Piano Europeo sul taglio illegale degli alberi

di Greenpeace

Il 13 e il 14 Ottobre 2003, il
Consiglio dell'Unione
Europea ha presentato le conclusioni in risposta al Piano
Europeo sul taglio
illegale degli alberi preparato dalla Commissione Europea.

Greenpeace, insieme alle altre associazioni ambientaliste,
chiede una
legislazione che renda illegale importare o vendere legno di
provenienza
illecita nella Ue.
L'Europa importa questo legname annualmente per un valore di
circa 1,2
miliardi di euro.

"Secondo le nostre stime la metà del legno tropicale
importato viene
tagliato illegalmente, così anche il 15% del legno che
viene dalle foreste
boreali, un quarto del quale proviene dalla Russia europea"
afferma Sergio
Baffoni, responsabile della campagna foreste di Greenpeace
Italia.

Nel periodo 1990-95 abbiamo perso una superficie forestale
pari a 33 campi

da calcio per ogni minuto trascorso. I danni sono perpetrati
sia a danno
della biodiversità che delle popolazioni che vivono nelle
aree forestali.

Le
aziende che tagliano illegalmente il legname spesso usano la
violenza,
l'intimidazione e l'illegalità contro i popoli indigeni,
così come
fanno contro le aree protette.

"Tutto questo deve finire. L'Italia, in questo momento alla
guida dell'Unione Europea ha il dovere di dare un segnale concreto.
Coincidenza vuole
che, mentre il Consiglio si riunisce, esponenti della
Commissione che si occupano del taglio illegale siano in
Camerun dove questo fenomeno é
visibile in tutto il suo orrore" conclude Baffoni.

Greenpeace


GdS 18 X 03  www.gazzettadisondrio.it

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