Oggi, 25 novembre, giornata internazionale contro le violenze sulle donne

6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri.

Sembra quasi assurdo che nei nostri tempi così avanzati verso la parità di genere e con le donne che ricoprono nel mondo cariche come Capi di Stato (l’ultima  Aung San Suu Kyi eletta in Birmania), succedono casi efferati di violenza (stupri, femminicidi; botte…), tanto che tale data è stata fissata dall’ONU in ricordo del brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal nel 1960 che contrastavano il regime di R.Trujillo, il dittatore che tenne la Repubblica Domenicana nella più bieca arretratezza per circa 30 anni. In tale giorno si organizzano manifestazioni e convegni in ogni dove e - purtroppo- anche in Italia, dove solo dal 2005 alcuni centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni istituzioni e vari enti come Amnesty International la festeggiano attraverso iniziative politiche e culturali. Dal 2006 la Casa delle donne di Bologna, promuove annualmente il Festival La Violenza Illustrata, unico festival nel panorama internazionale interamente dedicato alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ormai centinaia di iniziative in tutta Italia vengono organizzate in occasione del 25 novembre per dire no alla violenza di genere in tutte le sue forme. Noi- sinceramente- pensiamo che non diminuirà (basti ricordare quanta se ne fa alle uscite delle discoteche, visto che i ragazzi sono diventati “più galletti”) se non si comincia dal basso, cioè con l’educazione nelle famiglie e nelle scuole.

La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia
La violenza contro le donne è fenomeno ampio e diffuso. 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri.
Le donne straniere hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3% e 31,5%). La violenza fisica è più frequente fra le straniere (25,7% contro 19,6%), mentre quella sessuale più tra le italiane (21,5% contro 16,2%). Le straniere sono molto più soggette a stupri e tentati stupri (7,7% contro 5,1%). Le donne moldave (37,3%), rumene (33,9%) e ucraine (33,2%) subiscono più violenze.I partner attuali o ex commettono le violenze più gravi. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli autori di molestie sessuali sono invece degli sconosciuti nella maggior parte dei casi (76,8%).
Il 10,6% delle donne ha subìto violenze sessuali prima dei 16 anni. Considerando il totale delle violenze subìte da donne con figli, aumenta la percentuale dei figli che hanno assistito ad episodi di violenza sulla propria madre (dal 60,3% del dato del 2006 al 65,2% rilevato nel 2014). Le donne separate o divorziate hanno subìto violenze fisiche o sessuali in misura maggiore rispetto alle altre (51,4% contro 31,5%). Critica anche la situazione delle donne con problemi di salute o disabilità: ha subìto violenze fisiche o sessuali il 36% di chi è in cattive condizioni di salute e il 36,6% di chi ha limitazioni gravi. Il rischio di sopportare stupri o tentati stupri è doppio (10% contro il 4,7% delle donne senza problemi). Emergono importanti segnali di miglioramento rispetto all'indagine precedente: negli ultimi 5 anni le violenze fisiche o sessuali sono passate dal 13,3% all'11,3%, rispetto ai 5 anni precedenti il 2006. Ciò è frutto di una maggiore informazione, del lavoro sul campo, ma soprattutto di una migliore capacità delle donne di prevenire e combattere il fenomeno e di un clima sociale di maggiore condanna della violenza. È in calo sia la violenza fisica sia la sessuale, dai partner e ex partner (dal 5,1% al 4% la fisica, dal 2,8% al 2% la sessuale) come dai non partner (dal 9% al 7,7%). Il calo è particolarmente accentuato per le studentesse, che passano dal 17,1% all'11,9% nel caso di ex partner, dal 5,3% al 2,4% da partner attuale e dal 26,5% al 22% da non partner. In forte calo anche la violenza psicologica dal partner attuale (dal 42,3% al 26,4%), soprattutto se non affiancata da violenza fisica e sessuale. Alla maggiore capacità delle donne di uscire dalle relazioni violente o di prevenirle si affianca anche una maggiore consapevolezza. Più spesso considerano la violenza subìta un reato (dal 14,3% al 29,6% per la violenza da partner) e la denunciano di più alle forze dell'ordine (dal 6,7% all'11,8%). Più spesso ne parlano con qualcuno (dal 67,8% al 75,9%) e cercano aiuto presso i servizi specializzati, centri antiviolenza, sportelli (dal 2,4% al 4,9%). La stessa situazione si riscontra per le violenze da parte dei non partner. Infine, 3 milioni 466 mila donne hanno patito stalking nel corso della vita, il 16,1% delle donne. Di queste, 1 milione 524 mila l'ha sopportato dall'ex partner, 2 milioni 229 mila da persone diverse dall'ex partner ( cfr.: muratore@istat.it); Tag: denunce, famiglia, molestie, statistica report, violenza).
Però nel nostro spericolato tempo, l’Istat sul fronte degli abusi domestici oppure accaduti fuori dalla famiglia. Se è vero che i numeri rimangono agghiaccianti - un terzo delle italiane e cioè 6,8 milioni di donne sono state vittime di violenze (botte, molestie, stupri) - è altrettanto certo che negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza di un fenomeno "ampio e diffuso" che l'Onu sigilla come violazione dei diritti umani.
Per l'Istituto di Statistica il fenomeno è ancora "grave": il 31,5% delle donne dai 16 ai 70 anni è stata picchiata, presa a pugni, afferrata con forza, oppure ha subìto tentativi di strangolamento, ustioni, è stata colpita con oggetti o anche costretta a rapporti sessuali senza che potesse dare il proprio consenso, nei casi estremi è stata minacciata con una pistola o un coltello. Altissimo il numero di donne che hanno patito uno stupro (652mila) o un tentato stupro (746mila) : sono il 5,4% della popolazione femminile adulta. In ogni caso, "le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti e amici": l'Istat conferma come sia la sfera famigliare, quella più vicina alle vittime, il luogo dove avvengono gli abusi più odiosi. Gli autori degli stupri sono nella stragrande maggioranza dei casi i partner attuali delle donne (62,7%) o addirittura gli amici (9,2%). Ma le italiane rischiano anche quando si trovano a contatto con persone sconosciute o comunque non legate alla famiglia: il 24,7% delle violenze e nello specifico il 76,8% delle molestie riguarda questo ambito. Gli effetti psicologici delle violenze sono ferite più difficili da rimarginare: perdita di autostima (52%), ansia e attacchi di panico (46,8%), disturbo del sonno e dell'appetito (46,3%) e depressione (40,3%). Una su dieci ha pensato al suicidio. Tuttavia una quota enorme di italiane vittime di violenza decide di non rivelare l’affronto avuto. Quasi il 40% delle donne picchiate dal marito o dal compagno non parla di quanto accade dentro le mura domestiche. Purtroppo le violenze sulle donne accadono anche prima dell'adolescenza: nel 10,6% prima che la vittima abbia compiuto 16 anni e in un caso su dieci riguarda una molestia sessuale da parte di persone della famiglia o vicine ai genitori.
Il profilo della vittima di violenza non sempre risponde agli stereotipi. Le donne che rischiano maggiormente sono le separate e le divorziate, le istruite e le libere professioniste (specialmente quando si tratta di stupro e tentato stupro), mentre per le donne straniere il rischio di abuso è simile a quello delle italiane (31,3% contro il 31,5%): anche questo fa comprendere come il fenomeno non abbia confini nazionali né sia collegato alla professione o al titolo di studio.
L'Istat registra un calo assoluto delle violenza ma "non si intacca lo zoccolo duro della violenza nelle sue forme più gravi (stupri e tentati stupri) come pure le violenze fisiche da parte dei non partner mentre aumenta la gravita delle violenze subìte": è cresciuto il numero delle donne ferite in seguito a un episodio violento e delle donne che dicono di aver avuto paura di morire.
Spesso la violenza psicologica non viene percepita come violenza, ma comporta gravi limitazioni con conseguenze sulla salute. Nel 2014 4 milioni e 400mila italiane hanno sperimentato relazioni sentimentali o famigliari che imponevano loro l'isolamento dalla famiglia, forme di controllo sugli spostamenti, l'impedimento a studiare oppure a lavorare, critiche per l'aspetto esteriore o richieste continue di occuparsi soltanto della casa e dei figli. Fortunatamente la violenza psicologica "è in forte calo rispetto al 2006": 22,4% rispetto al 42,3%. Tali donne hanno bisogno di avere tutti gli strumenti possibili per iniziare un percorso di emancipazione, trovare autonomia lavorativa e abitativa e soprattutto sottrarre i figli alla violenza assistita. Otto vittime di violenza domestica su dieci infatti sono mamme e hanno bisogno di politiche che le accolgano( cfr.:. L'HuffPost). Come ho già ricordato, il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Per tale motivo e per partecipare sinceramente a tale manifestazione, vi propongo di vedere qualcuno dei film che vi segnalo di seguito, oppure Lea che la TV mette in onda per commemorare Lea Garofalo che ebbe il coraggio e la forza di opporsi ai delinquenti della N’Drangheta.
1-Sotto accusa
Un film diretto da Jonathan Kaplan.
     Sarah Tobias, giovanissima e molto disinvolta cameriera in un modesto locale, viene violentata a turno da tre individui tra gli incitamenti e le risate pressoché generali dei clienti. Solo un ragazzo fa un’inutile telefonata alla polizia. Investita del caso, il procuratore distrettuale Katheryn Murphy tenta dapprima un accordo con la difesa ma poi decide, sebbene in contrasto con il proprio superiore per la tesi dello stupro, con accusa di istigazione per tutti coloro che, per passività o viltà, hanno assistito al gravissimo episodio, però le occorre che Sarah compaia in aula come testimone.
2-La bestia nel cuore
Un film del 2005 diretto da Cristina Comencini, basato sull’omonimo romanzo della stessa regista.
     Sabina ha una vita normale. È abbastanza soddisfatta del suo lavoro di doppiatrice e del rapporto con il suo compagno Franco, un attore che per mancanza di lavoro si è visto costretto a lavorare in una serie televisiva, diretta dal talentuoso, ma disilluso, regista Negri.
     A causa dello spostamento della tomba dei genitori, Sabina si rende conto di ricordare solo per gradi la propria infanzia, vissuta in una severa famiglia della classe media. Di lì a poco inizia ad avere degli incubi spaventosi e ne riferisce il disagio a Emilia, la sua più cara amica, purtroppo cieca a causa di una malattia degenerativa. Mentre passeggia per le vie del centro assieme alla collega Maria, Sabina ne scopre il grande dolore: la donna è stata abbandonata dal marito che è andato a convivere con l’amante ventenne.
3-North Country: storia di Josey
Un film del 2005 diretto da Niki Caro, tratto da una storia vera del caso giudiziario Jenson v. Eveleth Taconite Co., che ispirò a sua volta Clara Bingham e Laura Leedy Gansler nella stesura del libro “Class action: the landmark case that changed sexual harassment law”.
     Il film squadra severamente la provincia americana becera ed ignorante, razzista e sessista, che punta l’indice su un gruppo di volenterose donne che chiedono solo di poter lavorare in miniera. L’ostracismo sfocia nella molestia, il che obbliga la protagonista a portare a giudizio l’azienda, ma si troverà a lottare completamente sola senza il sostegno della famiglia e delle colleghe che hanno subito gli stessi maltrattamenti. Però alla fine, avrà giustizia e l’appoggio di tutte le sue colleghe.
4-Un giorno perfetto
Un film del 2008 diretto da Ferzan Özpetek, tratto dall’omonimo romanzo di Melania Gaia Mazzucco.
     Emma torna a vivere dalla madre assieme ai due figli, dopo aver lasciato il marito Antonio. Antonio resta a vivere nella casa dove avevano abitato tutti assieme, non rassegnandosi alla perdita della moglie. Nella palazzina si odono degli spari e qualcuno avvisa la polizia, pronta ad irrompere nell’abitazione.
      Il film prosegue raccontando le ventiquattro ore precedenti a quel fatale avvenimento, ventiquattro ore in cui si incrociano i destini di vari personaggi, come l’Onorevole Elio Fioravanti preso con i suoi comizi elettorali, sua moglie Maja che scopre di essere in dolce attesa, la professoressa Mara in attesa di incontrare il suo amante, e Aris, figlio dell’onorevole, studente, in netto contrasto con suo padre. La rabbiosa ed intensa storia d’amore tra Emma e Antonio, raccontata nello scenario di una Roma caotica e a tratti inquietante, dove la tragedia sembra essere dietro l’angolo.
5-Il vestito da sposa
      Un film drammatico del 2003 diretto da Fiorella Infascelli.
Andrea e Stella sono due fidanzati che stanno per convolare a nozze. Ma un evento drammatico sconvolge i loro sogni: una sera, in aperta campagna, Stella è violentata da un gruppo di cacciatori. La vita della ragazza si infrange di fronte a questo gesto ignobile, facendo emergere una verità nascosta: forse Stella non era davvero pronta al matrimonio. La ragazza abbandona l’università e inizia a lavorare in una pasticceria; qui incontra lo stilista Franco, che aveva preparato per lei il vestito da sposa.
6-Magdalene
      Un film del 2002 scritto e diretto da Peter Mullan, vincitore del Leone d’oro al festival di Venezia.
     1964, Irlanda. Giovani donne, ragazze-madri, violentate, orfane o solo troppo “vivaci”, vengono rinchiuse dai familiari in uno dei conventi Magdalene gestiti dalle sorelle della Misericordia. Le ragazze, per espiare i loro peccati, sono costrette a lavorare fino allo stremo delle forze e a subire percosse e ogni genere di violenza psicologica se non ubbidiscono agli ordini delle suore. Il film racconta la storia di quattro giovani vittime e sono, purtroppo, storie vere.Il film fu insignito dal Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia.
7- A letto con il nemico
     Un film del 1991 basato sull’omonimo romanzo di Nancy Price, diretto da Joseph Ruben.
Sposatasi giovanissima, dopo tre anni e sette mesi Laura Burney continua a vivere malissimo. Il marito Martin è uno psicopatico e a suo dire non si lasceranno mai, vivendo nella splendida e isolata villa sulla spiaggia. Martin alterna ricchi doni e gelosie infondate, botte autentiche e brutalità. Una notte in cui i due sono in barca con un tale da poco conosciuto, durante un improvviso uragano che rende ardua la manovra della vela, Laura si getta in acqua, e scompare.
8- Il branco
     Un film del 1994, diretto da Marco Risi, tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Carraro che ha partecipato alla sceneggiatura, presentato in concorso alla 51ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
     In una cittadina laziale (il fatto di cronaca cui s’ispira avvenne a Marcellina) un gruppo di ragazzi compie uno stupro collettivo di cui sono vittime due autostoppiste tedesche. Una delle due muore e viene scaricata in un laghetto come immondizia. Al crimine partecipano un adulto e, come complice, un anziano.
9- Il segreto di Esma
     Un film del 3006, diretto da Jasmila Zbanic. Vincitore dell’Orso d’oro per il miglior film al Festival di Berlino.
Nella Sarajevo postbellica una donna e sua figlia lottano per la loro vita. In questo terribile scenario Sara non ha mai conosciuto suo padre ed è convinta che sia un eroe di guerra. Un giorno torna a casa da scuola e chiede alla madre se può darle i soldi per partecipare a una gita scolastica a cui tiene molto. La scuola ha emesso un’ordinanza per cui i figli degli eroi di guerra possono prendervi parte senza pagare, ma Sara scoprendo di non essere nella lista saprà finalmente tutta la verità sul padre.
10-Miss Violence
     Un film del 2013 diretto da Alexandros Avranas e in concorso alla 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove ha vinto il Leone d’Argento per la regia. E’ ispirato ad una storia vera.
     Angeliki è una ragazzina di undici anni. Il giorno del suo compleanno si toglie la vita gettandosi dal balcone di casa. La famiglia fa di tutto per superare in fretta l’accaduto, nella convinzione che la morte sia stata causata da un incidente. Cosa si cela dietro quella famiglia apparentemente ordinata e perbene? Il fratellino di Angeliki getta involontariamente delle ombre sull’accaduto, i misteri si svelano a poco a poco trascinando la famiglia in un clima di tensione perenne che culminerà con un altro atto cruento.
Di queste pellicole, mi sono particolarmente care Magdalene e Sotto accusa. Il guaio maggiore è che difficilmente le donne hanno confidenza tra loro. Preferiscono vedersi come rivali. Ma di che???

 

Maria de falco Marotta
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