PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DI SONDRIO. PREMESSA ALLA PRESENTAZIONE DI CONTRIBUTI AL DIBATTITO

Nel momento in cui il PGT arriva in Consiglio Comunale senza che vi sia stato un reale coinvolgimento della cittadinanza, al di là degli incontri di carattere formale con le rappresentanza - che vanno bene ma non possono sostituire la presenza diretta dei cittadini - per quanto possa risultare scomodo è giusto produrre le idee che si hanno al riguardo. Non si tratta del V° Vangelo ma le idee servono per il confronto. Mancato sotto il profilo istituzionale, questa è la sede per illustrarne alcune, come abbiamo fatto.

Le nostre valutazioni hanno come interlocutore l'Amministrazione senza nessuna caratterizzazione di tipo politico o sul piano tecnico. La politica la fanno i consiglieri comunali a partire da questa sera in Consiglio. I tecnici svolgeranno il loro ruolo. Non interessano le nostre valutazioni né gli uni né gli altri. Il dato è culturale. Sotto i nostri riflettori, se vivaci o appannati giudichi chi legge, i contenuti, quelle scelte che si potevano fare e non sono state fatte. Non quindi errori di scelte, ma errore di non scelta.

Abbiamo scelto la via del confronto con il passato, anche del Molteni 3 rispetto ai Molteni 1 e 2, per sottolineare l'involuzione, acuita dal confronto col PRG del 1970 e l'urbanistica del decennio 1975 - 1985, mia completa responsabilità.

Alle 'pezze giustificative' prodotte negli editoriali - altre nei prossimi giorni - si aggiungono alcuni contributi del tempo trascorso, di questi 4 anni durante i quali si è, per così dire, macinato il PGT.

Niente V° Vangelo, dicevamo. Chi la pensa diversamente scriva, anche vibratamente se occorre. Non siamo legati a schemi. La cultura, se Dio vuole, è respiro ma anche passione. Le nostre eventuali dispute non serviranno a questo PGT dato che le cose ormai sono fatte. Ci siamo proposti di non entrare nel merito, ma ci sono due punti che meritano almeno un cenno.

- Uno è la zona produttiva da idrovore che, indicata com'è crea anche attese nei proprietari difficilmente traducibili in interventi a meno che non prosegua il sistema della SS38: costruzione di manufatti e poi la scritta "Vendesi o affittasi". E sempre che il Comune abbia le risorse per urbanizzare l'area. Un punto interrogativo profilandosi un complessivo bilancio d'urbanizzazione abbastanza alle stelle con scarse speranze di collaborazione con i privati stante l'attuale eccedenza di offerta in città.

- Il secondo é la panoramica prevista nel PTCP che nel PGT si interrompe al Mallero. Al di là di opinione personali contrarie a questa scelta che non rilevano ai fini del nostro discorso vorremmo ricordare che il PTCP è stato ripetutamente sottoposto all'attenzione dei Comuni. Non ci risulta che vi siano state osservazioni negative al riguardo. Fosse così il Comune ho ha sbagliato prima o ha sbagliato dopo (Il Comune è molto attivo in comunicati stampa e in conferenze stampa per tutti i settori tranne questo. Al riguardo non ci risulta ne sia stato mai emesso uno. Se le cose, per mera ipotesi, non fossero andate così rettificheremo). In ogni caso resta un fatto singolare che dovrebbe essere corretto, sia pure con tutte le clausole di protezione territoriale e di rispetto ambientale.

Cose fatte dicevamo. Le idee servono lo stesso. Per la fase successiva del piano. Contrariamente al PRG si tratta di uno strumento dinamico - come lo erano i PIO frutto della nostra invenzione -, per cui o perché si imbocca la via di Damasco o perché interviene un subentro di rappresentanza e quindi di visione urbanistica c'è lo spazio per recuperare il terreno - in primis culturale - perduto. Qualche idea di oggi, di tutti certo, può essere il primo mattone.

a.f.

a.f.
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