CAPIRE IL DISAGIO PER SOSTENERE IL FUTURO - IL PREMIO GIORNALISTICO BENEDETTA D’INTINO A EMANUELA ZUCCALÀ (IO DONNA) – SEGNALAZIONI: MAURIZIO DALLA PALMA (DONNA MODERNA) - MARIA DE FALCO MAROTTA – (WWW.GAZZETTADISONDRIO.IT)

Direzione e collaboratori de “La Gazzetta di Sondrio” si congratulano con l’amica Maria, scrittrice e giornalista di vaglia, per il prestigioso riconoscimento ottenuto

Si è tenuta giovedì 29 giugno, presso il Circolo della Stampa di Milano, la premiazione della Terza Edizione del Premio Giornalistico Benedetta D’Intino. riservato agli articoli e alle trasmissioni radiofoniche e televisive che affrontano il tema del disagio di bambini e adolescenti. Il Premio è promosso dalla Fondazione Benedetta D’Intino.

Il citato tema del Premio è in questi giorni al centro dell’interesse dei mezzi di comunicazione per la vastità e la complessità del fenomeno.

Ha presentato Gian Giacomo Schiavi, giornalista del Corriere della Sera e conoscitore sensibile e attento della metropoli, dei suoi cittadini e delle problematiche che stanno loro più a cuore. Hanno preso parte all'incontro Mariolina Moioli, Assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali, Cristina Mondadori, Presidente della Fondazione e dei Centri Benedetta D'Intino, Aurelia Rivarola, Responsabile del Settore di Comunicazione AUmentativa e Alternativa.

In sala Livia Pomodoro, Presidente del Tribunale per i minorenni, Carla Vanni, Direttrice di Grazia, Fiorenza Vallino, Direttrice di Io Donna, Valeria Covini, Direttrice di Insieme, Giancarlo d'Adda, Vicedirettore di Donna Moderna, Laura De Mattè, Presidente Premio Letterario Sulle Orme di Ada Negri.

Il fenomeno del disagio infantile e adolescenziale è di difficile definizione. In primo luogo, il termine “disagio” ha assunto connotazioni diverse e indefinite, divenendo col tempo un concetto sempre più esteso e poco chiaro. Del resto, non è facilmente circoscrivibile perché al suo interno trovano posto sia patologie cliniche sia fenomeni meno gravi come ansia, depressione, disabilità, disturbi alimentari e del comportamento, dipendenze.

Inoltre, i dati a disposizione sono frammentari e incompleti; non riescono a dare ragione della complessità del fenomeno e non sono in grado di definirne le dimensioni reali, perché rispecchiano la disomogeneità della diffusione dei servizi pubblici sul territorio e non tengono conto del “disagio sommerso” che sfugge ad ogni possibile censimento. Non tengono conto cioè di quei bambini e adolescenti il cui disagio non viene alla luce, perché figli di clandestini o perché non hanno accesso ai centri specializzati.

A tutt’oggi, quindi, non si può contare su ricerche epidemiologiche propriamente dette. Tuttavia sono rintracciabili alcune informazioni legate al mondo della scuola che ci permettono di dare una prima lettura della disabilità. Nelle scuole milanesi, su una popolazione scolastica di 406.285 alunni (dai 3 ai 19 anni circa), si contano 10.205 bambini e ragazzi portatori di handicap psichico o sensoriale (dove per sensoriale si intendono ipovedenti e sordi): circa il 2,5 %.

A livello nazionale il suicidio è la terza causa di morte per i ragazzi tra i 15 e 24 anni e la quarta tra i 10 e 14 anni (dati Eurispes) e la Lombardia detiene un triste primato. Sono oltre 2 milioni gli adolescenti tra i 12 e i 25 anni che soffrono di disturbi alimentari. Il consumo abituale di alcool fra i giovani è in costante crescita, arrivando per le ragazze al 13,8 % e per i ragazzi al 17,1%.

“Il nostro impegno per la città”, ha concluso la dott. Cristina Mondadori, medico psicoterapeuta, “è dedicarci, attraverso il Centro Benedetta D’Intino onlus, a tutti quei bambini per cui la vita è un cammino in salita a causa di differenti forme di disagio”.

La Giuria del premio, composta da:

Riccardo Bonacina, Direttore Editoriale Vita,

Giancarlo d’Adda, Vicedirettrice Donna Moderna,

Ferruccio De Bortoli, Direttore Il Sole 24 Ore,

Serena Foglia, Scrittrice,

Mattia Formenton, Amministratore Delegato Gruppo Il Saggiatore,

Claudio Lovato, Presidente Gruppo Sfera,

Kicca Menoni, Direttrice di Repubblica delle Donne,

Vittorio Moccagatta, Moccagatta associati,

Piero Ostellino, Editorialista del Corriere della Sera,

Fiorenza Vallino, Direttrice Io Donna,

Carla Vanni, Direttrice Grazia.

e con il supporto del Comitato Tecnico composto da:

Marco Griffini,Presidente Associazione Amici dei Bambini,

Alba Marcoli, Psicologa clinica di formazione analitica,

Carla Marzani, Neuropsichiatra Infantile, Consigliere Centro Benedetta D’Intino,

Cristina Mondadori, Presidente Fondazione Benedetta D’Intino,

Livia Pomodoro, Presidente Tribunale per i Minorenni di Milano,

Aurelia Rivarola, Neuropsichiatra Infantile, Centro Benedetta D’Intino,

Silvia Vegetti Finzi, Psicologa clinica e scrittrice.

Fra i numerosissimi articoli pervenuti ha operato questa scelta:

- Vincitrice:

Emanuela Zuccalà – Io Donna – Un collegio per i figli dei mafiosi

Per l'originalità della tematica, per la sensibilità e l'abilità espositiva e soprattutto per essersi addentrata, con discrezione e passione, in una realtà chiusa e rischiosa

- Segnalazione: Maurizio Dalla Palma – Donna Moderna –

Io, prostituta, ho perso l’innocenza a 12 anni

Per essere riuscito ad esplorare, con lucidità e rispetto, il mondo interiore di un adolescente abusata

- Segnalazione:

Maria de Falco Marotta – www.gazzettadisondrio.it -

Chissà se sarò ancora vivo domani

Per l'immediatezza e l'esaustività con cui ha affrontato un tema così delicato veicolandolo attraverso la rete

L’articolo premiato, pubblicato su “La Gazzetta di Sondrio” in data 30.novembre.2005 è leggibile all’indirizzo

http://www.gazzettadisondrio.it/4505-_chiss__se_sar__ancora_vivo_domani_...

L’esito del Premio è stato pubblicato su “Il Sole 24 Ore”, “Vita” ecc.

Per la cronaca ricordiamo anche l’esito della seconda edizione:

2° edizione

- Lucia Bellaspiga di «Avvenire» è risultata la vincitrice della seconda edizione del Premio Giornalistico Benedetta D'Intino per aver saputo emozionare il lettore in un percorso alle origini dei sensi. Pranzo al buio: non vedere per credere racconta di una locanda pavese, dove i commensali mangiano

nell'oscurità, serviti da camerieri ciechi.

- Al secondo posto Silvia Ferraris di «Anna» che ha descritto con grande delicatezza l'amore tra ragazzi disabili.

- Al terzo posto David Giacanelli de «L'Unità» per come è riuscito a rendere e ad interpretare il conflitto interiore di un ragazzo disabile tra ciò che sente di essere e ciò che la società lo fa sentire.

Red

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