80 anni fa nasceva l'IACP di Sondrio, ora confinato a Bergamo, e 30 anni fa.... ... da COME ERANO

...trent'anni fa, al tempo della calamità, un capolavoro in Valtellina (anche IACP in primo piano)

80 anni fa nasceva l'IACP di Sondrio, ora confinato a Bergamo, che, cosa eccezionale, 30 anni fa... da COME ERANO

La nascita ufficiale dopo quella fondamentale. Dal documento ufficiale:

                    Vittorio Emanuele III per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d'Italia Imperatore d'Etiopia

visto,...omissis...sentito il Consiglio di Stato sulla proposta del Ministro Segretario di Stato per i Lavori Pubblici
                                                                  abbiamo decretato e decretiamo

   Art. 1 L'Istituto per case popolari costituito in Sondrio con atto in data 7 dicembre1937, è eretto in Ente Morale con la denominazione “Istituto Fascista Autonomo per le case popolari della Provincia di Sondrio..omissis
   Art. 2 Il Grand Uff. Dott. Emilio Bosatta è nominato Presidente .. omissis...
   Dato a Roma 31 marzo 1938 – XVI
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Fra tre settimane circa sarebbe stato l'80° compleanno. E non solo. Sarebbero stati da ricordare l'evento eccezionale di 30 anni fa quando l'IACP, con le dovute intese, realizzò quello che nessuno è ancora riuscito a fare in Italia e cioè dare una casa a chi l'aveva perduta per una terribile calamità in un tempo inferiore persino a quello delle casette provvisorie nelle zone colpite recentemente dal sisma.

Da COME ERANO questa volta si piazza 30 anni indietro rispetto ad oggi quando l'IACP di anni ne compiva 50 realizzando quello che nessuno avrebbe immaginato. Quello che, se copiato, avrebbe evitato e ed eviterebbe enormi disagi che la continuazione di emergenze in varie parti d'Italia impone.
Questa doppia ricorrenza, non ci fosse stata la deportazione a Bergamo, avrebbe potuto avere una particolare caratterizzazione, ad esempio con una pubblicazione-seguito di quella sui 50 anni e, memori del prestigioso convegno ANIACAP sottolineato dalla presenza dell'ora Ministro dei LL.PP. Ferri, con altre iniziative  tali da mettere in rilievo l'attività dell'Ente e le collaborazioni efficacissime delle Istituzioni.

Massimo rispetto per il Maresciallo Luigi Mendolicchio – ampio il suo curriculum - Presidente dell'ALER da una diventata trina (Bergamo, Lecco, Sondrio). E' però inevitabile un distacco da momenti e situazioni non vissute anche per quel sistema complessivo che concorre a realizzare l'efficienza “valtellinese”.

Pazienza. Un pezzo della nostra storia se ne è andato. Con Bergamo abbiamo in comune decine di km di vette orobiche, tante montagne, costume amministrativo, reciproche simpatie ma la realtà è che, ripetiamo, se ne è andato. Come giornale non ci siamo fatti sfuggire l'anniversario e lo celebriamo a modo nostro, illustrando come sia stato possibile quel mezzo miracolo di costruire case di qualità, visibile anche oggi, in circa tre mesi e spendendo meno rispetto alle quotazioni di mercato. Erano 50 anni e 16 giorni di vita dell'IACP quando in una splendida giornata, terza e rigida il Presidente dell'IACP, Sandro Bordoni, preceduto nel mezzo secolo precedente da illustri personaggi alla guida (detto di Bosatta, Tirinzoni, Carugo, Bordoni Riccardo, Crottogini)  consegnava le chiavi degli alloggi, realizzati.
Ieri c'era l'IACP. Oggi ne sono rimasti solo gli uffici. E il ricordo in base al quale c'è venuta l'idea di farlo rivivere almeno per un momento, quel che basta per esprimere, spegnendo le ideali 80 candeline, in una un rimpianto e un augurio.
a.f.

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Fra i ricordi anche un unicum: le case costruite a tempo di stra-record, con le chiavi consegnate il 23 dicembre dello stesso anno.       

SI TRATTA DI UNO STRAORDINARIO RISULTATO MAI ACCADUTO IN OCCASIONE DI EVENTI CALAMITOSI IN ITALIA. Avrebbe potuto – e lo potrebbe ancora oggi – essere un modello di riferimento per evitare anni di residenza impropria a quanti hanno perduto la casa.

Diamo così la possibilità, per chi volesse rendersi direttamente conto, a Fusine o Torre o Sondalo, di verificare la qualità delle abitazioni, realizzate dall’IACP e con costi ridotti, a 20 anni di distanza.

Riprendiamo uno dei testi in argomento pubblicati su "La Gazzetta di Sondrio":

1) PRO-MEMORIA

Trent’anni fa il disastro. Sabato 18 luglio, inizio della calamità dopo giorni di intensa pioggia. Un pluviometro nei pressi di Sondrio registrò addirittura 305 mm in 24 ore, come a dire in un metro quadrato 300 litri di acqua. Per molto, molto meno, circa 70 mm caduti in 24 ore a Roma e nel Lazio, si era parlato di eccezionalità, da parte di tutti. Per la Valtellina, nei primi giorni – poi prevarrà il buon senso sorretto da dati e documenti -, nei mass media nazionali si parlerà di disboscamento e lottizzazioni selvagge.
Sabato pomeriggio il territorio si arrende. Significativo che i guai avvengono quasi simultaneamente in località distanti fra loro, segno evidente della causa comune. L’attenzione è su Tartano dove un vorticoso fluire di acqua e fango investe un condominio che fa prima da diga e tappo e poi cede alla pressione causando un’ondata che investe l’albergo sottostante, il “Gran Baita”, che prende il nome da una grande baita che sorgeva in loco da secoli, e quindi in posizione sicura. Morti e dispersi. A Piateda, nei pressi della frazione Buffetto è successo di tutto ma per fortuna con soli danni alle cose. E’ l’inizio di un cataclisma che travolgerà tutto il territorio, in particolare quello alle cui spalle ci sono ghiacciai. Lo zero termico, per complicare le cose, è infatti altissimo. Sul Bernina, a 4050 metri di quota, un fenomeno rarissimo: piove. L’acqua parte dalle alte cime, precipita a valle portando con sé enormi quantità di materiale solido. Quello che riempirà l’alveo del Mallero nella parte cittadina, così come in Svizzera, a Poschiavo, dato che il maltempo non riconosce i confini di Stato. Il resto nelle cronache

2) LA REAZIONE
Nella prima fase c’è solo da difendersi. Nella notte del 18, nel 19, nel 20, cioè nei momenti cruciali, quando le notizie – quelle che possono arrivare da dove i telefoni funzionano ancora o attraverso i radioamatori – di frane, allagamenti, crolli, ponti distrutti o inagibili, strade interrotte, si susseguono a ritmo incalzante, un esercito di gente che nei cromosomi ha la memoria della dura vita del montanaro, cerca di salvare il salvabile, e in gran parte ci riuscirà. Tutti a fare il loro mestiere, chi con gli stivaloni da pescatore nel fango, chi nelle ruspe o negli altri mezzi meccanici, chi a tamponate la falle del territorio, chi a cercare di ripristinare telefoni e elettricità, chi a occuparsi delle strade interrotte. Chi nel centro pulsante, e funzionante in maniera encomiabile, della Prefettura, chi nelle altre sedi, istituzionali o di servizio. E anche chi pensa al dopo, il caso dello IACP, oggi ALER. C’è infatti la gente che ha perso la casa: quando sarà possibile tirare le somme il responso sarà di 341 abitazioni distrutte e 1545 danneggiate.
TROPPE VOLTE LE VITTIME DI EVENTI CALAMITOSI IN ITALIA HANNO AVUTO PER LUNGHI TEMPI PER CASA UNA TENDA, POI UNA ROULOTTE, POI MAGARI UN MEFITICO CONTAINER. QUELLO SCENARIO, SI DICE, IN VALTELLINA NON DEVE RIPROPORSI. ED ECCO UNA COSA INCREDIBILE NEL PANORAMA DEI DISASTRI NAZIONALI: LE CASE A TEMPO DI RECORD.

3) FASE AMMINISTRATIVA DA RECORD
Seguiamo metodologia e calendario..
- Sabato 18 luglio è iniziato il finimondo.

- Lunedì 20 l’assessore regionale ai LL.PP. ing. Gianni Verga chiede all’IACP di Sondrio una valutazione sui danni al patrimonio edilizio pubblico.
- Martedì 21 il Presidente dell’IACP fornisce le prime notizie, solo per i Comuni raggiungibili telefonicamente (diffuse le interruzioni delle linee).
- Martedì 22 l’ing. Verga chiede al C.E.R. un intervento straordinario ex lege 457 con una prima quantificazione..
- Lunedì 27 a Sondrio seduta conclusiva dell’emergenza acuta a Palazzo del Governo. Il Ministro Zamberletti parte per Roma per il varo di un Decreto Legge. Ma purtroppo non è finita.
- Alle 7.30 dell’indomani, martedì 28, come su Piuro nel 1618, la montagna si abbatte su S. Antonio Morignone seppellendo l’intero paese.. La zona è evacuata, muoiono però alcuni operai al lavoro sulla strada e, a 800 metri di distanza dall’ultimo sassolino della immane frana, sparisce la parte della frazione di Aquilone sotto la statale, con una trentina di morti. Sbarrata la valle, si formerà un lago con la paura per chi sta sotto. Per mesi se ne parlerà in tutto il mondo, con la diretta TV della tracimazione controllata che poco alla volta farà sparire il lago.
- Lo stesso martedì 28 l’ing. Verga sollecita la convocazione urgente dell’esecutivo del C.E,R., trasmettendo le richieste di dettaglio. A Sondrio si è in movimento.. L’arch. Pelizzatti, della Zecca spa: “Ricordo una telefonata dell’ing. Bordoni, direttore dello IACP, che mi diceva “ci sono famiglie senza tetto, vogliamo intervenire subito come Istituto, il nostro sogno è insediare queste famiglie per Natale in case nuove, vere e definitive”. Io ero scettico che fosse possibile in così breve lasso di tempo ma diedi la disponibilità e ci mettemmo all’opera”.
- Il 4 agosto la Giunta regionale adotta una delibera di localizzazione.
- Il 5 viene convocato l’esecutivo del C.E.R.
- Venerdì 7 la riunione. L’assessore Verga, sulla base delle indicazioni fornite dall’IACP, presenta una relazione dettagliata, distinta in due fasi. L’esecutivo assegna all’IACP 10 miliardi affidando la localizzazione alla Regione.
La solerzia ha contagiato tutti.
- Mercoledì 12 agosto, in clima ferragostano, c’è il Decreto conclusivo del Ministro. Fa sorridere la norma di rito che se entro tre mesi non verrà presentato il programma di intervento il finanziamento verrà revocato. Alla scadenza dei tre mesi infatti le case saranno già al tetto.
- Venerdì 14, vigilia di Ferragosto, il CdA dell’IACP decide gli interventi a Fusine, Torre, Sondalo. L’Ufficio tecnico predispone il necessario.
- Giovedì 20 agosto pertanto è già possibile indire la gara a trattativa privata. Un mese e un giorno dopo l’inizio della calamità,
- Sabato 29 agosto, sono assegnati i lavori. A Fusine si comincia subito, a Torre dopo qualche giorno, A Sondalo un po’ più tardi per via dell’acquisizione dei terreni.

4) LA FIDUCIA DI MONTANELLI BEN RIPOSTA
Aveva ragione Indro Montanelli (brano finale del suo articolo di fondo in Appendice) a riporre fiducia nei valtellinesi, compreso quello ad honorem, ing. Verga.
Il 23 dicembre infatti, alle 10.30 dell'antivigilia di Natale, in una mattinata tersa ma molto sottozero, prima a Fusine, poi a Torre S. Maria - Sondalo seguirà dopo qualche settimana -, il Presidente dell’IACP Bordoni, presenti il Consiglio, il Direttore ing. Bordoni, l’Ufficio Tecnico, con i Sindaci Compagnoni (Fusine) e Parolo (Torre) consegna le chiavi. La gente ha di nuovo una casa, e che casa! Un risultato, cui nessuno pensava, modello per il Paese. Eppure l’Italia non lo saprà per via del silenzio totale dei mass-media, rotto soltanto da Gad Lerdner che aprì la trasmissione “Milano Italia” in diretta da Sondrio proprio sottolineando questo incredibile risultato.

5) I FATTORI DI UN SIMILE RISULTATO
Sono tre i fattori di un simile risultato.
1) Procedura
2) Istituzioni
3) Esecuzione

1) Metodologia e calendario descritti in precedenza sono stati fondamentali
2) Le Istituzioni hanno un ruolo importante nella definizione dei cari aspetti, mentre tocca ai Sindaci il reperimento, rapido, delle aree e la semplificazione di allacciamenti ecc.
3) Uso di tecnologie che abbinano rapidità e qualità dell’intervento con costi accettabili.

6) IL SISTEMA COSTRUTTIVO
Dei primi due punti si è detto. Quanto al terzo nel nostro caso si è trattato di un sistema di prefabbricazione integrale a triedro. Un brevetto della società Zecca già dal ’74, si basa sull’utilizzo di un sistema tridimensionale pesante, il triedro, che viene aggregato insieme ad altri componenti bidimensionali a costituire l’edificio. Esce dalla produzione finito con impianti di riscaldamento ed elettrico già predisposti. Da notare l’uso di legno per balconi e serramenti e ardesie per i tetti (Torre). Sotto il profilo della qualità è significativo che il sistema sia stato scelto, a fianco, da privati che pure non avevano esigenze di rapidità di esecuzione.
7) I COSTI
Significativa la voce costi.
Riassumendo abbiamo 7 alloggi con 7 autorimesse sia a Fusine che a Torre , 12 più 12 a Sondalo. 1845 mq di superficie utile totale, 802 di non residenziale per cui complessivamente 2326 mq pari a, in superficie commerciale 2676 mq.
Il costo totale 1.700.000.000, di cui 1390 milioni per la costruzione, 69,050 spese tecniche e generali, area 176,250, 17 per urbanizzazioni, 6 per le prospezioni oltre a 41,700 di IVA.
Il costo di costruzione per mq 597.600, per mq commerciale 519.000, il costo medio per alloggio, box compreso 53.461.000.
Il costo di costruzione per mq 730.800, per mq commerciale 635.300, il costo medio per alloggio, box compreso 65.384.000.

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A sui tempi scrivemmo, e con questa annotazione Gad Lerner aprì la sua trasmissione in diretta e in prima serata, che c'era sì uno "scandalo Valtellina ed era che su questo grande risultato la stampa nazionale non ha pubblicato una riga. "Non per farci dire che eravamo stati bravo - tanto lo sapevamo da soli - quanto per far sapere a tutto il Paese cosa si è fatto in Valtellina per fare così anche da altre parti". Lo ripetiamo pensando a chi ancora adesso è in alloggi di fortuna siano roulottes, containers, casette temporanee e che potrebbe riavere una casa sol che venisse preso ad esempio e copiato, magari con la guida dell'IACP-ALER, quel che si è fatto qui e che il calendario di cui sopra significativamente riporta.

a..f.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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