OH, BOBBY!(3)

Un film intenso e commovente

Il film di Emilio Estevez, è intenso e commovente, nato come omaggio ad un eroe della Storia Americana, diventa un inno ai diritti civili, alla libertà di parola, alla pace e alla non violenza… a tutto ciò che può rendere il mondo migliore, che poi era il punto centrale della campagna di Robert Kennedy. Nelle storie di persone comuni, che poi erano i destinatari del suo discorso, si intravede un'intera generazione americana. A quei tempi la guerra del Vietnam e la morte di leader come John F. Kennedy, Malcom X e Martin Luther King, avevano quasi distrutto il sogno americano, in un paese dove la segregazione razziale e il problema dell'immigrazione si univano a centinaia di giovani morti per una guerra di cui non si capiva il motivo, portando una rabbia e disperazione che si tramutavano in un ingiustificata violenza. Ma in quel giorno tutto questo orrore sembrava essersi fermato, un raggio di sole per un futuro migliore si intravedeva nei discorsi di Robert Kennedy, o Bobby, come lo chiamavano tutti, a rilevare che era l'uomo del popolo, che parlava al popolo e per il popolo. Poco dopo la mezzanotte Bobby viene ucciso a colpi d'arma da fuoco. Ci si commuove e si sente nel più profondo dell'animo la disperazione di un paese che piange la morte del suo uomo, e la decisiva distruzione delle proprie illusioni di un mondo migliore. Perché quella tragedia non sfiorerà solo l'America. Quelle lacrime, riprese da filmati dell'epoca sono quasi un segno di quello che verrà e che noi stiamo vivendo ora. Il regista Emilio Estevez nega di aver progettato questo film in polemica con l’attuale presidente americano, quel guerrafondaio di G. Bush, ma di certo ha reso un commosso quanto vibrante e forte omaggio all´America che durante gli anni 60 della guerra in Vietnam e delle tensioni razziali cercò la strada della concordia e della pace. Tutti, allora, sognavano un mondo in pace e solidale. Bobby è un bel film e quanta malinconia suscita il vedere oggi un’ America amica finita in balia di chi non la merita e forse perduta per sempre. "Ogni volta che un uomo si alza in difesa di un suo ideale o agisce per migliorare il destino degli altri, o combatte contro le ingiustizie, è come se provocasse una piccola onda di speranza la quale incontrando ogni altra onda partita da milioni di diversi centri di energia e sfidando tutte le altre onde, forma una corrente che può abbattere i muri più resistenti dell'oppressione e della resistenza". Con queste parole di RFK si conclude il film che è un omaggio al suo spirito straordinario.

Domande & Risposte

Figlio d’arte,il padre è Martin Sheen che recita anche nel film, e Charlie è suo fratello, Estevez è noto anche come attore, nonché regista di episodi di CSI: NY.

- La figura di Bob Kennedy ci attrae ancora perché lui voleva volare alto con i principi cristiani di amore e di fratellanza. C'è ancora in America la voglia di volare alto, oppure predomina l'egoismo?

A volte basta un uomo per riaccendere l'interesse. Bob Kennedy è riuscito a coinvolgere moltissime persone con le sue idee, riuscendo a risvegliare le anime di persone dormienti. Anche io ero un dormiente e confesso che questo film ha riacceso l'interesse per la politica. Nel corso del nostro tour di presentazione del film in Europa, un giornalista disse una frase che mi ha colpito molto. Dopo aver visto il film, riferendosi ai discorsi di Bob Kennedy, disse:Questa è l'America che ci ricordiamo, questa è l'America che ci manca".

- Secondo Lei negli Usa, oggi, da troppo tempo non c'è un serio coinvolgimento, è nato il bisogno di una leadership concreta?

Quello che sta succedendo oggi negli Stati Uniti è una continua divisione, e nessuna riunificazione. E' arrivato il momento che la gente dica davvero "basta!": non è questione di stati rossi o stati blu, sono problemi umani, e così vanno considerati. Riguardando il film mi sono ricordato che tutti quanti noi dobbiamo imparare la lezione, altrimenti siamo destinati a ripetere continuamente la stessa storia. Dopo l'11 settembre Bush ha parlato di "condannare gli atti". Ovviamente si tratta di atti orrendi, però c'è un proverbio che dice "se condanni, diventi", quindi bisogna essere molto attenti".

- Cosa le ha dato l'ispirazione per fare un film così forte ed intenso?

Credo di essere sempre stato in cantina a lavorare, quando ad un certo punto dal mio cervello contorto è venuto fuori il film e sono molto contento e orgoglioso del risultato e del fatto che è stato accolto da Venezia ’63, ma soprattutto favorevolmente dalla critica. Penso che sia arrivato il momento per ricordare Robert Kennedy.

- Perché il film è presentato come un Work in Progress?

Dobbiamo ancora includere i titoli di coda, e qualche canzone, una molto intensa cantata forse da Aretha Franklin e Mary J. Blige, una specie di inno alla speranza che sia appropriato per il film e che accompagnerà i titoli di testa.

- Ci parli un po' dell'autenticità del suo film, fin quanto è fedele ai fatti e personaggi?

Tutti sappiamo cosa è successo, c'erano tanti personaggi famosi che hanno assistito a quella tragedia, ma io volevo far scoprire le persone comuni, quelle che si sono trovate nell'epicentro dell'evento più importante del 20° secolo. Quando mi sono trovato all'Ambassador ho pensato alle persone ferite, perché nell'ultimo discorso Robert Kennedy parla, delle persone normali. In quella sparatoria sono state ferite 77 persone, e per questo la loro vita è cambiata per sempre, così come quella di tutti gli abitanti degli USA. In seguito tutti siamo diventati più cinici, rassegnati, è stato come la morte del decoro e della speranza, dobbiamo ancora riprenderci e io penso che sia possibile.

- Secondo lei cosa sa la nuova generazione di Robert Kennedy?

Penso che Robert Kennedy fosse una persona molto carismatica, la gente l'amava. Abbiamo bisogno di personaggi politici così, che sa lasciare da parte i vestiti eleganti, per mettere un paio di jeans. Servono persone che sappiano dare una spinta alla politica e la nuova generazione deve fare questo.

Il suo è un film che scardina la politica attuale, è un'accusa all'America di oggi?

No, la sceneggiatura di questo film è stata scritta prima dell'11/9, e della guerra in Iraq e in Afghanistan. La storia è tristemente diventata più pertinente ma non è sicuramente un atto d'accusa. Io volevo solo ispirare la gente, e fare una sorta di richiamo alla politica.

- Crede che l'America si riprenderà, e in che modo?

Noi tutti siamo in lutto, ma dobbiamo proseguire. Tutti non solo gli Stati Uniti dobbiamo trovare l'ispirazione da Robert Kennedy.,che è un ispirazione giusta. Abbiamo bisogno di trovare un leader che ci dia questo suggerimento.

- Sappiamo che lei ha stretto la mano a Robert Kennedy come è nato il progetto del film?

Ho incontrato Bobby Kennedy nel '67, si può dire che il progetto di questo film sia iniziato allora. Quando viaggiando con mio padre ho visitato l'Ambassador dopo la sparatoria, una mi ha detto che quello era il posto dove si era fermata la musica. Poi non ci sono tornato fino al 2000. l'Ambassador, dove avevano dormito star e presidenti, era caduto in declino dopo quella notte perché associato alla morte di Kennedy. In seguito è stato utilizzato per riprese televisive e cinematografiche e mentre io e Charlie(il fratello) eravamo li per un programma televisivo ho scoperto che altre 5 persone erano state ferite gravemente in quella notte, e sono cose di cui non si è parlato, non si trova niente nemmeno su internet. Ho fatto una lunga ricerca e trovato dati sufficienti per cominciare la sceneggiatura. Ma dopo 30 pagine ho avuto il blocco dello scrittore, e per un po' ho accantonato la sceneggiatura. Una volta Charlie ha letto quelle pagine e mi ha detto che avrei dovuto finire la storia che questo avrebbe cambiato la mia vita. Mi sono messo in viaggio e sono finito in un decadente motel di Los Angeles dove ho trovato una donna di 50 anni che vi lavorava e che si chiamava Diane. Lei mi ha riconosciuto e mi ha chiesto cosa facessi li, quando gli ho detto di cosa mi stavo occupando e mi ha raccontato che lei aveva sposato un suo compagno di scuola per non farlo partire per il Vietnam. Da li è nato il personaggio interpretato da Linday Lohan, Diane, e li mi è sparito il blocco dello scrittore.

EMILIO ESTEVEZ

Nato a New York,( USA) il 12 Maggio 1962, é il primogenito dell'attore Martin Sheen, e i suoi fratelli tutti attori sono Charlie Sheen, Ramon Estevez, e Renée Estevez. Emilio al debutto scelse di usare il cognome di famiglia al posto del nome d'arte del padre, per non rischiare di esserne accostato e non subire il continuo confronto che spesso patiscono i figli d'arte. Il nonno di Emilio era un immigrato galiziano, sposato con una donna irlandese a sua volta emigrata durante la guerra di Indipendenza irlandese per le connessioni familiari con l'IRA. Il motivo dei diversi cognomi d'arte dei 5 attori va ricercato nella disapprovazione del nonno Francisco verso la carriera scelta dal figlio. Nonno Francisco si trovò in casa, forse a malincuore, 5 attori che fanno parte della storia di questa professione negli Stati Uniti. La scelta del nome d'arte Sheen fu fatta in onore dell'arcivescovo e teologo cattolico Fulton J. Sheen. Nel 2006 ha diretto ed interpretato un film, Bobby, dal taglio politico dedicato alla figura di Robert Kennedy. Con questo film si affianca al padre Martin Sheen nel dedicare parte della professione all'impegno politico. Proiettato a Venezia 63, ha ricevuto consensi unanimi sia dal pubblico che dai critici, per aver riproposto con drammaticità, l’uccisione di quel Robert Kennedy che fece sognare i giovani nell’avvento di un tempo di giustizia ed equità.

Filmografia

Bobby (2007) Interpreta "Tim", Regia, Sceneggiatura

• Conflitti Di Famiglia (1996) Regia, Interpreta "altri personaggi"

• Cuba Libre - La Notte Del Giudizio (1993) Interpreta "Frank Wyatt"

• Stoffa Da Campioni (1993) Interpreta "Gordon Bombay"

• Palle In Canna (1993) Interpreta "Jack Colt"

• Occhio Al Testimone (1992) Interpreta "Bill Reimers"

• Freejack - In Fuga Nel Futuro (1991) Interpreta "Alex Furlong"

• Young Guns Ii - La Leggenda Di Billy The Kid (1990) Interpreta "William H. Bonney"

• Il Giallo Del Bidone Giallo (1990) Interpreta "James St. James", Regia, Sceneggiatura

• Young Guns - Giovani Pistole (1988) Interpreta "William H. Bonney"

• Sorveglianza... Speciale (1987) Interpreta "Bill Reimers"

• Brivido (1985) Interpreta "Bill Robinson"

• Breakfast Club (1984) Interpreta "Andrew Clark"

• I Ragazzi Della 56 Strada (1982) Interpreta "altri personaggi"

• St. Elmo's Fire Interpreta "Kirbo"

TRAMA DI BOBBY

6 giugno 1968, Los Angeles. L'ultima notte di Robert Kennedy all'Ambassador Hotel. 22 sono le persone tra ospiti, camerieri, inservienti che vengono interrogati perché sono gli ultimi che hanno avuto a che fare con il senatore prima che venisse ucciso…

SCHEDA TECNICA

Titolo Originale: BOBBY

Regia: Emilio Estevez

Interpreti: William H. Macy, Ashton Kutcher, Helen Hunt, Demi Moore, Anthony Hopkins, Heather Graham, Sharon Stone, Laurence Fishburne, Harry Belafonte

Durata: h 2.00

Nazionalità: USA 2006

Genere: drammatico

Maria De Falco Marotta & Team(Antonio, Diana, Elisa, Enrico)

Maria De Falco Marotta & Team(Antonio, Diana, Elisa, Enrico)
Società