STRADA E FERROVIA SOTTO IL MORTIROLO

Una "due giorni" con ciliegina finale - Nel 1992 sembrava fatta... - ...ma i soldi finirono altrove! - Una testimonianza informata - Ministro Lunardi: Mortirolo indispensabile - Per la Regione prima i Piani



UNA "DUE GIORNI" CON CILIEGINA FINALE

A Darfo-Boario Terme in una "due-giorni" (31.V e 1.VI) sono
stati passati in rassegna i temi stradali e ferroviari della
Valcamonica. C'é da dire che il protagonista é stato però il
Traforo del Mortirolo con ciliegina sulla torta finale
rappresentata dal pieno avallo del Ministro Lunardi,
intervenuto sabato. E non é certo un avallo superficiale
visto che l'ing. Lunardi con l'ing. Focaracci e il geologo
Campana, come "Rocksoil", in partnership con la SO.GE.PRO.
avevano predisposto per l'ANAS il progetto del Traforo tra
la SS. 38 a Tovo e la SS. 42 a Edolo.


NEL 1992 SEMBRAVA FATTA...


Il Traforo era stato inserito dal Governo, allora Ministro
dei LL.PP. Prandini, nel piano triennale ANAS 1991/93, alla
tabella 8.1.1.

La tabella 7.3.1. prevedeva un finanziamemto di 200
miliardi, tra le realizzazioni di autostrade in concessione
con contributo statale.

il 9 marzo 1992 era stato pubblicato l'avviso di gara con
procedura rapida per la realizzazione del tunnel-pilota, il
cosidetto pre-foro, di circa 4 metri di diametro per otto km
di lunghezza, già finanziato a parte.

Il 16 aprile 1992 era stato pubblicato l'avviso di gara per
la progettazione esecutiva, la costruzione e la gestione del
traforo. 284,4 miliardi il costo delle opere per un totale
presumibile di circa 450 miliardi.


...MA I SOLDI FINIRONO ALTROVE!


Ma i soldi finirono altrove.

Basta ricorrere alle raccolte dei giornali del tempo.
Cominciarono le polemiche, accentuate dalla
politicizzazione. Il Mortirolo ebbe qualche sostenitore solo
nella zona di Tirano. Gli altri obiettavano che era più
urgente intervenire sulle 36 e 38. Vero, ma c'era il piccolo
particolare che mancavano i progetti e quello magari che
c'era non andava bene a parecchi. Non servì far presente che
i soldi per il Mortirolo o li si usavano per il traforo o
andavano altrove, come poi capitò.

Non servì neppure l'originale idea della Società Trafori di
presentare una soluzione integrata strada-ferrovia. Nel
tunnel ci sarebbe stato anche il binario a scartamento
ridotto, tipo Retica. A questo punto il costo della tratta
ferroviaria tra Edolo e Tirano sarebbe stato solo quello
dell'armamento e dell'alimentazione nel tunnel e i due
raccordi a Edolo con l'imbocco e a Tirano con Tovo. La
coesistenza dei due regimi, ferro e gomma, non sarebbe stata
un grave impedimento, con una gestione, per fare un esempio,
molto più aperta per il traffico automobilistico rispetto a
quella della galleria del Gallo della Livigno-Zernez.


UNA TESTIMONIANZA INFORMATA


Ci rifacciamo a quanto scritto dal nostro Direttore, già
Vicepresidente della Società Trafori, su "Il Giorno" si
domenica 2 giugno. Lui aveva seguito il problema, mi ha
inondato di documentazione che ha richiesto qualche giorno
per un esame completo. Il suo testo pubblicato dal
quotidiano milanese:

"Ieri si è parlato a Boario Terme di trafori. Giova
ricordare che è del '30 il progetto
Milano-Valseriana-Valtellina-Monaco di Baviera, del '50
quello dell'autostrada da Brescia a Ulm, del '65 quello
Brescia/Bergamo-Mortirolo-Stelvio per collegarsi alla
superstrada austriaca, oggi esistente, Nauders-Landeck. E'
poi del 1987, l'idea di un collegamento ferroviario
Tirano-Bormio, prolungamento della Retica, e della
Retica-Edolo-Malè-Trento. E' del 17 marzo '90 il Convegno
della CCIAA a Bormio sul tema nel quale venne presentato un
progetto del traforo del Mortirolo. La cosa più
significativa è stata però nel marzo del 1993 la
presentazione ufficiale che facemmo come Società dei Trafori
del progetto del Mortirolo stradale/ferroviario in unica
sede, corredato da 26 tabelle e 16 grafici. La novità:
sarebbero bastati due brevi raccordi ferroviari con Tirano
ed Edolo. C'era già un primo finanziamento e ci sarebbe
stato il resto. Lo sponsor era il ministro Prandini, cosa
che fece nascere sbagliate polemiche politiche per cui,
ahimé, non se ne fece nulla e i soldi andarono altrove a far
contenti altri. La storia dovrebbe insegnar. La Provincia
sta predisponendo il Piano Territoriale. E' quella la sede
ove operare le scelte, anche di trafori (la
Brescia-Stoccarda auto-ferroviaria va ben oltre noi, ma il
resto no)...


MINISTRO LUNARDI: MORTIROLO INDISPENSABILE
Torniamo alla
dichiarazione dell'ing. Pietro Lunardi, Ministro alle Infrastrutture: "Il traforo del Mortirolo è un'opera
indispensabile per collegare la Vallecamonica e la
Valtellina verso l'Europa. Sosterrò il progetto in fase di
progettazione. Nulla è impossibile e il traforo diventerà
un'opera fondamentale per il rilancio e il completamento
della viabilità del Nord Italia".
Lunardi non ha mancato di indicare i possibili collegamenti
tra il sistema viario della Valcamonica e quello del
"Corridoio 5" che permetterebbe di innestarsi sulle grandi
vie di comunicazione che vanno in direzione di Milano e di
Venezia.

PER
LA REGIONE PRIMA I PIANI DELLE PROVINCE


L’Assessore regionale Mario Scotti ha dichiarato: "La
Regione deciderà dopo che avrà preso atto
dei Piani presentati dalle Province".

Una posizione ineccepibile in quanto é il Piano
Territoriale-Paesistico provinciale (il nostro e quello di
Brescia, certamente meno tiepida verso questa realizzazione) che deve valutare
l'inserimento di infrastrutture di questo tipo. Non solo per
le opere in sé ma anche per gli effetti indotti d'area.


QUALI LE PROSPETTIVE?


Intanto il vaglio delle tre ipotesi.

C'é chi pensa solo al traforo stradale. Questo ha una logica
effettiva se, strategicamente e quindi con tempi più lunghi,
si acquisisce la consapevolezza della indispensabilità del
Traforo dello Stelvio, per qui e per la Val Venosta ed
oltre. Oltre a tutto la sua lunghezza é più o meno quella
della sola ultima galleria della Strada della Rinascita,
quella che sbuca nella piana di Bormio.

C'é chi pensa al traforo ferroviario congiungendo la
Brescia-Edolo con la Milano-Tirano e con la Retica. Due le
tratte: la Edolo-Lovero Valtellino di circa 9 chilometri e
la Lovero-Tirano di 4 chilometri. A scartamento normale non
esistono le condizioni troppo alto essendo il rapporto
costi-benefici, vista la modestissima quota di merci che
potrebbero usufruirne.

C'é chi pensa al traforo ferroviario di fatto prolungando la
Retica, S. Moritz-Tirano, sino ad Ecolo con una speranza
futura di raccordarsi con la Trento-Malé, che é pure a
scartamento ridotto, e ammodernata.

C'é infine, anche se a Darfo non se n'é parlato, la
soluzione mista della Società Trafori.

Poi i tempi. Quelli minimi previsti dai tecnici per
l'entrata in esercizio: 2013 per il Mortirolo e 2023 per la
grande via di comunicazione strada-ferro Brescia-Bormio-
Stoccarda (studio ANAS che é illustrato in altra parte
del nostro giornale che é stato praticamente l'unico a darne
ampia e dettagliata relazione - NdR).
C'é da essere scettici.

Nel 1992 abbiamo perso il treno. E' difficile che le
occasioni si presentino due volte, specie se la cosa non
sembra anche ora essere di particolare interesse...
P.L.  S.


GdS 8 VI 02

 

P.L. S.
Territorio