Fine mandato, parola ai Sindaci: Franco Biscotti (Ponte in Valtellina) - 11

Tutte le interviste ai Sindaci nella sezione "SPECIALI" (cliccargli sopra). Domande inviate a tutti i 58 Comuni al voto

Fine mandato per 60 Sindaci in provincia (veramente 58 perchè ci sono due commissari), per alcuni secondo e quindi ultimo (possibile però presentarsi per il Consiglio Comunale), per altri primo e quindi candidabile per un secondo mandato da primo cittadino. In realtà le cose stanno per cambiare con il terzo mandato ammesso nei Comuni con meno di 3000 abitanti che in provincia sono 59. La domanda era questa quando l'abbiamo posta ai Sindaci. E' arrivata la nuova legge.  Si al terzo in gran parte dei Comuni valtellinesi citati.

1) Sindaco da 10 anni, un periodo che rappresenta una parte importante della vita ed anche un arco di tempo significativo per l'attività comunale. La prima domanda: guardando indietro quali sono i sentimenti prevalenti, dal giuramento davanti al Consiglio Comunale alla conclusione ormai prossima?
Sono ovviamente tanti i sentimenti e i ricordi di questi 10 anni, che inoltre nel mio caso si uniscono e intrecciano con i precedenti 14 trascorsi in consiglio comunale, come assessore e vicesindaco.
Comunque posso dire che le soddisfazioni personali sono state numerose e talvolta riflettendo mi sono chiesto se un compito così gravoso in un Comune ricco di storia e cultura come il nostro, dove anche la tradizione amministrativo/politica è notevole con personaggi di levatura nazionale (Guicciardi a cavallo del XIX e XX secolo - Della Briotta nella seconda parte del '900) fosse stato alla mia portata; la fatica dunque è stata parecchia soprattutto negli ultimi anni con il progressivo inasprirsi delle difficoltà economiche dalla nazione e il continuo burocratizzarsi della macchina amministrativa.
 
2) Quali i segni della Sua presenza in Comune. Quali cioè le cose significative che reggeranno nel tempo. Quali anche però quegli interventi, quelle cose che non si traducono in solido ma che pure possono avere grande importanza. Qualche esempio
Non tocca a me segnalare le cose importanti. Sarebbe un giudizio non frutto di obiettività, ma evidentemente di parte. Credo che dal punto di vista infrastrutturale gli interventi realizzati siano stati tutti ponderati dando le priorità in maniera corretta rispetto alle risorse disponibili e a quelle che con attenzione si è cercato di trovare. Sono state privilegiate le opere di mantenimento del grosso patrimonio di stabili e strutture pubbliche per renderle adeguate ai tempi (scuola, centro sportivo, colonia/osservatorio astronomico, casa di riposo) e nel contempo si è intervenuti per una migliore efficacia dei servizi da erogare.
Altrettanto numerose le attività non strettamente legate agli investimenti ma che hanno permesso di mantenere a Ponte un tessuto sociale coeso ricco di associazioni e attività.
 
3) Via via il Sindaco è andato assumendo ruoli ben oltre i confini comunali. Oggi è Autorità sanitaria, è Autorità di Protezione Civile, magari anche ufficiale di Stato civile, Autorità di sicurezza, e poi ci sono Assemblea dei Sindaci per la sanità, Ato, Comunità Montana, BIM, società pubbliche e, speriamo di no, si ipotizza che diventi anche consigliere della nuova Provincia e uno di Voi Presidente. Sulla base dell'esperienza non è un po' troppo? O ritiene invece che le cose possano andar bene così?
Effettivamente è un po' troppo ! Tenuto conto, fra l'altro, che nei piccoli Comuni il Sindaco è in genere anche quella persona operativa che deve in maniera diretta e quotidiana intervenire per trovare soluzioni che riguardano i più disparati aspetti della vita di una comunità. Di conseguenza investirlo di una serie di questi ulteriori competenze, se da un lato diventa occasione di crescita personale utile ad affrontare meglio le problematiche, dall'altra diventa impossibile seguirle tutte come meriterebbero.
 
4) 5)La domanda allora era: 'Lei chiude il suo periodo di Sindaco in quanto la legge limita l'attività a due mandati (con la possibilità di proseguire dopo un mandato, diciamo di 'riposo', o a casa o in Comune ma senza fascia tricolore). Soprattutto nei piccoli paesi, come tanti sostengono, è una limitazione non felice. Ma c'è e in molti Comuni l'esigenza di non perdere l'esperienza acquisita ha fatto e fa sì che il Sindaco non lasci del tutto ma entri in Consiglio Comunale. Non si chiede di entrare nel merito perchè quello che può andare bene da una parte magari non va bene dall'altra. Le chiediamo comunque un giudizio in merito.
Scontata infine l'ultima delle domande: Lei pensa di continuare o di chiudere del tutto la Sua esperienza girando alla larga dalla porta del Municipio?.

Probabilmente mi ricandiderò per un terzo mandato. Oggi è difficile nei piccoli comuni trovare disponibilità per un onere così gravoso. Del resto credo anche improponibile che persone senza esperienza amministrativa si avventurino di botto come candidati sindaci;
 sono convinto che l'unica maniera per costruire amministratori capaci sia quella di maturare man mano l'esperienza all'interno degli organi collegiali (consiglio-giunta) e quindi aspirare alla massima carica. Senza esperienza di merito sul funzionamento di un Comune, sulle reali possibilità di quest'ultimo e delle competenze delle ente ci si potrebbe illudere di stravolgere il mondo. purtroppo non è così. Oltre alle idee serve anche conoscere i propri margini d'azione e i propri limiti di intervento.
 
LA SCHEDA
Biscotti Franco nato a Sondrio il 24.06.1968 - residente a Ponte in Valtellina -
Diplomato geometra - Sposato - 2 figli - Socio contitolare di azienda artigiana  
 del settore legno e arredamento -
Consigliere Comunale del Comune di Ponte in Valtellina dal 1990
Assessore Comune di Ponte in Valtellina dal 1995 al 2004
Vicesindaco del Comune di Ponte in Valtellina dal 1999 al 2004
Sindaco del Comune di Ponte in Valtellina dal 2004 a oggi
Membro Assemblea della C.M. Sondrio in più mandati - Assessore C.M. 1995

Speciali