FANNO DI TESTA LORO, VANNO IN PAESI SCONSIGLIATI. VENGONO RAPITI. SI DEVE INTERVENIRE. SPESE E NON DA POCO. GIUSTO. GIUSTO ANCHE FAR PAGARE A LORO IL CONTO E NON A PANTALONE

1) Il giornalista italiano Gabriele Torsello rapito in Afghanistan. Facciamo voti per una sua rapida liberazione preoccupati degli odiosi ultimatum che speriamo risultino vanificati dai fatti, comunque ricordiamo che il Ministro degli Esteri e Vicepremier D'Alema ha precisato che il governo italiano aveva avvertito attraverso il nostro ambasciatore a Kabul questo giornalista della pericolosità della sua missione e lo aveva sconsigliato.

2) Claudio Chiodi e Ivano De Capitani, i due turisti italiani sequestrati il 21 agosto in Niger al confine col CIAD sono stati liberati e dopo quasi due mesi sono tornati a casa. Loro, con gli altri 19 lasciati andare subito, erano andati fregandosene dal consiglio di Ministero degli Esteri e ACI: “sono attualmente sconsigliati viaggi in Ciad a qualsiasi titolo” come in dettaglio si può leggere nel nostro articolo pubblicato il 10.9.2006 dal titolo “LA FARNESINA SCONSIGLIA DI ANDARE IN CERTI PAESI. CHI CI VA PAGHI IL CONTO COME IN GIAPPONE. E INTANTO IN VALTELLINA…” (indirizzo: http://www.gazzettadisondrio.it/6688-la_farnesina_sconsiglia_di_andare_i...

3) All’inizio d’anno Camilla Romigni, Maura Tonetto, Patrizia Rossi, Piergiorgio Gamba ed Enzo Bottillo sono stati rapiti nella provincia di Ma'arib, nell’est dello Yemen, vicino alla frontiera con l'Arabia Saudita. La regione del Ma'arib è considerata tra le più pericolose e i viaggi in quella zona sono apertamente sconsigliati sia dal nostro Ministero degli Esteri che dagli operatori turistici locali

Alcuni casi in cui si fa di testa propria, non si dà retta a chi invece merita la massima attenzione, ci si caccia nei guai e poi devono mobilitarsi le Autorità, spesso anche i Servizi Segreti, spendendo e spandendo anche se poi il conto reale non verrà comunicato.

4) Non ci sono solo quelli che vanno in cerca dell’avventura in giro per il mondo. Ci sono anche altri. Facciamo qualche esempio:

a) Rischio valanghe alto. C’è chi se ne frega e va a fare sci-alpinismo lo stesso. Qualcuno ci lascia la pelle e in tal caso non si tratta di fatalità bensì, di fatto, di suicidio. Il guaio più grave è quando la pelle ce la lascia qualcun altro per colpa di chi non ha dato retta agli avvisi di pericolo.

b) Mare arrabbiato o tale o in previsione di diventarlo. C’è chi esce in barca, o col surf, o a nuoto in zona a scogli fregandosene delle condizioni attuali o previste. Soccorritori al lavoro, talvolta con rischio, in ogni caso con spese a carico di noi tutti.

c) In montagna o al mare senza adeguato equipaggiamento e senza le dovute cautele. Soccorritori al lavoro, talvolta con rischio, in ogni caso con spese a carico di noi tutti.

d) Non dimentichiamo i “fungiatt”, in particolare a quelli che del bosco sanno solo che è fatto di alberi, dimenticando che ci sono precipizi, asperità ed anche necessità di orientamento. Soccorritori al lavoro, talvolta con rischio, in ogni caso con spese a carico di noi tutti. Quante volte ha dovuto correre l’elicottero?

Potremmo continuare ma traiamo la morale.

Giusto intervenire a fronte di qualcuno in difficoltà quali siano le circostanze che l’anno determinata. Se qualcuno ha fatto di testa sua ignorando i consigli delle Autorità va sì aiutato nelle stesso modo di altri ma quantomeno gli si presenti il conto. Speso tot (dettagliato), devi pagare tot, magari a rate visto che le spese di intervento in genere sono rilevanti.

L’ha fatto il Giappone per un tizio che aveva ignorato “i consigli” delle Autorità e se ne era andato lo stesso in Irak. C’è stato l’intervento, lo hanno salvato, e gli hanno presentato il conto. Quel tale lavorerà il resto della sua vita per pagare il debito allo Stato.

Facciamo anche noi i giapponesi.

Red

Red
Speciali