Questione Orso, bene Murada

Riportiamo, lo merita, un ulteriore scritto di Grazano Murtada sulla questione Orso

Cari amici,
GRAZIE alle VOSTRE numerose visualizzazioni il post sull’ ORSO di domenica è diventato, a mia insaputa, un articolo sul Giorno di martedì.
Oggi, sempre sul Giorno quotidiano, un nuovo articolo porta le considerazioni di chi è a favore dell’introduzione.
Siccome molte di queste dichiarazioni mi sembrano da TSO, non mollo la presa e Vi propongo una seconda puntata.
Grato per la Vostra attenzione

Dopo l’orso un’altra minaccia incombe sulle nostre teste: quella del lupo.
Il progetto LIFE WOLFALPS 2013-2018, dal budget di 6.100.454 €, vede nuovamente la Valtellina come area “giochi” per la reintroduzione del lupo. Insomma i nostri nonni hanno lottato a mani nude per eliminare orsi e lupi e noi stiamo lottando a suon di euro affinché possano ritornare.
Sono da sempre iscritto al partito di coloro che, nella gerarchia degli affetti, prediligono il genere umano al regno animale. E non è un’appartenenza cosi scontata perché, a volte, percepisco uno slancio più autentico verso i cani, i gatti e tutte le specie animali anziché verso l’animale uomo, ancor di più se anziano. In ogni caso amo gli animali, due pastori tedeschi sono compagni fedeli durante la mie camminate alla ricerca della solitudine e due gatti girano per casa. Questo per dirvi che non nutro nessuna preclusione nemmeno per gli orsi e i lupi, ma quello che chiedo è una decisione chiara e netta e si scelga: i grandi predatori o l’uomo. Perché è innegabile, lo capirebbe persino un bambino, che la convivenza tra le attività umane e i grandi predatori, non è conciliabile. Chi sostiene il contrario o è in malafede, o ha interessi di parte o peggio è privo di quello che viene chiamato buonsenso. Domanda? Lascereste passeggiare tranquillamente i vostri figli su strade, sentieri o boschi dove regna l’orso? Io no.
Se le nostre montagne devono diventare riserve per orsi, lupi, lince ecc. lo si dica apertamente e nessuno si scandalizzerà. Abbandoneremo quelle porzioni di maggenghi, alpeggi e boschi che vedono ancora la presenza delle attività umane e lasceremo che la natura si riprenda quello, che a fatica, l’uomo ha modificato per ricavarne sostentamento.
Però, a quel punto, nessuno si lamenti se l’incolto, in una lunga e interminabile digestione, fagociterà i pendii coltivati a prato, i sentieri, le radure e tutto quello che gli uomini avevano rubato con la forza di braccia robuste spinte dalla fame. Perché il confine tra coltivato e il caos non è definito dalla staticità delle mappe. E’ una frontiera in continua mutazione, frutto dell’incontro del montanaro con il selvatico e del suo duro lavoro. Una “regimazione” che è durata generazioni per addomesticarlo e per trasformarlo in uno stupendo paesaggio rurale. Per chi ha abitato le terre ripide, l’incolto è, da sempre, un avversario da tenere a bada perché appena non se ne costudiscono i confini, non riesci più a contenerlo e dilaga, divorando tutto. E quando tutto sarà inghiottito dall’insaziabile ingordigia del caos botanico, la bellezza dei luoghi che oggi conosciamo, non esisterà più. E sarà persa per sempre. E se la montagna diventerà un luogo senza “umanità”, sarà per una (in)-giusta causa.
Graziano Murada

Nostra nota
Gli animali hanno contestualmente dominio su altri e nemici. L'orso aveva predominio su tutti, api comprese, ma aveva un nemico che ne impediva la diffusione. Quel nemico era l'uomo (nel menu a San Salvatore si leggeva "prosciutto di orso"). Oggi esercita quel predominio seminando il suo cammino di lutti (asine, pecore ecc.)  non avendo più il nemico naturale. Frutto di quella che Della Briotta chiamava "la cultura metropolitana" che di fatto è incultura, arroganza, prevaricazione. Ci sono poi anche i momento ludici. In TV, senza accorgersi della figura che stava facendo un pro-orso , dava la sua ricetta. In fin dei conti nel caso di incontro col plantigrado basta sdraiarsi pancia a terra e con le mani in testa sopra le orecchie!!! Il guaio è che l'orso queste cose non le sa per cui capita quello che è capitato giorni fa a quell'uomo che il ricordo se lo porterà dietro e che probabilmente d'ora in poi i momenti liberi andrà a spassarsela al mare. Per ora ma ci sono buone speranze che nascano i fautori degli squali, dei coccodrilli, dei boa costrictor. Bene Murada!    (Alberto Frizziero)

 

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