IL FUTURO CHE CI ASPETTA

“Dare” e “Avere” saranno i verbi più in voga non solo nel 2007, ma anche negli anni a venire.

Pare che il mondo (le nazioni ricche) stia imparando a non pensare di accaparrarsi tutta la ricchezza, ma di tendere una mano alla gente povera, affinché trovi un riscatto dalla miseria , dalla fame e dalle atroci guerre fratricide.

Il Rapporto Global Economic Prospects 2007: Managing the Next Wave of Globalization ( www.worldbank.org/infoshop: Prospettive Economiche Globali per il 2007 - Per gestire la prossima fase della globalizzazione), dice, con dati alla mano, che la crescita nei paesi in via di sviluppo raggiungerà il livello record del 7 per cento. Si prevede che nel 2007 e nel 2008 essa rallenterà, ma sarà sempre oltre al 6 per cento, che equivale a più del doppio del tasso di crescita nei paesi ad alto reddito, previsto attorno al 2,6 per cento.

Il resoconto presume che nell'arco dei prossimi 25 anni, la globalizzazione produrrà un aumento dell'economia globale che dai 35 mila miliardi di dollari nel 2005 arriverà ai 72 mila miliardi nel 2030. La forte crescita economica nei paesi in via di sviluppo, sostenuta nell'arco di tale periodo, potrebbe avere un impatto significativo sulla povertà globale. "Il numero di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno potrebbe essere dimezzato, dagli 1,1 miliardi di oggi a 550 milioni nel 2030. Tuttavia, alcune zone, specialmente il continente africano, rischiano di rimanere indietro, e le disparità di reddito potrebbero aumentare all'interno di molti paesi, confermando le preoccupazioni attuali nutrite in merito alle disparità esistenti tra paesi". Il commercio mondiale di beni e servizi potrebbe triplicare raggiungendo i 27 mila miliardi di dollari entro il 2030, e in termini di share dell'economia globale il commercio aumenterà dall'attuale quarto ad oltre un terzo. Si prevede che circa la metà dell'aumento verrà dai paesi in via di sviluppo, i quali solo venti anni fa producevano il 14 per cento dei manufatti forniti ai paesi ricchi, oggi ne forniscono il 40 per cento, ed entro il 2030 ne forniranno con tutta probabilità oltre il 65 per cento. Al tempo stesso, la domanda di importazioni in questi paesi sta assumendo il ruolo di locomotore dell'economia globale.

La continua integrazione dei mercati renderà i posti di lavoro in tutto il mondo maggiormente soggetti alle pressioni della competizione. "Con lo sviluppo del commercio e la rapida diffusione delle tecnologie nei paesi in via di sviluppo, la manodopera non specializzata e la manodopera di specializzazione minore avranno a che fare con una crescente concorrenza transfrontaliera" ha spiegato Uri Dadush, Direttore del Gruppo Prospettive di Sviluppo e Ufficio Commercio Internazionale della Banca Mondiale. "Invece di tentare di mantenere i posti di lavoro esistenti, i governi devono sostenere i lavoratori che hanno perso il lavoro e offrire loro nuove opportunità di impiego. Istruzione e flessibilità occupazionale sono la chiave della soluzione a lungo termine". Con tutta probabilità la globalizzazione beneficerà molti. Entro il 2030, 1,2 miliardi di persone nei paesi in via di sviluppo- il 15 per cento della popolazione mondiale- farà parte della "classe media globale", cui oggi appartengono 400 milioni di persone. Tale classe avrà un potere d'acquisto tra i 4 mila e i 17 mila dollari pro capite, e potrà permettersi viaggi internazionali, automobili ed altri beni durevoli, istruzione a livello internazionale e ruoli di rilievo nella messa a punto delle politiche e nelle istituzioni dei loro paesi e dell'economia mondiale.

Il rapporto sottolinea che con tutta probabilità, la prossima ondata di globalizzazione intensificherà le pressioni sulle risorse globali comuni, che potrebbe mettere a repentaglio il progresso a lungo termine. I paesi dovranno collaborare per svolgere un ruolo più attivo relativamente alle risorse comuni, dall'alleviamento dell'effetto serra, al contenimento delle malattie infettive come l'aviaria, alla prevenzione della decimazione delle risorse ittiche mondiali. Tutti insieme appassionatamente si vivrà o si morrà.

Secondo il rapporto, l'effetto serra è un grave pericolo. L'aumento della produttività significa che, in assenza di un cambiamento delle politiche, le emissioni dei gas a effetto serra aumenteranno del 50 per cento circa entro il 2030 con un probabile raddoppio entro il 2050. Per evitare tali aumenti, le politiche dovranno promuovere una crescita "pulita" che limiti le emissioni con l'obiettivo di stabilizzare, col tempo, le concentrazioni atmosferiche di detti gas. Inoltre, i paesi poveri avranno bisogno di assistenza allo sviluppo per adattarsi ai cambiamenti ambientali, e assistenza a sostegno della loro partecipazione al mercato delle emissioni.

A livello nazionale, i governi devono assicurare che i poveri partecipino alla crescita economica creando investimenti a loro favore nel campo dell'istruzione, delle infrastrutture e del reinserimento dei lavoratori nel mercato. Devono investire nei lavoratori e promuovere, anziché resistere, il cambiamento.

A livello internazionale, il rapporto chiede istituzioni più incisive per affrontare i problemi delle risorse comuni ed esige anche una maggiore e migliore assistenza allo sviluppo. Anche la riduzione delle barriere commerciali è importante, dato che può creare nuove opportunità per i paesi poveri(Cfr.: www.worldbank.org/infoshop) .

In ogni modo, la “cultura” e i senso religioso saranno al top.

Ecco perché proponiamo:

1) LA PROPOSTA MSAC 2007

“Cercasi un Fine. Bisogna che sia onesto. Grande. Che non presupponga nel ragazzo null’altro che d’esser uomo. Cioè che vada bene per atei e per credenti.(…) Il fine ultimo è dedicarsi al prossimo. E in questo secolo come vuole amare se non con la politica o con il sindacato o con la scuola? Siamo Sovrani. Non è più il tempo delle elemosine ma delle scelte.” ( Lettera ad una Professoressa, Scuola di Barbiana).

Il Sapere cresce in modo esponenziale e frammentato nella nostra società e viene considerato quasi un bene di consumo, non si può pensare alla scuola quale unico luogo preposto alla trasmissione enciclopedica e nozionistica del sapere ma essa deve trasformarsi in uno strumento di ricerca continua e in una bussola per orientare e accompagnare la formazione di tutti gli studenti nel mare infinito della conoscenza. Educare dei cittadini consapevoli vuol dire fornire loro strumenti adeguati per sopravvivere nella giungla delle informazioni, delle immagini, delle parole, dei suoni e dei frastuoni affinché sappiano cogliere il valore specifico del Sapere, quale bene prezioso di tutta l’umanità.

Inoltre, nel 2007 ricorreranno i 40 anni dalla scomparsa di don Lorenzo Milani e dalla pubblicazione di Lettera ad una Professoressa, un testo altamente profetico e degno tuttora di molta attenzione da parte degli educatori. Non sarà male ricordare la sua straordinaria esperienza educativa soprattutto nella scuola di Barbiana, una scuola speciale perché oltre a leggere e a scrivere, i ragazzi imparavano a diventare Uomini e Donne. Lettera ad una Professoressa, pubblicata nel 1967, ha rappresentato una vera e propria denuncia sociale che mostra la presa di coscienza e di parola di un mondo, quello dei poveri, che era rimasto muto fino a quel momento. Nella sua semplicità, una denuncia forte e tagliente ad una società classista che aveva dimenticato l’Art. 3 della Costituzione “ Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di razza, lingua, condizioni personali e sociali. (…)”.

Vogliamo rilanciare quella denuncia e chiederci: hanno ancora qualcosa da dire gli studenti del 2007 alla scuola e alla società?

La Parola è la chiave che apre tutti gli usci, ricordava don Milani ai suoi ragazzi a Barbiana. Il Sapere è la vera ricchezza di un popolo e, concretamente fa la differenza tra l’essere esclusi e l’essere pienamente parte attiva all’interno delle proprie comunità particolari. Oggi c’é bisogno di una scuola che formi persone di cultura, quella cultura che diventa capacità di leggere il mondo con occhi trasparenti e mente aperta, condizioni irrinunciabili per costruire una società davvero “civile”, capace di accettare le sfide della modernità.

2) Lettera da Calcutta

Sono trascorsi trenta anni da quando frère Roger soggiornò a Calcutta, insieme ad alcuni fratelli e dei giovani di diversi continenti, abitando in un quartiere povero e partecipando al lavoro di Madre Teresa per i bambini abbandonati e per i moribondi. Ritornò portando la Lettera al popolo di Dio, pubblicata durante un incontro di giovani a Notre-Dame di Parigi. Con Madre Teresa, scrisse poi diversi altri messaggi e tre libri. Rileggere oggi quel messaggio d’amore e di comprensione verso gli “altri” e darsi da fare per essi, significa un po’ colmare quel vuoto di cui soffre l’umanità “gaudente” denunciata con tanta forza da Benedetto XVI nel suo messaggio natalizio( Messaggio di Benedetto XVI, 25 dicembre 2006).

Dalla Lettera, ne traiamo alcuni passaggi che possono servire di incoraggiamento alle persone di buona volontà che credono ancora nella speranza e nella solidarietà umana.

“Tutti gli esseri umani costituiscono una sola famiglia e Dio abita ogni persona, senza alcuna eccezione.

In India, come altrove in Asia, abbiamo scoperto quanto la naturale attenzione verso la presenza di Dio in tutta la creazione implica un rispetto dell’altra persona e di ciò che per questa persona è sacro. Oggi, nelle società moderne, è così importante ravvivare questa attenzione a Dio e questo rispetto per l’uomo.

Ogni essere umano è sacro a Dio. Cristo ha aperto le braccia sulla croce per raccogliere tutta l’umanità in Dio. Se ci manda a trasmettere l’amore di Dio fino alle estremità della terra, è prima di tutto attraverso un dialogo di vita. Dio non ci mette mai sul piano di un rapporto di forza con coloro che non lo conoscono.

Molti giovani in tutte le parti del mondo sono pronti a rendere più visibile l’unità della famiglia umana. Lasciano che una domanda li lavori dentro: come resistere alle violenze, alle discriminazioni, come superare i muri dell’odio e della indifferenza? Questi muri esistono fra i popoli, fra i continenti, ma sono anche molto vicino a ciascuno di noi, fino nell’interiorità del cuore umano. Sta a noi fare una scelta: scegliere d’amare, scegliere la speranza.

I problemi immensi delle nostre società possono alimentare il disfattismo. Scegliendo d’amare scopriamo uno spazio di libertà per creare un avvenire per noi stessi e per coloro che ci sono affidati.

Con pochi mezzi, Dio ci rende creatori insieme a lui, anche dove le circostanze non sono favorevoli. Andare verso l’altro, talvolta a mani vuote, ascoltare, cercare di comprendere; e già una situazione bloccata può trasformarsi.

Dio ci aspetta dove ci sono persone più povere di noi. « Ciò che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. » (Cfr.:Matteo 25, 40)

Al nord come al sud, immense disuguaglianze alimentano la paura dell’avvenire. Certuni, con coraggio, consacrano le loro energie per modificare le strutture della ingiustizia.

Lasciamoci tutti interrogare dal nostro modo di vita. Semplifichiamo la nostra esistenza. E troveremo una disponibilità ed un’apertura di cuore per gli altri.

Esistono oggi molte iniziative di condivisione accessibili ad ognuno. Un commercio creativo e più equo o il micro credito hanno dimostrato che la crescita economica può andare di pari passo con la solidarietà verso i più poveri. Alcune persone fanno attenzione che una parte del loro denaro contribuisca a ristabilire una giustizia più ampia.

Affinché le nostre società acquistino un volto più umano, donare il nostro tempo è un gesto prezioso. Ciascuno può cercare di ascoltare o di sostenere anche una sola persona: un bambino trascurato, un giovane senza lavoro né speranza, qualcuno che è privo del necessario, una persona anziana.

Scegliere d’amare, scegliere la speranza. Perseverando su questo cammino, scopriamo con stupore che, prima di ogni nostro passo, Dio ci ha scelto, ha scelto ciascuna, ciascuno di noi: « Non temere, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. Io sono il Signore tuo Dio, tu sei prezioso ai miei occhi, e io ti amo. »(Cfr: Isaia 43, 1- 4) .

L’ appello di frère Roger acquista oggi una nuova attualità. Sparsi in tutto il mondo, i cristiani possono sostenere una speranza per tutti vivendo questo messaggio straordinario: dopo la resurrezione di Cristo, la nostra umanità non è più frammentata.

Radicati in Cristo, scopriamo in noi una capacità di apertura verso tutti, anche verso coloro che non possono credere in lui o che restano indifferenti. Cristo si fa servitore di tutti, non umilia nessuno.

Più che mai, abbiamo oggi le possibilità di vivere una comunione al di là delle frontiere dei popoli. Dio ci dona il suo soffio, il suo Spirito. E noi lo preghiamo: « Guida i nostri passi sulla via della pace. »(Cfr.: Luca 1, 79)

All’inizio del suo ministero, il papa Benedetto XVI ha scritto:  « Tutti gli uomini appartengono ad un’unica e medesima famiglia. » (Messaggio per la giornata mondiale della pace 2006)

Un cristiano vissuto in Palestina nel IV secolo scriveva: «  Immaginate che il mondo sia un cerchio, che al centro sia Dio, e che i raggi siano le differenti maniere di vivere degli uomini. Quando coloro che, desiderando avvicinarsi a Dio, camminano verso il centro del cerchio, essi si avvicinano anche gli uni agli altri oltre che verso Dio. Più si avvicinano a Dio, più si avvicinano gli uni agli altri. E più si avvicinano gli uni agli altri, più si avvicinano a Dio. » (Doroteo di Gaza, Istruzioni VI)

Come cristiani, non possiamo dimenticare che al cuore della nostra fede c’è Gesù Cristo, che ci lega in modo del tutto unico a Dio. (Cfr.: 1 Timoteo 2, 5.) Ma, lungi da impedirci un vero dialogo, questo assoluto ci impegna, perché se Gesù è unico, lo è per la sua umiltà. Per questo non potremo mai, nel suo nome, trattare gli altri dall’alto in basso, ma solamente accoglierli e lasciarci accogliere da loro.

Su questo cammino, Dietrich Bonhoeffer è fra coloro che possono sostenerci, lui che, nelle ore più buie del XX secolo, ha dato la propria vita fino al martirio. Solo qualche mese prima della sua morte, scriveva, nella sua prigione, queste parole che cantiamo ormai a Taizé:

“Dio, raccogli i miei pensieri verso te.

Presso di te la luce, tu non mi dimentichi.

Presso di te il sostegno, presso di te la pazienza.

Non capisco le tue vie,

Ma tu conosci il cammino per me.”( www.taize.fr/en Lettera di Frere Roger da Calcutta, aggiornata: l’11 dicembre 2006)

3) Nel 2007 a Venezia saranno allestite dai Musei civici veneziani, moltissimi eventi culturali e mostre veramente speciali.

Per quanti amano questa città, così straordinaria nella sua unicità, ne proponiamo una sintesi che già da ora potrebbe far scattare l’idea di ritrovare un po’ di se stessi in questo magico luogo.

FRANCESCO FONTEBASSO (1707 - 1769)

L’album dei disegni

Ca’ Rezzonico- Museo del Settecento veneziano

16 dicembre 2006 /16 aprile 2007

Indirizzo: Dorsoduro, 3136

*Ingresso con l’orario e il biglietto del museo: 10/17 fino al 31.III; 10/18 dal 1.IV (chiusura biglietteria un’ora prima) - chiuso martedì, 25. XII e 1.I - Intero euro 6,50, Ridotto euro 4,50, gratuito per i residenti nel Comune di Venezia

La mostra , curata da Filippo Pedrocco e Camillo Tonini, presenta 28 disegni “finiti”, di grandi dimensioni del pittore veneziano Francesco Fontebasso (1707-1769) provenienti dalle ricche collezioni del Museo Correr.

I fogli, di squisita e assai elaborata fattura, fanno parte di un unico album, in origine preziosamente rilegato e acquisito dal museo nel 1935 per dono di Vittorio Cini, grazie a un lungimirante e convergente intendimento pubblico-privato; unitaria è anche la tematica religiosa, così come la tecnica in matita ripassata a penna, ombreggiata a pennello con inchiostri bruni, seppia o sanguigna e lumi di biacca.

L’esposizione, visitabile con l’orario e il biglietto del Museo (*), prosegue la fortunata serie di iniziative dedicate alla valorizzazione del vastissimo patrimonio del gabinetto grafico del Museo Correr, che ha consentito la realizzazione di mostre davvero importanti, tra cui quelle dedicate ai disegni di Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Pietro Longhi, e, ultima, alla famosa serie delle feste ducali incise da Giambattista Brustolon su disegni di Canaletto.

Catalogo Marsilio, con contributi di Marina Magrini, Stefania Mason, Filippo Pedrocco, Camillo Tonini.

PAROLE E FIGURE

Momenti di storia del libro e della stampa dalle raccolte del Museo Correr

Venezia, Museo Correr, I piano

Fino all’11 marzo 2007

Indirizzo: Venezia, Piazza S. Marco

Ingresso con l’orario e il biglietto dei Musei di Piazza San Marco: 9/17 (biglietteria 9/16) - Intero euro 12; Ridotto euro 6,50; gratuito per i residenti nel Comune di Venezia

Curata da Piero Lucchi e Monica Viero la mostra offre un suggestivo percorso nella storia del libro e della stampa a Venezia: una straordinaria selezione di volumi e opuscoli a stampa affiancati da fogli volanti, incisioni, matrici xilografiche e calcografiche e altri oggetti d’arte, appartenenti al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, alla Biblioteca di Storia e d’Arte veneziana e ad altre collezioni del Museo, da Gutenberg ad Aldo Manuzio, da Dürer fino all’Ottocento.

AMLETO E DONATO SARTORI: LA MASCHERA DEL TEATRO

Un viaggio oltre la maschera dalla commedia dell’arte a Goldoni al teatro nuovo

2-20 febbraio 2007, Museo Correr – II piano

Indirizzo: Venezia, Piazza S. Marco

Ingresso con l’orario e il biglietto dei Musei di Piazza San Marco: 9/17 (biglietteria 9/16) - Intero euro 12; Ridotto euro 6,50; gratuito per i residenti nel Comune di Venezia

Promossa dalla Biennale di Venezia e organizzata dal Museo Internazionale della Maschera, la mostra illustra le realizzazioni di Amleto (1915-1962) e Donato Sartori, i due artisti padovani – padre e figlio – autori delle maschere create per le più importanti rappresentazioni, da Strehler a Eduardo De Filippo da Soleri a Dario Fo, fino a Oskarson e Moni Ovadia, offrendo nel contempo una sorta di percorso lungo le fasi storiche della maschera e del suo uso nel teatro, dalla Grecia antica ai giorni nostri.

NOT VITAL

Venezia, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna | Ca’ Rezzonico - Museo del Settecento Veneziano| Museo Correr

3 marzo/13 maggio 2007

Ingresso con l’orario e il biglietto di ciascun museo o con il museum pass dei Musei Civici Veneziani.Gratuito per i residenti nel Comune di Venezia

Una cinquantina di opere - tra sculture, installazioni e disegni – in tre diversi musei: un’idea che riflette il nomadismo del lavoro dello scultore svizzero di origine, ma assiduo di luoghi e di culture diverse, dal Sahara all’Engadina, da Lucca a New York.

SARGENT AND VENICE

Venezia, Museo Correr

24 marzo/22 luglio 2007

Indirizzo: Venezia, Piazza S. Marco

Ingresso: tutti i giorni, 10/19 - Intero euro 9,00; Ridotto euro 7,00

Dopo “Turner and Venice” un altro grande artista si confronta con il fascino della laguna.

Venezia fu indubitabilmente la città più amata da John Singer Sargent (1856-1925), principale esponente dell’impressionismo americano, nato a Firenze e a lungo vissuto in Europa.

Organizzata grazie alla collaborazione tra i Musei Civici Veneziani e le Adelson Galleries di New York,

questa mostra- la prima dedicata all’artista a Venezia - è curata da Warren Adelson e Elizabeth Oustinoff e presenta, nelle sale neoclassiche al primo piano del Museo Correr, sessanta opere tra dipinti e acquerelli, realizzate tra il 1880 e il 1913, provenienti da importanti gallerie e istituzioni museali, tra cui il Brooklyn Museum, il Philadelphia Museum of Art, la National Gallery of Art di Washington, la Royal Academy of Arts di Londra e il Thyssen-Bornemisza di Madrid, nonché da diverse collezioni private che consentono, talora per la prima volta, l’esposizione al pubblico di capolavori altrimenti inaccessibili.

Alla mostra è abbinato il volume dal medesimo titolo, pubblicato in edizione italiana da Electa (in inglese Yale University Press) con saggi dello stesso Adelson, Richard Ormond, William H. Gerdts, Elaine Kilmurray, Elizabeth Oustinoff e Rosella Mamoli Zorzi.

ARTEMPO

WHERE TIME BECOMES ART

Venezia, palazzo Fortuny

9 giugno/7 ottobre 2007

Oltre 200 opere -da rari e preziosissimi pezzi archeologici a installazioni contemporanee – coinvolgono e si integrano quasi nell’intero palazzo componendo un percorso che, attraverso secoli, luoghi, tendenze e linguaggi espressivi, propone una singolare interpretazione del tema del tempo e di come da un lato esso agisca, formi e trasfiguri l’arte, dall’altro di come essa stessa si ponga su un piano di pura sincronia atemporale. Le opere in mostra provengono dalle grandi ed eclettiche collezioni di Axel Vervoordt, dai Musei Civici Veneziani e da altre celebri raccolte, pubbliche e private. Il progetto è dei Musei Civici Veneziani e di Axel Vervoordt , tra i curatori Jean-Hubert Martin e Mattijs Visser.

VENEZIA E IL MONDO ISLAMICO

Autunno 2007

Sola potenza europea ad avere plenipotenziari in permanenza nelle città del Vicino Oriente, Venezia sviluppò un approccio al mondo islamico sempre razionale, seppe comprenderne e apprezzarne la filosofia e la scienza e tessere legami privilegiati con le grandi dinastie musulmane– dagli Ayyubidi ai Mamelucchi e agli Ottomani - pur nelle peripezie della storia. L’esposizione illustra questo articolato e intenso rapporto, particolarmente fecondo dal XIV al XVI secolo, attraverso centinaia di oggetti di un’arte raffinata e splendida – dai dipinti ai vetri, dalle ceramiche ai metalli, dai tessili ai materiali a stampa- provenienti da collezioni veneziane prestigiose e da grandi istituzioni museali, che testimoniano reciproco influsso nella definizione ed evoluzione dei linguaggi artistici, intensità e continuità negli scambi, trasmissione dei saperi e delle tecniche, talento di artisti e artigiani, ma anche di commercianti e imprenditori, e, naturalmente, squisita abilità diplomatica.

LE SFERE DELLA TERRA E DEL CIELO

I globi attraverso quattro secoli di storia (XVI/XIX secolo)

27 settembre 2007/6 gennaio 2008

Venezia, Museo Correr, I piano

Indirizzo: Piazza S. Marco

Ingresso con l’orario e il biglietto dei Musei di Piazza San Marco: :9/19 (fino al 31.X) 9/17 dal 1 .XI.(la biglietteria chiude un’ora prima) - Intero euro 12; Ridotto euro 6,50; gratuito per i residenti nel Comune di Venezia

La mostra presenta centocinquanta opere. Punti i forza saranno i preziosi globi del frate veneziano Vincenzo Coronelli (1650/1718), geografo, cartografo, inventore, editore e uno dei più famosi costruttori di globi del XVII secolo. Strumenti scientifici e macchine favolose, i suoi globi, generalmente in coppia (celeste e terrestre), ornarono le biblioteche di monasteri, di studiosi, di principi e sovrani. In concomitanza con l’ XI simposio della Internationale Coronelli - Gesellschaft fuer Globen- und Instrumentenkunde (Società Internazionale Coronelli per lo sudio dei Globi- Venezia, Ateneo Veneto, 29/30 settembre 2007) , la mostra - a cura di Marica Milanesi e Rudolf Schmidt, collezionista e membro della Società- presenta, insieme ai preziosi globi terresti e celesti di Coronelli appartenenti al Museo Correr, altri esemplari della collezione viennese di Schmidt, opere a stampa e strumenti scientifici. Oltre al catalogo, è prevista, sull’affascinante tema, anche la realizzazione di materiali multimediali, in collaborazione con diverse istituzioni scientifiche e universitarie, come il CIRCE-IUAV

GEORGE BARBIER A VENEZIA

Venezia – Museo di Palazzo Mocenigo e Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume

20 settembre 2007/7 gennaio 2008

Indirizzo: Santa Croce 1992

Ingresso con l’orario e il biglietto del museo: 10-17 fino al 31.X 10-16 (la biglietteria chiude mezz’ora prima); chiuso lunedì, 25.XII e 1.I - Intero euro 4, Ridotto euro 2,50, gratuito per i residenti nel Comune di Venezia

È la prima mostra dedicata in Italia a George Barbier (1882-1932), artista e illustratore di moda, scenografo, protagonista del movimento deco. Presenta centotrentotto illustrazioni originali provenienti dalla collezione di Palazzo Mocenigo, integrate da opere della Bibliothèque Nationale de France e di collezioni private. L’intento è quello di indagare i differenti aspetti della creatività dell’artista, da un lato ricostruendo i contesti della sua produzione, dall’altro mettendoli in relazione con la complessità dei movimenti artistici e con le avanguardie di quegli anni, in particolare il movimento deco e l’Exposition Internazionale del Arts Decoratifs et Industriels Modernes, tenutasi a Parigi nel 1925.

Maria Grazia Rosin

GELATINE LUX

Venezia, Palazzo Fortuny, piano terra

1 novembre/2 dicembre 2007

San Marco, 3780

Orario 10-18 , chiuso il lunedì

Un’installazione suggerita dalla tradizione espositiva della sala e creata per l’occasione, in cui gruppi di oggetti di vetro sospesi e luminescenti si integrano con materiali sintetici , siliconi, luce, led, fibre ottiche e suoni. Una mostra legata ai temi della luce e dell’acqua.

ALTRI EVENTI

* RIAPERTURA AL PUBBLICO DELLA TORRE DELL’OROLOGIO

La Torre dell’Orologio è riaperta al pubblico, solo su prenotazione e con accompagnatore specializzato. Offre uno straordinario percorso che consente di osservare da vicino i complessi meccanismi dell'orologio e uscire sulle terrazze dalle quali è possibile cogliere nei dettagli l’altissima qualità scultorea dei celebri “mori”e godere di una splendida vista su Piazza San Marco e sull'intera città.

Biglietto 12 euro (comprensivo di prenotazione , accompagnatore specializzato e diritto all’ingresso gratuito al Museo Correr, al Museo Archeologico Nazionale e alle Sale Monumentali della Biblioteca Marciana.

Come prenotare

-Per telefono: call center 041 5209070 (pagamento con carta di credito fino a 24 ore prima dell’appuntamento; pagamento con bonifico bancario fino a 5 giorni lavorativi prima dell’appuntamento)

-on-line dal sito www.museiciviciveneziani.it (pagamento con carta di credito fino a 24 ore prima dell’ appuntamento)

Ingresso gratuito, sempre previa prenotazione, per i veneziani, fino al 31 marzo 2007, su richiesta, nell’ultima fascia oraria (16).

Le visite si svolgono per un minimo di 2 persone, massimo 12 e vengono proposte tutti i giorni (esclusi 25 dicembre e 1 gennaio) a partenza fissa. Ingresso a partire dai 6 anni.

Info e prenotazioni: call center +390415209070 - www.museiciviciveneziani.it

MUSEALIA 2006

Percorsi tra arti e cultura

Venezia, Ca' Rezzonico, Salone da Ballo, ore 21

Fino al 1 febbraio 2007

MUSEALIA è un progetto innovativo che si sviluppa in due percorsi tra arte e letteratura. Il primo "Tracce” – Dire la musica, suggerisce ipotesi di “avvicinamento” alla musica classica, mentre il secondo "Mare Nostrum” – Mare di libri, è un immaginario viaggio letterario sulla rotta delle galere veneziane. Prenotazioni e prevendite 041 5209070 Info 041-2747609

I prossimi appuntamenti:

TRACCE a cura di Camerata Marciana, testi Maurizio Biondi

Giovedì 11 Gennaio, PRIMAVERE DELL’INGEGNO musiche di Dvorák, Lekeu, Janácek;

Giovedì 25 Gennaio,DIALOGHI SULLA “GRANDE FUGA” musiche di Ludwig van Beethoven

MARE NOSTRUM a cura di Kairós Associazione Culturale

Giovedì 18 gennaio, ISTANBUL – L’UNICO POSTO PER VIVERE Testi di Orhan Pamuk

Giovedì 1 febbraio, GERUSALEMME – CITTA’ CELESTE testi di Amos Oz, Suad Amiry, José Saramago

L’EREDITÀ DI PANTALONE, OVVERO VENEZIA SALVATA DALLE ACQUE

Venezia – Museo di Palazzo Mocenigo e Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume

10-20 febbraio 2007

Prima sperimentazione del progetto LA CASA DELLA COMMEDIA

La Commedia dell’Arte trova in Venezia la sua città d’elezione. Da questo presupposto nasce la proposta di promuovere e attrezzare a Palazzo Mocenigo, affascinante edificio settecentesco e centro studi di indiscusso valore, uno spazio inteso come “Casa della Commedia ”, ossia laboratorio permanente, centro di studio e documentazione, di ricerca e soprattutto di produzione, offrendo spettacoli di qualità professionale e altre iniziative, durante tutto il corso dell’anno, rivolte sia ai residenti che ai turisti anche che stranieri. La natura stessa della Commedia dell’Arte ne ha infatti storicamente fatto un genere teatrale comprensibile e godibile a tutte le latitudini, anche, ma non solo, grazie all’abitudine dei Commedianti, itineranti nel mondo, di tradurre alcuni momenti chiave dello spettacolo nella lingua del posto (nel nostro caso nella lingua del pubblico). Il progetto è curato da Venezia Inscena, compagnia internazionale fondata da Adriano Jurassevich nel 2005.

In occasione del prossimo Carnevale 2007, tenendo conto anche dell’opportunità offerta dalla concomitante presenza al museo Correr di una mostra dedicata alle maschere della Commedia dell’arte, viene avviata una prima sperimentazione del progetto con la rappresentazione de:

L’EREDITÀ DI PANTALONE, OVVERO VENEZIA SALVATA DALLE ACQUE

ispirato a un canovaccio anonimo del ‘600 e a opere di Carlo Goldoni, a cura di Adriano Jurassevich

(biglietto: € 18 intero, 15 ridotto ragazzi 6/ 14 anni; studenti 12/ 29 anni*; cittadini U.E. over 65; titolari carte Rolling Venice, Venice Card, soci Touring Club; residenti Comune di Venezia; possessori dei biglietti per Museo di Palazzo Mocenigo, Musei di Piazza San Marco, Museum Pass Musei Civici Veneziani

Ridotto speciale: euro 12,00 bambini e ragazzi under 12; classi di studenti accompagnati dall’insegnante, previa prenotazione

Gratuito: bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; insegnanti (uno per classe) che accompagnino i loro studenti

MUSEI

I Musei Civici Veneziani saranno aperti durante le festività natalizie, ad esclusione del 25 dicembre 2006 e del 1° gennaio 2007.

Di seguito sono riportati orari e - ove previsto – il giorno di chiusura settimanale:

Palazzo Ducale, Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana

9-17 (la biglietteria chiude un'ora prima)

Torre dell’Orologio

Visite su prenotazione e con accompagnatore specializzato tutti i giorni (esclusi 25 dicembre e 1 gennaio) a partenza fissa, per un minimo di 2 persone, massimo 12. Ingresso a partire dai 6 anni (vedi info Torre*).

Ca'Rezzonico - Museo del Settecento Veneziano e Museo del Merletto

10-17 (la biglietteria chiude un'ora prima) – chiuso martedì

Museo di Palazzo Mocenigo

10-16 (la biglietteria chiude mezz'ora prima) – chiuso lunedì

Casa di Carlo Goldoni

10-16 (la biglietteria chiude mezz'ora prima) – chiuso domenica

Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

10-17 (la biglietteria chiude un'ora prima) – chiuso lunedì

Palazzo Fortuny

10-18 (la biglietteria chiude mezz'ora prima) - chiuso lunedì

Museo del Vetro

10-17 (la biglietteria chiude un'ora prima) – chiuso mercoledì

Museo del Merletto

10-16 (la biglietteria chiude mezz'ora prima) – chiuso martedì

Museo di Storia Naturale

Aperti al pubblico Sala Spedizione scientifica Ligabue e Acquario delle tegnue con il seguente orario:

da Martedi a Venerdì 9 / 13 (ingresso 9 / 12.30)

sabato e domenica 10 - 16 (ingresso 9 / 15.30)

Chiuso lunedì

INFORMAZIONI

www.museiciviciveneziani.it - call center 0415209070

mkt.musei@comune.venezia.it

PRENOTAZIONI

www.museiciviciveneziani.it - call center 0415209070

Maria de Falco Marotta & Team

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Società