“A SANGUE FREDDO”. LA TRAGEDIA DI ERBA E IL FILM “INFAMOUS”

Per una strana combinazione del destino, solamente dopo circa un mese dalla crudele quanto incomprensibile strage di Erba ad opera di due “comuni vicini di casa”( e già i molti studiosi discettano su una nuova mutazione antropologica della nostra società, dovuta principalmente a fattori quali il consumismo esasperato, l’anomia morale, la suggestione televisiva…), viene proiettato nei cinema italiani, quel film “Infamous” di Douglas McGrath che a Venezia ’63 impressionò non poco sia per la storia raccontata- lo sterminio di una famiglia pacifica e timorata di Dio ad opera di due psicopatici- sia per la straordinaria interpretazione di un attore inglese sconosciuto ai più, quel piccolo uomo di nome Toby Jones, simile in modo stupefacente, al grande romanziere americano, Truman Capote di cui “copia” le sue varie vicissitudini, facendo piangere e divertire.

Ma cosa racconta il film?

Truman Capote, scrittore e re del jet set newyorkese, resta particolarmente impressionato da un delitto di una famiglia avvenuto in Kansas. Deciso a farne un reportage per il New Yorker si reca nella piccola cittadina dove è avvenuta la tragedia, insieme alla sua amica Lee. Sulle prime si scontra con le ostilità degli abitanti e della polizia del luogo ma finirà per conoscere gli assassini e, dalle conversazioni con loro (specialmente con Perry Smith) trae l’ imput per creare il suo romanzo - capolavoro: A sangue freddo.

Ma leggiamo più in dettaglio.

Kansas, 1959. In una livida mattina di novembre una famiglia di agricoltori, i Clutter, vengono trovati assassinati nella loro fattoria. A New York, intanto, l'omicidio collettivo di Holcomb colpisce e influenza lo scrittore Truman Capote che parte per la cittadina del Kansas accompagnato dall'amica Harper Lee. A interessare lo scrittore sono le reazioni della provincia all'efferato delitto. Ma l'arresto istantaneo di Dick Hickock e di Perry Smith, imputati del crimine, fa cambiare idea a Truman: invece di un reportage da pubblicare su "The New Yorker" scrive il suo romanzo più celebre: "A Sangue freddo". Nei sei anni che separano i colpevoli dalla morte per impiccagione, Capote, intrattiene con Smith, una fitta corrispondenza. Con gli introiti ottenuti dalla vendita dei diritti cinematografici del suo romanzo, Colazione da Tiffany, Capote finanzia un'indagine lunga sei anni e l'avvocato che con una richiesta di appello prolungò la vita di Hickock e Smith. Almeno fino a quando lo scrittore non ottenne da loro la piena redazione del fatto criminoso e con quella un epilogo per la sua storia non – fiction. La domanda adesso è quanto la grandezza di Capote giustifichi gli atteggiamenti crudeli e i narcisismi ostentati. Ragioni dell'arte contro ragioni dell'etica? "A sangue freddo", un romanzo, la cui bellezza ci rende per forza conniventi perché intriga ed angoscia, proprio come la storia di Erba, è stata trasposto con grande abilità sullo schermo da due registi : da Bennett Miller- Truman Capote. A sangue freddo- e da Douglas McGrath- Infamous -. Potrà sembrare strano ma i due film, se non all'apparenza, hanno ben poco in comune. Trattano entrambi la vita del celebre scrittore americano ma si posizionano su due punti di vista difformi. McGrath, infatti, mostra un Capote(Toby Jones) molto diverso da quello che valse l'Oscar a Philiph Seymour Hoffman, spingendo il film alla politicizzazione e ad un'aspra critica nei confronti della pena di morte. Ad ogni modo, proprio per aiutarci a metabolizzare l’iniquo massacro di Erba, varrebbe la pena di vederli tutti e due

DOMANDE & RISPOSTE

Autore storico del Saturday Night Live e della sceneggiatura di film Pallottole su Broadway, nonché attore per Woody Allen in pellicole come Celebrity e Criminali da strapazzo, e in Happiness di Todd Solondz e The Insider di Michael Mann, Douglas McGrath ha diretto con maestria ed arguzia Infamous, una pessima reputazione, suscitato dalla vita di Truman Capote.

Signor regista, il suo film esce dopo che un altro film su Truman Capote ha vinto agli Oscar. C'è per caso una moda capote?

Noi abbiamo iniziato le riprese del film alcuni mesi dopo che Miller aveva appena finito il suo. Sapevamo quindi della sua esistenza ma noi abbiamo lavorato esclusivamente sulla nostra sceneggiatura. Io volevo parlare di uno scrittore di New York che andava in Kansas per scrivere dei pezzi su un omicidio efferato che lo aveva incuriosito. Chi conosce i suoi romanzi sa che New York era parte integrante di lui, per quello che rappresentava per sua madre, e il suo viaggio in Kansas è stato indubbiamente un profondo cambiamento che lo segnerà per il resto della sua vita. Di fatto, dopo la morte dei due assassini per solo 50 dollari, la sua vena creativa si è essiccata: Ha prodotto solamente degli articoli. Ho inoltre voluto sottolineare alcuni aspetti comici del personaggio( e Toby Jones è irresistibile).

Signor regista, rispetto al film di Miller il suo è più autobiografico, mira a raccontare il cambiamento interiore di Capote dopo l’incontro con gli assassini. E’ così?

Infamous, nella prima parte presenta il Capote del Jet- Set, l’uomo di mondo apprezzato dall'alta società per la sua arguzia ed intelligenza ed assiduo frequentatore dell'elite politica ed intellettuale del tempo. Anche dopo aver letto l’articolo del New York Times (del 16 novembre 1959) sull'efferato omicidio della famiglia Clutter nella tranquilla cittadina di campagna di Holcomb, nel Kansas, il suo atteggiamento irriverente nei confronti della vita e degli uomini non cambia. Però muta gradualmente, con l'evolversi del rapporto tra lui ed uno degli assassini, Perry Smith. Sebbene la diversa educazione, i due comprendono di essere spiriti affini e, anche se tra i due sorgono alcune incomprensioni, la loro amicizia durerà fino alla fine.

Lei racconta la brutalità e la durata delle due esecuzioni. Lo ha fatto per motivi politici?

Non per motivi politici anche se sono contrario alla pena di morte. Lo trovavo choccante e singolare, perché è qualcosa di parallelo e speculare rispetto alla brutalità degli omicidi commessi. Del resto il primo titolo di A sangue freddo doveva essere Una doppia condanna. In America viviamo il mito secondo cui la pena di morte è qualcosa di facile, rapido e indolore. Beh, non lo è affatto...

Nel film si accenna appena a Preghiere esaudite, l'ultimo lavoro di Capote mai terminato, ma questa parte non è stata inserita nel film.

Ho deciso dall'inizio di non inserire questa parte nel film anche se vi è un accenno all'inizio e mi è sembrata una buona idea tornarci alla fine per mostrare l'ambiguità, la sofferenza che segue la conclusione di A sangue freddo. Spesso, all'interno del film, ho usato le stesse parole di Truman proprio per rendere i suoi pensieri. Il passaggio determinante che volevo rendere in Infamous è lo scarto tra le opere precedenti di Truman, come Colazione da Tiffany, di grandissima qualità stilistica, ma distaccate dai personaggi, che l'autore giudica filtrandoli attraverso il suo sguardo cinico. Con A sangue freddo questo non accade più ed è un passaggio fondamentale perché finalmente riesce a creare il capolavoro che ha inseguito tutta la vita.

Due note su Truman Capote

Scrittore statunitense tra i più conosciuti ed amati, Truman Capote (New Orleans, 30 settembre 1924 - Bel Air, 25 agosto 1984) crebbe a Monroeville, in Alabama con i nonni. Alla sua scarsa dedizione allo studio si contrapponeva una forte passione giornalistica. Ben presto cominciò a scrivere sulla celebre rivista New Yorker. Il suo carattere difficile ed irriverente, peggiorato, agli occhi della società, da una mai nascosta omosessualità, lo condussero lungo tutta la vita sempre ai limiti dell'eccesso. Viaggiò moltissimo, assetato di conoscenza e desiderio di documentarsi procurandosi sempre incontri interessanti ed estrapolando storie a parole tramite un registratore che si portava sempre appresso. Il lavoro di giornalista e di scrittore comincia con difficoltà e scontri: viene licenziato dal New Yorker per avere involontariamente offeso il poeta Robert Frost.

Pubblica , poi, alcuni racconti su "Harper's Bazaar" e comincia a scrivere per il Southern Gothic Novelist che contribuisce notevolmente a mitizzarlo alimentando la sua fama di personaggio contemporaneamente divertente e arrogante. Comincia ad essere sempre più apprezzato negli ambienti letterari.

A imporlo come scrittore è il primo romanzo, "Altre voci, altre stanze" (1948), storia gotica sull'ambiguità descritta da Capote come "tentativo di esorcizzare i demoni".

Fin dall'inizio della sua carriera, frequenta scrittori ed artisti, personaggi dell'alta società e celebrità internazionali, attirando l'attenzione della stampa con il suo bizzarro stile di vita.

La fama lo raggiunge con Colazione da Tiffany.

L'assassinio di un'intera famiglia in Kansas lo colpisce tanto da spingerlo a fare lunghe ricerche che confluiranno nel più acclamato dei suoi libri, A sangue freddo (1966), la cui uscita a puntate sul "New Yorker" è circondata da polemiche, che incidono parecchio sulla vita dell'autore.

Per anni lavora ad un nuovo romanzo, "Preghiere esaudite", che resterà incompiuto. L'ultimo periodo della sua vita è segnato da discutibili serate mondane, sempre più chiacchierate, condite da droga ed alcool in grandi quantità. Suoi romanzi più famosi:

-Colazione da Tiffany

-I racconti

-Musica per camaleonti

- L'arpa d'erba

- Altre voci altre stanze

- A sangue freddo

- Preghiere esaudite…

Maria de Falco Marotta - A. De Falco & Team

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