Soldati in Lettonia, scelta sbagliata. Della NATO e nostra

Pubblichiamo il documento ufficiale NATO

Soldati italiani ai confini con la Russia i fucili di entrambi reciprocamente puntati. Certo, non per farsi la guerra ma tutt'altro che colombe della pace.

L'Italia ha appreso da una dichiarazione a un giornale, La Stampa, del Segretario della NATO che l'Italia schiererà nel 2018 una compagnia di 140 soldati in Lettonia al confine con la Russia andando prima nel 2017 a preparare le postazioni con gli altri 3860 soldati fra americani, canadesi, inglesi, tedeschi e francesi e qualche altro, complessivamente quattro battaglioni.
I Ministri della Difesa e degli Esteri, presi alla sprovvista dall'intervista a La Stampa al Segretario della NATO che annunciava questa iniziativa militare, hanno 'dato la colpa' al biennale Vertice NATO di Varsavia facendo pensare che sotto le forche caudine dell'Europa ci toccasse passare anche sotto quelle della NATO (da ricordare che dal 1949 al 2016 sono stati 26 i vertici NATO, l'ultimo a Varsavia il 7 e 8 luglio scorsi, presieduti dal segretario della NATO, con i Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri della NATO e l'UE).

Colpa NATO? Non è vero e lo dimostriamo
Riportiamo il paragrafo 40, sui 139 complessivi, del documento ufficiale approvato

Il documento ufficiale: “Warsaw Summit Communiqué
Issued by the Heads of State and Government participating in the meeting of the North Atlantic Council in Warsaw 8-9 July 2016
40. We have decided to establish an enhanced forward presence in Estonia, Latvia, Lithuania and Poland to unambiguously demonstrate, as part of our overall posture, Allies' solidarity, determination, and ability to act by triggering an immediate Allied response to any aggression. Beginning in early 2017, enhanced forward presence will comprise multinational forces provided by framework nations and other contributing Allies on a voluntary, sustainable, and rotational basis. They will be based on four battalion-sized battlegroups that can operate in concert with national forces, present at all times in these countries, underpinned by a viable reinforcement strategy. We welcome the offers of Canada, Germany, the United Kingdom and the United States to serve as framework nations for the robust multinational presence in Latvia, Lithuania, Estonia and Poland respectively”.

Il Ministro della Difesa, s.ra Pinotti intervistata da Lilli Gruber ha sostenuto che i nostri soldati parteciperanno ad una esercitazione NATO di quelle che si fanno periodicamente e ora è la volta dei Paesi Baltici. Anche questo non è vero.
Traduciamo i passi di maggiore interesse

“Abbiamo deciso di stabilire una presenza avanzata migliore in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia per dimostrare in modo inequivocabile, come elemento della nostra posizione complessiva, la solidarietà degli alleati, la determinazione e la capacità di agire per innescare una risposta immediata degli alleati di fronte a qualsiasi a qualsiasi aggressione”.  E chi mai potrebbe aggredirci visto che dove vanno i soldati siamo al confine con la Russia
E questa sarebbe una 'esercitazione' secondo il Ministro ?!?

Scelta nostra non della NATO
I Ministri Difesa e Esteri, uscita sul giornale l'intervista al segretario della NATO che inopportunamente li ha preceduti – torto fifty fifty – hanno risposto meravigliati che i trattava di applicare quanto deciso al vertice NATO di Varsavia. Critiche per una posizione ritenuta subordinata rispetto alla NATO. Qualcuno ha commentato dicendo che non bastava l'Europa ora dovevamo chinar la testa anche alla NATO.
Queste critiche, pur comprensibili, erano errate e fuorvianti. Il documento di cui sopra è chiarissimo sotto questo punto:
“Avremo quattro “Nazioni quadro”, e cioè Canada, Germania, Regno Unito e Stati Uniti e poi degli “altri alleati che contribuiscono su base volontaria, sostenibile e di rotazione.”
A Varsavia l'8 luglio scorso quando è stato approvato il documento c'erano il Presidente del Consiglio e i due Ministri di cui sopra.
Non ci è stato imposto niente. Siamo noi che “su base volontaria” abbiamo messo a disposizione del Canadà una compagnia.

--------------------Politica ancora una volta sbagliata
La situazione: abbiamo una forza armata di 4 battaglioni per ben 4000 soldati che mandiamo ai confini per tutelare i nostri alleati di lassù.
Misura militare assolutamente insignificante, in grado di resistere – fantapolitica naturalmente – tra le 4 e le 6 ore ai 30.000 russi al di là del confine. 
Misura politica assolutamente insignificante perchè fonte di battute polemiche e di inasprimento del dibattito ma senza alcun costrutto. Osservatori attenti hanno invece individuato l'unica spiegazione e cioè mossa utile per la corsa presidenziale della Clinton (Renzi alla Casa Bianca insegna).
Mossa politica ancora una volta sbagliata. Gli Stati Uniti ci hanno abituato agli errori, talvolta catastrofici come la seconda guerra del Golfo peraltro accompagnati da quelli di altri come la scorribanda franco-inglese nel Nord Africa.

Russia
Fin dalla caduta della più grande truffa per l'umanità, ovvero il marxismo, abbiamo sostenuto che l'Europa ha bisogno della Russia. Nonostante gran parte del suo territorio si sviluppi oltre Urali la Russia è Europa. Ha una storia in comune. Al Cremlino si parlava in francese. Comune la cultura.
C'è stato un momento in cui sembrava che si marciasse in questa direzione con la Russia invitata ai G8. Acuti osservatori hanno sottolineato come questo accadesse in un momento in cui la Russia era debole, persino in crisi la potentissima Armata Rossa.
Una Russia debole andava bene per l'Occidente, USA in primis. Una Russia ridiventata forte non va più bene, in particolare per gli USA. Ed ecco le sanzioni che a noi costano parecchio mentre a chi le vuole, ancora gli americani, non costano nulla.

Cina
Intanto la Cina sta comprando l'Africa, fra non molto sotto influenza dei cinesi sicuramente in grado di sfruttare razionalmente le grandi ricchezze del Paese e non solo i diamanti. Un docente universitario ogni 13 allievi. Un satellite con due astronauti da ieri in orbita con programmi impressionanti:  in preparazione la discesa di una coppia cinese sulla Luna, poi la stazione spaziale il cui monopolio “giallo” è previsto per il 2050 Esplorazione di Marte. Citiamo questi fatti per dare un'idea dell'enorme potenziale di un Paese che non ha più soltanto un miliardo e rotti di abitanti ma ha un miliardo e rotti di abitanti, tecnologie avanzatissime, struttura e operatività del tutto concorrenziali.
Il Segretario di Stato Kissinger nel momento in cui lo scontro USA-URSS era molto forte, duro e incerto, introdusse nel gioco la Cina facendo l'indubbio interesse di americani e cinesi. Oggi lo schema è lo stesso, diversi i protagonisti. Oggi si cerchi di fare uno sforzo per far capire al Pentagono che se non vogliono vedere la caduta prima dell'Europa e poi degli USA c'è solo da allungare l'Europa da Lisbona a Vladivostok, da Helsinki a Lampedusa.

L'Italia
Quella compagnia da spedire ai confini, non decisa dalla NATO ma scelta dai nostri Ministri si è accompagnata da un'affermazione che ha un carattere quasi di presa in giro: “siamo per il dialogo”.
Quella compagnia  da spedire ai confini allontana invece ogni possibilità di dialogo e noi, non gli USA, paghiamo un prezzo altissimo. Chi dubita senta la Coldiretti!
Il documento parla chiaro. La partecipazione era ed è volontaria. Si fosse quantomeno soprasseduto un filo con Mosca ne sarebbe stato la conseguenza

 

a.f.
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