Kim Jong-un è il personaggio dell'anno. Dai missili alla colomba della pace. Previsioni, e spiegazioni, nostre a segno. Approfondimenti. Il messaggio dell'8 dicembre (in coreano)

Basta missili, basta nucleare bellico. Il leader coreano ha scombussolato tutti gli analisti, o quasi. Nella modestia di un giornale periferico ci siamo trovati controcorrente come del resto era successo per l'imbroglio della 2a Cuerra del Golfo, come l'imbroglio della cosiddetta primavera araba e come in altre occasioni.
Non avevamo informazioni confidenziali. Non avevamo una sfera di cristallo. Non avevamo tirato ad indovinare come i 21.000 testi che abbiamo archiviati dimostrano. Chi ha previsioni, se serio, non deve azzardare. Sa che anche a distanza di tempo le proprie precisioni devono evitare di essere smentite. E come si fa? Una sola risposta, quella che più volte abbiamo dato:
La logica, naturalmente acquisiti i dati, quelli che consentono le elaborazioni del caso.

I missili
  Avevamo cercato di documentarci su quale oggetto spedito in cielo dalla penisola coreana , in teoria, potesse arrivare perfino sulla nostra testa. Ci siamo addentrati in un groviglio di dati relativi alla famiglia di quelli chiamati Hwasong + numero per differenziarli. Abbiamo evitato l'oscuramento o la deformazione delle notizie rilevando gli errori di valutazione dei 'presunti' esperti occidentali. Secondo loro da anni continuavano a dire che la Corea del Nord era indietro nello sviluppo missilistico. Questa era una notizia che non era pervenuta ai loro missili i quali non sapendo di non esistere in realtà hanno invece continuato a svilupparsi alla faccia delle valutazioni dei cosiddetti esperti. Valutazioni?

-   O le hanno clamorosamente sbagliate, sia sui missili che sul nucleare e allora sarebbe bene mandarli a zappare in qualche deserto di sale.
-   O ci hanno preso in giro sia sui missili che sul nucleare, che sulla situazione della Corea del Nord che sul leader che di fatto veniva presentato come un bamboccio.
-   O in realtà un mix delle due di cui sopra.

Kim Jong-un ha tagliato la testa al toro facendo piazza pulita del lavoro, o sbagliato o strumentale, dei cosiddetti esperti. Come ha fatto?  Ha spedito un ordigno, contrariamente ai suoi predecessori, da base fissa e magari anche sotterranea, ad ammonire il mondo, USA in primis:

Con la sua mole visto che è alto come le torri della Piastra a Sondrio
Con il suo peso, visto che è superiore a quello di due bus a pieno carico
Con la sua capacità di trasporto stimata fino a una tonnellata e quindi ordigni nucleari
Con l'altezza cui arriva: ben 4475 km
Con la successiva discesa di circa 950 km in 53 minuti
Con raggio di azione di circa 13.000 km
Con possibilità di raggiungere gran parte del globo. Qualche cenno: in Occidente e Russia e Paesi del'Est si salvano GB (non Londra), Irlanda, Spagna (non Barcellona e forse Madrid). In USA non solo i primi Stati sul Pacifico – Oregon, Nevada, California ecc. ma altre città come San Francisco e Los Angeles-.
Il quinto esercito del mondo, un milione e mezzo di arruolati e 5 milioni di riservisti poteva dunque contare, formalmente dal 28 novembre scorso, anche di un missile intercontinentale, chiave di volta, anche temporale degli avvenimenti successivi.
Primo fra questi un pesante risveglio improvviso. Il timore, forse il terrore, che il pulsante rosso venisse premuto facendo del terreno un deserto e nell'aria seminando radiazioni.

Non c'era ragione - scrivemmo - di preoccuparsi
NON ABBIAMO AVUTO PER NULLA TIMORI DEL GENERE E AI NOSTRI LETTORI IN CONTROCORRENTE ABBIAMO ILLUSTRATO PERCHÈ NON C'ERA RAGIONE DI PREOCCUPARSI. Lassù era stata messa insieme una flotta imponente e persino due portaerei con armamenti correlativi. Trump, lo si ricorderà, dopo diverse dichiarazioni bellicose aveva ammonito Kim jl-un che gli Stati Uniti avrebbero spazzato l'intera Corea del Nord facendo tabula rasa. E lui lo sapeva bene. Sapeva bene, sull'altro piatto della bilancia che Trump a sua volta sapeva che la sicurezza di abbatterli tutti non c'era con il rischio che ne arrivasse uno sul suolo americano o, peggio su qualche, grande o piccola non importa, città. Obiezione,:ricordavano il dr. Stranamore, allora,  taluni su quanto di cui sopra, forse influenzati dall'immagine della propaganda. Quella che lo dipingeva, di fatto, come un 'bamboccio' dedito ai videogame e via dicendo. 

Non era così, invece sapeva, e sa, il fatto suo
Discendenza di Kim il Sung, eroe nazionale, quasi un semidio. Il padre, Kim Jong-il , con una scelta intelligente lo ha spedito a studiare in Svizzera. Nelle nostre ricerche ci siamo imbattuti in una città bernese, Köniz, nella Scuola Inglese Internazionale di Berna, 5 giorni alla settimana, che lo ha avuto come studente, ufficialmente presentato come “figlio di un ambasciatore”. E lì non solo per le lingue ma anche per respirare quell'aria internazionale che aleggia nella neutrale Svizzera. Tornato a Pyongyang si era dato all'informatica per poi concludere gli studi prima con laurea in fisica all'Università Kim Il-sung e poi con un'altra all'Accademia Militare. Non era cioè quel 'bamboccio' che ci presentavano.

Le Olimpiadi
A questi ragionamenti di allora ne aggiungevamo un altro: le Olimpiadi, occasione d'oro, anzi di platino. Avrebbe dovuto la Corea del Sud essere al centro del mondo. sportivo e non. Un piccolo spazio iniziale per i dubbi su un'eventuale boicottaggio della Corea del Nord, però trovando poco spazio sulla stampa mondiale. Lo spazio se l'è andato a conquistare Kim Jong.un in un crescendo rossiniano fino al punto che abbiamo sentito genti di vari Paesi gridare nelle piazze “Nobel Nobel”, per la pace, s'intende. Prima un disgelo sportivo, poi addirittuta una sola Corea alle gare, poi l'arrivo, significativo, della sorella come capo-delegazione. Poi i contatti, inizialmente segreti, poi le anticipazioni, poi la parola a gente che conta e infine con inaspettata velocità il simbolico reciproco passaggio dei Capi di Stato delle due Coree - Moon Jae-in e  Kim Jong-un  - della linea tracciata in terra, ancora quella del famoso 38° parallelo.

Ma che vuole allora questo Kim Jong-un?
Ne abbiamo già parlato a suo tempo. Prima di quelle che corrono oggi va tenuto conto della molla principale di queste vicende. Non è semplice né fattibile a breve ma l'obiettivo è rivoltare il corso della sroria che ha visto i coreani costantemente succubi, in particolare dei giapponesi. In prospettiva ci sono  come pietre miliari di riferimento l'unione Vietnamita e l'unione delle due Germanie. Abbiamo l'impressione che il percorso sia iniziato. E, in quest'ottica, merita riproporre il messaggio già da noi pubblicato l'8 dicembre scorso, in lingua coreana per facilitarne, come è stato, il cammino.

Il messaggio
Ricordiamo il nostro messaggio in lingua coreana dell'8 dicembre scorso e ne riportiamo l'inizio, con una sola aggiunta iniziale, qui e nell'immagine:

우리는 이탈리아에 대한 특별한 관심을 읽었습니다. 역사의 공통적 인 길은 시간의 뿌리에 잠기고 과거의 흔적을 보여주는 증거 일 수 있습니다. 많은 사람들이 당신을 일본, 중국, 미국으로부터 멀리 데려 갈 것입니다.
수세기 동안 이탈리아와 마찬가지로 영토가 분열되었습니다
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Ai lettori
Il nostro giornale è giornale di nicchia. Non segue, non rincorre. Osserva, ragiona, trae, se possibile, le conclusioni. Non sono il quinto Evangelo, neppure uno apocrifo. Sono un sasso gettato nella fontana dell'incrocio fra il Viale Milano, la Via Adua e la Via Bernina. Possono essere condivise oppure no. Non importa, anzi meglio perchè, come abbiamo più volte scritto, il confronto è lievito di democrazia. (Alberto Frizziero - La Gazzetta di Sondrio)

 

Alberto Frizziero
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