RICORDIAMO I 150 ANNI DALLA "NASCITA" DEL PRODE ANSELMO E I 100 ANNI DALLA MORTE DEL SUO AUTORE GIOVANNI VISCONTI VENOSTA
A 150 anni dalla "nascita" del Prode Anselmo e 100 anni dalla morte del suo autore Giovanni Visconti Venosta Nell'ultima giornata di scuola, prima delle feste natalizie, sono state distribuite agli alunni e ai docenti delle elementari e medie di Tirano due cartoline-ricordo. L'iniziativa, promossa dall'Assessorato alla cultura e istruzione del Comune con la collaborazione dei dirigenti scolastici, del Museo Etnografico Tiranese e del Circolo Filatelico e Numismatico, celebra due date significative della storia cittadina: i 150 anni dalla "nascita" del Prode Anselmo e il secolo dalla morte del suo autore Giovanni Visconti Venosta. A cura del Circolo Filatelico e Numismatico verranno affrancate e timbrate con l'annullo filatelico in dotazione all'ufficio postale di Tirano, 250 esemplari numerati per ciascun tipo di cartoline. Altre iniziative in via di perfezionamento saranno annunciate prossimamente.
LA PARTENZA DEL CROCIATO
"Passa un giorno, passa l'altro
"Mai non torna il nostro Anselmo,
"Perché egli era molto scaltro
"Andò in guerra, e mise l'elmo..."
Mise l'elmo sulla testa
Per non farsi troppo mal
E partì la lancia in resta
A cavallo d'un caval.
La sua bella che abbracciollo
Gli dié un bacio e disse: Va!
E poneagli ad armacollo
La fiaschetta del mistrà.
Poi, donatogli un anello
Sacro pegno di sua fe’,
Gli metteva nel fardello
Fin le pezze per i piè.
Fu alle nove di mattina
Che l'Anselmo uscìa bel, bel,
Per andare in Palestina
A conquidere l'Avel.
Né per vie ferrate andava
Come in oggi col vapor,
A quei tempi si ferrava
Non la via ma il viaggiator.
La cravatta in fer battuto
E in ottone avea il gilè,
Ei viaggiava, è ver, seduto
Ma il cavallo andava a piè.
Da quel dì non fe' che andare,
Andar sempre, andare, andar...
Quando a piè d'un casolare
Vide un lago, ed era il mar!
Sospettollo... e impensierito
Saviamente si fermò
Poi chinossi, e con un dito
A buon conto l'assaggiò.
Come fu sul bastimento,
Ben gli venne il mal di mar
Ma l'Anselmo in un momento
Mise fuori il desinar.
Il Sultano in tal frangente
Mandò il palo ad aguzzar,
Ma l'Anselmo previdente
Fin le brache avea d'acciar.
Pipe, sciabole, tappeti,
Mezze lune, jatagan,
Odalische, minareti,
Già imballati avea il Sultan.
Quando presso ai Salamini
Sete ria incominciò,
E l'Anselmo coi più fini
Prese l'elmo, e a bere andò.
Ma nell'elmo, il crederete?
C'era in fondo un forellin
E in tre dì morì di sete
Senza accorgersi il tapin.
Passa un giorno, passa l'altro,
Mai non torna il guerrier
Perch'egli era molto scaltro
Andò in guerra col cimier.
Col cimiero sulla testa,
Ma sul fondo non guardò
E così gli avvenne questa
Che mai più non ritornò.
Tirano, Autunno 1856 - Giovanni Visconti Venosta,
CHI ERA
Visconti Venosta Giovanni, scrittore e uomo politico, nacque il 4 settembre 1831 a Milano dove morì il 1° ottobre 1906. Con il fratello Emilio, futuro marchese e Ministro degli esteri del Regno d’Italia, prese parte alle lotte del Risorgimento. Nel 1859 fu nominato commissario regio per l’unione della provincia di Valtellina al Regno Sardo. Fu anche deputato al parlamento per il collegio di Milano nella prima legislatura. Nel capoluogo lombardo ricoprì varie cariche fra cui, per anni, quella di amministratore comunale. Sedette a lungo anche nel Consiglio Provinciale di Sondrio di cui fu membro autorevole e attivo. Fu però prevalentemente giornalista (scrisse soprattutto sul "Crepuscolo" e sulla "Perseveranza") e scrittore. Fra le sue opere spiccano per importanza letteraria "I ricordi di gioventù", da molti considerato il miglior libro sul Risorgimento Lombardo e che riserva ampie parti ai periodi giovanili trascorsi nella casa di Tirano dove nel 1856 scrisse il noto scherzo poetico intitolato "La partenza del crociato” più conosciuto come la "Ballata del Prode Anselmo".
Bruno Ciapponi (x)
(x) Assessore alla Cultura – Comune di Tirano