Il triste caso della neonata: Molteni, Gatti, Codacons, Unicef, Frizziero

Il periodo natalizio nel capoluogo è stato purtroppo caratterizzato dalla vicenda della neonata morta a cinque mesi con un comportamento inumano di presenti. Abbiamo in proposito pubblicato stamani la dichiarazione del Sindaco Scaramellini. Poi sono arrivati altri contributi. Pubblichiamo quelli dell'ex Sindaco Molteni, della cons. comunale Tiziana Gatti, del Condacons concludendo con il nostro
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------

L'indirizzo ddella dichiarazione del Sindaco Scaramellinihttp://www.gazzettadisondrio.it/speciali/18122019/citta-lutto-morte-neon...

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

ALCIDE MOLTENI

Nella nostra comunità è morta una bambina di soli 5 mesi.
La mamma, portandola al pronto soccorso dell'ospedale cittadino, ha sperato che lì la sua bimba potesse continuare la vita appena iniziata. Gli operatori hanno fatto il possibile, e sono certo l'impossibile, per strappare alla morte la piccola, ma purtroppo questo non è stato possibile. La speranza di questa giovane madre è stata sostituita dal dolore più profondo.
La morte arriva così improvvisa, a volte, che ci coglie impreparati e le nostre reazioni sono diverse.
Si passa da chi si chiude in un silenzio ad altri che esternano la disperazione con manifestazioni più evidenti, ma altrettanto normali. La disperazione è disperazione.
E se tutti i luoghi della comunità sono sede dei sentimenti che la cementano, un Pronto Soccorso diventa “il luogo” dove la sofferenza unisce tutti. Un luogo dove il ricco attende il suo turno, il meno fortunato viene visto in base all'urgenza della patologia, il dolore e la guarigione sono condivisi; un luogo dove dovrebbe modellarsi una comunità più cementata, appunto, dalla necessità e speranza di ritornare a stare bene.
Eppure qualche cosa accade: il dolore gridato di una madre anziché scatenare un abbraccio di tutti nei suoi confronti, un abbraccio che aiuti la disperazione di un membro della comunità, viene percepito come un disturbo. La comunità così si sfalda, annegando nell'egoismo più incomprensibile: dove la “mia” unghia incarnita dell'alluce bianco diventa per me un problema più importante che la disperazione di una madre per il figlio morto.
Non ho dormito questa notte, la testa me lo ha impedito: possibile che questo possa accadere nella mia Sondrio? Eppure è accaduto che la povertà di sentimenti abbia minato il cuore di coloro i quali anziché abbracciare hanno inveito, hanno offeso la disperazione di una madre davanti alla morte del figlio.
Sono triste.
Certo mi sono dimenticato di dire che questa mamma ha un colore della pelle nero, ma mica sarà questo che ha portato a questi comportamenti?
Ex ex ex ex Sindaco di Sondrio
Alcide Molteni

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
TIZIANA GATTI

Difficile dare un titolo a quanto scrivo, difficile anche scrivere del dolore di una madre che si vede portare via la figlia di soli cinque mesi, è bastato un attimo, uscire e rientrare nella stanza per non vederla più muoversi nel lettino, scendere in strada stringendo il corpo a sé, già forse privo di vita, una corsa veloce in pronto soccorso perché un passante gentile ti accompagna con la propria auto. Tutto il personale dagli infermieri ai medici fanno da subito il loro lavoro cercando  di rianimare la piccola tra le urla strazianti della madre. Cosa spinge ora centinaia di persone sui media a commentare l’accaduto? Ho omesso che la mamma è nigeriana, e allora? Le persone normalmente non dovrebbero essere interessate al colore della pelle, la disgrazia non guarda a questo ma, gli stolti si, quei pazienti in attesa che con frasi volgari e razziste hanno commentato il pianto di una mamma, che si sono sentiti defraudati del loro turno di arrivo in pronto soccorso, che non capiscono chi sta cercando di fare bene il suo lavoro. Ma, c'è dell’altro che non capisco, la strumentalizzazione che stanno facendo le forze politiche del fatto, i commenti e la farsa buonistica di alcune persone sui social. In questo momento di dolore, dove bisognerebbe far sentire il calore umano a questa famiglia, c’è una gara spettacolare all’insulto e all’apparenza, rendendoci simili agli untori di odio che con questi atteggiamenti fortifichiamo. A questa mamma e al papà un abbraccio forte e che possano trovare presto la forza di andare avanti.
Tiziana Gatti
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
CODACONS

Cronaca Sondrio: Tragedia all'Ospedale di Sondrio, dove una bambina di soli 5 mesi è morta nella culla.
Un dramma che dovrebbe unire tutti nel cordoglio e nel dolore, e che invece si trasforma in un'occasione per insultare la madre della bambina, una ragazza di 22 anni, nigeriana, che piangeva e urlava disperata per la propria perdita.
"Commenti vergognosi che solo a ripeterli fanno venire i brividi - afferma il Presidente del Codacons, Marco Donzelli - leggerli nel 2019 fa ancora riflettere su quanto il nostra Paese è indietro su questioni così basilari di cultura. Anche solo pensare di insultare una persona per il coloro della propria pelle, per la sua religione, per la sua cultura e provenienza, per di più una ragazza di soli 22 anni, in un momento così terribile dimostra quanti passi avanti ancora dobbiamo fare come Paese.
Ci uniamo al dolore della famiglia e ringraziamo la giovanissima consigliera comunale di Sondrio, Francesca Gugiatti, di 25 anni, maestra in una scuola primaria, che ha portato la sua testimonianza in presa diretta dell'accaduto, solo così potremmo sensibilizzare l'opinione pubblica su quello che succede nel nostro Paese."

Codacons

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
ALBERTO FRIZZIERO

Gli angeli non hanno colore
Un angelo è volato in cielo. Quando una luce si spegne in terra in cielo si accende una stella.
Una doppia pena infinita.
-   La prima per la mamma. Ha da sé avuta la notizia che lo stava diventando. Ha avuto i primi segni. Ha visto la sua figlia in ecografia. Ha 'sentito' quel che avveniva nel suo seno. E poi i primi, mirabili, calcetti che avvisavano che oltre la metà del percorso era alle spalle, l'incedere della gravidanza, l'avvicinarsi del momento e poi eccola. I primi pianti, quelli che danno il via, l'allattamento, i primi passi e...

Nooo, noo, no!

L'imprevisto, terribile per Lei – e papà -che vede il suo sogno sparire, ma terribile per chiunque, di fronte a qualsiasi angelo che voli in cielo, per quale sia la stella che si accende lassù. Eppure...
-   Una seconda pena, stratosferica, per chi ha manifestato fastidio per quegli urli che venivano dal cuore materno per una maternità così  tragicamente interrotta. Fastidio e – hanno riferito i presenti – anche frasi che non ci va di riportare tanto ci appaiono rivoltanti. Non pensavamo si arrivasse a tanto, eppure...
La mamma ha avuto ampia solidarietà di cui si è fatto commosso interprete il Sindaco di Sondrio, solidarietà che auspichiamo continui e si manifesti anche in modo tangibile per chi a dolore ha dovuto aggiungere dolore. Non solo ma perduri una genuina e fondamentale riprovazione per quanto e come accaduto che va persino oltre un sempre condannabile razzismo.
Là infatti, fra le quattro mura di quell'ospedale, qualcuno ha esibito un certificato di disumanità. Non possiamo far altro che sperare che al rientro a casa guardandosi allo specchio, certificato in mostra, veda riflessa la sua coscienza ammonitrice in una travolgente onda, almeno, di vergogna.
Serva per tutti questa triste vicenda.

Alberto Frizziero Sindaco di Sondrio dal 1975 al 1985

---------------------
---------------------

Aggiornamento: UNICEF
Aggiornamento: arriva comunicato UNICEFIl Comitato provinciale Unicef di Sondrio esprime il proprio rammarico per quanto accaduto pochi giorni fa al Pronto Soccorso cittadino ad una giovane madre, disperata per la perdita del proprio figlio.
L' intolleranza  e le frasi razziste espresse da alcuni presenti lasciano attoniti di fronte a tanta indifferenza e cattiveria. È faticoso educare alla convivenza civile bambini e ragazzi, se si accetta che adulti possano "graffiare impunemente" la comunità civile.
Il Comitato provinciale Unicef di Sondrio denuncia l'accaduto come un atto di inequivocabile degrado etico e chiede alla comunità civile di denunciare tutti i casi di faziosità antidemocratica per scoraggiare la diffusione di altri analoghi episodi.
Unicef di Sondrio ribadisce la propria volontà di essere vicina ai più deboli, bisognosi di tutela, ed esprime con rispetto la propria vicinanza alla famiglia in lutto.

UNICEF Sondrio

 

Speciali