2 28 L'ITALIA È UN PAESE DI ARTISTI E…

Una guida interessante a rassegne interessanti con programmi interessanti!

E io sono una poveretta che soffre di non poter partecipare alle varie esposizioni per tanti motivi… Ad ogni modo, la "raccolta" di notizie di tanti eventi che andrebbero approfonditi, non è un segno di "indifferenza", ma di viva partecipazione, augurandomi che coloro che sono più vicini ai luoghi indicati per ammirare, criticare, lodare, stupirsi, per i lavori creativi di quanti credono che l'arte sia un mezzo per "elevarsi" dal trash socio- politico in cui siamo sempre più immersi, meravigliosamente "sboccia" prepotentemente anche nei nostri tristi giorni.

La rassegna che segue non ha affatto un ordine preciso, aiutatevi ed aiutatemi, se potete. Ricordate solamente che sono pazza per tutto ciò che eleva il cuore dalla banalità della vita e vorrei, altamente vorrei, che l'umanità tutta fosse più felice.

1) Non totalmente immemori, né completamente nudi ( 7 - 14 marzo / 27 marzo - 6 aprile 2010).

Un titolo, due mostre, due momenti distinti per focalizzare l'attenzione sull'arte dei nostri giorni, nelle sue sfumature più tenui e delicate. La Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone presenta, domenica 7 marzo 2010, il progetto Non totalmente immemori, Né completamente nudi, in occasione delle manifestazioni per la Festa della Donna. organizzate dall'Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Monfalcone. Abbandonarsi al flusso del racconto secondo una sensibilità premoderna, da cui muove il riferimento del titolo tratto da un frammento del celebre poeta romantico William Wordsworth, è quello che la rassegna tenta di focalizzare: l'importanza del dato temporale nella formulazione dell'opera d'arte sia da un punto di vista processuale (con l'impiego di determinate prassi operative come il cucito, l'intreccio, il fare manuale) che mnemonico (con la pratica della catalogazione e dell'archiviazione dei documenti). In questa prospettiva vi è un recupero dell'elemento esperienziale dell'artista attraverso una operatività lenta e circostanziata, il tempo diventa la causa e l'effetto, diventa la materia stessa dell'opera d'arte. Da un punto di vista espositivo l'appuntamento si connota in due fasi distinte, Né completamente nudi (a modersn romantic tale) inaugura domenica 7 marzo in occasione della festa della Donna, e rimarrà aperta al pubblico fino al 14 marzo. Questa prima fase presenta opere che riscrivono attraverso l'arte le coordinate della manualità tessile, rubando le materie prime, ispirazioni, tecniche di filatura e intreccio. Nuovi usi per vecchie funzioni: le regole manuali diventano soluzioni visive sperimentali, che affondano le radici nella tradizione. E l'opera d'arte diventa effige del fare, ridiventa lavoro, pazienza e diligente applicazione. La lista degli artisti include: Ludwik Gatti, Paolo Gonzato, Magdalena Grenda, Eva Holubikova, Dacia Manto, Deepa Panchamina, Anna Pieta, Agne Raceviciute, Anila Rubiku, Yeasun Shin, Ljudmilla Socci, Sabrina Torelli, Caterina Viganò, Laura Zicari

Sabato 27 marzo verrà inaugurata la seconda fase, Non totalmente immemori: 11 giovani artisti, esporranno le loro opere, nelle quali la memoria a volte viene espressa come studio del tempo perduto, in altri casi come perpetuazione di una parte della propria esistenza - l'infanzia, l'adolescenza - o manifestazione della memoria collettiva, fino a diventare recupero e archiviazione di oggetti e situazioni. La lista degli artisti include: Riccardo Baruzzi, Chiara Camoni, Cristian Chironi, Andrea Dojmi, Tomaso De Luca, Petra Feriancova, Renato Leotta, Valerio Nicolai, Moira Ricci, Sara Saini, Giulio Squillacciotti. Il doppio appuntamento prevede la collaborazione della Galleria con l'Assessorato alle Pari Opportunità e l'Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia e del Comune di Monfalcone , e viene realizzata con la partecipazione dell'Associazione Le Arti Tessili di Maniago (PN) e l'associazione Lucide di Gorizia. GC. AC. Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone, piazza Cavour 44.

Notizie tecniche

Non totalmente immemori, Né completamente nudi

7 - 14 marzo = 27 marzo - 6 aprile 2010

orari: da mercoledì a sabato 16 - 19 Ingresso libero

Info tel 0481 494360 - 0481 46262 www.galleriamonfalcone.it

Ufficio stampa Antonella Torriglia - antonella.torriglia@gmail.com

2) VETTOR PISANI: Le Pleiadi

Giovedì 4 marzo, alle ore 18.30, la galleria Horti Lamiani Bettivò inaugura la mostra personale di Vettor Pisani dal titolo Le Pleiadi, a cura di Giuseppe Ussani d'Escobar.

L'immagine manifesto di questa mostra, che presenta opere eterogenee tra tele, carte e sculture, è un collage realizzato da Vettor Pisani nel 1990 dal titolo Io e Gino. Si tratta di un lavoro incentrato su una fotografia che ritrae l'artista e Gino De Dominicis, scattata durante la Biennale di Parigi del 1971.

Come si evince dal titolo della mostra, Vettor Pisani offre un insieme di simbologie, alchimie, iconografie e contenuti in cui non esiste soluzione di continuità tra passato e presente.

"L'artista rivisita con originalità, rinnovandone il linguaggio emozionale ed estetico, l'icona dei readymade di Duchamp. A questo capriccio del fantastico e del mistero, fanno da cornice alcune opere pittoriche nel più puro ed ironico 'stile Vettor' ed una serie di collages nella tipica concatenazione di immagini reali, surreali e mitologiche. Una vera e propria seduzione visiva ed onirica in chiave magico- simbolica", come afferma il curatore della mostra Giuseppe Ussani d'Escobar.

Architetto, pittore e commediografo Vettor Pisani nasce a Napoli il 12 luglio del 1934. Nel 1970 si trasferisce a Roma, dove tiene la sua prima mostra personale presso la galleria La Salita dal titolo Maschile, femminile e androgino. Incesto e cannibalismo in Marcel Duchamp. Nello stesso anno ottiene il Premio Pino Pascali attribuito dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna. Nel 1972 viene invitato a Documenta 5 di Kassel dove espone Lo scorrevole. Nel 1973 partecipa alla Quadriennale di Roma (in cui ritornerà nel 1986 e nel 1992) e alla Biennale di Parigi. Nel dicembre 1975 realizza alla galleria Sperone di Roma l'azione Il coniglio non ama Joseph Beuys. Nel 1976 partecipa alla Biennale di Venezia per ritornarvi nel 1978, 1984, 1986, 1990, 1993. Nel 1979 prende parte alla XV Biennale di San Paolo del Brasile. L'anno dopo inaugura le mostre Arte e critica 1980 alla Galleria Nazionale eThrough the looking glass al Palazzo delle Esposizioni, a Roma. L'anno dopo è di nuovo al Palazzo delle Esposizioni con la mostra Linee della ricerca artistica in Italia 1960-1980, e a Milano, al Palazzo della Permanente. Nel 1982 partecipa ad altri eventi eccezionali: Avanguardia/Transavanguardia 68-77, Roma; Italian Art Now: an american Perspective, Guggenheim Museum, New York; Arte Italiana 1960-1982, Hayward Gallery, Londra. Sempre nel 1982 il Museum Folkwang di Essen dedica all'artista una mostra antologica, seguita da quelle organizzate nel 1990 a Valencia e dalla Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Trento nel 1992. Da allora Vettor Pisani ha partecipato ad una serie di esposizioni personali e collettive in gallerie e musei, in Italia ed all'estero.

Notizie tecniche

Dal 4 marzo al 5 aprile 2010

lunedì-venerdì, ore 9.00-18.00

Horti Lamiani Bettivò

Via Giolitti 163, 00185 Roma

Tel +39 06 96527034 begin_of_the_skype_highlighting +39 06 96527034 end_of_the_skype_highlighting - hortilamiani@tiscali.it

3)Renzo Meschis, Invenzioni(a cura di Francesco Gallo)

26 febbraio - 28 marzo 2010

Loggiato San Bartolomeo

Palermo

inaugurazione venerdì 26 febbraio 2010 ore 18.30

Su iniziativa di Ars Mediterranea, con il patrocinio della Provincia Regionale di Palermo, venerdì 26 febbraio 2010 alle ore 18.30 si inaugura la mostra dell'artista Renzo Meschis intitolata "Invenzioni" a cura di Francesco Gallo, nelle sale del Loggiato San Bartolomeo.

Renzo Meschis, dopo avere esplorato, con grande passione e grande energia, tutto l'universo dell'immaginario realista, avendo avuto in Renato Guttuso il punto di riferimento della sua invenzione pittorica e avendo percorso tutta una strada lunga di pittura naturalistica, con un fondo cadenzato dell'attenzione speculare ad una certa memoria ancestrale e contadina, è approdato, ormai da due anni e con un ritmo "produttivo" da eterna giovinezza, ad una pittura assolutamente fantastica, dove il rimando a qualsiasi tipo di somiglianza è del tutto abbandonato, per quanto a volte evocato da titoli o iscrizioni volutamente paradossali, con una poetica della leggerezza, in totale discontinuità, con la sua storia personale di artista.

È nato un secondo Renzo Meschis, la cui secondità è solo cronologica, perché pittoricamente utilizza tutta la tecnicità accumulata nel tempo e nel fare, per fare, sempre meglio, di questo turbinio giocoso, una bella realtà artistica, fatta di quadri ingegnosi, in cui disegno e colore sono sicuri e briosi, per cui si confrontano vincenti, con qualsiasi capriccio visivo, andando da grandi polittici ad invisibili preziosità, come lo può fare un vero artista, che non vuole ripetersi, perché ha tante urgenze fantastiche e tanti inseguimenti da fare, per raggiungere sé stesso e raccontarsi e raccontare a tutti noi.

Notizie tecniche

Orari mostra: martedì - sabato h. 16.30 19.30

domenica 10.00 13.00 lunedì chiuso

Provincia Regionale di Palermo

Ufficio cultura 0916628534

Pubbliche Relazioni e immagine:

Maria Sofia Bazan e Aldo Chiappone 3392842232

mariasofiabazan@gmail.com aldochiappone@libero.it

4)Paolo Baratella, Zona. Enigmi del sublime,

4 febbraio - 10 marzo 2010

Viale Ionio 61 - Catania:

Giovedì 4 Febbraio 2010

Catalogo con testi di Francesco Gallo e Vittorio Fagone

Giovedì 4 Febbraio 2010 alle ore 19.00 presso la Galleria Maria Giovanna Russo - Orizzonti, è stata inaugurata la mostra dell'artista Paolo Baratella intitolata Zona. Enigmi del sublime a cura di Francesco Gallo.

Sono circa quaranta le opere ospitate, in mostra, che vengono da una selezione del suo laboratorio incessante, in cui si manifestano i fantasmi della sua fantasia e della sua ricerca culturale, che sono resi nelle forme e nei modi di una grande scenograficità dotati di una grande forza cromatica e allegorica, per cui c'è sempre una traslazione dei significati, un lento scivolamento nella metafora ed ogni volta è una sorpresa, ogni volta è un'apparizione da doppio svelamento, una dell'opera che si annuncia e un'altra del ruolo ermeneutico che svolge nei nostri confronti. Perché si tratta di un gioco pittorico in cui non è prevista la forma pura, ma la fenomenica di un habitus che contemporaneamente, annuncia e nega, esaltandole, entrambe, il piacere del comprendere e quello del vedere.

PAOLO BARATELLA nasce a Bologna da genitori ferraresi e lì trascorre l'infanzia. Nel 1958 si stabilisce, senza fissa dimora, a Milano, dove conosce Piero Manzoni, Antonio Recalcati , Mario Nigro, Lucio Fontana, Carlo Bassi, Gianpietro Testa, ecc… e un po', vive a Parigi dove cono¬sce Giorgio Marconi ed Emilio Tadini, e vince la Biennale di S.Marino. Espone a Londra e a Parigi, prescelto da una commissione internazionale alla Galerie des Jeunes in rue St. Andre des Arts, proprio a Parigi. Gli pubbicano articoli su Le Monde e altre storie scritte da Jean Jaques Leveque. Nel '64 incontra Gunther Grass, espone a Berlino e a Bad Godesberg: la Germania diventa il punto di riferimento fondamentale, anche politico. "La domanda e 1' offerta " unisce in comunità d'intenti politici ed estetici Baratella a Spadari e De Filippi, in una mostra del '67 a Milano Galleria del Grattacielo. Il decennio anni '90 lo vede attore all' Accademia di Belle Arti di Brera a Milano come titolare di cattedra, alla scoperta del nocciolo duro dell' arte. È invitato alla XIII Quadriennale d'Arte di Roma dove presenta "Achille e la tartaruga", da un ciclo di opere dedicate al pensiero filosofico presocratico. Altri cicli pittorici dedicati al "soggetto contemporaneo" lo vedono impegnato in questi anni del nuovo millennio. Affresca la nuova Sacrestia della Cattedrale di Ferrara e realizza grandi vetrate a Milano nella chiesa Mater Ecclesiae di Buccinasco. Le esperienze estetiche, fìlosofiche e politiche sono tuttora in corso. Attualmente vive e lavora a Lucca. Mi piace moltissimo quest'artista che cerca il "sublime". Debbo scoprire cosa intende.

Notizie tecniche

Esposizione :

Maria Giovanna Russo

Viale Ionio, 61 Catania

Tel/fax 095 7221869 cell. 3393452910

apertura: lunedì h.17.00 20.00 martedì - sabato h. 10.00 13.00 - 17.00 20.00

www.galleriaorizzonti.it - galleriaorizzonti@alice.it

Pubbliche Relazioni e immagine:

Maria Sofia Bazan Elena Merra 3392842232

mariasofiabazan@gmail.com elenamerra@gmail.com

5) MITSINGEN VERBOTEN

di Biagio Gibilterra

Venezia, Ca' Pesaro - Galleria internazionale d'Arte Moderna

Androne al piano terra

venerdì 26 e sabato 27 febbraio 2010, ore 19

Apertura straordinaria con performance

Ingresso su invito fino a esaurimento dei posti disponibili

Venerdì 26 e sabato 27 febbraio 2010, dalle 19 alle 20.30, apertura straordinaria del

monumentale androne al piano terra di Ca' Pesaro, con una performance-installazione di

Biagio Gibilterra, pittore siracusano che vive e lavora a Venezia.

Mitsingen Verboten (= vietato accompagnare il cantante) è il titolo della performance, che

prevede, oltre all'esposizione di una decina di tele dell'artista, liriche di Andrea Zanzotto e di Georg Trakl, recitate da Virgilio Zernitz, con Cornelis Voshol e i ballerini del Centro Danza Edda Marcialis, che condurranno le danze sui passi della musica suonata dal vivo dalla Jambalaya Blues Band.

Il progetto, sostenuto da Bugno Art Gallery, si configura come una sorta di percorso emotivo in forma di ballata, in cui registri onirici e reali si alternano, intorno al tema della solitudine e dell'inquietudine dell'artista.

La performance mette in scena, in due serate consecutive, il 26 e il 27 febbraio 2010, gli

umori, i vapori, le liturgie, le nenie, le demenze che circolano nella soffitta dove si è rintanato il pittore. Le geremiadi, le accidie che costituiscono l'oscuro quanto affascinante vizio che assale l'artista nel suo eremo, si dovranno misurare con altre forze che premono per farsi sentire, attraverso o accanto alle opere di Biagio Gibilterra, esposte nell'androne di Ca' Pesaro.

Questi lavori dell'artista - tra cui alcune tele di grandi dimensioni - realizzati per l'occasione, sono contraddistinti da un segno pop e una grafica fluida che si rifà all'arte figurativa veneziana per eccellenza, quella cinque e seicentesca.

Sono opere che, a un primo sguardo, paiono prediligere pose drammatiche e tecniche

tradizionali, ma una più attenta indagine rivela un gioco di stratificazioni cariche di significati via via più ermetici. Altre tele restituiscono l'andamento da flaneur tra le strade di oggi e quelle del passato, altre ritraggono volti familiari cercando una conciliazione col presente, anche attraverso i suoni suggeriti dai versi poetici, in particolare le poesie di Andrea Zanzotto e di Georg Trakl, da anni suo interlocutore e ispiratore.

Biagio Gibilterra (Carlentini, Siracusa, 1950), vive e lavora a Venezia. Ha esposto in

numerose mostre collettive e personali tra cui, nel 2003, la personale "Angeli e angeli" alla Bugno Art Gallery di Venezia. Ha ottenuto vari premi e riconoscimenti.

Virgilio Zernitz (Venezia, 1937), inizia l'attività teatrale al Teatro Stabile di Torino, con il

quale, nel 1968, partecipa a Riccardo III di Shakespeare, con Vittorio Gassman, per la regia di Ronconi. Ha lavorato per i più importanti teatri italiani e per i maggiori registi, tra cui de Bosio, Squarzlna, Albertazzi e Proietti.

La Jambalaya Blues Band, gruppo attivo da anni nel panorama musicale veneziano, deriva il nome dalla famosa zuppa creola dal sapore piccante. Si ispira al genere afro-americano creando un mix che spazia dal blues delle radici, al soul degli anni '70, rispolverando i classici del genere. Daniele Concina, voce; Marco Bolognini, chitarra; Giampiero Zardo, batteria; Francesco Lobina, basso; Danilo Scaggiante, sax tenore & armonica; Claudio Zulian, organo Hammond piano. Esegue per l'occasione, tra gli altri, brani di Otis Redding, Ray Charles, Robert Spencer, Bem E. King e F. Harris White.

MITSINGEN VERBOTEN, di Biagio Gibilterra

Si realizza con la partecipazione di Virgilio Zernitz, Cornelis Voshol, Jambalaya Blues Band, i ballerini del Centro Danza Edda Marcialis e la collaborazione di Giovanni Andreotta, Manuela Pellarin, Riccardo Farnea, Nicola Rosada, Pieter Jurriaanse.

Si ringrazia la Trattoria "Al Mascaron".

Notizie tecniche

Fondazione Musei Civici di Venezia, Comunicazione e Ufficio Stampa

Monica da Cortà Fumei con Riccardo Bon, Silvia Negretti, Alessandro Paolinelli

tel. +39 0412700353/0/2/5 fax /8; press@fmcvenezia.it;

www.museiciviciveneziani.it

6) Nasce IL NUOVO SITO DI INTRAPRESAE COLLEZIONE GUGGENHEIM, www.guggenheim-intrapresae.it

È nato il sito web dedicato a Intrapresae Collezione Guggenheim, il primo e più conosciuto progetto di Corporate Membership in un museo italiano: una partnership strategica, creata nel 1992, tra la Collezione Peggy Guggenheim e un gruppo di aziende d'eccellenza che condividono la passione per l'arte e credono nella comunicazione culturale come innovativa forma di comunicazione aziendale.

Concepito da Hangar Design Group, il sito, realizzato grazie all'attiva partecipazione delle singole imprese del gruppo che hanno selezionato immagini e testi tratti dalla propria storia e vita aziendale in grado di esprimere un personale approccio all'arte, cultura, creatività e innovazione, contribuisce a rafforzare la presenza del gruppo Intrapresae all'esterno del museo, dando corpo e visibilità alla sua identità. Si tratta di uno strumento che permette alle aziende di raccontare il legame con la Collezione Peggy Guggenheim, alla luce del profondo impegno che da anni le vede coinvolte nel sostegno dei programmi del museo. Inoltre, esso rappresenta un ulteriore canale che consente al museo stesso di comunicare ancora una volta l'importanza della fiducia reciproca nel rapporto tra arte e impresa.


"Abbiamo progettato questo sito come luogo virtuale di incontro per le aziende aderenti al progetto Intrapresae; tramite una veste istituzionale graficamente up-to-date, abbiamo posto l'accento sulla loro mission comune e ne abbiamo raccontato le singole interpretazioni" afferma Alberto Bovo, presidente e direttore creativo di Hangar Design Group, già responsabile dell'immagine coordinata della Collezione Peggy Guggenheim e dal 2002 parte del gruppo Intrapresae. "Fil rouge di questa narrazione è proprio la relazione che lega queste aziende all'arte intesa come ispirazione e fermento culturale per il proprio fare impresa. Le immagini che le rappresentano testimoniano la condivisione di quei valori educativi promossi dalla Collezione Peggy Guggenheim in grado di guidare la cultura aziendale verso le grandi sfide del nostro tempo".


Le imprese partner di Intrapreasae Collezione Guggenheim sostengono il gruppo attraverso la propria storia e identità, traendo dall'arte quegli stimoli che possono ispirare la cultura d'impresa al cambiamento e alle sfide della società contemporanea. "L'Arte ispira l'Impresa, L'Impresa fa vivere l'Arte", è questo il pay-off di Intrapresae che esprime l'identità del gruppo e accompagna il suo progressivo impegno a favore della valorizzazione e fruizione dell'arte.

"In questo connubio tra arte e impresa" dichiara Philip Rylands, direttore della Collezione Peggy Guggenheim, "e nel dialogo tra espressioni e metodologie provenienti da esperienze diverse, germina una forma di creatività e innovazione in grado di fornire alle aziende un nuovo codice per interpretare il contemporaneo, e di permettere all'arte di indirizzare i suoi messaggi a pubblici sempre più eterogenei attraverso canali differenti, quali appunto il nuovo sito dedicato a Intrapresae. Ringrazio per questo Hangar Design Group che ha creato un ulteriore strumento di comunicazione, motore dello sviluppo aziendale e della diffusione dei valori artistici nell'ambito delle molteplici declinazioni del mondo globale".

7) I CONTI TORNANO! CORTINA, 19-21 MARZO 2010-

A Cortina due giorni di eventi curati dal festival Maremetraggio, a base di proiezioni e incontri con attori e registi. Tra le novità una tavola rotonda che esplora i nuovi utilizzi del cortometraggio come forma di comunicazione sociale e aziendale.

Con un evento invernale curato dal festival Maremetraggio il cinema in corto ritorna a Cortina, undici anni dopo la conclusione di Cortinametraggio, la storica manifestazione ampezzana dedicata ai cortometraggi.

A un decennio dalla nascita Maremetraggio, sotto la presidenza di Maddalena Mayneri e con la direzione artistica di Chiara Valenti Omero, è molto cresciuto, per qualità e quantità delle opere presentate, ma anche il cortometraggio come forma cinematografica breve si è evoluto, aprendosi a nuovi utilizzi impensabili nel passato.

La trasferta ampezzana di Maremetraggio si occuperà proprio di fare il punto sulla realtà del cortometraggio in Italia, attraverso due serate di proiezioni a tema: una per ripercorrere il passato della forma cinematografica breve, attraverso i migliori corti dei primi dieci anni di festival, una per raccontarne il futuro, analizzando i nuovi impieghi di questa peculiare forma d'arte visiva.

Recentemente infatti il cortometraggio è stato utilizzato sia nel campo della comunicazione sociale sia nel campo della comunicazione d'impresa, grazie all'opera pionieristica di alcune aziende, che hanno scelto il cinema d'autore per trasmettere i propri messaggi. Una strategia che va oltre lo spot pubblicitario girato da un grande regista e ancor più innovativa dell'ormai tradizionale product placement.

Questo nuovo impiego del cinema in corto, che piace al pubblico e anche agli addetti ai lavori, registi e attori che si sono cimentati in questi primi esperimenti di comunicazione sociale e d'impresa, sarà discusso in una tavola rotonda, dal titolo "Il corto come nuova forma di comunicazione - Dalle tematiche sociali al messaggio aziendale", con alcune tra le aziende che hanno scelto di investire in questa innovativa strategia di marketing: Banca Intesa San Paolo e Pasta Garofalo.

Per Intesa San Paolo saranno presenti alla tavola rotonda Andrea De Micheli (Casta Diva Pictures), coordinatore del progetto dedicato ai corti dal titolo perFiducia, e Vittorio Meloni, direttore generale relazioni esterne. Del progetto perFiducia verranno proiettati i corti "L'altra metà" di Pippo Mezzapesa (David di Donatello 2004 per il corto "Zinanà"), "L'ape e il vento" di Massimiliano Camaiti (nomination al David di Donatello 2007 per il corto "Armando"), e "La pagella" di Alessandro Celli (David di Donatello 2008 per il corto "Uova"). Nel cast dei tre corti spiccano interpreti di tutto rilievo come Elio Germano, Piera Degli Esposti, Marco Giallini, Philippe Leroy, Irene Ferri e Cosimo Cinieri. Per Pasta Garofalo, invece, parteciperà al dibattito Emidio Mansi, responsabile commerciale Italia dell'azienda, di cui verranno proiettati i due corti "L'alchimia del gusto", di Edo Tagliavini e con Alessandro Preziosi e "Questione di gusti", di Pappi Corsicato e con Iaia Forte. Per la parte dedicata alla comunicazione sociale verranno invece proiettati due cortometraggi che trattano il medesimo tema, la pena di morte, ma con un approccio filmico completamente diverso: "15 seconds", di Gianluca Petrazzi con Raoul Bova e "Come si deve", di Davide Minnella con Diane Fleri e Piera Degli Esposti, che verrà proiettato in anteprima il 14 febbraio alla Berlinale. Alla tavola rotonda parteciperanno inoltre Geo Ceccarelli, direttore creativo dell'agenzia TBWA Italia, i registi Pappi Corsicato, Edo Tagliavini, Pippo Mezzapesa, Davide Minnella e gli attori Iaia Forte, Alessandro Preziosi, Diane Fleri e Valeria Solarino. Modererà l'incontro il giornalista Rai Francesco Festuccia.

Nel corso della serata dedicata alla proiezione dei migliori corti dei 10 anni di Maremetraggio verranno invece proposti: "Alice" di Stefano Anselmi, "Basette" di Gabriele Mainetti, "La moglie" di Andrea Zaccariello, "L'uomo più buono del mondo" di Edo Tagliavini, "Piccole cose di valore non quantificabile" di Paolo Genovese, "Uova" di Alessandro Celli, "Tv" di Andrea Zaccariello e "Il lavoro" di Lorenzo de Nicola. Saranno presenti in sala i registi Stefano Anselmi, Gabriele Mainetti, Andrea Zaccariello, Edo Tagliavini, Paolo Genovese, Alessandro Celli e Federico Moccia e gli attori Christiane Filangieri, Valeria Solarino, Isabella Ragonese e Michele Riondino, che è tra le shooting stars del festival di Berlino 2010 e sarà il protagonista della prospettiva di Maremetraggio 2010. Ospite d'eccezione sarà il cantautore Gino Paoli.

Oltre alle proiezioni (circa 90 minuti a serata) e al dibattito con le aziende ci sarà spazio anche per la presentazione di un libro: Marco Buticchi, affermato autore di romanzi d'avventura, presenterà la sua ultima fatica, la voluminosa opera "Il respiro del deserto".

Non mancheranno inoltre momenti di raffinato divertimento: incontri, cocktail e serate di gala in compagnia di alcuni tra i più noti registi ed attori e attrici italiane che si sono cimentati con il cortometraggio, sia come forma cinematografica tradizionale sia in questa nuova veste comunicativa. Il tutto sullo sfondo della conca ampezzana innevata e in un ambiente di gran classe qual è il nuovissimo Grand Hotel Savoia di Cortina D'Ampezzo.

Appuntamento quindi dal 19 al 21 marzo a Cortina per una sofisticata rassegna dedicata all'arte del cortometraggio e ai suoi più innovativi utilizzi, che attraverso un lucido sguardo sul passato e sul futuro del cinema in breve anticiperà quella che sarà l'edizione 2010 del festival cinematografico internazionale Maremetraggio (Trieste, 25 giugno- 3 luglio 2010( L'evento è realizzato con il patrocinio della Regione Veneto, della Provincia di Belluno, del Comune di Cortina e dell'Associazione Albergatori di Cortina).

Notizie tecniche

UFFICIO COMUNICAZIONE CORTINA TURISMO

T. + 39 0436/866252 begin_of_the_skype_highlighting + 39 0436/866252 end_of_the_skype_highlighting F. + 39 0436/867448

Chiara Caliceti - c.caliceti@dolomiti.org - 334/6933176 begin_of_the_skype_highlighting 334/6933176 end_of_the_skype_highlighting

Eleonora Alverà - e.alvera@dolomiti.org

Ufficio stampa Omnia Relations - T. 051/5873602_9911922

Cristina Palmiotto - press1.cortina@dolomiti.org - 347/9793701 begin_of_the_skype_highlighting 347/9793701 end_of_the_skype_highlighting

Lucia Portesi - press2.cortina@dolomiti.org

Alessandra Iozzia - press3.cortina@dolomiti.org

www.cortina.dolomiti.org DOLOMITI: UNESCO World Natural Heritage ;CORTINA: Member of BEST OF THE ALPS

8) SE MAOMETTO NON VA ALLA MONTAGNA…

IL TRENTOFILMFESTIVAL SI PRESENTA ALLA BIT DI MILANO

BIT - Borsa internazionale del Turismo

Trento, 18 febbraio '10. Dal 29 aprile al 9 maggio Trento torna ad essere la capitale internazionale della montagna. L'occasione è quella offerta dalla 58esima edizione del TrentoFilmfestival, la prestigiosa rassegna - è la più antica al mondo nel suo genere, dal 2005 diretta da Maurizio Nichetti - interamente dedicata a film narrativi, documentari d'autore, reportage e fiction che hanno per sfondo proprio la montagna, la sua natura, l'uomo, e dunque, l'avventura. Protagonisti del concorso saranno filmati provenienti da tutto il mondo selezionati per l'originalità della narrazione o del modo di raccontare la montagna e il rapporto che si crea tra l'uomo e la natura. Film e documentari in gara per l'assegnazione del Gran Premio Città di Trento - Genziana d'Oro e per gli altri prestigiosi riconoscimenti della rassegna. Tra le anticipazioni dell'edizione 2010, la prima proiezione in lingua italiana dell'atteso Nanga Parbat, il film che il regista Joseph Vilsmayer - già vincitore nel 1996 al TrentoFilmfestival con il film Schlafes Bruder (tratto dal romanzo best seller dello scrittore Robert Schneider "Le voci del mondo") - ha realizzato in collaborazione con l'alpinista Reinhold Messner. Il film racconta la tragica spedizione in Pakistan del 1970 al Nanga Parbat - la nona montagna più alta della terra - in cui il fratello di Messner, Günther, venne travolto da una valanga al termine di una avventurosa discesa dall'inesplorato versante Diamir. Ad aprire il 58° TrentoFilmfestival, venerdì 30 aprile 2010 all'Auditorium S. Chiara, sarà, come da tradizione, la proiezione di un film muto musicato dal vivo. In programma Der Heilige Berg (La montagna sacra), film del 1926 firmato da Arnold Fanck, uno dei maestri del Bergfilm, e interpretato da Leni Riefenstahl e Luis Trenker. La colonna sonora originale composta da Edmund Meisel sarà eseguita dall'Orchestra regionale Haydn di Bolzano e Trento diretta dal maestro Helmut Imig. Emozioni tra le pagine: una montagna di libri Accanto al cinema gli appuntamenti di MontagnaLibri, un "festival nel festival": l'ormai collaudata rassegna internazionale dell'editoria di montagna, da ventiquattro anni, la principale vetrina mondiale dell'editoria dedicata alle terre alte ritorna ancora una volta nello spazio espositivo di Piazza Fiera ai piedi delle mura medievali. Dal 29 aprile al 9 maggio il pubblico avrà la possibilità non solo di sfogliare più di mille tra guide, saggi, monografie e libri fotografici di centinaia di editori da tutto il mondo (tutte novità 2009 - 2010), ma di incontrare autori e saggisti. Tra i grandi protagonisti degli incontri letterari di questa nuova edizione, Claude Marthaler che in sette anni ha pedalato attraverso i diversi continenti e l'esploratore giapponese Tamotsu Nakamura.

Nel cuore dell'avventura: a tu per tu con il grande alpinismo

TrentoFilmfestival è da sempre l'occasione dove il pubblico può incontrare i più grandi alpinisti del momento, protagonisti delle serate evento all'Auditorium S. Chiara. Ai tre appuntamenti in programma in questa edizione interverranno Nico Favresse, stella belga dell'alpinismo sulle grandi pareti del mondo, i migliori interpreti dell'alpinismo himalayano di ieri e di oggi, da Nives Meroi, a Krzysztof Wielicki, ad Ang Tshering, lo sherpa che ha organizzato il summit del governo nepalese al campo base dell'Everest. Insieme festeggeranno Kurt Diemberger e Max Eiselin a cinquant'anni dalla prima salita del Dhaulagiri. E ancora, le guide alpine saranno anche protagoniste di una serata che porterà a riflettere sull'evolversi di una professione tra le più antiche e su un tema in particolare: il ritorno all'alpinismo classico sulle grandi pareti con la guida alpina.

Tra gli eventi collaterali, l'omaggio a Fausto Coppi

Come ogni anno, un corposo programma di eventi collaterali arricchisce il TrentoFilmfestival.

Particolarmente atteso l'omaggio ai più grandi scalatori sulle due ruote nel ricordo del campionissimo Fausto Coppi e delle sue imprese: con il giornalista Marino Bartoletti si ripercorreranno (anche con documenti filmati originali) storie ed episodi tra Alpi e Dolomiti che hanno contribuito a creare il mito di questi campioni del pedale. E ancora, dalla Mostra mercato internazionale delle Librerie antiquarie di montagna alle maratone letterarie, alla consegna del 39° Premio Itas del Libro di montagna.

Un'occasione per vivere e scoprire le meraviglie di Trento, una città eco-friendly

Ad ospitare gli appuntamenti del TrentoFilmfestival, tanti spazi particolarmente suggestivi nel centro storico della città: Palazzo Calepini, Palazzo Roccabruna, Palazzo Saracini Cresseri, tutte dimore rinascimentali dell'epoca del Concilio e a pochi passi dalla incantevole Piazza Duomo. Un viaggio nell'emozione per gli eventi in programma nei sotterranei della antica Tridentum romana, o della Sala Granda del Castello del Buonconsiglio a cui si accede dalla spettacolare loggia affrescata dal Romanino.

Il cuore della manifestazione sarà sempre il Centro Culturale S. Chiara, sede dell'Auditorium e del "campo base" del festival, lo spazio privilegiato per incontrare gli ospiti della rassegna e degustare la cucina trentina.

Il TrentoFilmfestival da alcune edizioni si caratterizza come una manifestazione sempre più verde e amica dell'ambiente che sceglie di essere "a basso impatto" ambientale: auto elettriche e biciclette a disposizione degli ospiti per gli spostamenti, ingresso ridotto per chi utilizza gli autobus, raccolta differenziata in tutti gli spazi e sedi della manifestazione, utilizzo di materiali biodegradabili o riutilizzabili negli spazi di ristorazione della manifestazione, rinfreschi "a chilometro zero" con prodotti del territorio, forniture di energia certificata proveniente da fonti rinnovabili.

I pacchetti turistici

L'azienda Turismo Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi ha organizzato speciali pacchetti che permetteranno di vivere tutta la magia del festival e scoprire le meraviglie della città che lo ospita. Pacchetti weekend di due o tre notti che includono 3 ingressi alle proiezioni.

(Periodo: dal 29.04 al 09.05.10 / Prezzi per persona in camera doppia: 2 notti, da venerdì a domenica o da sabato a lunedì, a partire da € 115,00; 3 notti, inizio soggiorno libero il venerdì o il sabato, a partire da € 153,00. La quota comprende: soggiorno 2 notti o 3 notti in hotel con trattamento di pernottamento e prima colazione nelle strutture ricettive di Trento disponibili, Speciale Trento Card 72 h. che include 3 ingressi alle proiezioni della rassegna).

Informazioni e prenotazioni: www.apt.trento.it - informazioni@apt.trento.it

Ufficio Stampa TrentoFilmfestival

Ufficio Stampa nazionale TrentoFilmfestival

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9) SUSHI GUSTO E BENESSERE( Dal 3 marzo 2010 nelle migliori librerie e in tutti i punti vendita Sosushi).

Si dice sushi e subito si pensa: esotismo, contemporaneità, cool, tendenza. Ma se il sushi fosse invece molto di più? Ad esempio mangiar sano, equilibrio e tradizione? Il volume Sushi, gusto e benessere, con la ricchezza dei suoi contenuti e le splendide immagini che lo corredano rende pienamente giustizia alle tante virtù e proprietà di questo vero e proprio piatto della salute, che si consuma ormai in abbondanza in Italia ma che si conosce poco.

Il libro, le cui foto sono state appositamente realizzate dal fotografo spagnolo Josep Pagans per questo progetto, è un interessante viaggio nella ricchissima cultura gastronomica giapponese. Grazie alla presenza di schede dedicate ad ogni singolo alimento - ad esempio daikon, wasabi, riso, sesamo, tè verde… -, descrive le proprietà benefiche e nutrizionali di tutti i principali ingredienti che si usano per il sushi. Ma non solo: invoglia anche a realizzare a casa alcuni piatti, in virtù di una sezione dedicata alle preparazioni di cui vengono mostrate nel dettaglio le varie fasi, con il corredo di chiare istruzioni facili da seguire.

A rendere ancora più appassionante ed originale questo viaggio, un intero capitolo è poi è dedicato alle regole del galateo giapponese della tavola, secondo il quale apprendiamo, ad esempio, che giocherellare con le bacchette è considerato un comportamento disdicevole…

Una lettura completa quindi, pensata per chi si vuole avvicinare in modo nuovo e consapevole a un mondo di sapori estremamente ricco e vario, alla scoperta dei segreti e delle curiosità che ruotano intorno al mondo della cucina giapponese.

Gli autori: sono tutti e tre "addetti ai lavori" e quindi garanzia di precisione e cura estrema del testo: Domenico Tiso, medico chirurgo e nutrizionista, presidente ASAS, l'Associazione per la Salute correlata all'Alimentazione e agli Stili di Vita; Sara Roversi, fondatrice di Sosushi e impegnata nella divulgazione delle tradizioni e delle abitudini alimentari giaponesi; il cuoco Aisu Hirotsugu che lavora in Italia dal 2008 ed è il principale chef di Sosushi. --

Sushi, gusto e benessere è solo il primo dei progetti editoriali di Sosushi (www.sosushi.it), il brand di cibo giapponese che riesce a coniugare gusto e salute avvicinando in modo giocoso a tutti gli aspetti della cultura nipponica. Sosushi è la catena in franchising di cucina giapponese più diffusa in Italia - con punti vendita attualmente a Bologna, Avellino, Catania, Porto Rotondo, Padova, Cortina, Cosenza, Rimini, Sassari, Sestriere, Modica, Cesenatico, Rho, Palermo, Pinerolo, Torino, Riccione, Taranto, Udine, Roma - che si contraddistingue per l'alta qualità degli alimenti, la cucina a vista e il design minimale dei suoi locali.

Sushi, gusto e benessere, Edizioni Pendragon, pp. 128, confezione brossura con bandelle, formato cm 18,5x25, € 25,00 - isbn 978-88-83428197

Notizie tecniche

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Giulia Berti, giulietta@omniarelations.com

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Edizioni Pendragon

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10) La galleria 1000eventi ha il piacere di annunciare l'inaugurazione della doppia mostra personale di: THOMAS ALLEN e WILL TURNER

Da sempre affascinato dai libri "pop-up" Thomas Allen sfoggia un talento infallibile nel ricreare l'illusione di tridimensionalità, usando vecchi libri i di pulp fiction come soggetti per i suoi set.

Questi volumi dalle copertine screpolate e dalle pagine scolorite non sono semplici oggetti da esibire su uno scaffale ma, piuttosto, un prodigioso inventario di attori e scene in attesa di essere diretti.

Thomas Allen ritaglia pazientemente i contorni delle figure liberandole dalla loro bidimensionalità: gli attori vengono quindi sollevati dalle loro copertine e animati grazie a un sapiente uso delle luci e dell'obbiettivo.

Piegati e posizionati il dramma progettato va in scena. Nella serie di lavori qui presentata la narrazione è concentrata in particolare sull'epilogo, spesso lo scenario di un crimine: il come e il perché gli attori di questo dramma si ritrovano riuniti è lasciato all'interpretazione dell'osservatore.

Will Turner propone una selezione di collages e alcuni nuovi fotomontaggi che invitano lo spettatore ad un viaggio attraverso il suo personale paese delle meraviglie.

I soggetti che William Turner predilige provengono dalle fonti più diverse: foto tratte la libri di testo di scienza o da riviste erotiche anni degli '80 o, ancora, da fumetti e poster di rock band.

Sono tutte immagini che una volta potevano evocare un che di mitico o anche possedere una qualche aura di lusso ma che con il passare del tempo o sovraesposizione hanno perso il loro senso originario.

I singoli elementi vengono attentamene ritagliati e poi montati, sovrapposti e fusi per creare una collisione tra i soggetti .

Anche se ad un primo sguardo possono sembrare confuse, osservandole attentamente esse rivelano visioni intime e segrete.

Notizie tecniche

THOMAS ALLEN/WILL TURNER

Inaugurazione 8 FEBBRAIO 2010 ore 18.00

Dal 9 febbraio al 30 aprile 2010

Lunedì-venerdì dalle ore 14.00 alle 19.00. Sabato su appuntamento

© 1000eventi - Via Porro Lambertenghi 3 T - Milano - P.I. 13297040159

info@1000eventigallery.it

11)

12) Maurizio Follin.

Il progetto Arte, profumi, sapori, curato da Realtà Non Ordinaria, è ormai giunto al suo decimo appuntamento. Partiti nel 2006, sono state finora organizzate nove esposizioni, rivelatesi occasioni di scambio, ricerca, esplorazione delle più diverse forme di espressione artistica, che hanno celebrato la Creatività così come si manifesta in ogni ambito della nostra vita quotidiana, al servizio della mente e dello spirito, ma anche del nostro corpo e dei nostri sensi. Arte, quindi, nel senso più ampio del termine, accostata alla cucina e agli ottimi vini dell'Azienda Vitivinicola Biologica Marina Sgubin di Scriò.

Per festeggiare questo ambito traguardo, Realtà Non Ordinaria ha scelto di presentare la nuova ed in parte inedita produzione dell'artista che per primo ha esposto alla Barrique: Maurizio Follin. Opere su carta, video e sperimentazione digitale stupiranno quanti conoscono le sue grandi tele colorate, senza peraltro tradire quell'anelito di libertà che le caratterizza. Egli si è sempre definito "pittore veneziano del Novecento". Ed è così che è conosciuto da molti, come un "pittore", creatore di grandi, coloratissime tele, aquiloni senza cornice, che rivendicano Libertà. Osservando in toto la sua produzione, ci si rende però conto che tale definizione è riduttiva: troppo poco per un artista che, fin dai suoi inizi, ha sempre esplorato nuovi media, giocato con le nuove tecnologie, sperimentato tutte le tecniche espressive in cui si è imbattuto nella sua ormai trentennale attività. E così computer, web, mail art, arte materica, pittura, dripping, tela, carta, legno, elaborazione digitale, musica, si incontrano, dialogano, comunicano emozioni.

In mostra ci saranno opere nuove ed opere inedite, spesso risultato di ricerche cominciate dieci, vent'anni fa, ed ancora in fieri. E' il caso di Buoni o cattivi: un muro ideale, una rete di nailon a maglia molto larga che non vuole essere ostacolo o confine, ma si connota come passaggio, come porta per un continuo flusso di idee. Su di esso sono stati applicati i Miti, una serie di immagini realizzate da Follin a partire dalla fine dagli anni '90, rielaborando e sovrapponendo le foto dei suoi "miti" personali ai suoi dipinti e gesti. Bakunin, Che Guevara, il Dalai Lama, Einstein, Gramsci, Lenin e ancora politici e pensatori, musicisti ed intellettuali, prevalentemente di sinistra, che nel Novecento hanno cercato di cambiare qualcosa, nel bene e nel male, a volte non riuscendoci od ottenendo risultati negativi: ma è il tentativo che conta. I loro volti sono sfumati, mescolati al colore liquido e ai segni della pittura, o emergono in trasparenza da questi.

In parte legato agli stessi temi è il video L'Impero del Male: colletti bianchi, torri gemelle, i capi di stato di vari paesi, la miseria in Africa e Bin Laden, guerre e stragi; a poco a poco dalle immagini che si susseguono, emerge uno dei quadri di Follin, sullo sfondo di una canzone popolare sarda. Piroea Paroea può invece essere definito un video di pura sperimentazione grafica, con musica composta appositamente dall'artista, a differenza degli Haiku, piccoli pensieri di riflessione zen che partendo dallo scorrere dell'acqua o dal rumore del vento sulle cime delle montagne, conciliano la meditazione. Tra i video in mostra, anche la registrazione di due performance recenti: Fontana sonora, dove le vibrazioni trasmesse all'acqua dal battito delle mani sulla grande vasca diventano segni grafici di pura astrazione, e VeneziaAizenev che documenta le azioni di Follin, Bruno Cassaglia ed altri amici, tese al coinvolgimento dei visitatori della Biennale 2009 all'ingresso dell'esposizione.

Non manca la pittura, rappresentata dalla serie di opere 157: è il numero di catalogazione di un vecchio quadro molto rovinato, che è stato smembrato in pezzetti di diverse dimensioni, poi applicate ad una grande tela, a sua volta tagliata in circa 15 parti, ognuna delle quali è diventata opera a sè. Ormai inutilizzabile, grazie ad un lavoro di montaggio e rielaborazione, il quadro è sorto così a nuova vita, a nuovi scopi, e può ancora comunicare: i frammenti più piccoli sono stati usati per alcune chiamate di mail-art, quelli rimasti verranno presto impiegati nelle prossime sperimentazioni, altri sono stati impiegati nel grande "murales" del 2009 (altra novità, essendo questa la prima volta che Follin si confronta direttamente con il muro come supporto). L'applicazione sulle tele e sul muro di grumi di carta manipolati, procedimento adottato ormai da qualche anno, danno alle opere rilievo materico, inaugurando una nuova stagione "tattile", quasi l'emozione volesse appropriarsi della terza dimensione pur senza diventare scultura. Ciò è ribadito dall'inserimento di piccoli legnetti, che contribuiscono a dare una direzione al movimento insito all'opera, arricchita dall'immancabile dripping finale. Il dripping comunica un movimento infinito, le incrostazioni materiche senso di profondità, l'insieme trasmette una sorta di flusso spazio-tempo che cattura e coinvolge lo spettatore.

Quella di Follin è un'attività in continua evoluzione, forte di una ricerca materica e concettuale che, pur non abbandonando materie e tecniche già presenti negli anni '80, sorprende continuamente per novità e freschezza.

Notizie tecniche

Azienda Vitivinicola Biologica Marina Sgubin

Dolegna del Collio (Gorizia ITALIA)

Località Scriò, 13

Tel.++39.0481.60371 - Fax ++39.0481.634527

info@sgubin.it

www.sgubin.it

Realtà Non Ordinaria

www.realtano.it

info@realtano.it

13) Soggettiva, a cura di Gaetano Salerno

Segnoperenne presenta dal 16 gennaio 2010, presso i suggestivi spazi di Villa Morosini di Mirano, la doppia personale Soggettiva degli artisti Martino Scavezzon e Paolo Zamengo.

Nelle due vaste sale dello storico edificio del secondo Seicento veneto, fatto costruire dal ricco e colto Lorenzo Giustinian e circondato oggi dal grande parco ottocentesco, i due artisti, amici nella vita, si incontrano come già avvenuto in precedenti collettive, esponendo - in questa occasione separatamente - una raccolta ragionata dei più recenti lavori, alcuni pezzi inediti, alternati a produzioni passate, in un'operazione dal lontano sapore antologico.

Nell'evento di Mirano i due artisti sono chiamati a condividere il luogo e l'attimo simbolico in cui l'opera, dalla sfera intima d'origine si ri-colloca nel sentire collettivo attraverso la sua scoperta e la sua fruizione, il momento in cui la finitezza del materiale intraprende infiniti sviluppi di sussistenza e valenza autonoma, lavorando e allestendo però lo spazio nella più totale soggettività e indipendenza, prescindendo da ricerche forzate di punti d'intesa o spunti di dialogo. Al pubblico il compito di rileggerne i percorsi artistici individuando o intuendo le molteplici intersezioni alle quali le rispettive produzioni, intersecandosi o giustapponendosi o opponendosi, potenzialmente possono dare origine.

La linea espositiva della non ricerca di un tema comune immediato riflette la necessità di un rapporto con l'oggetto artistico forzatamente e consapevolmente individualistico, sia nella sfera della sua realizzazione sia in quella più finemente intellettuale della sua decodifica e interpretazione; soggettivo è dunque l'artista nella formulazione dell'atto creativo e nel compimento del gesto tecnico ma anche e soprattutto - mutuando il termine dal gergo cinematografico - un connotato qualitativo dello sguardo (mentale) che segue l'azione e la narra, stabilendo aprioristicamente i valori critici, i tagli compositivi che ogni testimonianza, verbale o non verbale, richiede per realizzarsi come esperienza letteraria e aspirare quindi al raggiungimento di valori universali.

Scavezzon e Zamengo, diversi per tecniche e produzione, avvicinano con i lavori qui presenti il topos della Storia, intesa come nucleo conoscitivo culturale e come imprescindibile substrato cultuale dell'origine del progetto vivere/conoscere/rappresentare; dalla presa di coscienza di questa dualità - la storia dell'uno rapportata alla storia dei molti - dipartono complesse digressioni speculative nei confronti degli spunti conflittuali (il paradosso dell'originalità nei confronti del già detto) o pacifici (l'assioma post-moderno della ri-nascita del segno attraverso la sua ri-contestualizzazione) che un rapporto simbiotico ma dinamico, come quello dell'artista calato nella cronologia del divenire, deve riconoscere, accettare e interpretare.

Paolo Zamengo affronta il peso della propria Storia specifica, del vissuto che negli anni ha condotto l'artista a eleggere con chiarezza i limiti del cercare e il codice linguistico da adottare. Un principio di fede laica ed esperienziale, versione de-sacralizzata del dogmatico credere cristiano, sostituisce l'essere umano all'essere divino, giungendo ad intravedere nel corpo fisico e carnale la stessa potenziale spiritualità del corpo sacro (il dipingere iconico), dottrina mondana che per quanto corruttibile diviene certa e tangibile presenza; il corpo emerge allora stabile e stante ma si fraziona e si seziona in parti indistinte dell'insieme, caotiche eppure unitarie, oltre l'immagine preordinata che l'artista riconosce, pre-vede per noi e sceglie di farci guardare.

Nel Corpo Solido (serie di fotografie e dipinti) che Paolo Zamengo ci offre (e con il quale si offre) denudando e svelando porzioni della propria carne, emerge la struttura terrena, limitante e finita, di pesi ancorati a leggi di gravità e volumetrie solide impossibili da eludere; nella prospettiva del sopra in giù la dicotomia della pesantezza delle membra che richiama valori profani e l'anelito alle evanescenze dello spirito che invece, in forme eteree prossime a composizioni spazialiste, allude alla leggerezza di certi stati mentali, riconferma la sola forma di evasione attuabile: la forma artistica.

Le quattro Città (Londra, Berlino, Sofia, San Pietroburgo, installazioni a tecnica mista realizzate con materiali poveri, video e musica dodecafonica) alludono al viaggio iniziatico che non ha inizio né fine, solo moto perpetuo di andata e ritorno nei luoghi-simbolo della mente, diretto recupero di informazioni-base (libri d'arte) già esperiti o prossimi a divenire parte esperita del progetto di vita. In questi mondi occidentali e orientali, scelti con criteri a-geografici ogni pensiero è già volontà di rappresentazione e si colloca tra il pensare e il fare che costantemente muove l'artista dalla ricerca verso l'azione e fa sì che il corpo sia pienamente veicolo del pensiero.

La luce dei neon, fredda quanto obiettiva, investe il feticcio artistico di una ritrovata fisicità suggerendo relazioni soggetto-oggetto primariamente visive, attraverso stadi successivi sensoriali - come del resto in ogni esperienza artistica - della comprensione che, per quanto talvolta poco immediata e talvolta incerta, si genera poco prima che la forma definita degradi verso il concettualismo e l'astrazione ricongiungendosi all'idea.

Il soggettivo rapportarsi all'arte di Martino Scavezzon si connota invece come ricerca intrinseca e interna all'oggetto, implicando con esso azioni di natura più marcatamente filologica. Alla luce bianca e asettica utilizzata da Paolo Zamengo l'artista sostituisce il buio e il nero della polvere di carbonio, mista a trementina e a olio di lino, con la quale dipinge fittamente i supporti cartacei, rendendoli monocromi iniziatici pronti a ricevere il segno grafico e a diventare texture narrativa.

Dal nero, già elemento pittorico pregante e denso in quanto somma di tutti i colori dell'iride e potenziale pausa tra racconti sequenziali (ancora dal gergo del cinema: dopo la soggettiva, la dissolvenza al nero) emergono, per antitesi cromatica, figure bianche, simili a negativi fotografici, grazie ad una pittura meccanica ottenuta con l'aiuto di un flessibile che toglie materia laddove invece sarebbe logico aspettarsi apporto e sovrapposizione di pigmento.

L'immagine che si origina esiste nel substrato del ricordo di una ricchezza intellettuale collettiva, nelle profonde metafore del cercare oltre la superficie e si concreta negando essenza alla propria essenza, eliminando strati di supporto con lacerazioni gravi che violentano la materia e creano scorci profondi nelle pieghe dei volti e dei corpi ritratti; l'intervento artistico è evidenziato dai marcati contorni vibrati violentemente e dai sicuri passaggi chiaroscurali.

Scavando nel colore di superficie che oscura anziché rivelare Martino Scavezzon ricolloca il suo essere artista contemporaneo nella giusta dimensione evolutiva, svelandoci il futuro attraverso la colta rievocazione di un passato nel quale incontra senza scontrarsi i personaggi di Tiziano, Dürer, Tintoretto, Velazquez, Brustolon decidendo di renderli ulteriormente protagonisti (dopo essere stati già grandi uomini ritratti da grandi artisti) di una rilettura storica dell'oggi filtrata da codici lontani ancora pregni dello stesso vitalismo e della stessa grandezza comunicazionale.

La Storia nella quale Martino Scavezzon intravede il diretto e sicuro riferimento linguistico e nella quale individua il vocabolario del proprio creare è dunque la storia dell'arte da manuale: uomini e fatti con i quali ricreare oggi rapporti di intima frequentazione (tanto da presentarli privati del nome alludendo ad un rapporto fortemente complice) riprendendo il dialogo sul processo idiomatico evolutivo che ha tradotto il segno verso la contemporaneità come esigenza di un sentire moderno, costante nel secoli.

Dei Maestri vissuti nei duecento anni che dal Rinascimento conducono al tardo Barocco rivoluzionando lo sguardo dell'uomo sulla realtà terrena (anche la prospettiva rinascimentale, prima di essere ferrea legge matematica è esperienza sociale che sancisce il definitivo recupero della soggettività dell'individuo) e stabiliscono il suo ricollocarsi soggettivo nel mondo, l'artista riprende le figure di esseri sociali (il re, il doge, il cavaliere, il letterato, il soldato, il suonatore di liuto, la dama di corte) che sono stati eroi di carne un tempo lontano e sono eroi di carta o di tela, tra i libri o nei musei, oggi, da dove proseguono le proprie epiche ma silenziose esperienze; e nella carta e nella tela anche Martino Scavezzon porta avanti la propria.

Lo status portrait, variazione tizianesca di un genere pittorico, il ritratto, ampiamente esplorato dalle arti figurative di ogni periodo e soggetto di questa ricerca, altro non è se non l'investitura ufficiale (soggettivizzazione) dell'oggetto ritratto, la sua ricollocazione come prodotto unitario e specifico e irripetibile in una società piramidale e gerarchizzata sempre meno - o non ancora - di massa.

La Storia si muove secondo percorsi unidirezionali per alcuni, ciclici per altri; l'arte si piega agli eventi senza tuttavia sottomettersi ad essi, il linguaggio visivo si stende o si arabesca uniformandosi sempre però alle esigenze del sentire sociale. Soggettiva all'interno di una apparente e ricercata disomogenea eterogenia realizza questi articolati circuiti non sempre leggibili nell'immediatezza dell'accaduto, ricordando tuttavia l'unico principio etico al quale l'artista, di fronte all'arte ma soprattutto alla Storia e a sé stesso, dovrebbe attenersi: il principio dell' onestà dello sguardo.

L'evento è patrocinato dall'Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Mirano.

Notizie tecniche

Artisti: Martino Scavezzon e Paolo Zamengo

Titolo: Soggettiva

A cura di: Gaetano Salerno

Organizzazione e allestimento: Segnoperenne

Patrocinio: Comune di Mirano, Assessorato alle Attività Culturali

Dove: Villa Morosini

Indirizzo: Via Mariutto 1, Mirano

Inaugurazione: sabato 16 gennaio 2010.

Info:

348 5443851 340 8000552

www.segnoperenne.it

info@segnoperenne.it

www.comune.mirano.ve.it

14) TREVISO CRACKING ART REGENERATION

LA MOSTRA:

Perché delle grandi chiocciole blu a spasso per la città?

Prima di tutto perché sentiamo l'esigenza di giocare con il paesaggio urbano e romperne l'ovvietà ridisegnandolo.

E poi perché le chiocciole, nel linguaggio contemporaneo, sono portatrici di tre diversi messaggi: quello dell'ascolto, come la loro stessa forma (simile a quella dell'orecchio umano) invita a fare; quello dell'abitare, in quanto questo curioso animale porta sempre con sé la propria casa; quello della tecnologia, in quanto il suo segno grafico "@" rimanda alla comunicazione nel web. ReGeneration è la rigenerazione di se stessi attraverso l'imitazione dei lenti processi della vita, un progetto internazionale che racchiude in sé un importante ed ulteriore valore: le chiocciole sono realizzate interamente in plastica riciclabile. Una traccia artistica sul territorio metropolitano in favore di un approccio "responsabile" nei confronti dell'ambiente e di chi ci sta intorno.

Notizie tecniche

Cracking Art Group

Per ulteriori informazioni:

Alessandro D'Annibale

mob: 349 8557031

e-mail: dannibale.alessandro@gmail.com

Consorzio Per Mio Figlio onlus

sede legale: 31020 - Fontane di Villorba (Tv) Via Edison 83

www.permiofiglio.it - consorzio@permiofiglio.it

NOTA INFORMATIVA

Il Consorzio "Per Mio Figlio" è un'associazione senza finalità di lucro, sorta nel dicembre 1997 per volontà di un gruppo di imprenditori trevigiani solidali ai bisogni dei piccoli pazienti. Il suo primario obiettivo è il miglioramento della qualità della vita dei bambini ammalati e dei loro genitori attraverso una costante attività all'interno dei reparti pediatrici degli ospedali della Provincia di Treviso.permiofiglio.it

Il Cracking Art Group è attualmente composto daRenzo Nucara ( 1955 - Crema / Italia ), Carlo Rizzetti ( 1969 Bruxelles / Belgio ), Marco Veronese ( 1962 - Biella / Italia ), Alex Angi ( 1965 - Cannes / Francia ), Kicco ( 1969 Biella / Italia ), William Sweetlowe ( 1948 - Ostenda / Belgio ), 6 artisti internazionali che sin dal primo anno di nascita del movimento avvenuto nel 1993 e sancita dalla mostra " EPOCALE " a Milano, curata di Tommaso Trini e Luca Beatrice, evidenziano l'intenzione del gruppo di cambiare radicalmente la storia dell'arte attraverso un forte impegno sociale ed ambientale e l'uso rivoluzionario ed innovativo di materie plastiche diverse ed evocative di un rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale.

crackingartgroup.com

Consorzio Per Mio Figlio onlus

sede legale: 31020 - Fontane di Villorba (Tv) Via Edison 83

www.permiofiglio.it - consorzio@permiofiglio.it

15) 800 DISEGNI INEDITI DELL'OTTOCENTO VENEZIANO

La collezione dei disegni dell'Ottocento veneziano del Museo Correr è una delle più ampie nel panorama della grafica di quel secolo.

Si tratta di svariate centinaia di fogli di differente qualità e natura che - forse oscurati dalla celebrità della grafica del Settecento massicciamente presente nelle collezioni del Correr - non hanno mai avuto l'attenzione che avrebbero meritato, rimanendo a lungo considerati un patrimonio 'minore' e prevalentemente utilizzati a scopo documentario.

A poco a poco, però, è emersa l'eccezionale importanza di questi fondi sotto molteplici punti di vista.

Nell'ambito del programma di valorizzazione dell'immenso patrimonio delle collezioni, la Fondazione Musei Civici di Venezia ne presenta con questa mostra al Correr una vasta rassegna. Sono opere in grandissima parte inedite, dovute ad autori come Caffi, Pividor, Giacomo Guardi, Moro, Bosa, Vervloet e altri.

Curata da Giandomenico Romanelli, Filippo Pedrocco e Andrea Bellieni, la mostra si snoda tra il Salone d'onore e la vasta area espositiva al secondo piano del museo.

Presenta opere d'argomento veneziano o concepite e realizzate a Venezia, a proposito di Venezia, o ispirate alla città e ai suoi aspetti monumentali e sociali come soggetto di esercitazione o di risonanza poetica. Alla mostra è abbinato un album guida, edito dalla Fondazione musei Civici di Venezia, mentre è in programma la catalogazione scientifica dell'intera collezione.

Sorprendente la Venezia che emerge dai disegni ottocenteschi del Correr: insieme moderna e antica, distratta e sofferente, segreta e arcinota, rivela i nervi e i muscoli di un corpo piagato ma non piegato, vitale, dinamico.

Soprattutto vi si registra l'irruzione di realtà, di vero oltre la retorica e il rimpianto, oltre la nostalgia e il lamento.

Una Venezia insolita e piena di fascino negli anni di Ruskin e dei primi grandi e controversi progetti di restauro, delle affermazioni di un turismo alla ricerca di sensazioni diverse dal grand tour illuminista.

E' una stagione fatta di studio e di ricerche; un Ottocento affamato di storia e d'industria, contraddittorio e fragile, insicuro e volitivo. Moderno, insomma.

Notizie tecniche

Venezia, Museo Correr, Salone napoleonico e II piano

19 dicembre 2009-11 aprile 2010.

Intorno alla mostra sono previste attività didattiche e di approfondimento, a cura dei Servizi Educativi

o "In punta di matita" è un concorso di disegno dal vero- indetto grazie al contributo della Cassa di Risparmio di Venezia che mette a disposizione i premi per i primi 3 classificati -rivolto a tutti, a partire dai 18 anni, che richiede di rappresentare luoghi, scorci, immagini, attività, atmosfere della Venezia contemporanea

o "Ri-conosci Venezia" è un gioco proposto in collaborazione con il Gazzettino, a partire dalla seconda metà di gennaio 2010, che presenterà ai lettori cinque disegni fra quelli esposti, pubblicandone uno la settimana. Tutti coloro che avranno individuato i cinque luoghi raffigurati saranno premiati con un catalogo della mostra o "Come cambia la città" è un laboratorio di disegno che, partendo dalle opere in mostra, fa cogliere e sperimentare le diverse modalità del lavoro - dal veloce "promemoria", al disegno dettagliato- e l'uso dei differenti media (matita, penna acquerello…). Si rivolge alle scuole, alle famiglie e agli adulti nei " Weekend al Museo" (per informazioni: education@fmcvenezia.it)

800 DISEGNI INEDITI DELL'OTTOCENTO VENEZIANO

Venezia, Museo Correr, Salone napoleonico e secondo piano

19 dicembre 2009-11 aprile 2010

Sede: Museo Correr, Piazza San Marco, Venezia

Apertura al pubblico: 19 dicembre 2009 - 11 aprile 2010

Per più precise INFORMAZIONI: www.museiciviciveneziani.it - mkt.musei@fmcvenezia.it

Per le attività educative education@fmcvenezia.it

E dopo….

Maria de Falco Marotta & Team

Maria de Falco Marotta & Team
Società