Attivisti di Greenpeace a cavallo di "giaguari" in azione in Argentina, cercando di fermare i bulldozer

Ogni ora distrutta foresta argentina grande 20 campi di calcio

Attivisti di Greenpeace a cavallo di moto denominate "giaguari" sono entrati in azione in Argentina, cercando di fermare i
bulldozer che stanno distruggendo le foreste di Salta. Anche i
"cyberattivist" di tutto il mondo stanno chiamando l' ambasciata
dell'Argentina del loro Paese per chiedere una moratoria alla distruzione
delle foreste. Le foreste vengono distrutte per coltivare la soia
geneticamente modificata della Monsanto, impiegata per allevare maiali,
pollame e bovini di Europa e Cina. L'Argentina vuole incrementare le proprie
coltivazioni di soia ed arrivare a 14 milioni di ettari: per il 98% si
tratta di soia transgenica, visto che questa pianta non potrebbe crescere
naturalmente laddove si trovano queste importanti foreste tropicali
argentine.


"Siamo qui per impedire che queste foreste vengano distrutte per farne un

deserto di soia transgenica" ha commentato Emiliano Ezcurra, di
Greenpeace Argentina. "Ogni ora in Argentina viene distrutta un'area di foresta grande
quanto venti campi di calcio. Ecosistemi essenziali vengono distrutti, la
gente perde la propria casa e il proprio sistema di vita".


Assieme, Yungas e Great Chaco rappresentano la seconda foresta dell'America
Latina, dopo l'Amazzonia. Si tratta di aree ricche si specie rare, come per
esempio il giaguaro, che potrebbero a breve scomparire definitivamente dalla
regione. La foresta del Grande Chaco copre un milione di chilometri
quadrati, estendendosi in Argentina, Paraguay, Bolivia e Brasile. La foresta
di Yungas, conosciuta anche come foresta di montagna, si trova solo in
Argentina, dove si estende per circa 70.000 chilometri quadrati. L'Argentina
è il primo esportatore mondiale di soia e per rispondere alla domanda del
mercato internazionale si distruggono le originarie foreste: per ogni tre
tonnellate di soia, se ne va un ettaro di terra. Lo stesso avviene anche in
Paraguay, Bolivia e nel sud del Brasile. In Argentina il boom della soia è
iniziato nel 1996 quando la Monsanto ha introdotto nel paese le prime
sementi geneticamente modificate, aprendo la strada a gravi problemi sociali
e ambientali. La distruzione delle foreste di Yungas e Grande Chaco ai danni
delle comunità locali e dei popoli indigeni. I "baroni della soia" pagano la
polizia locale per minacciare la gente e spingerla a lasciare la propria
casa, facendo anche uso delle armi.


Ramón Ferriera, che vive nella foresta del Grande Chaco afferma: "Ci

costringono a lasciare la nostra terra, spesso con le armi in pugno.

Arrivano con queste grandi macchine, abbattono tutti gli alberi, bruciano il

resto e piantano la soia. Noi non vediamo alcun profitto da questa grande

distruzione, ma perdiamo tutto quello che abbiamo."

"La gente viene affamata, mentre la loro terra è impiegata per coltivare la

soia destinata a mucche, maiali e polli di Europa e Asia. Il governo

argentino deve fermare la distruzione e garantire alla gente del luogo il

diritto alla terra e alla vita" ha concluso Ezcurra.


Greenpeace resterà nell'area per diversi giorni. La protesta pacifica si

opporrà alla distruzione delle foreste, mentre continuerà il lavoro di

documentazione delle minacce e delle violenze ai danni della popolazione

locale.
Gabriele Salari - Sergio Baffoni


GdS 30 VII 04 
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Gabriele Salari - Sergio Baffoni
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