OSSERVAZIONI SUL PGT DI SONDRIO E SUL CENTRO STORICO. LA LETTERA INVIATA AL COMUNE DI SONDRIO

Premessa. La LEGGE REGIONALE 11 marzo 2005, N. 12 " Legge per il governo del territorio" nel testo aggiornato con le ultime modifiche introdotte dalla legge regionale n. 5 del 10 marzo 2009) statuisce in particolare:

- Art. 5. Il governo del territorio si caratterizza per:

a) la pubblicità e la trasparenza delle attività che conducono alla formazione degli strumenti;

b) la partecipazione diffusa dei cittadini e delle loro associazioni;

c) la possibile integrazione dei contenuti della pianificazione da parte dei privati

- Richiamati l'Art. 6: "Pianificazione comunale.

1. Sono strumenti della pianificazione comunale:

a) il piano di governo del territorio;

b) i piani attuativi e gli atti di programmazione negoziata con valenza territoriale"

- e quindi l'art. 7 "Piano di governo del territorio":

"1. Il Piano di governo del territorio, di seguito denominato PGT, definisce l'assetto dell'intero territorio comunale ed è articolato nei seguenti atti:

a) il documento di piano;

b) il piano dei servizi;

c) il piano delle regole"

- ci si sofferma sul comma primo dell'art. 8, che testualmente recita:.

"Art. 8. Documento di piano.

1. Il documento di piano, anche avvalendosi degli strumenti di cui all'articolo 3, definisce:

a) il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del comune, anche sulla base delle proposte dei cittadini singoli o associati e tenuto conto degli atti di programmazione provinciale e regionale, eventualmente proponendo le modifiche o le integrazioni della programmazione provinciale e regionale

che si ravvisino necessarie;..." (omissis)


Requisiti del piano

Consequenzialmente

all'art 5, in particolare lettere a) e b)

all'art. 8 comma primo lettera a)

ogni cittadino ha diritto ad avanzare proposte mentre l'Amministrazione ha il dovere di valutarle, fermo ovviamente restando la sua piena titolarità di scelta e quindi di accettazione, accettazione parziale, reiezione, ovviamente secondo i principi del diritto, nello specifico con idonea motivazione ufficiale (dell'Amministrazione, non dei tecnici incaricati)

Partecipazione

Chi scrive, come scelta e non per obbligo, ne ha fatto una costante nell'azione amministrativa ed in particolare nei problemi territoriali per i quali non ha mai rilasciato delega. Questo non significa che tutti debbano seguire lo stesso metodo. Oggi però, al contrario di allora, ci sono le precise norme legislative richiamate cui pertanto faccio riferimento. Ha comunque da essere sottolineato come l'art. 8 sia chiarissimo ed esplicito nel sancire l'obbligo della partecipazione non ex post su proposte già definite, anche in linea di massima bensì in sede di elaborazione. Arrivare dopo significa, di fatto, non già fare partecipare bensì informare che è cosa diversa. Così come è diversa la partecipazione della comunità di cui all'art. 8 rispetto alle normali procedure interne all'Amministrazione (Giunta, commissioni consiliari).

Proposta

Nulla ad oggi é dato di conoscere ai cittadini, salvo quel documento di scoping sulla cui leggibilità ho personalmente avuto modo di esprimere pubblicamente il mio pensiero, peraltro condiviso da amministratori senza distinzione di parte politica. Al più si è avuto in città qualche flash su un confronto a due, meglio dire scontro a due, in recente seduta della commissione consiliare, tra un consigliere e il tecnico incaricato e senza ulteriori interventi.

Ciò premesso ai sensi delle disposizioni di legge citate il sottoscritto Alberto Frizziero - dati allo stato civile e agli atti del Comune -, avanza la proposta di cui appresso.

Il sottoscritto ha a suo tempo avuto come linea direttrice quella della conservazione del baricentro, fondamentale per evitare contraccolpi e possibile degrado, sia pure nel tempo, del centro storico che invece è assolutamente da tutelare. In ripetuti interventi ha sostenuto la necessità di continuare su questa strada oppure, se qualcuno ha una soluzione alternativa, di cambiare ma tenendo sempre come punto fermo la salvaguardia del centro. Va infatti tenuto conto che la città, epicentro di una provincia turistica perdippiù con ambizioni di sviluppo, non dispone, neanche dopo l'operazione di 'restyling' delle piazze, di un centro degno di questo nome.

A maggior ragione di questi tempi per i contraccolpi che verranno a breve, ove non si provveda, dall'entrata in funzione dell'area forte ex Carini con la sua capacità polarizzante.

La rinuncia ad approfondire le due grandi prospettive che la città avrebbe potuto avere riducono certamente il potenziale del PGT. Inutile però riproporre, giunti a questo punto dell'iter del piano, elementi pur fondamentali, che avrebbero conferito alta dignità e valore intrinseco al PGT stesso. Pertanto la proposta non può che inserirsi nel contesto reale odierno, di un piano 'normale' con la preoccupazione per quella che se non dalle volontà quantomeno dai fatti appare una carenza di attenzione per il centro storico. La proposta ripropone quanto già scritto su richiesta del quotidiano Il Giorno che il 9.9 u.s. gli ha dedicato una pagina con il titolo "Galleria in Corso Italia, idea vincente - Avanzata allora da Stefanelli, ancora attuale per non fare morire il centro" (testo in calce).

Si propone che si valuti la possibilità di un suo possibile inserimento come elemento strategico nel PGT.

Ricordo che fu così per la Piastra inserita a suo tempo nel PRG e nel PEEP, scelta criticatissima in quanto definita allora, al minimo, utopistica, ma che l'Amministrazione da me guidata dimostrò non essere affatto tale semplicemente realizzandola superando resistenze fortissime e grandi difficoltà anche normative e persino fiscali. La prima scelta comunque era stata quella urbanistica.

La galleria di Corso Italia è agli atti del Comune in quanto parte qualificante del progetto dell'arch. Stefanelli presentato al Concorso di idee sulle piazze ed ancora attualissima..

Per completezza ribadisco che si tratta di una proposta di carattere urbanistico, di cui non occorre spiegare la ratio, di per sé evidentissima, e le sue prospettive per l'intrinseca capacità di richiamo di flussi oltre che di condizionamento di privati per iniziative innovative stimolabili da questa infrastruttura.

La proposta di carattere urbanistico non è comunque utopistica ma ha vagliato anche altri aspetti di carattere operativo, quello finanziario compreso, peraltro di molto ridimensionato rispetto a quello ipotizzato al momento della chiusura al traffico di Corso Italia quando pure sembrava possibile, anche finanziariamente, la realizzazione.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
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