Basta rincorrere i NO VAX. Si arrangino

La stragrande maggioranza degli italiani ha tirato su la manica per l'avambraccio arrivando quasi alla finale del braccio. A quel punto, a pelle nuda, ha dato modo all'operatore sanitario di fare un buco infilandoci dentro il vaccino. Operazione un tempo lontano in un certo senso macchinosa. Allora la siringa, di vetro, veniva fatta bollire in una con gli aghi per la sterilizzazione. Gli aghi venivano usati per più di una volta perchè bisognava comprarli e così in qualche caso la puntura con ago diventato una sorta di punteruolo diventava una mezzo tortura. Era stranota la vaccinazione antivaiolo visto che veniva fatta a scuola prima alle elementari, poi alle Medie e in certi casi dopo. Nessuno protestava perchè il vaiolo faceva paura e così, dai e dai, il vaiolo è scomparso dalla faccia della Terra (In Italia la data ufficiale è il 1981).  Estinto con solo due riserve 'scientifiche', in USA e in Russia in laboratori blindati. C'è  voluto qualche anno ma poi la situazione in tema di vaccini si è stabilizzata con positivo esito gigantesco. Oggi infatti le vaccinazioni, per almeno dieci patologie, si fanno ai bambini e i saluti funebri non li fa il genere umano ma le famiglie dei virus che vedono, con raccapriccio, la loro fine, o quasi. Pensiamo, per fare un solo esempio, quale nefasto risultato produceva l'azione di questi virus prendendo la poliomelite. Non solo i decessi ma anche le sue conseguenze sull'organismo, in particolare sulla mobilità. Quando si è trattato di introdurre la vaccinazione obbligatoria per una decina di patologie gli adoratori del dio-contrario, molto attivi in quanto convinti di possedere, loro soli, la verità, persero una splendida occasione di tacere, finendo ovviamente smentiti dai fatti e dai successivi sviluppi. Fra questi non da dimenticare i dati demografici. Solo alcuni: 70 anni fa gli italiani ultrasessantacinquenni erano poco meno di 4 milioni, ora quasi quattro volte tanto con una speranza di vita, assai maggiore al femminile, simile a quella dei più longevi Paesi del mondo. Gran parte di questa evoluzione positiva è dovuta all'apporto dato dalla sanità e, entro questo quadrante, dai vaccini.

I NO VAX
E veniamo ai NO VAX. Se ne sta discutendo troppo. In tutti i canali televisivi e nelle colonne dei giornali spazio rilevante è dato alla questione vaccini ed entro questo scacchiere spazio rilevante ai NO VAX. Sentiamo affermazioni secondo cui si deve cercare di convincerli. Per farlo occorre avere argomenti ma di nuovi non ce ne sono.
Quando non ci si arrende neppure di fronte all'evidenza, quando sta emergendo inequivocabilmente che quasi tutti i colpiti, da chi purtroppo in maniera definitiva sino a quelli che i medici riescono a tirar fuori dal tunnel, sono gli scioperanti della vaccinazione, i non vaccinati.
Quando si dimostra in concreto quello che potrebbe essere il loro logo, ovverossia "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Quando tutto quel che c'era da dire è stato detto come si può pensare di avere udienza con i nostri sermoni persuasivi?

Basta rincorrerli, niente tentativi di persuasione
Basta rincorrerli, niente tentativi di persuasione. Non vogliono offrire il braccio per l'iniezione? Va bene, affare loro.
Una parte sono quelli che ne sanno di più di tutti gli operatori sanitari. Irrecuperabili.
Una parte sono quelli che hanno trovato su Internet l'Araba Fenice. Tempo perso.
Una parte quelli che non vogliono rischiare le multe per cui, sia pur bon grè mal grè, si adeguano.
Una parte nella scuola, e docenti e discenti. Tutti insieme costituiscono una parte notevole dei non vaccinati.

Restano gli altri, comunque tutti esposti al rischio, contenti loro.
Non si faccia nulla, è tale la ineluttabilità degli sviluppi che vogliono dire una sorta di illuminazione sulla via di Damasco.

Anticipiamo loro il benvenuto (da quelli delle due dosi e della prossima terza).
GdS

 

 

 

Speciali