LIBRI: 1) ENIGMI DEL FANTASTICO 2) I GESUITI E LA RIVOLUZIONE ITALIANA NEL 1848 3) "LA GRECIA CONTEMPORANEA 1974-2006" 4) MAZZINI 5) LA MORTE IN ABITO DA SPOSA 6) “AI CATTOLICI LETTERA PASTORALE DI UNA PECORA SULL'URGENTE NECESSITÀ DELL'ANNUNCIO E DEL

1) ENIGMI DEL FANTASTICO di Romolo Runcini - presentazione di Carlo Bordoni

Runcini è ben noto a livello internazionale per i suoi studi sulla paura e sulla letteratura, ma la sua fama si è attestata saldamente con la realizzazione di un opus ambizioso, La paura e l’immaginario sociale nella letteratura, di cui sono usciti finora i primi due volumi e di cui si preannunciano il terzo e il quarto, dedicati al Romanzo industriale e alla Fantascienza. Accanto a questa operazione critica sull’immaginario, Runcini non ha mancato di affiancare le necessarie riflessioni teoriche, progettando una voluminosa Estetica dell’eccentrico, ancora in lavorazione, di cui questo Enigmi del fantastico anticipa il terzo e il quarto capitolo.

Non sfuggirà, anche al lettore più distratto, l’ampio respiro dell’analisi runciniana, a cui piace andare alla radici delle cose, ricostruendo con pazienza i percorsi meno noti del mutamento culturale, senza mai dare nulla per scontato, richiamando, anzi, costantemente aspetti, suggestioni e riferimenti al rapporto tra cultura e società. Questa attenzione meticolosa all’evoluzione del pensiero umano (e dei suoi riflessi sulla cultura, sull’immaginario, sul sociale) è frutto di un metodo sociologico-letterario a cui è sempre rimasto fedele.

Romolo Runcini

ENIGMI DEL FANTASTICO

Presentazione di Carlo Bordoni

Edizioni Solfanelli

[ISBN-88-89756-15-2] - P. 96 - € 8,00

2) I GESUITI E LA RIVOLUZIONE ITALIANA NEL 1848 di Giuseppe Brienza

Questo saggio offre uno scorcio chiarificatore sulla vicenda di molti religiosi della Compagnia di Gesù che, nell’Italia infiammata dalla Rivoluzione europea del 1848, furono messi al bando e costretti a defatiganti esili a causa dei moti risorgimentali dello stesso anno. Propellente ideologico innescato contro i Gesuiti furono soprattutto i corrosivi pamphlet di Vincenzo Gioberti, che li accusava di costituire “uno dei principali ostacoli al riscatto d’Italia”.

Al contrario, furono invece perseguitati e costretti a lasciare il paese insigni studiosi appartenenti alla Compagnia, molto apprezzati all’estero (dove poterono infatti trovare rifugio e continuare le loro attività), come i padri Francesco de Vico e Angelo Secchi considerati ancor oggi pionieri dell’astrofisica, i teologi Giovanni Perrone e Johann Baptist Franzelin, e infine il filosofo Luigi Taparelli d’Azeglio i cui studi sul diritto naturale e sui rapporti fra società civile e Stato (questi ultimi per molti aspetti anticipatori dell’attuale dibattito sul “principio di sussidiarietà”) rappresentano pietre miliari nel pensiero cattolico contemporaneo.

La testimonianza di fedeltà dei Gesuiti all’Ordine e al Papa anche come sovrano temporale conferma come in buona parte degli Stati preunitari, nonostante le infiltrazioni illuministiche verificatesi nelle élite intellettuali, il clero e il mondo scientifico continuassero ad essere fedeli a Pio IX. Romana del resto — come ha dimostrato Giuseppe Spada, lo storico coevo probabilmente più documentato di quegli anni e ampiamente citato nel saggio — la rivoluzione del ’48-’49 nella capitale del Papa-re lo fu solo nella terminologia usata dalla propaganda del tempo e trasmessa fino ad oggi dalla vulgata risorgimentale.

Giuseppe Brienza

I GESUITI E LA RIVOLUZIONE ITALIANA NEL 1848

Edizioni Solfanelli

[ISBN-88-89756-20-9] - P. 64 - € 7,00

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