3 27 (Aggiornamento del 27.3) ELEZIONI REGIONALI. ALLORA CHI? PAROLO? BAITIERI? COSTANZO?

Questa tornata elettorale, a nostro avviso, è stata la peggiore da sempre. Le vicende giudiziarie hanno surclassato quelle politiche. Rimpallo di accuse. Da sinistra a Berlusconi per i suoi attacchi alla Magistratura. Da destra attacco ai "settori politicizzati" della Magistratura. Sbagliano un po' tutti. Il fatto che domenica e lunedì si vota non deve far perdere la bussola. Rileggendo il lettore lunedì sera a risultati noti quello che abbiamo scritto - lo stiamo scrivendo - venerdì giorno di fine campagna non deve trovare cose fuori posto. Occorre pertanto essere il più possibile obiettivi.

- Berlusconi. Anche tenendo conto che ogni 15 giorni salta fuori qualcosa che lo riguarda dai Palazzi di Giustizia - spesso con violazioni del segreto istruttorio che meritano di essere inserite nel Guinness dei primati per l'impunibilità assoluta - il Presidente del Consiglio dovrebbe usare meno il fegato nelle risposte. E comunque distinguendo tra qualcuno che, lo sia o meno, dà impressione di 'accanimento giudiziario', come da dichiarazione dell'on. Casini, e invece la maggior parte degli altri magistrati che non è giusto coinvolgere.

- A sinistra non è che siano rose e fiori, e non contribuiscono alla tenuta del PD gli atteggiamenti di Di Pietro, le inchieste della Magistratura che maturano in periodo elettorale come il caso di un tale finito in galera a Bari che oltre ad essere Vicepresidente della Giunta Regionale pugliese era anche fino a non molto tempo fa membro della direzione nazionale del PD. Sarà interessante verificare lunedì se questo ha nuociuto al PD e contestualmente giovato all'Italia dei Valori che lì ha candidato il magistrato che aveva condotto l'inchiesta sulla Giunta Regionale con l'OK del CSM che doveva dir la sua, OK dato 'con sofferenza'. Dichiarazione salva-anima ma che non cancella l'inopportunità della decisione.

Le liste. Che il PDL abbia fatto fesserie organizzative non c'è dubbio. Gravi quelle di Roma. Che la Corte d'Appello di Milano abbia cincischiato non ci pare possa essere messo in dubbio. Che conseguentemente metà almeno della campagna elettorale sia andata per ricorsi è un fatto. Ci pare che l'unica cosa da dire è che l'intera materia debba essere rivista, questione firme comprese. Basta un dato marginale: a Milano occorrono 2500 firme per la presentazione di lista. A Sondrio 1.000. Idiozia antidemocratica. Visto che per la Costituzione tutti i cittadini sono uguali il rapporto di rappresentanza deve essere lo stesso a Milano come a Sondrio. Se a Sondrio ne occorrono 1.000 a Milano ne devono occorrere circa 17.600, sette volte circa quelle che vengono richieste ora. Discorso da riprendere.

Il dato politico nazionale. Ogni previsione questa volta è impossibile. Non si ha la più pallida idea quali conseguenze abbia avuto la vicenda liste con il corredo di polemiche e scontri. Sullo scenario nazionale resta comunque il fatto da noi più volte rievocato. Quello che occorre, se Berlusconi vuole tentare il prolungamento dell'egemonia del centro-destra, è che abbandoni una buona volta lo schema di 'Partito del leader' per sostituirlo con quello di essere lui leader di un Partito. Sull'altro fronte la fluida situazione interna al PD risente della concorrenza forte dell'IdV e della perdita, a nostro avviso elettoralmente modesta ma politicamente rilevante, dei vari Rutelli, Binetti, Carra ecc. Difficile poter chiamare schieramento 'di centro-sinistra' quello che obiettivamente è oggi un sinistra-centro e con un 'centrino' molto assotigliato . Quanto a Casini la parte finale della campagna può far pensare a qualche preoccupazione di risultato.

IN PROVINCIA

E adesso veniamo a noi. Formigoni ovviamente fuori discussione anche se è possibile che non superi quel 60% così ottenendo l'elezione di tutti e 16 i candidati inseriti nel suo listino il che farebbe diminuire le speranze dei nostri candidati per il Consiglio regionale. Gli altri sembrano troppo distanti, a partire da Penati per il PD e soci per finire a Pezzotta per l'UDC.

I candidati che possono avere qualche possibilità.

PAROLO (Lega). Alle ultime elezioni, quelle europee, oltre un elettore su 3 aveva scelto Lega. Lega che ora presenta Ugo Parolo, candidato di tutto rispetto che oltre ad aver fatto il Sindaco e il deputato nella Giunta della Provincia ha dimostrato di sapere il fatto suo e non soltanto per l'avvio della SS 38 o per l'OK al Piano Territoriale, evento importantissimo anche per il problema acque, ma anche su tutta una serie di problemi minori come entità ma essenziali per la nostra gente.

BAITIERI (PdL). Il PdL ha scelto Roberto Baitieri, di cui a suo tempo il coordinatore on. Del Tenno aveva già parlato per l'assessorato in Provincia. La sua scelta è stata di novità, faticosa perché sull'uscente Bordoni si era catalizzata una cerchia di importanti personaggi come ad esempio una cinquantina di Sindaci. Ha spezzato più di una lancia in favore del consigliere della Fiera di Milano lo stesso Governatore Formigoni .

COSTANZO (PD). Speranze al lumicino per il segretario provinciale del PD che però ha presente l'altra legislatura quando il gioco dei resti portò al Pirellone il dr. Tam.

BUZZETTI E CUCCHI (UDC). Speranze al lumicino anche per l'ex Presidente della Comunità Montana della Valchiavenna Buzzetti mentre nessuna speranza per il dr. Cucchi che è stato inserito nel listino di Pezzotta e quindi sarebbe consigliere regionale solo se Pezzotta sovvertendo ogni pronostico sconfiggesse Formigoni.

A lunedì sera.

f.

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