Lombardia domani. Province in pista

Il Presidente dell'UPL Sertori sintetizza la posizione dopo il direttivo con il Governatore Maroni

Lombardia domani. Nel dibattito sulla vicenda Province la Lombardia ribadisce la volontà di contare secondo modelli innovativi coerenti con le proprie potenzialità. Se ne rende interprete il Presidente della Provincia di Sondrio Sertori nella sua veste di Presidente dell'UPL, Unione Province Lombarde. Merita infatti riprendere le sue dichiarazioni all'indomani della riunione del direttivo UPL:

"Ringrazio il Presidente Maroni per avere accettato l'invito a partecipare al Direttivo dell'Unione Province Lombarde confermando la sua disponibilità al confronto e al dialogo, indice della volontà di una riforma seria e responsabile nei confronti dei territori e dei cittadini lombardi".

Così il Presidente dell'Unione Province Lombarde (UPL) e della Provincia di Sondrio Massimo Sertori al termine del Direttivo dell'UPL svoltosi oggi nella sede di Palazzo Lombardia, con l'eccezionale partecipazione del Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, oltre che dei Presidenti e Commissari di tutte le dodici Province lombarde.

"Un incontro positivo - ha sottolineato Sertori - all'insegna della condivisione di due elementi essenziali: da un lato l'imprescindibile necessità di un ente intermedio tra Comuni e Regioni, capace di fare sintesi tra il territorio e i livelli superiori di Governo, di garantire, secondo il principio di sussidiarietà, i servizi essenziali al cittadino e di assorbire le funzioni di tutti quegli enti, consorzi, agenzie, parchi etc, che, sovrapponendo e moltiplicando ruoli e competenze possono incidere negativamente sui costi e sull'efficienza dei servizi ai cittadini. Dall'altro la necessità che questi enti intermedi siano governati da rappresentanti eletti direttamente dai cittadini a garanzia di autorevolezza, indipendenza e responsabilità nei confronti del cittadino elettore".

"Le Province lombarde sono pronte a collaborare alla definizione di un nuovo modello di sistema istituzionale, semplificato rispetto a quello attuale, più efficiente e meno costoso per i cittadini. Nel corso del Direttivo abbiamo ribadito la massima disponibilità a portare il nostro contributo all'interno di un gruppo di lavoro formato da UPL, ANCI e Regione Lombardia per la definizione di un modello istituzionale lombardo che vada oltre le Province, per un ulteriore miglioramento dei già notevoli livelli di efficienza dell'attuale Sistema Lombardia. La vera sfida è tra la concretezza e il pragmatismo lombardo e il fumo negli occhi che abbiamo purtroppo riscontrato nello Stato centrale; tra la virtuosità ed efficienza delle Province lombarde e gli sprechi e le inefficienze registrati in altre aree del Paese; tra i progetti reali portati avanti dalla Giunta Maroni, come il Credito In-Cassa o il Patto Regionale Verticale Incentivato siglato oggi, e la demagogia dei facili proclami di un Governo centrale che sventola le bandiere del cambiamento affinché in realtà nulla cambi. Anche per questo sosteniamo che debba essere la Regione a farsi carico della riforma. In particolare, siamo convinti che si debba dare a Regione Lombardia la possibilità di organizzare come meglio crede i propri livelli istituzionali.

Quando lo ha fatto lo Stato, come nel caso delle norme sulle Province contenute nei Decreti Salva Italia o della Spending Review, è arrivata la bocciatura solenne della Corte Costituzionale, senza dimenticare che anche il TAR del Lazio ieri ha annullato il decreto sul riparto dei tagli insostenibili alle risorse, che non sono delle Province, lo ribadiamo, ma dei cittadini".

 

Speciali