piemonte Orientale e ISPI. Carlo Carraro, Università Ca’ Foscari Venezia.  Gianluca Pastori, Università Cattolica di Milano e ISPI
Arturo Varvelli, ISPI. Antonio Villafranca, ISPI
L’incontro trae spunto dalla pubblicazione del Dossier ISPI e del numero di Limes dedicati a questi temi. L'evento sarà trasmesso in diretta live streaming sul sito dell'ISPI. CARLO MOLA

Maraniello
Sentiamo cosa ha da raccontare  Giuseppe Maraniello al bravissimo critico d’arte Tommaso Trini «La tua scultura fantastica essa stessa? Non è che ogni tua “figurina” abbia una coscienza propria che magari a te sfugge?» «Forse sì, anche perché nascono da occasioni. Mi auguro che la mia scultura fantastichi essa stessa e possa fare fantasticare gli altri, visto che io non ho alcun messaggio evangelico da comunicare.» (Intervista di T. Trini a G. Maraniello, 1995). Così con questo siamo ad annunciare  la mostra “Giuseppe Maraniello ATTRATTI” Dal 16 gennaio al 28 febbraio 2015  alla Fondazione Marconi che presenta un’antologica di Giuseppe Maraniello con opere comprese tra la fine degli anni Settanta ad oggi. Giuseppe Maraniello, napoletano “verace”, per nascita e formazione, viene come tanti a Milano nel 1971 dove lavora molto e molto espone. Prima è attratto oltremodo dalla  fotografia e dal video ma poi ritorna decisamente alla pittura (ma anche alla scultura) e ai linguaggi classici dell’arte. In particolare alle esperienze poveristiche e concettuali, un vero nutrimento. Possiamo definire il fascino delle sue opere che sono pitture e sculture al tempo stesso ed è stato scritto e”dal combinare, in una magica coincidenza, imprendibili coppie dialettiche come arcaico e moderno, maschile e femminile, colore e forma, superficie e volume, pieni e vuoti”. Il percorso espositivo nelle sale della Fondazione Marconi, ora ampliate e rinnovate, consentirà una  ricca esplorazione su oltre trent’anni di rapporti di Giuseppe Maraniello con, rispettivamente, lo studio Marconi, Giò Marconi e Fondazione Marconi. La Fondazione Marconi realizzerà un catalogo per l’occasione, edito da Cambi Editore, a cura di Tommaso Trini che verrà presentato al pubblico l’11 febbraio 2015. Completa la mostra una selezione di piccole opere, esposte allo Studio Marconi ’65 di via Tadino 17. CARLO MOLA

Via Tadino 15 - 20124 Milano Tel. 02 29 41 92 32 Durata della mostra: dal 16 gennaio al 28 febbraio 2015. Orario: martedì - sabato 10-13, 15-19. Ingresso gratuito

“Shoes and foods”
Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente “Shoes and foods” è il soggetto del prossimo contest di The Micam Creative Award, un omaggio al food,  tema centrale anche  dell’Expo milanese del 2015.I partecipanti sono invitati ad  esprimersi intorno al rapporto tra un oggetto di moda come la calzatura e il cibo. Foto, filmati, disegni, dipinti,  o prototipi di calzature, ma, in questa occasione, anche creazioni gastronomiche sono gli strumenti attraverso cui i partecipanti potranno proporre le proprie visioni creative intorno a concetti quali il glamour, il camminare bene e il mangiare sano, così importanti per la salute di ognuno di noi. Il concorso aperto a tutti è indirizzato a partecipanti di ogni nazionalità e non esclude l’apporto organizzato di scuole o accademie non solo di moda e design, ma, grazie alla popolarità rappresentata dal cibo, anche di altre discipline. Assocalzaturifici assegnerà al migliore elaborato fatto pervenire entro il 30.1. 2015 un premio di 1.000€. Il vincitore individuato da una giuria costituita da imprenditori calzaturieri e dal direttore di Chi è Chi Cristiana Schieppati sarà premiato durante la cerimonia di inaugurazione dell’edizione di febbraio di The Micam. LE PARTECIPAZIONI VANNO INVIATE A THE CREATIVE MICAM  CARLO MOLA

Tecnologie indossabili
Un’indagine condotta da Ipswitch (Ipswitch sviluppa e commercializza prodotti software e servizi per le aziende di tutto il mondo. Con sede a Lexington, Massachusetts, Ipswitch ha anche centri di Ricerca & Sviluppo in Atlanta e Augusta, in Georgia, American Fork, Utah, e Madison, Wisconsin, ed ha un Ufficio europeo ad Amsterdam) indica quanto le aziende siano pronte a introdurre la tecnologia indossabile  nel 2015. Francia e Germania sono  leader nell’adozione di tecnologie indossabili in azienda. L’indagine, segnalata da una nota aziendale, indica che un gran numero di dispositivi indossabili sarà introdotto sul luogo di lavoro nell’arco dei prossimi 12 mesi e che si collegherà all’infrastruttura IT aziendale (IT sta per Information Technology,  probabilmente significa Reparto Informatico aziendale).
Tuttavia, viene data ancora  poca attenzione all’impatto che tutto ciò avrà sulle prestazioni di rete e sulla sicurezza. Infatti, solo il 13% delle organizzazioni  dichiara di approntare  una politica per gestire l’impatto della tecnologia indossabile. Francia e Germania sembrano procedere più rapidamente all’adozione della wearable technology rispetto al Regno Unito e all’Italia. Il 34% delle aziende francesi e il 33% di quelle tedesche dicono di voler introdurre dispositivi indossabili aziendali nel corso del 2015, mentre solo un quarto delle aziende in UK (25%) assicurano che preparano la stessa quantità Un argomento importante interessa la possibile introduzione in azienda di tecnologie indossabili di proprietà dei dipendenti. Il 45% del campione intervistato si aspetta nel 2015 un afflusso di Apple Watch e di altri dispositivi indossabili. Sono le aziende tedesche (41%) quelle che prevedono il maggior volume di dispositivi dei dipendenti; seguono Francia (36%) e UK (33%). Nonostante le aziende si aspettino l’ingresso delle tecnologie indossabili in azienda, il 77% non ha una politica attuale per la gestione dell’impatto che queste tecnologie avranno sull’infrastruttura aziendale.
Commenta Alessandro Porro, Vice Presidente International Seles di Ipswitch. “Con le tecnologie indossabili saranno molte le sfide per l’infrastruttura IT. Se non verranno introdotte le policy corrette, le giuste e tecnologie e i tool di monitoraggio idonei, le organizzazioni sperimenteranno cattive prestazioni di rete, scarsa disponibilità, minacce per la sicurezza e problemi di conformità”. Secondo Porro, il miglior approccio per preparare la rete aziendale all’impatto della tecnologia indossabile è rivedere e aggiornare policy e infrastruttura di rete.“Un gran numero di dispositivi indossabili che si collegheranno alla rete aziendale avrà un forte impatto sulla banda wireless e rallenterà le prestazioni delle applicazioni. Tutti i nuovi dispositivi vorranno la propria fetta di rete wi-fi aziendale; questa situazione deve essere monitorata e gestita con molta attenzione”, conclude Porro.  CARLO MOLA

Giancarlo De Carlo. Il disegno e l’architettura alla Triennale di Milano
Da Flavia Chiavaroli, un’intelligente e sensibile promotrice di mostre d’arte molto preziose, ci viene una segnalazione  che alla   Triennale di  Milano, purtroppo solo fino all’11 gennaio 2015,  era stata eccellentemente  allestita una  mostra,  che raccontava l’architettura di Giancarlo De Carlo. Attraverso gli schizzi inediti. (Giancarlo De Carlo Genova, 12 dicembre 1919 – Milano, 4 giugno 2005 è stato un grande  architetto italiano. Ed un indimenticabile maestro e docente universitario a Venezia ed Urbino.) È stato tra i primi a sperimentare ed applicare in architettura la partecipazione da parte degli utenti nelle fasi di progettazione. È conosciuto nel mondo  per essere uno tra i fondatori del movimento Team X che operò una “rivoluzione” contro  il  Movimento Moderno e le tesi funzionaliste di le Corbusier. Andò oltre il New Brutalism (New Brutalism, un volto dello Style Internazionale di architettura che è stato creato da Le Corbusier e dai suoi principali compagni architetti Ludwig Mies van der Rohe e Frank Lloyd Wright e che hanno richiesto un approccio funzionale verso la progettazione architettonica. Il termine è stato applicato per la prima volta nel 1954 dagli  architetti inglesi Peter e Alison Smithson allo stile post-1930 del maggiore architetto francese Le Corbusier). Uno dei concetti fondamentali di De Carlo è che la mano dell’architetto disegna incessantemente. Ed è evidente con la mano la mente e lo spirito. Quando si pensa che disegni solo per il progetto si è in errore. Perché il progetto e lo sguardo dell’architetto sul mondo sono la stessa cosa. La mano traduce in schizzo un pensiero, l’espressione di un’idea si concretizza sul foglio più che nelle parole. E quando si tratta della splendida mente di Giancarlo De Carlo, diviene un beneficio esser collegati a simili riflessioni. La mostra Giancarlo De Carlo. Schizzi inediti è una raccolta di disegni in gran parte mai esposti, assieme a interviste e contributi video. Nota, infatti, è la sua lunga carriera come abbiamo scritto, di docente presso lo IUAV di Venezia e l’Ilaud di Urbino, nonché la sua sperimentazione e ricerca iniziata con il Team X durante il decimo CIAM, nel 1956.
“L’architettura è fondamentalmente organizzazione dello spazio. Tutto quello che allontana da questo intento, seppure di qualità, non è architettura”, scriveva De Carlo. La mostra riesce a rendere in allestimento un principio caro allo stesso architetto: “Ogni progetto riuscito ha origine nella comprensione profonda del contesto in cui si trova anche quando lo trasforma radicalmente”. CARLO MOLA

 

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