VIRUS 1giu Precisazione sui dati - MORELLI dati incoraggianti

Spiragli ma senza distanziamento e mascherine rischiamo nuova clausura

I dati, aggiornati a questa mattina (1 giugno) alle 10, fotografano la realtà del Morelli, dunque ospedaliera, non quella territoriale, di cui dà conto quotidianamente Ats Montagna. I numeri di Asst riguardano in larghissima maggioranza, ma non esclusivamente, malati covid-19 residenti in Valtellina e in Valchiavenna, poiché vi sono stati, soprattutto nella fase iniziale dell'emergenza sanitaria, ricoveri di pazienti provenienti da altre province. Allo stesso modo, i dati Asst non comprendono tutti i valtellinesi e i valchiavennaschi, in quanto alcuni sono stati ricoverati in ospedali di fuori provincia. Il numero dei pazienti dimessi dal Morelli, perlopiù con pochi sintomi ma ancora positivi al coronavirus, non si può sovrapporre a quello dei guariti indicato da Ats, che considera le persone che hanno superato la malattia risultate negative al doppio tampone. I dati diffusi da Asst e Ats sono dunque evidentemente diversi in quanto si riferiscono a situazioni differenti.
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IL MORELLI DI SONDALO "OSPEDALE COVID-19": DA VENERDÌ SCORSO (alle 10 del 1 giugno) DUE DECESSI, QUATTRO RICOVERI E CINQUE DIMISSIONI - scendono ancora i posti letto occupati: oggi sono 36

La quattordicesima settimana dal 2 marzo scorso, giorno in cui il Morelli è stato trasformato in ospedale covid-19, inizia con dati incoraggianti sul fronte dei posti letto occupati, scesi a 36, tre in meno rispetto a venerdì, con la terapia intensiva vuota da settimane. Il rapporto tra pazienti ricoverati e dimessi è favorevole, seppure lievemente, a questi ultimi: cinque contro quattro. Si registrano però ancora due decessi, un uomo e una donna, con il totale che sale a 163, di cui 112 uomini e 51 donne. Al Morelli sono state ricoverate finora 688 persone, 288 donne e 400 uomini, di cui 463 dimesse, 200 donne e 263 uomini. Una pressione sulla struttura e sul personale sanitario che cala progressivamente: dagli oltre 200 pazienti ricoverati del periodo tra la fine di marzo e l'inizio di aprile ai 36 di oggi. Anche i ricoveri sono in diminuzione, ma continuano, a conferma della presenza del virus, che induce alla cautela e consiglia l'adozione delle precauzioni per tutelare la propria salute e quella dell'intera comunità.

Nel frattempo prosegue l'impegno di Asst per sottoporre a tampone sia i malati ormai guariti, quindi già controllati, che le persone che manifestano sintomi: un lavoro enorme che coinvolge infermieri in tutti i presidi territoriali con visite a domicilio per chi ha difficoltà a muoversi. I test eseguiti fino a ieri sono 6874, con quasi quattromila persone testate: per ogni persona risultata positiva al coronavirus, infatti, i tamponi sono almeno tre, il primo e i due di controllo, ma spesso non bastano, si può arrivare a cinque o sei ma anche a dieci o dodici, addirittura a 14 in un caso. Anche a guarigione avvenuta, infatti, ci sono persone che continuano a risultare positive al covid-19 e che dunque devono essere mantenute in isolamento obbligatorio e controllate in tempi successivi, fino alla negativizzazione. Dei 158 tamponi eseguiti negli ultimi tre giorni soltanto 16 sono risultati positivi.

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