SONDRIO-ELEZIONI. PER LE EUROPEE DUE GLI INTERROGATIVI: PROVERA E BERLUSCONI. E IL PD? UN PARADOSSO
Lasciata da parte la grande politica con le sue grandi querelles (la 'Noemi' ed altre simili amenità, compreso il solito livore per l'Italia - oggi si manifesta prendendo a bersaglio Berlusconi ma domani qualcun altro -. Sempre pur di parlare male del nostro Paese. Inglesi soprattutto specialisti che non vedono la trave nei loro occhi) di alcuni giornali stranieri), vediamo le cose da Sondrio ove in serietà si può guardare dall'alto in basso questi presuntuosi londinesi qua-qua-ra-qua.
Concentriamoci su due punti.
1) Provera
In lista il Presidente della Provincia Provera. Fosse per curriculum l'Europa sarebbe certamente sua.
Faceva il primario pediatra a Sondrio e si occupava solo dei suoi piccoli pazienti. Gli hanno chiesto di candidarsi ed ha accettato. E' stato eletto due volte deputato e due volte senatore, sempre occupandosi d'Europa e del mondo (i dettagli si possono trovare nelle migliaia di pagine dedicate a lui dai motori di ricerca). Significativo che, lui senatore della Lega Nord, sia stato eletto il 26.6.01 - e poi rieletto il 7,10,03, sempre all'unanimità -, Presidente della importantissima Commissione Esteri del Senato. Tante e importanti le missioni ufficiali in Europa e nel mondo ma anche significative le sue attività 'filantropiche' come Presidente della Copam, un'organizzazione di volontariato che opera nei Paesi in via di sviluppo, (fra l'altro laurea honoris causa e altri riconoscimenti per questa attività dai governi di Romania, Albania e Somalia). Gli hanno chiesto di fare il Presidente della Provincia. Ha rinunciato a tornare a Roma dove avrebbe sicuramente avuto altri incarichi di prestigio per dedicarsi alle cose di casa nostra. Per la provincia è stata certo una fortuna visto il bilancio del suo quinquennio a Palazzo Muzio.
Per andare in Europa non conta però il curriculum ma occorrono i voti, o meglio le preferenze.
In questo Collegio impossibile da 16 milioni di abitanti, follia, c'é per lui un supporto territoriale che in fatto di abitanti non arriva all'1% del totale.
A sentire in giro lo voteranno in molti, anche di idee politiche diverse. Si è fatto apprezzare. Lo aveva fatto quando era al Senato tanto, singolare come già detto, da venire eletto e rieletto a Presidente della Commissione Esteri, quella piena di grossi calibri della politica, sorprendentemente all'unanimità.
E' stato apprezzato come Presidente della Provincia e si sa che la sua lunga esperienza internazionale sarebbe utile, anche a noi, in quel di Bruxelles.
Per essere eletti occorre però avere tante preferenze. Occorre cioè che tanta gente scriva il nome del candidato sulla scheda.
I Valtellinesi erano specialisti, quando l'elezione dei deputati dipendeva dal numero di preferenze ottenute in una circoscrizione comprendente anche le province di Como e Varese che complessivamente avevano 8 volte gli abitanti della nostra provincia. Qui si era riusciti a superare il 50%, vale a dire almeno uno su due elettori non faceva soltanto la croce sul simbolo preferito ma scriveva anche il nome del candidato.
E' vero che il sen. Provera è in buona posizione nella lista dei 19 candidati della Lega, dopo 1) Umberto Bossi; 2) Salvini Matteo; 3) Borghezio Mario; 4) Rossi Oreste detto Tino e prima di 6) Speroni Francesco Enrico; via via gli altri. La posizione nei quartieri alti della lista è segno di considerazione e prestigio ma non basta. Occorrono, appunto, le preferenze.
Quante ne indicheranno valtellinesi e valchiavennaschi? Se tante allora Provera qualche speranza potrebbe averla.
Qualcuno potrebbe criticare accusandoci di parzialità. E' vero. Siamo parziali. Ci teniamo e lo diciamo. Facciamo il tifo e ci piacerebbe che il risultato fosse positivo. Ma per una causa particolare, quella della Valle. Provera lassù, al di là di ogni aspetto politico, è un vantaggio indubbio per la provincia. Nello stesso modo con cui, pur allora di idee diverse, avevamo tifato per Benedetto Della Vedova, per la sua elezione in Europa. E nello stesso modo, pur lavorando per la elezione di parlamentari delle nostre idee, eravamo contestualmente lieti della elezione di altri, di idee diverse. E che avevamo ragione si é dimostrato quando la Valle ha avuto grossissimi problemi, quando, dimenticate le diversità politiche, é stato fatto un gioco di squadra che é risultato vincente.
2) Berlusconi
Poche righe in proposito. Berlusconi ha puntato molto su questa elezioni europee perché vorrebbe avere la consacrazione, sia del risultato politico (il PdL sintesi di Forza Italia, AN e altri minori) sia della sua leadership.
Attesa per il verdetto, anche perché l'otto giugno può delinearsi il percorso del nostro Paese sino al 2015.
E il PD?
Resta il PD. Un paradosso: qualsiasi cosa accada non cambia la situazione. L'unico risultato che la cambierebbe sarebbe un successo elettorale, cosa che tutti gli osservatori escludono anche per una non razionale campagna di Franceschini, forse così pruriginosa per contrastare l'erosione da parte di Di Pietro. Tutto da rivedere in autunno.
I 254 candidati
Per quanto riguarda i 254 candidati abbiamo già pubblicato l'elenco per cui rimandiamo i lettori interessati all'indirizzo:
http://www.gazzettadisondrio.it/21705-254_candidati_per_19_seggi_in_euto...
GdS