PARCHEGGIO SOTTO PIAZZA GARIBALDI DI SONDRIO A RISCHIO ALLUVIONE? CHI VUOL DISSENTIRE TIRI FUORI ARGOMENTI SERI

Sulla questione del parcheggio sotto Piazza Garibaldi é intervenuto l'ARCI sostenendo che il park "é a rischio alluvione".

Bene chiarire.

La posizione dell’ARCI espressa dal suo “responsabile urbanistico” in ordine alla pericolosità del parcheggio sotto Piazza Garibaldi richiede una messa a punto per ristabilire la verità delle cose e dei fatti. Se è lecito il dissenso non è però ammissibile che ci si rivolga al Ministero dell’Ambiente e a quant’altri in modo approssimativo e addirittura con una falsità sul punto più importante. Gli interlocutori interpellati potrebbero anche cascarci e prender per vere le cose prospettate.

Il primo punto riguarda la compatibilità del parcheggio sotterraneo con il Mallero e i rischi relativi.

Primo punto.

Cominciamo a dire che quando avemmo l’idea dei due piani sotterranei – ero Sindaco – non abbiamo assunto, noi, la spanna come unità di misura ma abbiamo fatto fare uno studio di fattibilità all’ing. Benetti e all’arch. Tirinzoni che si concluse con la possibilità di farne tre e non solo due di piani. Lo studio è consultabile da chiunque.

Secondo punto.

Avendo bandito un Concorso di idee per la sistemazione del centro, con grande concorso di gruppi di progettazione (vinse il gruppo del noto prof. Crotti) attendevamo eventuali controindicazioni alla realizzazione dei tre piani sotterranei dalla cultura. Non ce ne fu nessuna.

Terzo punto.

L’alluvione. Nel 1987 abbiamo avuto la peggiore alluvione di sempre con un micidiale trasporto di materiale solido che all’altezza del ponte Matteotti aveva occupato i 7/8 decimi dello spazio utile in alveo. Ciò nonostante non un goccio d’acqua è arrivato in piazza, salvo qualche rivoletto sul marciapiede del ponte per effetto di sbuffi d’acqua. Ne sono qualcosa in quanto quella notte, ho continuato a fare la spola tra ponte e Prefettura tenendo aggiornato lo staff. Buon testimone il vigile Bettini che, terreo in volto, dopo avermi inizialmente detto “’n ghe la fa minga”, avendo da parte mia qualche valutazione in ordine all’andamento della piena in decremento, aveva poi disteso i muscoli facciali rasserenandosi. Alluvione centenaria? Potremmo dire anche millenaria tenuto conto che intanto a monte ci sono stati interventi adeguati. Teniamo conto poi che se allora vi fosse stato un allagamento sarebbe stato comunque modestissimo. Non c’è stato allora, è difficile pensare che possa venire in futuro.

Quarto punto.

Se al Ministero o nelle altre sedi si legge che si vuol intervenire in zona allora sfollata si fa senz’altro un giustificato salto sulla sedia. Se si va con lo spannometro e si crede a questa favola ovvio pensare alle conseguenze. Nella zona perè, guarda caso, ha continuato la sua attività l’Albergo della Posta – sott’acqua di sicuro se ci fosse stato l’allagamento – dove c’erano lo staff della Protezione Civile e i maggiori giornalisti. Se ci fosse stato pericolo sarebbero rimasti lì?

Quinto punto

L’ing. Del Felice, collega e amico di mio padre, tecnici entrambi di valore, disse a suo tempo anche me che c’era da vedere il problema Mallero ma saputo che c’era lo studio Benetti-Tirnzoni disse che allora, in buona sostanza, era stato fatto quel che si doveva.

Gli amministratori, di ieri, di oggi, di domani, quale ne sia il colore non sono così cretini o sprovveduti come taluni pensano, scoprendo acqua calda e ombrello anche per il semplice motivo che di quel che fanno, o non fanno, portano responsabilità. Chi scopre l’acqua calda pensando che gli altri debbano ancora pensarci, pensa male senza alcuna responsabilità. Se non quella di jmettere i bastoni fra le ruote. Chi dissente lo faccia ma senza tirare in ballo argomenti artificiali.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
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