LE FESTE DUCALI IN MOSTRA A VENEZIA.

A Venezia, in primavera è tutto un fiorire di Mostre e di altri grandi eventi che è impossibile non vedere e seguire perché la cultura aiuta a sopportare il male di questo mondo che corre, corre dietro a quanto c’è di peggiore mediato dalla TV e da Internet (tipo South Park e Popetown) che affascina tanti giovani( e non).

Non é’ bello, invece, rimanere meravigliati di fronte alle dodici feste ducali: dall’incoronazione del Doge, allo Sposalizio del Mare; dalla festa della Salute alle celebrazioni del Giovedì grasso; dai ricevimento degli ambasciatori alla grande processione del Corpus Domini: una Venezia fastosa e solenne, ancora capace di rappresentare se stessa e le sue istituzioni con straordinaria efficacia e ricchezza, in un sapiente equilibrio tra dignità civile e devozione religiosa?.

È la mano geniale di Canaletto a cogliere, con punti di vista originali e minuziosa attenzione, le scene delle feste ducali descrivendone ogni particolare, dagli edifici agli arredi, dalle imbarcazioni agli abiti e agli scenografici contesti e il bulino di Giambattista Brustolon le trasferisce su rame con rara perizia e fedeltà.

Nascono così le dodici lastre, commissionate dal mercante di stampe Ludovico Furlanetto nel 1766 e che , per quasi due secoli, daranno vita a una fortunatissima serie di acqueforti.

Modificate per quattro volte, per quanto riguarda le iscrizioni, nei diversi passaggi di proprietà (da cui la distinzione in primo, secondo, terzo e quarto stato) e perdutene due nella prima metà dell’Ottocento, le dieci preziose lastre superstiti giungono al Museo Correr nel 1955.

La mostra ( CANALETTO – BRUSTOLON, FESTE DUCALI, Rami e Stampe dalle collezioni del Museo Correr, Ca' Rezzonico- Museo del Settecento veneziano, 21 aprile 2006 /6 novembre 2006), le presenta, per la prima volta tutte insieme, affiancandovi esemplari di stampe dei diversi stati. Tutti e dodici i soggetti sono rappresentati, anche i due di cui la lastra è andata perduta, grazie alla presenza , nelle collezioni del Correr, da provenienze diverse, di tutte le stampe.

Completano l’esposizione la camera ottica tradizionalmente ritenuta di proprietà dello stesso Canaletto e una serie di interessanti testimonianze sulla storia e la fortuna di quest’impresa artistica ed editoriale: complessivamente oltre trenta opere, capaci di restituire, assieme ai fasti della Repubblica, la vitalità culturale dei suoi imprenditori e, naturalmente, il mistero antico dell’invenzione d’arte e della sapienza tecnica.

INFORMAZIONI GENERALI

Apertura al pubblico: 21 aprile 2006 /6 novembre 2006

Orario: 10/18 fino al 31.X.; 10/17dal 1.XI. chiusura biglietteria un’ora prima - chiuso martedì

Biglietti

Ingresso con il biglietto del Museo

Intero: euro 6,50

Ridotto: euro 4,50

studenti * dai 15 ai 29 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di studenti; cittadini U.E. ultrasessantacinquenni; personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice

Gratuito:

residenti nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici che accompagnino gruppi; capigruppo (gruppi di almeno 21 persone previa prenotazione); membri I.C.O.M

L’arte in due: Jean Arp & Sophie Taeuber Arp .

Di Maria & Enrico Marotta.

Organizzata dai Musei Civici Veneziani in collaborazione con Fondation Arp - Clamart, Stiftung Hans Arp und Sophie Taeuber-Arp e. V. – Rolandseck e Fondazione Marguerite Arp - Locarno , con il patrocinio di Ambasciata di Svizzera in Italia, prodotta con Venezia Musei e con il sostegno di Pro Helvetia, la mostra presenta centoquaranta opere - tra sculture, disegni, collage, mobili, progetti di architettura e arredamento, arazzi, acquerelli, gouache, marionette - provenienti da importanti musei europei e da prestigiose collezioni private - che tratteggiano efficacemente gli esiti espressivi e l’intreccio dei rapporti professionali e personali tra i due artisti - Hans Jean Arp (1886-1966), scultore astrattista-surrealista e Sophie Taeuber-Arp (1889-1943), pittrice astrattista e scultrice – che hanno contribuito, con modalità diverse ma parallele, a segnare il percorso dell’Arte del Novecento.

Il progetto si integra con l’esposizione Arp illustratore e poeta allestita nello Spazio Culturale Svizzero di Venezia dall’8 aprile al 28 maggio

Il percorso espositivo parte dal primo periodo della loro unione, tra il 1916 e la metà degli anni Venti, nel pieno fermento del movimento Dada che nasce allora a Zurigo, al Cabaret-Voltaire, e che rivoluzionerà l’idea stessa di arte, oltre a mettere in discussione valori e significati del vivere o concetti quali modernità, convenzione, comunicazione e linguaggio;

prosegue poi con gli anni di Parigi, dove i coniugi Arp costruiscono la loro casa-studio a Clamart, per poi fare ritorno a Zurigo dove Sophie morirà tragicamente nel 1943: “…Da quando te ne sei andata, ringrazio ogni giorno che passa. Ogni giorno trascorso mi avvicina a te.”

L’esposizione sottolinea le affinità e le divergenze, l’immaginario comune e quello opposto, la forza e le difficoltà di una comunione destinata a continuare idealmente nell’opera di Arp, anche dopo la prematura scomparsa della moglie.

Inoltre,la mostra documenta da un lato il ruolo di Sophie nell’ambito più strettamente vicino al design e alla progettazione d’interni nel contesto Bauhaus, dall’altro i legami tra Arp e Venezia , dal Gran Premio della Scultura alla Biennale del 1954, all’amicizia con Peggy Guggenheim. In modo diverso, hanno lasciato un'impronta indelebile nell'arte del '900.

L'itinerario espositivo parte dai primi passi della loro unione professionale, quando si era nel pieno del Dada, un movimento che rivoluzionò l'idea di arte. La rassegna si concentra sul rapporto del tutto particolare, segnato da affinità e divergenze artistiche, che legava Jean e Sophie. Lui era uno scultore astrattista-surrealista, lei una pittrice astrattista e scultrice. Artisticamente viaggiavano su due binari paralleli ma nella vita privata erano indissolubili

Qualche parola sul dadaismo

Dal francese dadaisme, derivazione di dada, considerato come una delle prime parole pronunciate dal bambino prima dell’intervento della ragione, movimento artistico e letterario sviluppatosi dal 1916 fino al 1923. L’8.2.1916 al cabaret Voltaire di Zurigo alcuni artisti tra cui Jean Arp, il poeta Tristan Tzara, gli scrittori Hugo Ball, Richard Huelsenbeck, Marcel Janci consultando a caso il dizionario Larousse, trovano il nome per il loro gruppo, Dada. Un nome casuale per una vera e propria rivolta culturale che ha per sfondo storico la prima guerra mondiale e si propone il ribaltamento e la demistificazione dei vecchi ordini e valori in cui nessuno crede più, da quelli sociali e politici fino a quelli artistici, per una riaffermazione della completa irrazionalità dell’arte.

Dada vuole distruggere tutto, per ricostruire tutto il mondo completamente diverso, rendendo all'uomo quel ruolo di protagonista, che gli è stato tolto a favore dell'organizzazione alienante della società moderna. Basandosi su premesse quali il rifiuto del realismo e l’interiorizzazione dell’espressione artistica, i dadaisti sostituiscono alle tecniche tradizionali nuovi mezzi, dal ready-made all’assemblage al fotomontaggio al collage, in cui i frammenti di realtà vengono riuniti, eseguendo gli impulsi segreti dell’autore, in modo da far nascere dal loro accostamento immagini inattese e rivelatrici di possibilità insospettate. Dada è contro la letteratura, la poesia, l'arte, contro tutto ciò che si è fatto passare per eterno, bello, perfetto; è contro le correnti artistiche ""moderniste": l'Espressionismo, il Cubismo, il Futurismo.

Il Dadaismo è un modo di concepire; non si interessa del valore artistico, ma dello shock che causa nello spettatore per toglierlo dalle sue pigre abitudini mentali.

. La grande mostra internazionale del Dadaismo, tenutasi a Parigi nel 1922, segna quasi ufficialmente la fine del movimento, ormai sorpassato da altri correnti artistiche e particolarmente dal Surrealismo.

L’importanza del Dadaismo non risiede tanto nelle singole opere prodotte dal movimento, quanto nel contributo da esso apportato al rinnovamento culturale del secolo scorso, rivalutando la libertà di espressione e la dimensione del fantastico e dell’ironico quali componenti essenziali della creazione artistica.

Jean Arp & Sophie Taeuber Arp sono andati ben oltre il Dadaismo e le loro 140 opere esposte con tanta armonia al Museo Correr, fanno immergere in un mondo che non c’è più, ma che testimonia, innanzitutto, la loro fusione spirituale.

Notizie tecniche

Mostra: Jean Arp & Sophie Taeuber Arp .Dada e oltre.

Indirizzo:

Museo Correr

Ingresso per il pubblico: Piazza San Marco, Ala Napoleonica, Scalone monumentale

Call center 0415209070 info: mkt.musei@comune.venezia.it

Attività collaterali

Visite guidate

Visite guidate alla mostra in ITALIANO, INGLESE e FRANCESE per gruppi (max 25 persone), su prenotazione.

Euro 85 per gruppo

Euro 65 per gruppi di studenti

Prenotazioni: 0415209070

(pagamento anticipato con carta di credito, bonifico bancario, vaglia postale, 10 giorni prima)

Maria & Enrico Marotta

Maria & Enrico Marotta
Società