La Francia ci ha rubato il Monte Bianco. Tutti i dettagli

E poi la zona attigua, quella del ghiacciaio del Gigante con rifugio e funivia

Lollobrigida: La Francia ci ha rubato il Monte Bianco (x), non quello della pasticceria (y) di cui alla gustosissima vignetta dell'Antonio del Felice, ma, incredibile, la vetta e zona attigua, quella del  ghiacciaio del Gigante, dove si trovano il rifugio Torino e la stazione Punta Helbronner della funivia Skyway, base Courmayeur. Zona italiana  in base al Trattato del 1860 fra Regno di Sardegna e Impero francese (z).

In sintesi
Tutto parte dalla decisione, il 27 giugno dell'anno scorso,  dei comuni di Chamonix e Saint Gervais di proibire il parapendio non solo sulla parte francese ma sconfinando anche nella parte italiana come precisato dianzi. Si potrebbe dire che in fin dei conti è decisione di due Comuni che non hanno competenze internazionali. Non è così visto che c'è un'altra posizione questa volta ufficiale ed è della Prefettura dell’Alta Savoia che molto disinvoltamente delinea una linea di confine fra i due Stati arbitraria visto che alla Marianna 160 anni fa sono stati dati Nizza e Savoia non il Monte Bianco e interland.
Dalla Farnesina è uscita la notizia che il Ministro degli Esteri ha scritto ai francesi. Tardi ma si potrebbe dire meglio tardi che mai. Purtroppo ci vuole ben altro che una letterina e speriamo che a Roma lo capiscano.

(x) La montagna
Il Monte Bianco (Mont Blanc in francese e in arpitano) è la montagna più alta delle Alpi, d'Italia, di Francia, con i suoi 4.808,72 m di altitudine (ultima misura ufficiale il 13 settembre 2017, e secondo alcune convenzioni, dell'Europa, da cui il soprannome, a volte usato, di Re delle Alpi, condividendo assieme al monte Elbrus nel Caucaso un posto tra le cosiddette Sette Vette del Pianeta.
Posta nel settore delle Alpi Nord-occidentali, lungo la sezione alpina delle Alpi Graie, sulla linea spartiacque tra la Valle d'Aosta (val Veny e Val Ferret in Italia) e l'Alta Savoia (Valle dell'Arve in Francia), nei territori comunali di Courmayeur e Chamonix, dà il nome all'omonimo massiccio, appartenente alla sottosezione delle Alpi del Monte Bianco.

y) Il dolce
Il Monte Bianco (conosciuto anche come Mont Blanc) è un dolce al cucchiaio realizzato con purea di castagne, panna montata e cacao in polvere, la cui forma ricorda quella di una montagna coperta di neve. Il dolce è molto diffuso in Piemonte e in Francia

(z) Il Trattato del 1860
Il trattato di Torino del 24 marzo 1860 sancì l'annessione della Contea di Nizza e della Savoia alla Francia. In seguito agli accordi di Plombières ( 21 luglio 1858), il primo ministro del Regno di Sardegna Cavour promise all'imperatore francese Napoleone III la cessione della Savoia in cambio del suo appoggio alla politica di unificazione italiana condotta dalla monarchia sabauda. La proposta venne poi ufficializzata per mezzo del trattato di alleanza sardo-francese del dicembre 1858 (in realtà il trattato fu predatato, giacché la firma avvenne nel gennaio 1859). Con quest'ultimo patto, quale ulteriore compenso ai francesi, alla Savoia si aggiunse Nizza.

Il trattato venne reso pubblico il 30 marzo successivo e, il 1º aprile, Vittorio Emanuele II sottoscrisse questo proclama alle popolazioni di Nizza e della Savoia:

Il proclama reale: Un trattato concluso il 24 marzo stabilisce che la riunione della Savoia e di Nizza alla Francia avrà luogo colla adesione delle popolazioni e la sanzione del Parlamento.
Per quanto siami penoso di separarmi da province che hanno per sì lungo tempo fatto parte degli Stati de’ miei antenati, e alle quali si attaccano tante reminiscenze, io ho dovuto considerare, che i cangiamenti territoriali, originati dalla guerra in Italia, giustificherebbero la domanda, che il mio augusto alleato l’imperatore Napoleone mi ha indirizzato per ottenere questa riunione.
Io ho dovuto inoltre tener conto dei servigî immensi che la Francia ha resi all’Italia, dei sacrifizî che essa ha fatto nell’interesse della sua indipendenza, dei vincoli che le battaglie e i trattati hanno formato tra i due paesi. Io non potea disconoscere da altra parte che lo sviluppo del commercio, la rapidità e la facilità delle comunicazioni aumentano ogni giorno di più l’importanza ed il numero delle relazioni della Savoia e di Nizza colla Francia.

PS Il merito a Francesco Lollobrigida, Capogruppo alla Camera
Il merito di avere portato all'attenzione degli italiani ed anche dell'Europa questo tentativo di scippo da parte dei francesi non spetta all'omonima attrice, la Gina nazionale, bensì all'avv. Francesco Lollobrigida, classe 1972 che dopo esser stato eletto deputato a Tivoli è poi diventato il Presidente del Gruppo dei deputati di Fratelli d'Italia. Lui, con Giorgia Meloni, han preso di petto la situazione come si può vedere da quanto dichiarato:

“Di Maio si è finalmente svegliato. Grazie alla mobilitazione di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni abbiamo distolto l’attenzione del ministro degli Esteri dalla sua attività prevalente di impossessarsi di poltrone per sé e per gli amici. Finalmente parla dello scippo di un’area del Monte Bianco da parte della Francia. Per 15 mesi indifferente all’occupazione di una porzione di territorio italiano da parte dei transalpini aggravatasi con gli atti perpetrati dai sindaci di Chamonix e Saint-Gervais. Il titolare della Farnesina ha dato un segno di vita annunciando una formale protesta contro i francesi e il non riconoscimento degli effetti dell’abuso sui nostri confini. Aspettiamo però atti concreti e rapidi. Di Maio non pensi che per risolvere questo contenzioso e per ottenere giustizia basti una nota in cui si esprime forte disappunto. Chiediamo garanzie per il Comune di Courmayeur, per tutelare anche gli operatori turistici e le guide alpine che stanno pagando direttamente le conseguenze di questo furto. La violazione dei confini è una cosa intollerabile, pretendiamo il rispetto degli accordi internazionali. Fratelli d’Italia vigilerà”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

Per parte nostra concludiamo come dianzi: “Purtroppo ci vuole ben altro che una letterina e speriamo che a Roma lo capiscano.”

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