Ferrari! Finalmente Italia. Un segno e un auspicio

Vettel vince, Raikkonen quarto in Malesia

Finalmente! E diciamo ancora finalmente! Le pessime prestazioni della  Ferrari erano ogni volta uno schiaffo anche a chi della Formula uno non importava niente. Sembrava quasi lo specchio di un Paese in crisi alla mercè degli altri, in primis dei tedeschi della Mercedes. Pur non dimenticando i meriti, soprattutto commerciali rispetto a quelli spirtivi, di Luca di Montezemolo, era evidente che qualcosa non quadrava nel vertice. Un po' come in politica che lo vedeva protagonista nei commenti interessati e nei titoli dei media dimenticandosi in tanti che la saggezza popolare vuole che i conti debbano essere fatti con l'oste. L'oste è arrivato. E' un avvocato mancato che alle pandette ha preferito un'altra strada. L'uomo odiato dai cravattifici perchè simbolo dei loro nemici, quelli che degli 85 nodi possibili non ne usano neppur uno, nato, si pensi un po', l'anno in cui la tuttora regnante Elisabetta d'Inghilterra saliva al trono, l'ha detto chiaro: la Ferrari deve vincere. Niente mezze misure ma un benservito a Luca di Montezemolo e in azienda, in officina, in galleria del vento, dappertutto metodo Marchionne. Nessuno pensava ad un ritorno rapido. C'era da risalire e il gap non era di poco conto. A sorpresa è arrivata la sorpresa con le due frecce l'argento sì sul podio ma sotto a Vettel e con subito dopo Raikkonen. Un simbolo dell'Italia che vince, della Samanta che passa sulle nostre teste ogni ora e mezzo, degli altri successi (Rosetta, Dawn su Cerere) in un settore di avanguardia come quello spaziale, della Arianna Fontana con le altre. Tempi difficili ma mento pianti addosso guardando il futuro non con gli occhi velati dal pessimismo ma con un realismo che guardi avanti in positivo.

GdS 

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