ECUBA TRAGEDIA DEL DOLORE E DELLA VENDETTA AL TEATRO GRECO DI SIRACUSA

Nel cast anche l'attrice sondriese Diana Manea

Siracusa. Pochi sanno, nonostante gli studi – ahimé sommari – scolastici, che un tempo era uno dei tre vertici del mondo con Atene e Cartagine. Lo fu sino al 211 a.C. quando i Romani ebbero il sopravvento nonostante la strenua difesa con le macchine da guerra ideate da Archimede, ucciso dopo la conquista. In modo atipico la dimostrazione di cosa fosse allora Siracusa la si ha visitando le catacombe di San Giovanni. Qui il percorso chiamato “decumanus maximus” si sviluppa lungo un antico acquedotto greco munito che parla da solo, per le sue dimensioni ma anche per un suo pozzo piezometrico, su cosa fosse Siracusa. Siracusa non solo potenza mediterranea ma faro di cultura e rimangono grandi testimonianze. Non vogliamo però parlare di quelle ma della cultura dell’anno Domini sesto, vigente il terzo millennio. Una stagione dall’11 di maggio al 25 giugno dedicata dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico ad Euripide con le due tragedie, Ecuba e Le Troiane, alternate fra loro, ciascuna rappresentata 20 sere.

Abbiamo assistito ad Ecuba, tragedia del dolore e della vendetta, terribile nello strazio che provoca e che la sposa dello sconfitto Re Priamo rivive per la morte di tutti i suoi figli, nella suggestiva sede del Teatro Greco, il maggiore in Italia. E ne abbiamo discusso. Pur senza entrare nel merito, la presente nota non volendo essere una recensione, non si può non riportare “le sensazioni di eccelso” stimolate da una grandissima Ecuba (Elisabetta Pozzi) e da una bravissima Polissena (Ilaria Genatiempo). Questo senza voler sminuire apporto ed impegno degli altri interpreti, Coro compreso e da cui è venuta la sorpresa di cui parleremo dopo.

Non vogliamo avventurarci in una recensione in quanto andrebbe approfondito il tema, peraltro sollevato da altri, in primis Turi Vasile già Presidente dell’INDA, della scelta di attualizzare, per così dire, queste tragedie non solo con un dire lontano dalla classicità ma anche in costumi ventesimo secolo (dopo Cristo) non proprio graditi dai più. Spettacolo grande comunque e di cui ci sembra giusto dare il cast.

Ecuba di Euripide

Traduzione di Umberto Albini e Vico Faggi

• Regia: Massimo Castri

• Scene e costumi: Maurizio Balò

• Musiche: Arturo Annecchino

• Coreografia: Daniela Schiavone

• Regista assistente: Marco Plini

• Assistente alla regia: Tea Della Valle

• Progetto luci: Gigi Saccomandi

• Progetto audio: Franco Visioli

• Aiuto scenografo: Davide Amadei

• Aiuto costumista: Valeria Comandini

• Direttore di scena: Ronni Bernardi

Interpreti

• Ecuba: Elisabetta Pozzi

• Polimestore: Sergio Romano

• Agamennone: Paolo Calabresi

• Polissena: Ilaria Genatiempo

• Ulisse: Sergio Leone

• Taltibio: Miro Landoni

• Figli di Polimestore: Simone Sapienza, Angelo la Mesa

• Coro: Tamara Balducci, Noemi Condorelli, Valentina Ferrante, Silvia Frasson, Silvia Giuliano, Giada Lo Russo, DIANA MANEA, Gabriella Mazzone, Alessandra Perrone, Giorgia Porchetti, Carlotta Viscovo

• Violinista: Alexandra Dimitrova

• Voce Bianca: Costanza Cutaia

• Soldati: Salvo Bottaro, Luigi Drago, Giuseppe Gionfriddo, Gianluca Latina, Danilo Principato, Raffaele Strano

• Costumi: Laboratorio di sartoria Fondazione INDA Siracusa

• Scenografie: Laboratorio di scenografia Fondazione INDA Siracusa

LA SORPRESA

La sorpresa viene, come detto prima, dal Coro nel quale figura l’attrice sondriese Diana Manea.

Classe 1979, diplomata nel 2002 alla Scuola di Teatro del Piccolo Teatro di Milano. Durante gli anni di studio è parte del cast di "La vita è sogno" di C. de la Barca, "Infinities". Dopo il diploma lavora con G. De Bosio in "Vaccaria", "Prometeo incatenato" (regia di L. Ronconi). Per quasi tre anni ha lavorato nella compagnia "I Guitti" (Le furberie di Scapino, La donna vendicativa, La locandiera, Il berretto a sonagli, Il re si diverte, Cyrano). Insieme ai suoi compagni di studio Homenaje di G. Lorca e Astarotte di Berti. Ricercando l’abbiamo trovata in una serie di altri significativi impegni. L’abbiamo incontrata prima della rappresentazione quando si stava preparando a indossare i, pesanti e caldi, costumi di scena. Entusiasta di questa tragedia, vissuta ogni volta con la stessa intensità e con uguale commozione. Un provino in primavera, subito il contratto e dall’inizio della stagione in scena, una volta anche con la pioggia nel finale che però ha visto attori e pubblico continuare recita e ascolto sino alla conclusione.

Domenica prossima, 25 giugno, ultima rappresentazione e poi rientro a Sondrio, per partire di nuovo. Complimenti e voti augurali!

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Società