Dopo il guaio della stazione di Lecco interviene l'ADOC

Verificare lo stato di conservazione degli edifici ferroviari dismessi

Quanto successo nella stazione di Lecco ha indotto Luigi Mescia, Presidente ADOC  (Associazione nazionale per la difesa e l'orientamento dei consumatori e degli utenti) della provincia di Sondrio, a scerivere al Governatore della Lombardia Maroni e all'assessore regionale ai Trasporti ma anche, per conoscenza, a Prefetto, Questore, Presidenti della Provincia e della Camera di Commercio, ai Vigili del Fuoco, all'ASL di Sondrio, Servizio PSAL Sicurezza sul lavoro e Servizio Igiene Pubblica.

Tal quale la sua richiesta: “Ieri, mercoledì 22 ottobre, il crollo del tetto dell'edificio a suo tempo destinato al traffico merci ha avuto pesantissime conseguenze per i viaggiatori delle tre linee che fanno capo a Lecco (quelle per Sondrio, Como, Bergamo).

La presente Associazione tiene certamente conto dell’eccezionalità dell’evento ma, questo premesso le corre lobbligo, per la tutela dei cittadini, avanzare una richiesta.

L’ edificio di Lecco (ex scarico merci) presumibilmente della stessa data di quello di Sondrio e di altre stazioni di questa linea da lungo tempo non è più utilizzato.

Il normale depauperamento delle strutture può determinare situazioni critiche come si è visto a Lecco.
Si chiede se non sia possibile che i tecnici di RFI, eventualmente con quelli di Regione, Provincia e Comuni interessati compiano dei sopralluoghi per verificare lo stato di tali edifici.
Grazie per l’attenzione. Distinti saluti.

Luigi Mescia, Presidente ADOC Provincia di Sondrio

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