Terrorismo. Sondrio. Non si deve aver paura

La paura è cattiva consigliera

Il terrorismo, ipotesi, a Sondrio. La paura è  cattiva consigliera
Non si deve aver paura

Secondo sondaggio del 23 marzo di Ixè per Agorà il 75% degli  italiani teme attacchi terroristici (20 no con il 7% che 'non sa'), tra le paure è la più grande (39%), + 13 rispetto a prima dell'eccidio di Bruxelles.
Attacchi: possono essercene perchè il rischio è ineliminabile.
Paura? E perchè averne?
Non è incoscienza l'affermarlo.
Non siamo nel Belgio dove si è dimostrato cosa vuol dire la crisi della politica. Dall'aprile del 2010 per 18 mesi non c'è stato governo con successiva fragilità e il perenne scontro fiamminghi-valloni. Senza governo, o con uno debolissimo,  quelli dei sei servizi segreti fanno ognuno di testa sua e i risultati li abbiamo visti.

Citiamo, per i più giovani, le esperienze dei meno giovani. La bomba che scoppia al di là della parete. I sibili delle bombe in arrivo. L'acre in gola per i gas dell'esplosione. Le 30 bombe chiamate “spezzoni” sganciate sopra il cantiere della Falck dove lavorava un bel numero di valtellinesi e, da bombe veramente intelligenti, evitando le quattro palazzine abitate e i capannoni. Responsabile chi? Era il tristemente famoso “Pippo” che arrivava nel pieno della notte, sera dopo sera un po' dappertutto in quanto ovunque era “Pippo” ma in realtà erano tanti aerei per le diverse zone.   Ebbene, incredibile a dirsi, la gente si era abituata. Al sibilo c'era, lì sì, la paura che si dissolveva tramutandosi in solidarietà per i bombardati dopo un'eternità, in realtà pochi secondi, con l'esplosione secca.
Là non c'era 'la possibilità' che arrivasse la minaccia dal cielo. Era una certezza. sera dopo sera.
Ben diversa la situazione per il terrorismo.
Innanzitutto ce n'è la possibilità e non la certezza, sapendosi poi che il sistema di prevenzione e il lavoro dei nostri “servizi” non sono quelli del Belgio e una certa garanzia seppure non assoluta la abbiamo.
In secondo luogo, a proposito di paura, ragioniano facendo, a titolo di esempio, il caso di Sondrio. A che titolo e con quali obiettivi i terroristi dovrebbero scegliere Sondrio? Probabilità infinitesimale. Andiamo avanti nel ragionamento pur sapendo che ci muoviamo secondo il periodo ipoterico di terzo tipo ovvero della irrealtà. Scattano due altri elementi. In Sondrio supponiamo che i terroristi scelgano la stazione come obiettivo. Perchè noi ne abbiamo un danno dovrebbero capitare altre due coincidenze: la prima che noi siamo in stazione, la seconda in quel momento, quando il feroce assassino preme il bottone, cioè che ci sia la coincidenza in termini di tempo, come se ci fossimo dati un appuntamento. Non è ancora finita perchè c'è anche da considerare la vicinanza o meno al punto dello scoppio. A Bruxelles ci sono stati tanti morti, una trentina, ma le persone presenti erano centinaia e centinaia.

Non c'è da aver paura semplicemente ragionando ed anche pensando che la probabilità che ci capiti qualcosa è grandemente inferiore al 'rischio' che si corre salendo in treno, girando in auto, decollando in aereo, andando in montagna e così via.

Perchè
Perchè non bisogna aver paura (e se uno non riesce a non averla perlomeno non lo manifesti).

I terroristi si propongono di diffondere incertezza, insicurezza, terrore, panico, di minare la nostra società, il nostro sistema. La loro 'vittoria' non è il numero delle vittime, è la capitale d'Europa paralizzata, è il sentimento che imprigiona la gente. 90, la paura. La paura fa novanta. La paura è un grosso regalo ai terroristi, diventa quasi, absit iniuria, se non complicità quantomeno connivenza.
Non bisogna averne e quelli che non ce l'hanno, dando l'esempio, cerchino in una manifestazione anche di razionale patriottismo, di convincere quelli che invece ce l'hanno.

GdS

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