30 anni dalla calamità. Il grande articolo di fondo di Indro Montanelli

Si sta lavorando alacremente per l'arrivo del Presidente della Repubblica il 18 luglio p.v. Data tragicamente storica, l'inizio della calamità che culminerà poi il 28 con la tremenda frana della Val Pola, la sparizione di un intero paese, tanti lutti e un segno indelebile nella coscienza dei sopravvissuti. La presenza di Mattarella, a poche settimane dalla sua venuta per l'ufficiale apertura dell'anno scolastico, è significativa. Lo è in particolare perchè la solidarietà nazionale, che vi è stata è stata corrisposta con un utilizzo delle risorse secondo il costume valtellinese sintetizzabile in due parole: efficienza e correttezza.
Fosse vivo Indro Montanelli vedrebbe che il suo appello è stato raccolto. Lo ripubblichiamo per tanti per i quali si tratta di una novità, nuove generazioni in primis e per chi ha vissuto quel tempo. Un ripasso non guasta. Mentre, c'era “Un’alluvione di polemiche”, tanto per cambiare, Indro Montanelli dedicava lo stesso giorno il suo articolo di fondo alla Valtellina. Tal quale:

Dall'articolo di fondo di Indro Montaelli su "Il Giornale"
“ Stanziamo i soldi, scriveva, ma “diamoli ai valtellinesi. Sono gli unici che sanno come spenderli per le loro valli e che forniscono garanzia di non rubarli. E’ gente che merita, come a suo tempo la meritarono i friulani, la nostra fiducia. Il coraggio, la compostezza, la misura, la dignità con cui hanno saputo reagire alla catastrofe, sono, o dovrebbero essere, un esempio per tutti. Ieri, davanti allo spettacolo che la televisione ancora una volta ci proponeva di quei costoni mangiati dalla frana, di quegli squarci aperti dai torrenti impazziti nella carne viva della terra, di quei desolati sudari di fango, mi è venuto fatto di pensare quanto ci piacerebbe sentirci italiani se l’Italia fosse, anche sommersa, tutta Valtellina”. Indro Montanelli

Lo ricordiamo con duplice obiettivo. Da un lato, certo, per il valore del riconoscimento. Dall'altro perchè, come si suol dire anche se il più delle volte non si sa fare, 'noblesse oblige'. L'orgoglio motivato significa che si è fatto tanto e bene. Non si deve tornare indietro”.
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Nella foto Montanelli con il Presidente del CID che come inaugurazione della sua stagione aveva organizzato la serata in collaborazione con la Libreria Bissoni e l'Editore Rizzoli,
Correva l'anno 1971, mercoledì 24 novembre, sala della Camera di Commercio, dibattito con l'introduzione di Montanelli sul suo allora ultimo libro “L'Italia giacobina e carbonara”.

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