CONTRO LA GUERRA LIBICA. NON SIAMO SOLI A TENERE UNA POSIZIONE CERTO SCOMODA MA GIUSTA, ETICAMENTE GIUSTA - CINQUE LETTERE 11 6 30 18

In tarda mattinata avevamo pubblicato il comunicato inviatoci dai legali di Gheddafi. Alle 15.38 perveniva il testo che pubblichiamo, introduzione e cinque lettere'. Alle 16 in punto sono in rete.

La posizione che teniamo non è certo la più comoda.

Ma è quella giusta, eticamente giusta.

LA PAOLA A LAZZARETTI

Egregio direttore,

cercando su Internet ho trovato la difesa di Gheddafi pubblicata sul suo giornale, unita a una premessa che specifica la sua posizione sulla guerra in Libia.

La ringrazio per quanto ha scritto e mi permetto di allegare le 5 lettere che ho inviato qua e là nelle scorse settimane (la sesta è in costruzione).

Un caro saluto

Giovanni Lazzaretti

La prima

Caro Direttore,

ci sono differenze tra Gheddafi e il defunto Saddam Hussein? Differenze di forma certamente, ma nessuna differenza sostanziale: due dittatori di lungo corso, a capo di paesi con larga maggioranza islamica.

Ci sono differenze tra le vessazioni di Saddam su Curdi e Sciiti, e le vessazioni di Gheddafi sui "ribelli cirenaici"? Nessuna differenza, se non che le vessazioni di Saddam sono più o meno quantificate, e quelle di Gheddafi sono ancora tutte da definire nella quantità e nelle modalità.

Ci sono differenze tra le inesistenti "armi di distruzione di massa" del 2003 e le fandonie che ascoltiamo e vediamo oggi? (24 febbraio: 10.000 morti, 50.000 feriti, genocidio, fosse comuni; addirittura ci hanno fatto vedere delle esplosioni costruite a terra a uso televisivo, fatte passare come "bombardamenti") Tutto identico: le guerre si combattono in larga misura con le bugie di propaganda.

Ci sono differenze tra un bombardamento ordinato da Bush e uno ordinato da Obama? Nessuna differenza, tranne che quelli di Obama sono un po' ridicoli, essendo egli un Nobel per la Pace.

Allora, se tutto è uguale, dobbiamo trarre nel 2011 le stesse conclusioni del 2003.

1) Lo slogan "Pace senza se e senza ma" è uno slogan falso, perché la "guerra giusta" può esistere.

2) E, poiché esistono i criteri per la "guerra giusta", noi siamo in grado di valutare le guerre ingiuste.

Nel 2003 inventarono il concetto di "guerra preventiva". Oggi inventano più o meno il concetto di "guerra umanitaria". L'una e l'altra sono guerre ingiuste, perché la guerra giusta può solo essere difensiva. Noi siamo entrati nella guerra civile libica schierandoci da una parte, e combattiamo contro l'altra parte; abbiamo già ucciso militari e civili. Adesso realmente i morti si conteranno a decine, poi a centinaia, poi, se insisteremo, a migliaia.

Perché l'abbiamo fatto? Perché pensiamo che i ribelli siano la parte migliore della Libia?

I ribelli potrebbero essere dei fondamentalisti: Dio ce ne scampi.

Potrebbero anche essere dei nuovi dittatori. E perché dovrebbero essere dittatori migliori di Gheddafi?

Potrebbero infine essere dei "democratici": ma abbiamo già visto in Iraq e in Afghanistan che gli islamici democratici non sono in grado di controllare nulla, né le etnie, né le tribù, né il territorio.

All'Occidente continua a sfuggire il concetto fondamentale: la democrazia si fonda sulla legge naturale universale, e l'Islam non è mai giunto alla comprensione della legge naturale universale. L'unico valore che ha senso nell'Islam, per se stesso e per noi, è la "stabilità", comunque essa sia stata ottenuta. E noi continuiamo da anni a fomentare instabilità, credendo di portare democrazia.

Ce la terremo in mente questa simpatica fratellanza di "amici dei bombardieri": Bersani, Casini, Frattini, La Russa, Veltroni,… con Napolitano loro capo, garante di una Costituzione che è ormai solo un feticcio. "L'Italia ripudia la guerra…". "Questa non è guerra, è repressione delle violazioni della pace". Parola dell'ONU. Parola del Presidente. Amen.

LA SECONDA

Caro Direttore,

"I proventi del petrolio Gheddafi li ha usati per sviluppare il Paese: strade, scuole, ospedali, università, case popolari a bassissimo prezzo, inizio di industrializzazione, sviluppo agricolo con l'acqua tirata su nel deserto ad una profondità di 600-800-1.000 metri. Due acquedotti portano l'acqua dal deserto alla costa, 900 km. a nord. Ha mandato le bambine a scuola e le ragazze all'università, ha abolito la poligamia e varato leggi in favore della donna anche nel matrimonio: ad esempio ha proibito di tener chiuse le ragazze e le donne in casa e nel cortile cintato di casa. Ha controllato e tenuto a freno l'estremismo islamico. I 100 mila cristiani, pur con molti limiti, godono di libertà di culto e di riunione. La Caritas libica è un organismo stimato e richiesto di interventi. In Libia ci sono circa 80 suore cattoliche e 10.000 infermiere cattoliche, oltre a molti medici". Segnalo questi brevi note tratte da un articolo di padre Gheddo, su Asianews.

Esagera padre Gheddo? Per verificare basta leggere i dati Istat sugli immigrati in Italia (31/12/2007): 365.908 dal Marocco, 93.601 dalla Tunisia, 69.572 dall'Egitto, 22.672 dall'Algeria. E dalla Libia? 1.517 persone, ossia niente. I numeri dimostrano che nel Nordafrica il migliore è Gheddafi.

La Libia inoltre era il luogo della speranza per molti africani della fascia sub sahariana. Leggo su "La Stampa" che eritrei, etiopi, nigeriani,… giungevano in Libia e trovavano ciò che cercavano, senza bisogno di arrivare in Europa.

Poi arrivano i "ribelli cirenaici": saranno migliori di Gheddafi? Beh, vedendo la situazione del Nordafrica, noi possiamo puntare a occhi chiusi sul fatto che saranno peggiori di Gheddafi nel gestire il loro popolo. E poiché questi ribelli sono pochi e non hanno nessuna possibilità di vincere, sono arrivati Obama e Sarkozy ad appoggiarli con l'unica cosa che sanno fare: bombardare. E noi ci siamo accodati.

Così adesso noi sappiamo che tutta l'opposizione parlamentare (compreso Casini che ho malauguratamente votato) sono tranquillissimi quando le bombe vengono ordinate dall'ONU, dal Nobel per la Pace Obama, e dal magnanimo Sarkozy, che prima bombarda per "difendere i civili" e poi respinge alle sue frontiere i frutti del bombardamento.

Nel governo vediamo che l'unica parte che guarda la realtà (invece di guardare la TV) è la Lega. Gli altri sono succubi del "gruppo Frattini".

Nel mucchio la figura più penosa la fa il Presidente Napolitano: il garante della Costituzione dovrebbe almeno conoscere il significato delle parole. Se fai vedere a un ragazzino la realtà, ad esempio un bombardamento che distrugge un ufficio governativo libico, e gli chiedi: "Questa secondo te cos'è?" "E' la guerra".

Ma poi arriva nonno Napolitano e gli dice "No, bambino, questa è repressione delle violazioni della pace. Queste sono bombe che difendono i civili". Povero Napolitano. Abbiamo usato i missili Tomahawk, "armi chirurgiche" che portano mezza tonnellata di esplosivo, distruggono tutto nel raggio di 50 metri e lanciano detriti fino a 500 metri. E i missili non sono sostitutivi dei bombardamenti ordinari, che abbiamo pure usato massicciamente. Quanti civili avremo già ucciso?

Ritiro pertanto il mio voto a Pierferdinando Casini. Napolitano non era già più il mio presidente fin dal caso Englaro: gli rinnovo la mia sfiducia. Auspico che la Lega faccia cadere il governo su questa faccenda piuttosto grave. E rido dell'opposizione che è andata in piazza per il "caso Ruby", con ampia presenza di buoni cattolici e di suore. "Se non ora, quando?" dicevano. Non è ora di andare in piazza adesso contro la guerra? La dignità delle donne libiche fatte a pezzi dalle armi italiane è un tema che non interessa a nessuno?

LA TERZA

Caro Direttore,

sabato scorso mi sono svegliato molto presto e non riuscivo a riprendere sonno: frammenti di Libia mi giravano per la testa. Durante la settimana ho dedicato ogni giorno un po' di tempo a Internet, cercando di sistemarmi le idee.

Sono andato innanzitutto a rivedere le immagini dei 5 leader o ex leader del Nord Africa. Erano come le ricordavo: re Mohammed VI del Marocco, l'algerino Buteflika, il tunisino Ben Alì, l'egiziano Mubarak, appaiono sempre come capi di stato "normali", in giacca e cravatta. Per il libico Gheddafi sempre immagini con un che di "estroso". E' l'immagine mediatica che ci hanno messo in testa da sempre: cinque capi di stato assoluti, di cui uno un po' pazzo. Però le benemerenze di Gheddafi elencate da padre Gheddo (1) nessuno ce le aveva fatte conoscere.

Mi è venuto un primo dubbio: l'elenco fornito da padre Gheddo è un elenco di tipo "qualitativo"; esistono degli indici "quantitativi" che lo confermano? Subito mi è venuto in mente il PIL pro capite; verifico e trovo che la Libia è tra i primissimi in Africa ed è la prima nel Nord Africa (Libia $ 14.192, Tunisia 8.002, Algeria 6.709, Egitto 5.892, Marocco 4.362). C'è anche il PIL pro capite rapportato al costo della vita: stessa situazione.

Potrebbe essere una casualità? E' possibile che una popolazione relativamente modesta (6.120.000 abitanti) unita ad abbondanza di petrolio produca in modo "automatico" questo ottimo PIL pro capite?

Ho cercato altri indici. Uno strumento standard per misurare il benessere di un paese è l'ISU (indice dello sviluppo umano), un mix di aspettativa di vita, istruzione, reddito. E qui la vista viene colpita subito, prima ancora di andare a leggere le tabelle: in una cartina dell'Africa di diversi colori, l'unico paese in verde (livello ISU alto) è la Libia. La Libia è al 53° posto mondiale (Tunisia 81° Algeria 84° Egitto 101° Marocco 114°). Ma davvero questo Gheddafi è pazzo? Ha il petrolio, ma sembra che lo sappia usare bene.

Già sapevo che dalla Libia non emigra nessuno. E' possibile che sia il regime di Gheddafi a tenerli a forza in Libia, semmai disoccupati? Vado a cercare altre tabelle. Indice di disoccupazione, stima 2010: Libia 4,8 Marocco 12,0 Egitto 15,0 Algeria 18,0 Tunisia 24,0. Qui però la cosa è impressionante: l'indice della Libia non è solo il più basso del Nord Africa, è il più basso del mondo.

A questo punto l'inganno mediatico è chiaro e certo: come a est il popolo egiziano (2) ha fatto cadere Mubarak, come a ovest il popolo tunisino (2) ha fatto cadere Ben Alì, così lì in mezzo era "mediaticamente ovvio" che il popolo libico facesse cadere il pazzo Gheddafi. Ma i parametri che ho elencato possono spiegare la caduta di Mubarak, possono spiegare la caduta di Ben Alì, mentre non possono in alcun modo spiegare una ribellione del popolo libico contro lo stato migliore dell'Africa.

Come ha fatto Gheddafi a realizzare tutto questo? Quando le notizie non ti vengono fornite, ma vanno "stanate", è utilissimo avere una rete di corrispondenti. Un anziano signore mi manda via e-mail un'informazione che non sapevo: la banca centrale di Gheddafi è di proprietà dello stato libico al 100% (3). Allora comincio a cercare in Internet partendo da questa notizia.

Si trovano cose impressionanti: la Libia è ai vertici dell'istruzione gratuita, ai vertici dell'assistenza medica gratuita e di qualità, ai vertici nella promozione familiare; a una coppia che si sposa lo stato libico eroga 60.000 dinari (50.000 dollari) come prestito senza interesse e senza data di scadenza (in pratica restituiscono se possono, se vogliono, e quando lo ritengono giusto). Tutte cose possibilissime da realizzare quando la banca centrale è tua: le gratuità e le erogazioni fatte non indebitano lo stato libico.

"Tutto gratuito, erogazioni a tasso zero, inflazione a valanga!" direbbe un economista standard. Niente da fare. Anche qui le tabelle smentiscono le idee preconfezionate. La Libia sta nella fascia di inflazione modesta (2%-5%), non diversa da Algeria e Tunisia, meglio di Egitto e Marocco.

Gheddafi era stato presidente di turno dell'Unione Africana tra il 2009 e il 2010. Aveva lanciato idee innovative? Pare di sì. Aveva proposto all'Africa di dotarsi del dinaro-oro come moneta unica, idea che aveva trovato la contrarietà solo del Sudafrica e dei vertici della Lega Araba. E qui trovo la frase che mi colpisce: "The initiative was viewed negatively by the USA and the European Union, with French President Nicolas Sarkozy calling Libya a threat to the financial security of mankind" (3).

La Libia è una minaccia per la sicurezza finanziaria del genere umano? Presidente Sarkozy, non ci faccia sorridere. Noi abbiamo constatato nei fatti che non Gheddafi, ma il sistema finanziario USA+UE ha prodotto il disastro economico - finanziario del 2008, non ancora superato. E poi perché mai la moneta unica europea dovrebbe essere un bene e la moneta unica africana dovrebbe essere un male? A meno che, per Lei, il "genere umano" non si riduca ai paesi occidentali.

E qui mi avvicino alla conclusione, che sarebbe ridicola, se non fosse tragica. Cosa hanno fatto i "ribelli cirenaici" prima ancora di formare un governo provvisorio? Hanno creato la CBB (Central Bank of Benghazi) banca di tipo classico, proprietà di privati (come in Italia, in Francia, ecc.), in opposizione alla CBL (Central Bank of Libya) di proprietà dello stato libico. E' il primo caso nella storia dell'umanità di una "rivolta bancaria": la volontà di distruggere un esperimento di benessere ottenuto con un sistema economico - finanziario alternativo. E noi a bombardare, in violazione della nostra Costituzione, per la gratuita distruzione di uno stato sovrano, lo stato migliore dell'Africa.

"Ma Gheddafi è un assassino, non ricordi la strage di Lockerbie?" Come no, la ricordo bene. Di solito non ricordo il colore delle pareti di casa mia, o che vestiti avevo il giorno prima, ma le cose storiche un po' le ricordo. O credo di ricordarle. Ricordavo due agenti libici condannati per quell'attentato. Poi vado su Internet e apprendo che uno dei due era stato accusato e poi assolto. E l'altro si è fatto alcuni anni di prigione poi è tornato in Libia alla fine dell'embargo (5). Ma in un giornale scozzese (non libico) trovo delle parole inquietanti: le prove contro il libico furono costruite a tavolino (6).

Fatto antico quello di Lockerbie (vero o falso che sia), fatto comunque già pagato con 10 anni di embargo alla Libia. Ma qualcuno si è subito premurato di rievocare le presunte responsabilità di Gheddafi su Lockerbie: è stato Mustafa Abd Al-Jalil (7), ex ministro di Gheddafi, che si è rifatto una verginità passando ai "ribelli bancari". Devono rievocare Lockerbie per forza, perché non troverebbero niente altro di "oggettivo" contro Gheddafi. E' proprio una "rivolta bancario - mediatica".

Sul Resto del Carlino - Reggio leggo queste frasi: "[…] non fare mancare il pane al popolo in una Nazione africana significa dare dignità a tutti, anche ai più poveri. La libertà non arriva con le bombe americane, francesi inglesi e purtroppo anche italiane. Con le bombe Nato la Libia perderà la sua indipendenza, e l'indipendenza è la vera libertà di tutto un popolo. I ribelli non stanno facendo la rivoluzione per la libertà, stanno distruggendo la Libia, hanno portato una guerra che in poche settimane ha trasformato le nostre città in ruderi, e ha gettato i libici nell'incubo di una guerra civile. […] L'intervento straniero ha fatto solo prolungare una guerra che ora sta distruggendo la nostra Patria […] la Libia sta combattendo da sola contro gli aerei più potenti del mondo e contro i più grandi sistemi di comunicazione […]".

Sottoscrivo le frasi di Nuri Ahsain, presidente Lega Studenti libici in Italia, pubblicate nella pagina delle lettere. Le sottoscrivo, e una l'ho anche sottolineata: i mass media mi stanno ingannando già da tre mesi, e comincio a essere schifato.

C'è però una differenza tra Nuri Ahsain e me. La sua famiglia riceve le bombe in testa, mentre io gliele getto in testa. Io, i miei mass media, il partito che ho votato, il mio Parlamento, il mio Governo, le mie Forze Armate, il mio Presidente, tutti in violazione della mia Costituzione.

E' l'Italia che ha bisogno di una sollevazione di popolo, non la Libia.

Cordiali saluti

Giovanni Lazzaretti

NOTE

1) "I proventi del petrolio Gheddafi li ha usati per sviluppare il Paese: strade, scuole, ospedali, università, case popolari a bassissimo prezzo, inizio di industrializzazione, sviluppo agricolo con l'acqua tirata su nel deserto ad una profondità di 600-800-1.000 metri. Due acquedotti portano l'acqua dal deserto alla costa, 900 km. a nord. Ha mandato le bambine a scuola e le ragazze all'università, ha abolito la poligamia e varato leggi in favore della donna anche nel matrimonio: ad esempio ha proibito di tener chiuse le ragazze e le donne in casa e nel cortile cintato di casa. Ha controllato e tenuto a freno l'estremismo islamico. I 100 mila cristiani, pur con molti limiti, godono di libertà di culto e di riunione. La Caritas libica è un organismo stimato e richiesto di interventi. In Libia ci sono circa 80 suore cattoliche e 10.000 infermiere cattoliche, oltre a molti medici". padre Gheddo, Asianews.

2) Lascio perdere i dettagli su chi ha organizzato e gestito il "popolo": bisognerebbe scrivere un'altra lettera.

3) Da noi, lo ricordo, Bankitalia è proprietà di privati.

4) Non sono riuscito a trovare il contesto nel quale Sarkozy avrebbe pronunciato questa frase: se qualcuno può aiutarmi, gliene sarei grato. Do per buona la frase, perché confermata dall'azione violenta e immediata di Sarkozy contro la Libia, appena ottenuta la "copertura" dell'ONU.

5) Già. Non dimentichiamo che il benessere libico è stato ottenuto nonostante 10 anni di embargo.

6) A Former Scottish police chief has given lawyers a signed statement claiming that key evidence in the Lockerbie bombing trial was fabricated (News.scotsman.com 28 agosto 2005).

7) Intervista a un giornale svedese, 23 febbraio 2011.

LA QUARTA

Caro Direttore,

le racconto una storia bella e triste.

Fino al 2007 le telecomunicazioni di qualunque tipo in Africa costavano una follia: 500 milioni di dollari che l'Africa pagava ad operatori stranieri per l'uso dei satelliti. Dollari che l'Africa non aveva, e che andavano a incrementare il debito già impagabile dei vari stati.

La cosa paradossale è che un satellite costa 400 milioni di dollari: 400 milioni da pagare una sola volta, a fronte di 500 milioni da pagare ogni anno (1). Ma i 400 milioni nessuna banca li finanziava, o li finanziava a tassi da usuraio.

Un industriale italiano viene a conoscenza della vicenda e fa un gesto speciale: mette sul tavolo 300 milioni di dollari. 50 milioni li aggiunge la Banca africana di sviluppo, 27 milioni la Banca di sviluppo dell'Africa dell'Ovest. Il satellite RQ1 viene realizzato e lanciato il 26 dicembre 2007. Rivelerà dei problemi tecnici, ma ormai il via è stato dato: arriva nuova tecnologia cinese e russa, partono satelliti di Nigeria, Sud Africa, Angola e Algeria. E il 4 agosto 2010 parte il secondo satellite africano RQ1R (2)

L'Africa si è quindi affrancata da questa poco nota colonizzazione delle telecomunicazioni. E lo schivo industriale italiano, quando il suo nome sarà noto al grande pubblico, verrà certamente lodato e sarà citato come esempio dalla società civile e dalla Chiesa.

Storia bella. Ma perché anche storia triste? Perché l'industriale italiano non esiste. I 300 milioni di dollari li aveva messi Gheddafi. E anche nel secondo satellite il Libya Africa Investment Portfolio ci aveva messo il 63%. Lungi da essere citato come esempio, Gheddafi viene citato da pazzo e criminale. E bombardato.

Gli hanno anche congelato i beni, come se fosse il suo "tesoretto" di famiglia. 30 miliardi di dollari della Banca Centrale Libica (di proprietà dello Stato), che dovevano servire alla creazione di tre organismi africani: Banca africana d'investimento (a Sirte, Libia), Fondo monetario africano (Yaoundè, Camerun), Banca centrale africana (Abuja, Nigeria). Insomma, tutto ciò che serviva per rendere l'Africa finanziariamente autonoma.

I soldi "congelati" che fine faranno? Beh, nessuno li ruberà. Si aspetta solo che la benefica coalizione euro-americana vada a "finire il lavoro" (ormai non hanno più pudore neanche nel linguaggio), dopo di che la Banca Centrale Libica (di proprietà dello Stato) non esisterà più, e i beni congelati saranno "restituiti" alla nuova Banca Centrale di Benghazi (di proprietà della finanza internazionale), appositamente costituita dai "ribelli cirenaici". Da qui i miliardi di dollari evaporeranno nella finanza globale.

L'inganno mediatico che ci ha paralizzato il cervello mi stupisce sempre di più. E mi stupisce anche il silenzio del mondo missionario. Sono abbonato a Nigrizia da 25 anni e ricordo bene alcune delle grandi battaglie: nel 2000 la remissione del debito, nel 2003 le bandiere della pace contro la guerra all'Iraq (3), l'insistenza continua sulla scarsità degli aiuti occidentali allo sviluppo dell'Africa, la campagna contro le "banche armate" (banche che finanziano il commercio di armi).

Ora qui abbiamo un leader che si è proposto come efficiente motore dell'Africa: ha dato lavoro e benessere al suo popolo, e si è dato da fare per il continente. Non "remissione del debito", ma autonomia finanziaria e prestiti a tasso zero o irrisorio. Non "aiuti occidentali", ma sviluppo autonomo africano. E questo progetto geniale e già ben concretizzato viene distrutto dall'occidente con una guerra di aggressione, senza "bandiere della pace", nel silenzio di tutti, anche del mondo missionario.

Perché questo silenzio? Non so darmi una risposta.

Forse perché Gheddafi è mussulmano? Si pensava che l'aiuto all'Africa potesse venire solo da una spinta cristiana?

Forse perché Gheddafi è un dittatore? Si pensava che l'aiuto all'Africa potesse venire solo dalle democrazie?

Forse perché Gheddafi è pazzo? Si pensava che una sana costruzione economico - finanziaria potesse venire solo da gente in giacca e cravatta?

No, una sana costruzione economico - finanziaria può venire solo da qualcuno che sia un po' pazzo, ossia in grado di buttare a mare tutti i luoghi comuni e ripensare le cose da zero.

- L'emissione di denaro deve essere sotto il controllo statale e non bancario.

- E' il lavoro che genera ricchezza, non la finanza. La finanza deve essere a servizio del lavoro.

- Se hai dei disoccupati, inizia a costruire delle opere pubbliche (4), fino a realizzare la piena occupazione; pagherai il tutto con un po' di inflazione, ma estremamente più bassa di ciò che prevederebbero le teorie economiche in voga.

- Lo Stato non può licenziare i suoi cittadini. O li farà lavorare, o se li troverà come indigenti da mantenere. O da far emigrare in Europa.

- Eccetera.

Gheddafi e il suo contorno di teste pensanti avevano realizzato tutto questo. Forse quando arriverà questa lettera gli amici in giacca e cravatta (quelli che giocano così bene a ping-pong a Londra) avranno già "finito il lavoro".

Nella nostra chiesa si recita spesso la preghiera "per i paesi tormentati dalla guerra". Preghiera giusta, ma sembra quasi passata l'idea che la guerra sia una specie di virus endemico, presente in certe zone e non in altre. In questo periodo sarebbe giusto pregare "perché l'Italia cessi immediatamente ogni partecipazione ai bombardamenti sulla Libia".

Da parte mia dirò un'Ave Maria quotidiana per Gheddafi e per la Libia: che altro posso fare per dissociarmi dalle azioni belliche del mio paese?

Ieri c'era la TV accesa e mi è capitato di vedere Napolitano che parlava sapientemente a una platea di delegati africani a Roma in occasione della Giornata dell'Africa. "[…] Siamo a fianco dell'Africa […] per combattere le malattie, per diffondere l'istruzione, [per] ridurre la povertà". Nobili parole. Si è dimenticato di aggiungere il passaggio finale: "…e quando finalmente ce l'avrete fatta, verremo a bombardarvi". Eh già. Si è dimenticato Napolitano che in Libia le malattie erano vinte, l'istruzione era gratuita e diffusa, e la povertà era diventata benessere?

Mi piacerebbe poter chiudere dicendo che questa vicenda libica è la Caporetto dell'intera informazione occidentale. Purtroppo non è così. E' stata la Caporetto della verità, ma il sistema dell'informazione, uniformato a un pensiero unico come mai si era visto in passato, rimarrà lì, intatto e soddisfatto. Anche i giornali infatti hanno ben collaborato a "finire il lavoro".

"Ma se non si può fare nulla, perché continui a perdere il sonno e ad arrabattarti con queste questioni?".

Perché per un cattolico dire la verità è un obbligo, non è facoltativo. Parafrasando don Milani, "se non salveremo la Libia, ci salveremo almeno l'anima". (5)

Un caro saluto

Giovanni Lazzaretti

NOTE

1) Luca Rolandi, La Stampa, 20/12/2007

2) Stavolta hanno preteso che il costruttore Thales-Alenia Space partecipasse al finanziamento con il 12%, così si spera che abbia curato al massimo la tecnologia.

3) Di questa campagna condividevo solo l'obiettivo finale, fermare la guerra all'Iraq. Non condividevo per niente la motivazione di fondo, ossia lo slogan "Pace senza se e senza ma". Che questo slogan fosse privo di ogni consistenza lo si è costatato in occasione dell'attuale guerra alla Libia.

4) "E i soldi per le opere pubbliche dove si prendono?". Emettendo denaro di Stato. Il problema non esiste quando la banca centrale è statale, lo Stato ha un po' di risorse naturali e la gente ha voglia di lavorare. "Dire che uno Stato non può conseguire i suoi scopi per mancanza di denaro è come dire che un ingegnere non può costruire una strada per mancanza di chilometri".

5) Compito per casa. Perché Strauss-Kahn è stato incastrato proprio in questo periodo? Che relazione c'è tra la sua vicenda e l'attacco alla Libia? Troverete facilmente la soluzione su Internet.

LA QUINTA

Caro Direttore,

la lettera di Enzo Simonazzi (La Libertà dell'11 giugno 2011) pone una serie di dubbi su ciò che scrissi riguardo a Gheddafi e alla Libia. Dubbi tutti legittimi, e lo ringrazio innanzitutto per la pacatezza con cui li esprime. Sintetizzo e metto in grassetto i suoi argomenti, poi li commento.

"Sono perplesso su questa improvvisa beatificazione del Rais"

Non si tratta di "beatificare" Gheddafi. Si tratta solo di constatare che i nostri media per decenni hanno mostrato il Gheddafi dittatore, estroso, pazzo, terrorista, fomentatore di guerre. Si sono invece ben guardati dal presentarci il Gheddafi che dà sviluppo, benessere, istruzione, sanità al suo popolo, che tiene a freno l'estremismo, che vara leggi a favore della donna, che ha idee grandiose, intelligenti e innovative.

Questa disinformazione mediatica pone due questioni.

La prima. Se i nostri media hanno sistematicamente taciuto il bene fatto da Gheddafi, è molto probabile che abbiano anche enfatizzato il male. Hanno volutamente lavorato per creare il "mostro".

La seconda. Perché l'hanno fatto? Il suo confinante Mubarak è stato demonizzato solo negli ultimi mesi, non negli anni passati. Perché proprio a Gheddafi è stato riservato un trattamento "speciale"?

"Gheddafi ha ordinato l'attentato di Lockerbie"

Di questo non siamo più certi. I media hanno depositato nelle nostre menti la notizia di "due agenti libici condannati per la strage di Lockerbie". In realtà erano due libici accusati, di cui uno assolto. E nel 2005 un giornale scozzese riportava le affermazioni di un capo di polizia: le prove contro il libico erano state costruite a tavolino.

Di Lockerbie quindi sappiamo solo questo: qualcuno ha fatto esplodere un aereo nei cieli di Scozia; un libico si è fatto un po' di anni di prigione per l'attentato; la Libia si è beccata 10 anni di embargo.

Di fronte alla palese disinformazione fornita dai nostri media, qualcuno metterebbe la mano sul fuoco sul fatto che Gheddafi sia il reale mandante della strage di Lockerbie? Io la mano sul fuoco non ce la metto di sicuro.

"Gheddafi ha fornito armi all'IRA e al movimento basco, si è intromesso nelle dispute in Ciad e Liberia"

Poniamo che sia vero. Poniamo che per una volta i media ci abbiano informato correttamente. Ma cosa c'è di diverso da ciò che facciamo noi occidentali? Forniamo armi a tutto il mondo e ci intrufoliamo nelle dispute in tutte le parti del mondo. E nessuno si scandalizza.

"Se ha dato lavoro e benessere, come mai Gheddafi deve fronteggiare una rivoluzione?"

Il lavoro e il benessere sono dati certi, perché vengono da banali tabelle internazionali reperibili su Internet: PIL pro capite tra i più alti dell'Africa, unico paese dell'Africa con l'ISU (indice dello sviluppo umano) alto, occupazione piena, emigrazione nulla.

Posto che è vero il benessere, è certamente falsa la rivoluzione. E' la classica "rivoluzione" indotta dal coinvolgimento di noi occidentali, per i nostri interessi e non per il popolo libico.

"Gheddafi usa i mercenari"

Riporto un brano di Piero Laporta: "[…] Quando Gheddafi attaccò i mercenari inviati da Francia e Gran Bretagna che fomentavano le rivolte in Cirenaica, tutti i giornali, compreso Avvenire, stimarono a quota '10mila' i morti sotto le bombe del colonnello.[…]"

Laporta sta parlando della disinformazione nei primi giorni di guerra, quando addirittura ci mostrarono le immagini di inesistenti "fosse comuni". Laporta dà per scontato che i mercenari c'erano certamente in Libia, ma non con Gheddafi: erano invece in Cirenaica inviati dall'occidente, a fomentare la rivolta.

Stiamo attenti alla disinformazione. In queste situazioni è solo la logica che può proteggerci. La rivolta del popolo più fortunato dell'Africa è un non senso. E inoltre le rivolte di popolo non reggono di fronte a un esercito ben organizzato. Se reggono, significa che sono appoggiate, finanziate, armate dall'esterno.

"Gheddafi è davvero il motore dell'Africa? Mi risulta che l'Algeria fornirà 15 milioni di dollari per il Fondo Monetario Africano, contro i 9 della Libia"

Le proporzioni indicate sono giuste, anche se in realtà si tratta di miliardi di dollari e non di milioni. Ma sono anche cifre ovvie: l'Algeria ha un PIL totale di 240.000 milioni di dollari, quasi triplo della Libia (86.128 milioni di dollari), anche se la Libia prevale nettamente sull'Algeria nel PIL pro capite (l'Algeria ha infatti 35 milioni di abitanti, la Libia solo 6).

Le idee innovative per l'autonomia economica e finanziaria dell'Africa sono principalmente di Gheddafi (non per niente è lui a essere demonizzato, a subire l'embargo, a subire i bombardamenti), ma il finanziamento delle idee è algerino e libico (anche gli altri stati contribuiscono, ma con cifre nettamente inferiori).

"Finito il lavoro" con Gheddafi, può essere che "cominci il lavoro" con l'Algeria. Del resto la conclusione della vicenda Bin Laden proprio nei giorni della guerra alla Libia la dice lunga sullo spostamento di interesse degli USA in altra zona del pianeta.

"L'informazione tende a uniformarsi a un pensiero unico, ma questo avviene spesso anche per la controinformazione"

Il signor Enzo ha perfettamente ragione. Quando infatti un articolo di controinformazione lo trovo diffuso su troppi siti, tendo a diffidare della notizia. La controinformazione solida è quella che ricava la notizia raffrontando articoli diversi, di fonti diverse, scritti in tempi diversi, il tutto cucito col ragionamento. Questo metodo non dà la certezza di aver colto la verità, ma ti dà modo comunque di "braccarla da vicino".

Informarsi è diventato un lavoro, anche faticoso. La disinformazione costa poco o nulla. Personalmente sono stanco di leggere articoli di diversi giornali che sembrano uno la fotocopia dell'altro, tutti scritti a computer basandosi su lanci di agenzia. Le solite foto della Reuters, tutte uguali, coi "ribelli" in posa. Le solite foto di Frattini, il bombardatore col sorriso a 32 denti.

Adesso è iniziata la solfa degli stupri. Per forza. Se noi bombardiamo qualcuno, quel qualcuno non può che essere cattivo. Io so che Gheddafi ha promosso la dignità della donna in Libia. Perché dovrei credere che adesso si sia messo in testa di vincere la guerra con gli stupri di massa? E' un'idea così stupida che può venire in mente solo a uno statunitense col chiodo fisso del sesso. Il capo del "Consiglio Nazionale di Transizione" Mahmoud Jibril ha anche "dato i numeri" degli stupri: 235, la precisione non gli fa difetto. Devo credergli? No, non ho nessun obbligo di credergli. Nella prima guerra del Golfo ci fecero credere che i soldati di Saddam in Kuwait toglievano i bimbi dalle incubatrici. Nella guerra all'Iraq ci fecero credere alle "armi di distruzione di massa".

Il personaggio Jibril è un tecnocrate che si è formato negli USA ed è a sua volta "formatore" di manager in molti paesi arabi. "Since 2007 he has served in the Gheddafi regime as head of NEBD (National Economic Development Board), where he promoted privatization and liberalization policies". Devo scriverla in inglese perché curiosamente questa preziosa notizia non si trova su Wikipedia in italiano.

Gheddafi coltivava l'idea di distribuire i proventi del petrolio direttamente alla popolazione, non più solo attraverso istruzione gratuita, sanità di alto livello e opere pubbliche, ma proprio attraverso la distribuzione diretta. Ci sono dubbi su cosa divideva Gheddafi dal privatizzatore Jibril? Ci sono dubbi sul fatto che Mahmoud Jibril abbia entrature sufficienti per "chiamare in aiuto" l'occidente per la sua "rivoluzione" a favore delle banche private? (He taught strategic planning at Pittsburgh for several years, and has published 10 books on strategic planning and decision-making, including "Imagery and Ideology in U.S. Policy Toward Libya 1969-1982").

Un caro saluto. E un'Ave Maria quotidiana per Gheddafi e per la Libia.

Giovanni Lazzaretti

Giovanni Lazzaretti
Speciali