Appello alle mamme e ai loro figli

Sondrio, una città impoverita con troppe luci che si spengono

Appello alle mamme, in primis ai loro figli

Un appello a chi? Alle mamme in primis. E i figli che c'entrano? C'entrano perchè sono tante le mamme che non hanno confidenza con il computer mentre i figli, dai circa 6 anni in su, sanno, se non tutto, quantomeno tanto. E allora quelli di loro che leggeranno questo appello, lo stampino e lo girino subito magari ad entrambi i genitori.

Perchè
Quale il motivo? Duplice. Da un lato i manifesti funebri concernenti colleghi sempre più numerosi. Dall'altro la triste eredità che, soccombendo, lasciano alla comunità.
Diranno i saggi, o presunti tali, che si tratta di un fenomeno inarrestabile, che i lutti sono inevitabili, che il progresso vuole che sia così. Ci vuole, dicevano i latini, Orazio per l'esattezza, 'modus in rebus', cioè a dire il senso della misura. Se si va oltre si finisce dell'ingiustizia.

Lo spunto
La processione del Venerdì Santo offre lo spunto. Un tempo lontano l'itinerario comprendeva anche la Piazza Garibaldi mentre da tempo il giro è  XXV aprile, Trieste, Piazzi, Collegiata. Un tempo in moltissime finestre c'erano lumini (quest'anno sei o sette in una finestra, unica, di Via Trieste), le vetrine accese, o bar chiusi al passaggio (il night invece chiudeva dal giovedì notte al sabato). Altri tempi anche se per la verità la partecipazione è stata massiccia (i candelabri di testa erano in Collegiata mentre la coda non era ancora arrivata in Via Piazzi), segno che i tempi scuotono le coscienze.
Signori figli e signore madri non è però l'aspetto religioso quello sul quale vorrei richiamare la Vostra attenzione bensì sul percorso, che potete fare anche da soli su quello stesso tracciato per verificare se diciamo il giusto o se non condividete.

Il percorso
Partiamo dall'incrocio fra XXV aprile e Cesura. Un brivido luminoso sulla sinistra con l'orefice e 'quello della gomma'. Poi la tristezza, uniche luci i lampioni del Comune. Via Trieste decisamente meglio, forse il meglio cittadino in una con l'asta Dante-Beccaria, anche se fra INAIL e giardini di ombre ce ne sono parecchie. Piazzi vivace nei portici anche se a destra l'ombra copre consecutivamente ex-Enologica, CCIAA, Giardini Sassi. Siamo ancora in condizioni decenti, con pochi manifesti a lutto. Se però avessimo fatto il percorso di un tempo il quadro desolante sarebbe stato una mazzata. C'erano altri due bar, quello del teatro con salone al primo piano e ilo storico bar Italia. Di fatto bruciati entrambi. Il Caffè Teatro era atteso come valore aggiunto potenziale. L'ex Pizzeria Italia veniva data per scontata. Quanto poi agli edifici morti il Lambertenghi e la Banca d'Italia (cui si aggiungono gli stabili delle due banche) e quasi gli altri adibiti ad uffici.
Se però usciamo appena appena dell'isolato di cui sopra cascano la braccia. Non siamo più in qualche manifesti funebre perchè è strage.

Andateci
La processione non è arrivata, andateci voi. Due anni or sono avevamo pubblicato un articolo di chi aveva fatto il censimento delle vetrine vuote, e si era allora già oltre il centinaio. Ecco in che cosa consistono i manifesti funebri, quelli festanti riguardando l'irrefrenabile Castione dove forse manca che arrivino le pompe funebri, il maniscalco, gli aggiustatori di materassi per non parlare del sexy-shop e poi c'è tutto

I guai
Torniamo su in come dove scrivevamo “Quale il motivo? Duplice. Da un lato i manifesti funebri concernenti colleghi sempre più numerosi. Dall'altro la triste eredità che, soccombendo, lasciano alla comunità.”

Primo punto. Nel degrado del capoluogo c'è sì la zampino, forse lo zampone, della crisi generale ma solo fino ad un certo punto. Se non fosse così non avremmo i capienti parcheggi di Castione abbastanza pieni persino nelle ore più impossibili. In un articolo di tempo fa il giornale aveva fatto un confronto assumendo come parametro quello delle superfici di vendita da cui emergeva chiaramente l'effetto sanguisuga. Chiarissimo il responso: Castione aspirava, Sondrio piangeva.

Secondo punto. Chiudono botteghe, si riducono i flussi di persone che finiscono ad essere dirottate altrove, novello sagrato ove si va anche per incontrare gente. Si spengono le luci, parti sempre più ampie della città muoiono

L'appello
Eccomi dunque a Voi. Voi vedete chi non subisce l'allettante suggestione di Castione. Sono single, sono in maggioranza persone impedite, sono anziani e magari però, per fortuna, anche nuclei familiari che sanno coniugare, prezzi, qualità, accoglienza. Lontani dunque da quella sorta di catena di montaggio che è diventato il commercio globale. Freddo, egoista, tale da rispondere unicamente agli azionisti, nuovo Verbo dell'era presente. Dà lavoro però, qualcuno dice che dimentica quanto ne toglie, come dimostra l'eloquente dato del volume di vendite per addetto.

Una risposta positiva
Mi appello a Voi perchè diate una risposta positiva, trasmettendola anche ad altri. L'appello a ricordare che ci sono io, che ci sono i miei colleghi, che teniamo duro, con un impegno ininterrotto per non tirar giù la claire, per non spegnere le vetrine, per non dare un ulteriore colpo alla nostra comunità.
Mi appello dunque. Pensateci. Spero che condividiate e dunque di vedervi arrivare.
Dove? Dai colleghi, da me

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