Trecento parlamentari a sostegno d i un piano decennale per i dissesti idrogeologici E la lettera al Presidente del Consiglio

E la lettera al Presidente del Consiglio

Alla richiesta del Coordinamento nazionale dei piccoli comuni
italiani inviata

al Presidente del Consiglio, On. Silvio Berlusconi, di un piano
decennale

per risolvere il dramma dei dissesti idrogeologici in Italia,
hanno risposto

favorevolmente centinaia di Consiglieri Provinciali e delle
Comunità Montane,
unitamente a trecento parlamentari che hanno dichiarato la loro
disponibilità
a lavorare in tal senso. Siamo orgogliosi di una risposta così
ampia del
mondo istituzionale e parlamentare italiano, ci aspettiamo però un segnale
concreto a
partire dalla prossima Finanziaria con una previsione di risorse
vere per
avviare da subito interventi mirati alla soluzione del dramma
dissesti. L?Italia è un Paese a rischio nel contesto
europeo
e la Stessa Unione Europea ha il dovere di farsi carico dell'enorme
disagio
causato dalle frane predisponendo misure comunitarie libere dai
gravami

del cosiddetto "cofinanziamento" che impedisce a migliaia di
piccoli comuni

con bilanci irrisori di poter partecipare ai bandi comunitari e
utilizzare
risorse disponibili, a vantaggio delle grandi realtà urbane più
ricche.

Lasciando inutilizzate anche quelle poche risorse attualmente
messe a disposizione
e che molte Regioni italiane, quelle meridionali in particolare,
come la
Puglia, la Calabria, continuano a perdere per la loro totale
insensibilità.
Una condizione disastrosa che deve
far riflettere
l'intero Parlamento, impegnato in questi giorni a varare la
cosiddetta "devoluzione",
con nuovi poteri alle Regioni che rischiano di uccidere
definitivamente
ogni speranza dei piccoli comuni. L?assenza di piani regionali,
per combattere
i dissesti nelle aree interne dell'Appennino è la testimonianza
plastica
dell'abbandono definitivo delle piccole comunità d parte delle
Regioni.

LA
LETTERA

Al Presidente del Consiglio
On.Silvio BERLUSCONI

Sig. Presidente,

il disastro provocato a Rocchetta Sant’Antonio dalla piogge dei
giorni scorsi è l’emblema di una situazione ormai insostenibile
in cui versano i piccoli comuni della dorsale appenninica e
della fascia alpina. I dissesti idrogeologici sono diventati il
principale problema per quanto concerne la sicurezza sulla
stragrande superficie del territorio nazionale. L’assenza di una
concreta politica di salvaguardia e manutenzione del territorio
pone l’Italia agli ultimi posti in Europa e sollecita in maniera
seria ed improcastinabile l’esigenza di una vera riflessione
nazionale e di azioni concrete da parte del Governo. Per i
piccoli comuni che insistono soprattutto nell’Appennino
meridionale ed in maniera particolare nella quattro Regioni:
Basilicata, Campania, Puglia e Molise, diventa sempre più
difficile fronteggiare il triste fenomeno delle “frane”, che
sempre più spesso costringono all’isolamento decine di piccole
comunità, anche per la totale assenza delle Regioni che in
materia ancora non esprimono un vero e proprio piano complessivo
di risoluzione del problema. I Piccoli Comuni di Sino poli in
Calabria e Rocchetta Sant’Antonio in Puglia sono l’emblema di
cittadini che vivono il dramma dell’isolamento forzato,
nonostante paghino le tasse come tutto il resto del Paese.


Sig. Presidente, si avverte una grande confusione sui ruoli e
sulle responsabilità tra i vari livelli istituzionali e molto
spesso i problemi restano irrisolti. Per queste ragioni
chiediamo al Governo di assumere concrete iniziative in materia
e di dare vita ad un piano decennale mirato alla manutenzione
del territorio ad alla definitiva soluzione del dramma dei
dissesti idrogeologici, anche attraverso misure restrittive per
quanto riguardo l’uso del territorio stesso. Interventi urgenti
che se rimandati nel tempo costeranno molto di più alla comunità
nazionale e renderanno inutilizzabile oltre il 40% del
territorio nazionale.


Sig Presidente, per l’occasione vogliamo esprimere comunque il
nostro sentito ringraziamento per la pregevole opera svolta
dalla Protezione civile, dai Vigili del Fuoco e da tutte le
strutture dello Stato impegnate nella salvaguardia del
territorio e dei cittadini.


Certi di trovare come sempre attenzione e disponibilità, nell’invitarLa
e rendersi conto di persona con una visita a Rocchetta Sant’Antonio,
porgiamo distinti saluti.
Virgilio Caivano




GdS 30 IX 04 
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