Termodinamico senza incentivi, Rubbia emigra in Spagna

«Il Governo dovrebbe equiparare il solare termodinamico al
fotovoltaico. Ma non lo fa. Lo ha invece fatto la Spagna. E così
Carlo Rubbia ha annunciato la sua «emigrazione»: sarà in terra
iberica che il premio Nobel produrrà l’elettricità con il sole e
gli specchi di Archimede».

È quanto ha affermato in una nota il presidente vicario del
Comitato Nazionale del Paesaggio Oreste Rutigliano.

«Dopo aver varato con oltre un anno di ritardo il decreto sul
prezzo incentivante per l’energia elettrica prodotta con i
pannelli solari fotovoltaici - precisa la nota - il Governo non
ha però incluso il solare termodinamico tra le fonti energetiche
rinnovabili da sostenere con un adeguato incentivo economico».
Il solare termodinamico, anche noto come solare «ad alta
temperatura» o «a concentrazione», utilizza degli specchi piani
o concavi per concentrare i raggi del sole su di un condotto
attraversato da particolari gas (o da semplice acqua), la cui
temperatura viene portata fino ad oltre 500 gradi, per poi
produrre l’energia elettrica attraverso apposite turbine. «È la
tecnologia su cui si è concentrato il lavoro dell’Enea
presieduto da Carlo Rubbia negli ultimi 5-6 anni. Un sistema
operativo - sottolinea Rutigliano - è stato progettato ed una
centrale solare termodinamica doveva divenire operativa a Priolo,
in Sicilia. Ma ora il progetto si è arenato, perchè
l’elettricità che tale centrale sarebbe in grado di produrre non
potrebbe essere venduta al prezzo economico incentivato di cui
invece gode l’elettricità prodotta dalle centrali eoliche
industriali, grazie ai certificati verdi introdotti nel 1999. E
di cui gode, da questa estate, anche il solare fotovoltaico, sia
pure solo per le piccolissime quantità previste dal Governo».
Per questi motivi il Nobel Rubbia ha lasciato l’Italia.
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GdS 30 IX 05 
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